Titolo originale: Bloodleaf
Autrice: Crystal Smith
Traduzione: Valentina Daniele
Lingua orginale: inglese
Numero pagine: 267
Editore: Mondadori
Trama
Editore: Mondadori
Trama
I lupi ululano, Aurelia. E potrebbe arrivare il momento in cui non sarà più possibile trattenerli. Chi erano i lupi? Il Tribunale? I cittadini che pensavano che fossi una strega? Quelli che mi odiavano solo perché non volevano l'unificazione dei due regni? Ero circondata da nemici, vivi e morti. E io non volevo morire... Avevo ancora troppo da fare.
Quella di Aurelia di Renalt non è per niente una vita da principessa delle favole. Dotata di poteri straordinari, è costretta a nasconderli perché nel suo regno la legge vieta il ricorso alla magia e il Tribunale, un'istituzione speciale assetata di sangue, punisce spietatamente chiunque venga accusato di stregoneria o sorpreso a praticarla. Il suo destino, inoltre, è di sposarsi con un ragazzo che non ha mai incontrato di persona, principe ereditario del Regno di Achlev, per assicurare una pace duratura tra quest'ultimo e il suo regno. Quando però il suo segreto viene svelato, Aurelia è costretta a scappare dal palazzo. Sola e alla deriva, giunge in un nuovo regno, dove insperatamente ha la possibilità di ricominciare da zero. Fingendosi una comune suddita, infatti, per la prima volta da quando è nata può affrontare la sua vita in totale libertà. Qui finalmente scopre la felicità che un'esistenza lontana dagli intrighi politici e dai compromessi può regalare. Qui può mettere a frutto l'oscura magia che le scorre nelle vene e che la lega a una misteriosa e potentissima pianta chiamata sanguefoglia. Ma i fantasmi del passato non la lasciano in pace a lungo. Infatti, nel momento in cui verrà a conoscenza di un piano nefasto del Tribunale che minaccia l'esistenza stessa del suo regno, dovrà scegliere tra la sua nuova vita e quella che pensava di essersi lasciata alle spalle. Con la certezza che se non riuscirà ad agire prima che il Tribunale faccia la sua ultima mossa potrebbe perdere ben più della corona.
Recensione
Spinta dalla bellissima copertina ho deciso di comprare questo libro, la trama sembrava interessante ma purtroppo non ho trovato molto altro. Il libro non mi è piaciuto particolarmente, ci ho capito molto poco nonostante il target di lettura sia indubbiamente per giovani adulti. La storia parte in quinta, dopo poche pagine siamo già nel pieno delle vicende e succede un evento abbastanza tragico che coinvolge e fan ben sperare sull'andamento delle vicende. Purtroppo la scarica di adrenalina finisce qui, il resto del libro l'ho trovano noioso nonostante i tentativi di creare dei colpi di scena. Partendo così velocemente ci si ritrova catapultati in mondo nuovo dove vengono fornite pochissime informazioni e anzi le poche cose dette vengono buttate un po' così alla veloce nella narrazione, motivo per cui...non ho capito nulla. La protagonista ha dei poteri ma non ci viene detto come funzionano, come agiscono, ok si deve tagliare e sanguinare per poter usare i poteri ma: quando l'ha capito e come? nessuno le insegna gli incantesimi ma lei li sa fare, ok trova dei vecchi libri di magia ma lei dice che sono censurati e tutte le pagine importanti sono state rimosse, quindi come ha fatto? Mistero. Il mondo in cui si svolgono le vicende poi è frutto di fantasia, ma le parole usate per gli incantesimi sono in latino...forse avrei apprezzato di più una lingua inventata perché in questo modo suona troppo discordante.
Viene citata più volte una divinità che non si capisce chi sia ma si sa che governa i cieli, poi si scopre alla fine che era abbastanza importante raccontare della sua storia perchè
* SPOILER* a quanto pare questa dea (sempre che di dea si tratti) ha due sorelle che governano una il mondo terreno e una il regno dei morti e quest'ultima vuole prendere il potere sulle altre (ciao Ade, sei tu?).
Altri personaggi fondamentali che non vengono in nessun modo spiegati sono i tre fratelli divinità/maghi/fondatori di città e istituzioni (ancora non ho capito bene), che sono buttati così nella storia senza scendere in particolari. Avrei voluto più approfondimento su di loro perchè le loro vicende pregresse sono importanti ai fini della storia, soprattutto nel finale giocano un ruolo fondamentale. Ho trovato tutto molto confusionario, alcuni passaggi poi sono scritti in modo per me poco comprensibile, non so se sia dovuto alla traduzione o all'editing ma ho dovuto rileggere interi brani che non mi erano chiari.
