giovedì 27 marzo 2025

Il mondo di Rocannon




Titolo: Il mondo di Rocannon
Titolo originale: Rocannon's world 
Autrice: Ursula K. Le Guin
Editore: Mondadori


Trama 
Ai confini della Galassia c’è un mondo abitato da tre razze umanoidi: gli Gdemiar, cioè il Popolo d’Argilla, che vivono sottoterra; gli eterei Fiia amanti della luce; e infine i Liuar, dei clan guerrieri che hanno istituito una sorta di società feudale. L’etnologo terrestre Rocannon, in una missione di studio per conto della Lega di Tutti i Mondi, raggiunge quel pianeta, dove anche i ribelli alla Lega hanno una propria base. Questi riescono a distruggere l’astronave dello scienziato e a ucciderne i compagni. Rimasto solo e senza possibilità di ritorno, Rocannon inizia un lungo cammino che lo porterà dove non avrebbe mai immaginato: nel cuore della leggenda. Primo libro del ciclo dell’Ecumene, Il mondo di Rocannon (1966) inserisce elementi tipici della fantascienza in uno scenario da Età del Bronzo eroica, dando vita a un mondo nel quale astronavi ultraluce si affiancano a destrieri del vento e il mantello dell’invisibilità diventa una tuta ipertecnologica. Un universo di meraviglia ispirato alla mitologia nordica, che nasconde una profonda riflessione sull’antropocentrismo e su cosa sia “l’altro”.


Recensione

Ritornano i grandi classici di Ursula K. le Guin in questa nuova veste grafica che ci riporta anche pensieri e considerazioni dell'autrice. Il mondo di Rocannon è il primo libro del ciclo dell'Ecumene, ma non il primo nel senso temporale della narrazione. I libri della serie si possono leggere quasi sempre in modo indipendente, sono ambientati nello stesso universo, ma a causa delle distanze interplanetario e della relatività, sono difficili da collocare in una linea temporale di "prima" e "dopo". Nonostante questo ho deciso di iniziare la mia collaborazione da questo volume, per cercare di seguire l'autrice nella sua crescita in questo mondo. Dico "crescita" proprio perché essendo il primo volume di fantascienza scritto da Le Guin, si percepisce la sua inesperienza. Come lei stessa ci anticipa nell'introduzione questo è un libro ibrido, in parte sci-fi, in parte fantasy e non riesce a mescolare benissimo i due generi. Con questo non voglio dire che sia una brutta lettura, ma può risultare un po' confusionaria a chi si approccia a uno dei due generi per la prima volta. Infatti sono presenti dei tropes tipici del fantasy (come ad esempio il viaggio dell'eroe e le creature magiche che ricordano elfi e nani), ma ne presenta anche di tipici della fantascienza, come la tuta impenetrabile, il viaggio alla velocità della luce e i mezzi di comunicazione che trascendono le distanze. Il "problema" è che questi elementi non si mescolano in modo armonico e quindi sembra di leggere un tipo di libro finché non compaiono altri elementi che ci riportano all'altro genere. Addirittura ci sono accenni non molto velati alla mitologia, ma ribadisco che non è un libro brutto, solo acerbo. Per stessa ammissione di Le Guin si è ritrovata a scrivere di un genere che stava nascendo proprio in quel momento e che non aveva della letteratura alle spalle a cui appoggiarsi. Del resto la fantascienza non era considerata un genere vero e proprio, il mondo si affacciava alla ricerca spaziale proprio in quegli anni e le possibilità intrinseche della fantascienza non erano ancora state esplorate se non in riviste speculative. 
Per questo guardo comunque al Mondo di Rocannon con un certo affetto, è bello pensare che anche una grande scrittrice come lei abbia cominciato da qualche parte, creando comunque un'opera che non aveva una defizione precisa, ma che è in grado di trasportare lə lettorə in un mondo altro a volare con i Kiemhrir e in valli ai piedi delle cascate.
In sostanza è un'opera un po' spuria se vogliamo, resta comunque a un livello buonissimo e anzi, tanto di cappello, ma del resto da Le Guin non ci possiamo aspettare di meno.
Ringrazio moltissimo Melissa e Mondadori per la collaborazione ❤️

Voto ⭐ ⭐ ⭐,5/5

giovedì 13 marzo 2025

Recensione Gifts.Doni



Titolo: Gifts. Doni
Titolo originale: Gifts
Autrice: Ursula K. le Guin
Editore: Mondadori


