venerdì 29 aprile 2022

Rubrica soft-trash Crave

Titolo: Crave
Titolo originale: Crave
Autrice: Tracy Wolff
Numero di pagine: 450
Casa editrice: Sperling e Kupfer







Trama

In seguito alla morte improvvisa dei genitori, Grace è costretta a lasciare la sua amata San Diego e trasferirsi in Alaska, terra di cui non conosce praticamente nulla. Il primo impatto non è dei migliori: un atterraggio da panico su una pista ghiacciata e un viaggio rocambolesco a bordo di un gatto delle nevi, a temperature polari. Tuttavia, quando arriva alla Katmere Academy, la scuola esclusiva di cui suo zio è preside, la ragazza non può che rimanere a bocca aperta alla vista della sua nuova casa: un maestoso castello con le torri che svettano nel cielo nero. Ma l'incanto svanisce in fretta. Tempo un quarto d'ora e Jaxon Vega, il leader indiscusso della scuola, la minaccia e le intima di tornarsene da dove è venuta. Benché indignata e confusa dalle sue parole, Grace è affascinata da quel ragazzo misterioso, con il volto solcato da una cicatrice e gli occhi scuri che celano a stento una grande sofferenza. E decide di scoprirne ogni segreto. Più indaga, però, più si rende conto che Jaxon e i suoi compagni sono tutto fuorché comuni studenti e che alla Katmere Academy niente è come sembra. Quando il soprannaturale fa irruzione con prepotenza nella sua vita, Grace si aggrappa disperatamente all'unica cosa che considera reale: i sentimenti che prova per Jaxon. Saranno sufficienti a permetterle di sopravvivere in un mondo in cui i mostri esistono e non si nascondono sotto il letto?


Recensione

Credo di non aver mai cringiato così tanto nel leggere un libro, cercherò di andare con ordine ma sono veramente basita che certe cose vengano pubblicate. Prima di tutto abbiamo davanti agli occhi una fanfiction di Twilight perché la prima cosa che pare evidente è che abbiano copiato pure la copertina, completamente nera e con un fiore bianco screziato di rosso bello al centro...vi ricorda qualcosa? Dopodiché il resto è un po' Twilight versione Alaska. Abbiamo una protagonista da tipico ya, bella che non sa di esserlo, nuova studentessa in una scuola, passato tragico e ovviamente stupida come una pietra. Dopo il suo arrivo le viene detto da più persone e più volte di stare attenta perché quella scuola dentro un castello, sperduta nella tundra dell'Alaska, è un luogo pericoloso. Allora già che non si ponga dei dubbi sul fatto che una scuola si trovi completamente isolata dal resto del mondo e bloccata dalla neve, ci fa capire che le sue capacità intellettive sono molto scarse, ma che poi le venga ripetuto costantemente che è in pericolo (ovviamente senza specificare che tipo di pericolo) non le fa partire nessun campanello di allarme, la dice lunga. Per non cadere assolutamente nei cliché di questo genere l'autrice ci mette un belloccio di turno, bello da paura, oscuro e tenebroso, passato tragico alle spalle, psicopatico e che tratta la nostra Grace come se fosse un rifiuto umano perché in realtà è segretamente attratto da lei. Nulla di nuovo sul fronte occidentale. Quello che mi ha lasciata più perplessa oltre all'evidente stupidità di Grace, sono i dialoghi tra i personaggi. Completamente nonsense. Ma completamente, giuro! La storia non ha un minimo senso e per tutto il libro non accade praticamente nulla se non qualche attentato alla vita di Grace. Cioè tutto gira intorno al fatto che lei è una calamita per le tragedie e Jaxon Vega (sorvoliamo sul nome), le dice costantemente di starle alla larga perché lui porta guai, però le ronza sempre intorno e la salva ogni volta dai pericoli mortali. Tutto questo mentre la mette in guardia di continuo sul fatto che è in pericolo e questa non capisce. In realtà non ho capito nemmeno io perché gli espedienti su cui si basa la "trama" sono fiacchissimi, è tutto buttato a caso per far scoppiare l'amore tra questi due che, ovviamente, scoprono verso la fine di essere compagni. Originalità portami via, se sento parlare ancora di "mate", compagni, anime gemelle e imprinting giuro che mi metto a urlare. Basta, basta, basta con sta cosa che vedi una persona e zac, vogliamo stare insieme per la vita, è bruttissimo e davvero degradante. 
Altra cosa che non ho detto è che Grace è umana ma ovviamente Jaxon è un vampiro e da qua su capisce che sarà un amore contrastato, ma nella scuola non ci sono solo vampiri, bensì anche streghe, mutaforma e lupi mannari. Insomma la Wolff era indecisa su quali figure fantasy usare e le ha messe un po' tutte, anche se nessuna in maniera approfondita e, anzi, alcune assolutamente a  caso. Per farvi un esempio ci sono i draghi che possono mutare forma in umani e questi suddetti umani vanno a scuola . Perché una creatura potente come un drago dovrebbe scegliere di passare la sua vita in forma umana e soprattutto in una scuola? Perché creature come streghe e vampiri scelgono di andare a scuola e studiare trigonometria? Ma soprattutto come ha fatto Grace, unica umana, a non capire che alcune materie erano un po' diverse dal solito? E perché una scuola di creature dotate di poteri si trova d'accordo nel nascondere il segreto sulla loro vera natura a UNA SOLA umana che hanno pensato bene di piazzare lì? Ma lo capiamo che le cose non hanno senso in questo libro?! 
Sul finale non scendo nei dettagli ma sappiate solo che il cattivo di turno fa il mega discorsone in cui svela tutto il suo piano malvagio che prevede la morte di Grace per un rocambolesco scherzo del destino per cui un'umana qualsiasi è la chiave per un qualche rito sovrannaturale. Anche qui le cose succedono e vengono spiegate in maniera completamente insensata ma l'autrice è molto furba perché lascia le porte aperte per un seguito (ho poi scoperto che la saga è composta di sei libri e mi si è ghiacciato il cuore). Comunque non temete car3 lettor3, mi immolerò per la causa e cercherò di andare avanti nella lettura di questa serie perché sento come una puzza di resurrezione di un personaggio che si crede morto e non posso farmi scappare questa opportunità.

