venerdì 23 dicembre 2022

Recensione Legendborn

Titolo: Legendborn
Titolo originale: Legendborn
Autrice: Tracy Deonn
Traduzione: Sabina Terziani
Numero di pagine: 558
Editore: Fazi









Trama

Dopo che sua madre ha perso la vita in un incidente, la sedicenne Bree Matthews vuole lasciarsi tutto alle spalle. Il programma per liceali promettenti organizzato dall’Università della Carolina del Nord sembra l’occasione perfetta. Proprio durante la sua prima festa al campus, però, Bree nota delle misteriose presenze soprannaturali che seminano caos e violenza fra gli studenti per nutrirsi della loro energia. Un ragazzo tenebroso e affascinante di nome Selwyn Kane interviene per cancellare nei testimoni qualsiasi memoria dell’attacco, ma la sua magia non ha effetto su Bree che, anzi, ricorda di colpo molti particolari riguardo alle circostanze in cui è scomparsa la madre: possibile che la sua morte nasconda dei segreti magici? L’occasione per approfondire il mistero arriva grazie a Nick, il ragazzo più popolare dell’università, che le confessa l’esistenza della società segreta dei Leggendari. Quando questi si rivelano essere i discendenti dei cavalieri di re Artù e annunciano che una guerra magica sta per scoppiare, Bree deve decidere fino a che punto spingersi per scoprire la verità: userà la sua magia per abbattere la società, o si unirà alla battaglia?


Recensione

Finalmente mi ritrovo a scrivere la recensione di questo libro letto mesi fa, sono stati momenti impegnativi quindi ho un po' tralasciato le letture e le recensioni per me. Ma veniamo al dunque.
Legendborn è un fantasy complesso, il suo sistema magico è innovativo e l'ho trovato davvero intrigante, sebbene in alcuni punti mi sia un po' persa tra le varie storie, cavalieri e personaggi. Tuttavia mi ha rapito fin dalle prime pagine, quando si parla di Artù e delle sue leggende io sono sempre presente! 
Andiamo con ordine e partiamo dai personaggi che mi hanno colpito, Bree, la nostra protagonista, è una persona coerente con sé stessa. Una ragazza che deve affrontare un lutto molto difficile e il conseguente trauma e mi sono piaciute molto le parti che riguardano la psicologia, il suo rapporto con la psicologa e del suo disturbo post traumatico e anche il modo per affrontarlo. Le note finali dell'autrice mi hanno fatto capire che anche lei ha attraversato questo momento e che chiedere aiuto non è mai sbagliato. Ognuno affronta il lutto a modo proprio, ma quando ci si accorge che da soli non si riesce ad andare avanti non bisogna vergognarsi di chiedere aiuto ed è una cosa che ho apprezzato moltissimo perché si vede che l'autrice sa di cosa sta parlando. Non è sempre facile parlare di questi temi che coinvolgono la psicologia, perché spesso si rischia di fare degli strafalcioni e di dire cose che più che aiutare possono invece causare altri problemi. 
Selwin è un altro personaggio che mi ha colpito molto. È il solito bad boy,  ragazzo oscuro ma molto potente, anche lui con un grande trauma alle spalle che cerca di superare e allo stesso tempo tenta di portare avanti il suo compito anche se gli viene comunque imposto. Sul finale si apre di più e di certo è un personaggio che si svilupperà nel secondo volume, o almeno lo spero.
La piccola nota dolente qui è il coprotagonista Nick, quasi troppo buono per essere vero. Purtroppo con Bree è amore a prima vista ed è una cosa che mi ha davvero stancato, soprattutto perché la parte iniziale del libro è abbastanza veloce e ti catapulta subito nella storia, quindi questo instalove è un'ulteriore precipitazione. In parte tutto questo è giustificato dal finale, ma mi ha lasciato lo stesso con l'amaro in bocca. Nick è il ragazzo d'oro, perfetto e fantastico, pure troppo, e infatti mi aspettavo la batosta tipo scoprire che era il cattivo e invece non c'è niente di tutto questo. Come dicevo, è il sistema magico che è veramente interessante anche se è molto intricato ed è un po' complesso destreggiarsi tra le varie dinastie e i vari rituali che ci sono. Mi è piaciuto molto che oltre alla magia che ruota intorno ad Artù e i suoi cavalieri, sono stati introdotti altre tecniche magiche, perché ritroviamo un po' del voodoo e di altri tipi di magia spiritualistica afroamericana che prendono nomi diversi a seconda di come vengono praticati. Praticamente l'autrice ha unito più sistemi magici, rituali o credenze popolari che già esistono per crearne delle cose nuove. Quello che colpisce è che è riuscita a costruirle in un modo che rendono il tema della supremazia bianca e della discriminazione razziale ancora più forte. Altra cosa che ho apprezzato, in, è proprio questo tema che non viene mai esplicitamente fatto presente, ma che si coglie benissimo in tutto il libro. Bree è una ragazza afroamericana e io leggo veramente tantissimi fantasy e devo dire che di protagoniste così ce n'è veramente poche. Per cui ho apprezzato come l'autrice riesca a fare trasparire questo tema in modo veramente d'impatto perché più si scava nel mistero più ci si rende conto che la cosiddetta supremazia bianca è stata la causa scatenante di eventi importanti per la trama. Nelle note finali si nota che l'autrice ha fatto tantissima ricerca e tantissimi studi per poter portare avanti questo libro ed è una cosa che apprezzo molto dati che i temi principali sono ben costruiti.   qua c'è una piccola pecca però, infatti Bree in alcuni momenti è troppo overpower, alla fine la sfanga sempre con i demoni o con i cattivi nonostante lei sia l'unica che non ha mai ricevuto un addestramento. Vince sempre e la parte in cui deve superare delle prove fisiche e di combattimento risulta così irrealistica perché riesce a battere persone che si sono allenate per tutta la vita. Ma possiamo sorvolarci perché anche questo è in parte spiegato nel finale, però a un prima lettura può suonare strano. 
Nel complesso il libro, secondo me, è ben costruito, la trama è interessante, anche se in alcuni punti avrei preferito forse un po' più approfondimenti perché alcune cose, soprattutto all'inizio, non sono chiarissime.
Il finale è pieno di colpi di scena quindi sono super curiosa di leggere il secondo dove spero ci siano alcuni approfondimenti.
Purtroppo c'è qualche piccola pecca, ma,
in conclusione, l'ho trovato un buon Fantasy e ne avevo bisogno.