Trama 

Nelle aspre e selvagge Altelande, vivono uomini che possiedono un dono. È tramandato attraverso le generazioni, per via ereditaria, fin da quando se ne ha memoria. Sono doni meravigliosi, che permettono di evocare animali e mutare paesaggi... Ma sono anche terribili, perché possono ottenebrare le menti o infliggere malattie.
Orrec appartiene alla famiglia dei Caspromant, tanto famosa quanto temuta per il dono del disfacimento: un potere distruttivo, in grado di annientare qualsiasi cosa o persona, con la sola imposizione dello sguardo. All'età di tredici anni, però, il giovane ancora stenta a manifestarlo, ragion per cui il padre Canoc è molto turbato e c'è grande preoccupazione nel regno. Finché un giorno, all'improvviso, Orrec devasta un'intera collina senza volerlo, e prende l'amara decisione di bendarsi per sempre, per il timore di causare danni a ciò che ama di più, come la dolce Gry, compagna d'infanzia e forse sua futura sposa, anche lei dotata di un potente e magnifico dono.
Ribellandosi ai loro destini, i due giovani affronteranno insieme le sfide della vita, per andare alla ricerca di loro stessi e del loro posto nel mondo.
Una storia straordinaria, dalla penna unica di Ursula K. Le Guin, sulla fiera crudeltà del potere, su quanto sia difficile crescere e quanto sia ancora più difficile trovare, nell'oscurità del mondo, doni di luce.

Recensione

Anche questa volta questa grande scrittrice ha saputo conquistarmi! Gifts è un libro per ragazzi complesso, ma allo stesso tempo di una semplicità e comprensione disarmanti. In una Scozia fantasy un po' diversa dalla nostra vivono vari clan, ognuno con un dono diverso. La società si basa sui matrimoni volti a mantenere forte un clan, passando questi doni ai propri figli. In questo clima i successori vengono addestrato fin da bambini a immagine e somiglianza dei genitori, soprattutto se come Orrec hanno un padre che riveste un ruolo importante, il capoclan. Già da qua iniziano i problemi, Orrec subisce spesso quasi delle violenze psicologiche da parte di suo padre che lo spinge a essere e diventare ciò che lui in realtà non è e lo fa attraverso scarse dimostrazioni di affetto, un'educazione dura e severa, minando sempre la fiducia del giovane in sé stesso. Pian piano Orrec apre gli occhi, letteralmente (e se avete letto il libro capirete perché), e si ritrova davanti a una scelta molto difficile da prendere. Il suo arco di crescita è strabiliante e molto bello, ben dosato e veritiero e allo stesso modo lo è la sua amicizia con Gry. La loro è una storia dolce in un mondo di durezze, fatta di piccole gioie e delle scoperte dell'infanzia fino alla loro decisione finale, una decisione che ho davvero apprezzato e che cambierà tutto. Per questo dico che il libro in sé è complesso ma anche molto semplice, per una volta la morale è esplicita e facilmente percepibile dallə lettorə a cui è rivolta. Nonostante questo la me genitore non può che ancora di più la storia perché non parla solo allə ragazzə ma anche a noi figure genitoriali. Le Guin vi mostra che noi dobbiamo fare gli strumenti ai figli ma che poi saranno loro a scegliere come usare queste competenze e che dobbiamo lasciargli libero di essere loro stesso, di crescere e di sperimentare. Per questo ho disprezzato Canoc ma l'ho anche capito nelle sue incertezze e nelle fragilità che ha cercato di nascondere sotto una scorza dura.
Devo ammettere che non mi capita spesso di apprezzare libri in cui l'intento è così palese, come non mi capita spesso di apprezzare un worldbuilding tutto sommato interessante, ma che alla fin fine ha quasi i tratti di un romanzo pastorale. Però con questa lettura non sono riuscita a fermarmi un attimo, la storia assume quasi i contorni di una fiaba, con la sua magia, la sua morale e la sua costruzione. Eppure alla fine della lettura mi sembrava di conoscere bene tutti i personaggi e ho percepito le loro emozioni.
Insomma forse non è proprio una lettura adatta a tuttə per via dell'ambientazione e il fantasy quasi semplicistico, ma mi sento di consigliarla comunque per quello che c'è dietro. La morale è quella di cercare sé stessi, di vivere per essere felici e non per accontentare gli altri e anche questo, se vogliamo, è qualcosa che è già stato scritto da molti e quasi inflazionato ma...beh parliamo di Le Guin e lei è riuscita a renderlo un romanzo vincente, dai toni agrodolci e che per me funziona perfettamente.

Voto ⭐⭐⭐⭐/5