Voto ⭐⭐/5

lunedì 25 aprile 2022

Review party La legge dei lupi

Titolo: La legge dei lupi
Titolo originale: Rules of wolfes
Autrice: Leigh Bardugo
Traduzione: Roberta Verde
Numero di pagine: 480
Editore: Mondadori




Trama

Il secondo volume della serie Grishaverse "Il re delle cicatrici". Anche in questo secondo e ultimo volume della dilogia ritroviamo tre dei personaggi più amati del GrishaVerse: Nikolai Lantsov, Zoya Nazyalensky e Nina Zenik. I tre, re, generale e spia di Ravka, dovranno continuare insieme la loro lotta per strappare all'oscurità il futuro del loro paese. Altrimenti non potranno che assistere al suo disfacimento definitivo. 



Recensione

Per questo evento ringrazio ancora una volta Alessandra di Raggywords e la casa editrice Mondadori per aver organizzato e per la copia.

Questo secondo capitolo si apre esattamente dove si era interrotto il primo volume, ormai la guerra è alle porte e sembra inevitabile. La narrazione comincia molto più velocemente del primo libro ma resta tuttavia quasi vuota nella prima parte, nonostante la minaccia della guerra. I capitoli dedicati a Nina restano comunque abbastanza lenti, anche se il suo vero ruolo nelle vicende si va delineando pian piano, ho trovato la sua storyline più interessante e soprattutto coerente. È un personaggio che cerca il suo riscatto e decisamente non avevamo ancora finito con lei, inoltre le sue vicende si intrecciano finalmente con il resto della storia principale anche se resta comunque lenta. Secondo me è l'unico personaggio che resta coerente perché il problema di questo libro è che è spacciato come una dilogia su Nikolai ma lui resta troppo sullo sfondo, la vera protagonista è Zoya e qui per me sta la vera pecca della saga. Il mio amato Nikolai è troppo relegato al ruolo di zerbino ed è un vero peccato perché invece avrebbe dovuto essere il protagonista, invece resta troppo in ombra, ammetto che in alcuni punti del primo libro non mi sembrava nemmeno del tutto lui e in questo invece passa metà del tempo a fare gli occhioni dolci a Zoya e la cosa mi ha delusa. Zoya, poi, non è tra i miei personaggi preferiti e ormai si è capito, però qua raggiungiamo davvero dei livelli assurdi. Lei è tutto troppo, supera in potenza persino Alina perché qui il vero problema è che si stravolge tutto il sistema magico creato nella saghe precedenti e non è accettabile. Grazie a espedienti fiacchi vengono concessi dei condoni a molte delle leggi che regolano i poteri Grisha e questo contribuisce a creare un'immagine troppo da fanfiction che fa capire che i libri sono stati scritti solo per accontentare i fan. Io da fan posso dire di non esserne contenta soprattutto perché, ribadisco, non è Nikolai il vero protagonista qui. Ricompaiono personaggi che si sono creati nelle serie precedenti di libri e qua vengono stravolti, con scene che hanno in realtà poco senso. Inoltre sono inseriti troppi personaggi nuovi, troppi pov e sottotrame che alla fin fine non aggiungono molto alla storia e sembrano fatti per allungare un po' il tutto. Anche i colpi di scena sono inseriti troppo a caso in un tentativo di tenere alta l'attenzione in un libro che però offre poco se non tanto fanservice, per me il ritorno dell' Oscuro è un grande no, capisco che abbia un fanclub ben nutrito ma a me non è mai piaciuto molto e sinceramente la Bardugo per me ha sbagliato nel farlo tornare. La cosa mi ha molto sorpresa perché è un errore da scrittorə alle prime armi, aveva concluso bene e in modo coerente e convincente la prima trilogia, poi aveva spostato il focus sulla dilogia dei corvi, anche quella conclusasi in modo egregio a mio parere, e in questo libro invece fa un mix delle due cose tornando anche ad aprire delle trame concluse creando molta confusione. Insomma diciamo che ci sono molte cose che non funzionano e soprattutto il finale aperto lascia intuire che ci sia una possibilità di tornare nel Grishaverse, onestamente non so se la cosa mi faccia piacere o no, perché trovo che a volte le storie debbano finire. Quello che mi lascia più perplessa è che la storia in sé non ha nulla di nuovo, sembra di tornare nella vecchia trilogia, ma in una versione distorta perché tutte quelle che erano le certezze creatisi vengono distrutte e in questo modo sembra che la trilogia di Tenebre e ossa sia servita solo da apripista a questa, dove all'improvviso tutto è possibile. Non so, secondo me non è stato gestito bene il sistema magico che è un po' il fulcro di questa saga e soprattutto i personaggi che di solito sono il punto forte della Bardugo, sono troppo cambiati. La nota positiva è data dagli argomenti trattati e in questo la Bardugo non è cambiata, si parla di abusi, di dolore e di determinazione nell'andare avanti e comunque consiglio la lettura della dilogia in sé perché i fan ci ritroveranno tanti personaggi, però avrei preferito una trama più in linea con tutto quello successo nei precedenti libri.

