Titolo: Nocturna
Titolo originale: Nocturna
Autrice: Maya Motayne
Editore: Mondadori
Trama
Per l'orfana Finn Voy "magia" significa due cose ben precise: un pugnale puntato al mento di chiunque si azzardi a incrociare la sua strada, e la capacità di indossare qualunque travestimento con la stessa facilità con la quale una persona comune indossa un mantello. Perché Finn, oltre a essere una ladra abilissima, è anche una mutafaccia, capace cioè di cambiare le proprie fattezze quando lo desidera. Ed è talmente abituata a farlo, per sopravvivere nel mondo violento e spietato in cui vive, da non ricordarsi quasi più quale sia il suo vero volto. Ma tutto sommato a lei va bene così. Quando però viene acciuffata da un potente criminale con il quale è indebitata, è costretta ad accettare una missione impossibile: rubare un tesoro leggendario dal palazzo reale di Castallan. Se non ci riuscirà, perderà per sempre la sua magica capacità di mutare aspetto. Per il principe Alfehr "magia" significa la possibilità di sfuggire a una vita che non gli appartiene. Dopo la morte del fratello maggiore Dezmin, infatti, il ragazzo è diventato l'erede al trono, anche se è ciò che meno desidera al mondo. Tormentato dal dolore per la sua perdita, Alfie è disposto a tutto per riportare in vita il fratello, anche se questo significa inoltrarsi nel sentiero proibito della magia nera. Ma la magia può essere anche qualcosa di terribile e spaventoso, come l'antico e terribile potere che Finn e Alfie liberano inavvertitamente e che diventa subito una minaccia per il mondo intero. Con il destino del regno di Castellan nelle loro mani, i due dovranno superare le loro differenze e allearsi per rimediare al loro errore.
Recensione
Nocturna è stata una lettura particolare, ho impiegato un po' di tempo a ingranare e soprattutto a leggerlo ma non l'ho trovata una brutta lettura. Andiamo con ordine e parliamo del sistema magico, mi è piaciuto un sacco perché l'ho trovato ben strutturato, qualcosa di diverso in uno scenario di fantasy che presentano sempre la stessa cosa. È vero, non è così originale perché si basa sulla manipolazione degli elementi e l'uso di incantesimi vocali, ma esiste anche il "propio" un potere individuale che può svilupparsi in base alle necessità della persona. L'ho trovato molto intrigante, un modo per conoscere meglio la psicologia del personaggio, qualcosa che lo rende più particolare. Però per quanto il sistema magico mi sia piaciuto ho trovato il worldbuilding e in particolare la descrizione dei luoghi, piuttosto vaga. Se non ci fossero tantissimi riferimenti alla cultura latina non avrei capito a cosa si ispirava l'autrice, però devo dire che il mix di queste culture è stato bello, un modo per creare una civiltà unica e grande. Abbiamo la tequila, la paella spagnola e tantissimi altri riferimenti a questa cultura, come se l'autrice scrivesse il libro che lei stessa avrebbe voluto leggere da piccola. Il bello di questo mix e del sistema magico è che non è inserito in modo prepotente o noioso nella storia ma si intreccia alla perfezione con uno stile ben costruito e mai ridondante.
Ma passiamo ai nostri protagonisti, ho adorato Finn, la sua irriverenza, il suo voler combattere e la sua volontà di vivere, per contro per metà del libro ho mal sopportato Alfie, per quanto si dia da fare passa metà del tempo a lagnarsi, le sue ferite passate e il suo senso di colpa lo hanno bloccato e l'ho visto in difficoltà nell'andare avanti. Migliora sul finale, questo è vero, grazie all'influenza di Finn, la storia tra i due mi è piaciuta, più che una love story l'ho vista come una bella amicizia. Però avrei voluto più approfondimento dei personaggi secondari perché meritavano davvero più spazio, si risente un po' della brevità della storia e nella seconda metà tutto avviene più velocemente e a loro viene dato poco spazio. Nonostante Luka abbia un suo pov è davvero poco sfruttato e si lascia più spazio ai personaggi principali. Da un lato è comprensibile, però restano in sospeso molte domande che spero saranno affrontate nel secondo volume.
Ma adesso arriviamo alla parte più dolente, il cattivo per me è Kilgrave di Jessica Jones ma fin qua posso quasi soprassedere, il problema più grande è che tutta la storia è identica a Magic di Schwab 😅 ovviamente ci sono parti originali, però i due protagonisti sono praticamente quelli, Luka addirittura ricorda il principe dell'altra storia, il sistema magico è davvero simile, addirittura il modo di teletrasporto si assomiglia davvero tanto. Non voglio dire che questo rende il libro meno bello, di certo, però, l'ho percepito come meno originale, ma come lettura per me è comunque promossa.
Voto ⭐⭐⭐,5/5
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