Titolo: House of roots and ruin. La casa di radici e perdizione
Titolo originale: House of roots and ruin
Autrice: Erin A. Craig
Traduzione: Leonardo Grazioso
Numero di pagine: 468
Editore: Fanucci
Trama
Nonostante sogni avventure ben oltre le coste delle isole Salann, la diciassettenne Verity Thaumas è rimasta nella tenuta di famiglia, Highmoor, con la sorella maggiore Camille, mentre le altre ragazze Thaumas si sono divise per Arcannia. Quando Mercy comunica loro che la duchessa di Bloem è interessata a far dipingere a Verity un ritratto del figlio Alexander, lei si mostra subito entusiasta, ma Camille non è d’accordo e prova a impedirglielo rivelandole un segreto taciuto per anni: Verity è in grado di vedere i fantasmi. Sconcertata, la giovane fugge da Highmoor diretta a Bloem, dove viene conquistata dal paesaggio florido e lussureggiante e dall’affascinante e spiritoso Alexander. Ben presto, però, Verity inizia a intravedere il lato oscuro della tenuta, nascosto con cura dietro una facciata così vigorosamente stucchevole.
Recensione
Con questa lettura ero certa di andare sul sicuro, Erin Craig è diventato un'autrice tra le mie preferite grazie ai suoi libri cupo, ansiogeni e coinvolgenti. Purtroppo, con questa lettura mi è mancato tutto questo. Innanzitutto non troviamo il paesaggio gotico e cupo di La casa di sale lacrime, ma non ritroviamo neanche l'angoscia crescente di Piccoli favori. House of roots and ruin è un libro che ci lascia intuire fin da subito che c'è qualcosa che non va nella situazione generale, però non accresce la nostra ansia, anzi, nella prima metà del libro è palese che c'è qualcosa di nascosto che solo la protagonista non riesce a cogliere ed è addirittura intuibile che cosa sia. Mi è mancato proprio questo senso di ansia crescente che ti fa dubitare di tutto e di tutti perché banalmente si capisce subito il cattivo della storia e quali sono le sue intenzioni fin da subito.
La prima metà del libro, poi, è piuttosto lenta e si concentra molto sulla storia d'amore di Vertity e della sua conoscenza con Alex, c'è qualche scena dove lei esplora la villa e ci sono cose in teoria inquietanti, ma è tutto piuttosto blando e anzi molte sottotrame vengono cominciate ma non portate del tutto avanti. A circa metà del libro abbiamo un colpo di scena interessante (anche se non del tutto imprevedibile) quindi ci si chiede un pochino dove andrà veramente a parare la storia, cioè se cambierà completamente decorso rispetto a quello che si pensava oppure no, e purtroppo devo ammettere che no, non cambia, le intuizioni iniziali saranno quasi tutte confermate. Purtroppo i colpi di scena non sono così scioccanti come mi aspettavo, di solito Craig è bravissima a creare delle situazioni scioccanti e scene che ti lasciano a bocca aperta, ma in questo libro invece mancano proprio, avanzando con la storia, però, ci sono dei momenti piuttosto macabri e forti perchè si parla di argomenti piuttosto delicati.
La cosa che però mi ha deluso maggiormente è stata la protagonista che è completamente diversa dalle sue solite in quanto è una persona troppo ingenua per essere vera e che gira praticamente con il prosciutto sugli occhi. Tutto quello che le succede lei lo interpreta in maniera errata e vive un po' nel suo mondo dove le cose funzionano come crede lei, è troppo fantasiosa e pensa sempre a occhi aperti non accorgendosi della realtà intorno a lei. Nonostante venga a sapere certe cose cerca sempre di giustificare gli altri e soprattutto non capisce le cose nemmeno quando se le ritrova davanti e se le ritrova non perché va a cercare risposte, ma perché qualcuno gliele piazza sotto il naso. Per certe cose capisco che è ancora troppo bambina perché ha solo 17 anni ed essendo vissuta rinchiusa nel castello di sua sorella non ha mai veramente vissuto, però è veramente troppo ingenua e cerca sempre soluzioni troppo semplicistiche. Per contro gli altri personaggi attorno a lei non sono caratterizzati al 100%, e in particolare Alex l’ho trovato piuttosto piatto e scialbo, un personaggio messo lì solamente per far funzionare lei, che fa solo da contorno. Il problema è che si vedono praticamente solo loro due, gli altri personaggi secondari finiscono un po' nel dimenticatoio e non vengono sfruttati al meglio.
Anche il finale non mi ha regalato le forti emozioni che speravo, purtroppo dimostra ancora una volta la credulità di Vertity e l'epilogo non necessario, lascia quasi intuire che potrebbe esserci un ulteriore seguito, chissà.
In sostanza rispetto ai libri precedenti dell'autrice qui manca proprio una trama forte, elementi di sorpresa ed elementi cupi e che facciano spavento, anche se di certo non mancano le cose macabre che forse avevano bisogno di qualche trigger warning perché ci sono veramente degli argomenti forti. Questa volta sono proprio personaggi che sono carenti e che non riescono a dimostrare appieno il loro potenziale, in particolare non mi ha convinta Verity per la sua ingenuità e per il suo essere definita continuamente una persona intelligente, quando invece sembra più in balia degli eventi. Il finale non riesce a dare quegli ultimi scossoni alla storia e purtroppo il ritmo generale del libro non è sempre ben gestito. Il primo libro mi era piaciuto tantissimo ma a questo manca il pepe, sono comunque contenta di averlo letto perché tornare in questo mondo è stato bello, anche se non del tutto soddisfacente.
Voto ⭐⭐⭐/5
Ringrazio moltissimo Fanucci per la copia digitale 😊