Voto ⭐⭐,5/5



venerdì 15 aprile 2022

Rubrica soft-trash Obsidian

Titolo: Obsidian
Titolo originale: Obsidian
Autrice: Jennifer L. Armentrout
Traduzione: Sarà Reggiani
Numero di pagine: 320
Editore: Giunti


Trama

Kathy è una blogger diciassettenne con un grande sense of humour, si è appena trasferita in un paesino soporifero del West Virginia, rassegnandosi a una noiosa vita di provincia, noiosa finché non incrocia gli occhi verdissimi e il fisico da urlo del suo giovane vicino di casa. Daemon Black è la quintessenza della perfezione. Poi quell'incredibile visione apre bocca: arrogante, insopportabile, testardo e antipatico. Fra i due è odio a prima vista. Ma mentre subiscono un'inspiegabile aggressione, Daemon difende Kathy bloccando il tempo con un flusso sprigionato dalle sue mani. Sì, il ragazzo della porta accanto è un alieno. Un alieno bellissimo invischiato in una faida galattica, e ora anche Kathy, senza volerlo, c'è dentro fino al collo. Salvandola, l'ha marchiata con un'aura di energia riconoscibile dai nemici che li hanno aggrediti per rubare i poteri di Daemon. L'unico modo per attenuare questo pericoloso marchio è che Kathy stia più vicina possibile a Daemon. Sempre che lei non lo uccida prima...