Dopo l'arrivo della protagonista nella nuova città di Achlev abbiamo un rallentamento della storia e vengono introdotti molti nuovi personaggi che Aurelia incontra nelle suaevicissitudini. Questi personaggi sono poco caratterizzati e sopratutto mancano le descrizioni della città e dei posti, ho fatto fatica a immaginare molte cose, per questo mi sono immedesimata poco nella storia e non ho trovato nessun personaggio interessante. In alcuni punti mi è piaciuta la protagonista perché è forte e determinata ma in altri aveva tratti troppo infantili, quindi ho dei sentimenti un po' discordanti per lei. Ad Achlev Aurelia incontra Zan, appartenente alla famiglia reale, che cerca di fermare i terribili eventi che si stanno per abbattere sulla città. Si è scoperto infatti che qualcuno sta attuando degli incantesimi per far crollare le magiche mura della città che l'hanno preservata per secoli da qualunque calamità e attacco. Ovviamente tra i due scatta la scintilla ma ho trovato la storia d'amore un po' forzata, praticamente non stanno mai insieme da soli e quasi non si parlano per tutto il libro quindi sono rimasta perplessa. Inoltre lui si offre di insegnarle a usare la sua magia nonostante non sia un sanguimago (un mago che come Aurelia usa il sangue per fare incantesimi) e l'abbia solo vista usare qualche volta, le fornisce però dei libri da studiare che lei legge in un pomeriggio per poi diventare esperta di incantesimi il giorno dopo. Oooook decisamente forzatissimo come escamotage. Comunque dopo tutte le morti e le macchinazioni il finale scivola via in poche pagine, da quando comincia a deteriorarsi l'incantesimo che protegge le mura sembra che tutto debba saltare in aria da un momento all'altro e poi...niente, l'incantesimo si rompe ma la città è giusto un po' allagata e bruciacchiata ma guarda caso Aurelia e Zan sono nell'unica torre che non viene toccata e se ne vanno via belli tranquilli. Anche no.
Decisamente tutto troppo sconclusionato e forzato, l'idea di base non è neanche brutta ma per me è stata sviluppata male, vengono date troppe informazioni senza approfondimenti e descrizioni, è tutto troppo frettoloso e tirato via. In teoria sarebbe il primo di una trilogia ma il finale non è aperto quindi si potrebbe leggere anche come autoconclusivo.
Il libro è un retelling della storia dei Grimm "La piccola guardiana di oche" (o la ragazza delle oche), di solito apprezzo i retelling perchè da una storia o fiaba classica si sviluppa una nuova idea. Qua si vede in effetti il lavoro fatto partendo dal racconto, per quanto riguarda la prima parte è quasi identica all'originale, ma secondo me l'autrice non l'ha sviluppata al meglio, peccato.
Viene citata più volte una divinità che non si capisce chi sia ma si sa che governa i cieli, poi si scopre alla fine che era abbastanza importante raccontare della sua storia perchè
* SPOILER* a quanto pare questa dea (sempre che di dea si tratti) ha due sorelle che governano una il mondo terreno e una il regno dei morti e quest'ultima vuole prendere il potere sulle altre (ciao Ade, sei tu?).
Altri personaggi fondamentali che non vengono in nessun modo spiegati sono i tre fratelli divinità/maghi/fondatori di città e istituzioni (ancora non ho capito bene), che sono buttati così nella storia senza scendere in particolari. Avrei voluto più approfondimento su di loro perchè le loro vicende pregresse sono importanti ai fini della storia, soprattutto nel finale giocano un ruolo fondamentale. Ho trovato tutto molto confusionario, alcuni passaggi poi sono scritti in modo per me poco comprensibile, non so se sia dovuto alla traduzione o all'editing ma ho dovuto rileggere interi brani che non mi erano chiari.
Dopo l'arrivo della protagonista nella nuova città di Achlev abbiamo un rallentamento della storia e vengono introdotti molti nuovi personaggi che Aurelia incontra nelle suaevicissitudini. Questi personaggi sono poco caratterizzati e sopratutto mancano le descrizioni della città e dei posti, ho fatto fatica a immaginare molte cose, per questo mi sono immedesimata poco nella storia e non ho trovato nessun personaggio interessante. In alcuni punti mi è piaciuta la protagonista perché è forte e determinata ma in altri aveva tratti troppo infantili, quindi ho dei sentimenti un po' discordanti per lei. Ad Achlev Aurelia incontra Zan, appartenente alla famiglia reale, che cerca di fermare i terribili eventi che si stanno per abbattere sulla città. Si è scoperto infatti che qualcuno sta attuando degli incantesimi per far crollare le magiche mura della città che l'hanno preservata per secoli da qualunque calamità e attacco. Ovviamente tra i due scatta la scintilla ma ho trovato la storia d'amore un po' forzata, praticamente non stanno mai insieme da soli e quasi non si parlano per tutto il libro quindi sono rimasta perplessa. Inoltre lui si offre di insegnarle a usare la sua magia nonostante non sia un sanguimago (un mago che come Aurelia usa il sangue per fare incantesimi) e l'abbia solo vista usare qualche volta, le fornisce però dei libri da studiare che lei legge in un pomeriggio per poi diventare esperta di incantesimi il giorno dopo. Oooook decisamente forzatissimo come escamotage. Comunque dopo tutte le morti e le macchinazioni il finale scivola via in poche pagine, da quando comincia a deteriorarsi l'incantesimo che protegge le mura sembra che tutto debba saltare in aria da un momento all'altro e poi...niente, l'incantesimo si rompe ma la città è giusto un po' allagata e bruciacchiata ma guarda caso Aurelia e Zan sono nell'unica torre che non viene toccata e se ne vanno via belli tranquilli. Anche no.
Decisamente tutto troppo sconclusionato e forzato, l'idea di base non è neanche brutta ma per me è stata sviluppata male, vengono date troppe informazioni senza approfondimenti e descrizioni, è tutto troppo frettoloso e tirato via. In teoria sarebbe il primo di una trilogia ma il finale non è aperto quindi si potrebbe leggere anche come autoconclusivo.
Il libro è un retelling della storia dei Grimm "La piccola guardiana di oche" (o la ragazza delle oche), di solito apprezzo i retelling perchè da una storia o fiaba classica si sviluppa una nuova idea. Qua si vede in effetti il lavoro fatto partendo dal racconto, per quanto riguarda la prima parte è quasi identica all'originale, ma secondo me l'autrice non l'ha sviluppata al meglio, peccato.
Voto ⭐ ⭐