Voto ⭐⭐⭐⭐/5

venerdì 9 dicembre 2022

Recensione L'alchimista imperfetta

Titolo: L'alchimista imperfetta
Titolo originale: Imperfect alchemist
Autrice: Naomi Miller
Traduzione: Anna Martini
Numero di pagine: 431
Editore: Piemme




Trama

Mia madre era una strega. O almeno così dissero quando la trascinarono via. Ma per me era vera solo una cosa: lei era il centro del mio universo. Avevo nove anni e la mia vita cominciò quel giorno. Inghilterra, 1573: in un mondo già illuminato dalla luce del Rinascimento, ma in cui ancora si dà la caccia alle streghe, la piccola Rose è figlia di una madre accusata di stregoneria, e per lei la vita sembra avere in serbo solo povertà e amarezza. Finché non avviene qualcosa che cambierà per sempre il suo destino: approda, come domestica, nel grande castello dei conti di Pembroke, regno della contessa Mary Sidney Herbert. Mary è una nobildonna, ma non una qualsiasi: amica della regina, mentore di un giovane poeta sconosciuto chiamato William Shakespeare, grande appassionata di letteratura e, cosa inaudita per i tempi, di scienza, Mary ha un segreto. Un vero e proprio laboratorio di alchimia, allestito nel suo palazzo, dove trascorre ore di studio ed esperimenti. E quando Rose si affaccia nella sua vita, Mary - che da tempo desidera una figlia che non arriva - la istruirà, insegnandole l'amore per lo studio. La loro amicizia, cementata dall'interesse proibito per la scienza, diventerà la cosa più importante: il modo per salvarsi dall'oscurità dei tempi, e lasciare la loro traccia nella Storia. Un romanzo raffinato ed emozionante, che racconta il personaggio, realmente esistito e ingiustamente dimenticato, di Mary Sidney Herbert, la contessa alchimista, ma è anche un affresco di un'epoca affascinante, l'era Tudor, magnifica nelle sue luci e nelle sue molte ombre.



Recensione

Questo romanzo è stato un tuffo nel passato, un viaggio alla corte della regina Elisabetta I. Per quanto l'ambientazione non sia mai del tutto approfondita, la ricostruzione dell'epoca è affidata ai personaggi e in particolare alle protagoniste Rose e Mary. Sono due donne agli antipodi, una è figlia di un mercante e della guaritrice del villaggio, l'altra è di famiglia aristocratica e destinata a sposare un conte. Ciò che le accomuna è la sete di conoscenza e di riscatto, in un mondo governato dagli uomini e dai pregiudizi dovranno lottare per affermarsi e piano piano questo sentimento sfocerà nel rispetto reciproco e nell'amicizia. 
Ammetto che non conoscevo Mary Sidney, donna esistita veramente, eclettica e intelligente. Fu una poetessa, un'alchimista, scienziata, chimica e teologa, conoscitrice di rimedi medici e poliglotta. Era una donna fortemente istruita che, fra le altre cose, si dedicò alla traduzione del Libro dei Salmi poiché la traduzione vigente era errata, creò un laboratorio di chimica/alchimia in casa sua che divenne anche un circolo letterario, un punto di ritrovo per molti membri di spicco dell'epoca. Insomma, una donna straordinaria che si dedicò alla conoscenza ma anche alla famiglia nonostante fin da giovane la sua vita familiare vide numerosi lutti. Oltre a Mary conosciamo anche Rose, la sua domestica, una bambina e poi una ragazza che cerca il suo posto nel mondo e che cerca di sopravvivere come tutte le donne dell'epoca. La sua storia e il suo punto di vista vanno di pari passo a quella di Mary, anche dopo che le due donne si sono incontrate permangono i due pov, credo che questo serva a completare la storia di Lady Mary perché Rose, appassionata di disegno, ci offre un'osservazione oggettiva di questa donna e delle vicende che la vedono protagonista, proprio come se Rose ci offrisse un dipinto della sua signora. 
Gli eventi tutto considerato non sono molti ma l'attenzione dell'autrice si concentra sulla lotta di queste due donne per affermare i propri diritti e il proprio ruolo in un mondo governato da uomini e si parla soprattutto di arte e di modi per canalizzare le proprie passioni, ma anche per cercare di lenire lutti e sofferenze. Entrambe non ebbero una vita facile, segnata da lutti e da eventi drammatici, ma seppero trovare il modo di andare avanti creando qualcosa di buono. Nonostante l'alchimia sia al centro del romanzo, avrei voluto più spiegazioni dei processi e degli esperimenti, ma la Miller è stata molto brava nel ricreare l'atmosfera del laboratorio mescolando in giuste parti scienza e "magia".
Questo libro mi ha permesso di conoscere una figura di cui non sapevo niente e lo ha fatto in un modo lineare e semplice. Lo stile dell'autrice è pulito e scorrevole, le pagine volano via una dietro l'altra e la parte romanzata si intreccia molto bene con i fatti storici, un libro che consiglio a tutt³ l³ amanti del genere perché saprà far conoscere una figura femminile molto importante nello scenario storico. Spesso la storia non dà il giusto spazio a donne della portata di Mary che promossero tanto le arti quanto le scienze, troppe figure femminili restano più nell'ombra, per questo sono davvero felice di aver intrapreso questa lettura che mi ha permesso di conoscere una grande donna.

Ringrazio la casa editrice per la copia omaggio e la collaborazione 😊

Voto ⭐⭐⭐⭐/5