Recensione

Bentornat3 lettor3 nella rubrica più divertente del blog (sì, me lo dico da sola)!
Oggi per voi porto la recensione senza peli sulla lingua e con tanti SPOILER di Obsidian, di Jennifer Armentrout. Prima di cominciare piccola premessa: è una rubrica fatta per ridere e scherzare, so che questa autrice ha un vasto fanclub e non è mia intenzione offendere, parlerò in modo diretto di cosa è piaciuto/non piaciuto a ME personalmente per cui prendetela a ridere.
So che recupero molto tardi questa autrice che ha alle spalle un discreto numero di libri, ma cosa mi stavo perdendo?? La Armentrout è decisamente l'autrice perfetta per questo tipo di rubrica perché scrive soprattutto young adult Paranormal/fantasy e io non so cosa stessi aspettando a leggerla! Già la copertina è super cringe, perché non ho letto questa serie prima??
Passiamo al libro, lettura scorrevole, veloce, leggera, poco impegnativa ma la trama ahimè... è quella di Twilight! Una scopiazzatura evidentissima in molte scene che sono state prese pari pari e nel complesso di tutta la vicenda. C'è da dire però che la Armentrout riesce a inserire elementi originali, perché una volta tanto il nostro belloccio di turno non è né un vampiro né un licantropo, ma bensì un alieno! Peccato che la vampata di originalità si esaurisca in fretta perché subentrano subito tutti i cliché di questo format. 
Katy è la nostra protagonista tipica che si vede bruttina, in sovrappeso, un po' sfigatella e senza amici ma super intelligente e un filino nerd e soprattutto con un tragico passato alle spalle. Millantata per super intelligente cade vittima del fascino del belloccio di turno per cui si scioglie come gelato al sole ogni volta che questo parla, respira, si mostra a torso nudo o fa agghiaccianti battute su quanto si sexy autocelebrandosi. Ovviamente si instaura subito un rapporto di odio profondissimo tra lei e il belloccio, odio imbarazzante perché a pagina 4 sappiamo già che questi due in realtà si amano follemente dopo il primo sguardo. Insomma nulla di nuovo sotto il sole. 
Daemon (non poteva avere mica un nome comune tipo "Carl" il nostro eroe misterioso)  è il solito figone spaziale, una cosa che di più belle non ce n'è e ovviamente è tenebroso, riservato, con tanti segreti e veramente stronzo. Cioè lui è lo stereotipo di ogni belloccio da ya solo che è portato all'ennesima potenza perché è veramente bipolare e, per me, un po' tendente allo psicopatico. Ovviamente ha un segreto da nascondere ma è un segreto che riguarda anche la sua famiglia e lui per proteggerla è pronto a tutto, soprattutto trattare da schifo Katy che non capisce l'antifona e vuole a tutti i costi essere amica di sua sorella, Dee (che poi che nome sarebbe? Boh). Questa coppia di fratelli è mal vista da tutti in città e nessuno rivolge loro la parola ma, ovviamente, grazie alla nuova arrivata di colpo tutti si rivelano amiconi. 
E niente, il libro procede così con un cliché dopo l'altro perché Katy diventa amica di Dee e continua a litigare violentemente con Daemon anche se ogni volta che lui respira le si accende l'ormone e progetta il nome dei loro futuri figli. Per cui sappiamo tutti in realtà che lui la tratta male ma è innamorato perso di lei ma non riesce a dirlo perché questa relazione è proibita visto che lui è un alieno e lei un'umana. Ovviamente lui è sempre nei paraggi ogni volta che le succede qualcosa, pronto a salvarla da bravo cavaliere (quando sappiamo benissimo che la segue/spia come uno stalker), poi c'é la classica scena di un tentativo di stupro perché tutti i ragazzi la vogliono, ma sono tutti dei vermi, mentre lui che la tratta come una pezza da piedi in realtà è il buono della storia. Mi sono un po' stancata delle protagoniste "diverse" che in realtà di diverso non hanno nulla perché tutte si vedono bruttine ma tutti le vogliono, sono forti e con la risposta pronta, ma devono costantemente essere salvate e soprattutto si innamorano del figo di turno che le tratta da schifo. Anche basta dai, non normalizziamo questi trattamenti come se fossero vero amore. Se una persona ti tratta malissimo e ti prende a male parole ma poi ogni tanto fa il carino non è normale, cerchiamo di mettercelo in testa.
Comunque Katy nota delle stranezze ma una sera a causa di un incidente (incidente in cui è coinvolto un furgone che quasi la investe....ha chiamato Stephanie Meyer e rivuole la scaletta di Twilight) Daemon svela la sua vera natura e si rivela essere un alieno di questa specie detta Luxen. La loro particolarità? Ovviamente dal nome possiamo capire che sono fatti di luce (e subito penso alla puntata sei Simpsons in cui me Burns viene scambiato per un alieno), ma non può mica finire qua. Sono dotati di una serie infinita di poteri che vanno dal saper controllare elementi naturali come il fuoco e i fulmini, a saper manipolare il TEMPO e  lo SPAZIO! Car3 lettor3 ho già detto tutto! In pratica sono gli essere più potenti dell'universo ma vivono nascosti tra gli umani in piccole comunità perché il Dipartimento della Difesa vuole tenerli d'occhio ma allo stesso tempo permette loro di vivere in mezzo agli umani. Ovviamente quelli del governo vogliono solo il meglio per degli alieni super potenti che potrebbero conquistarci tutti e li mantengono e permettono loro di vivere in mezzo agli umani.Ok. Sorvoliamo. 
L'unica cosa oltre al governo che spaventa i Luxen sono gli Arum, una specie aliena fatta di ombra che li caccia da sempre per rubargli i poteri e che riesce a rintracciarli ovunque grazie ai segnali luminosi lasciati quando i Luxen usano i poteri. Siccome Daemon usa praticamente sempre i poteri in presenza di Katy, lei porta addosso questa traccia luminosa ed è in costante pericolo perché questi Arum potrebbero trovarla. Qui Daemon comincia a fare il padrone possessivo perché le dice costantemente cosa fare, dove andare, con chi (lui e solo lui, nel caso ve lo chiedeste) finché lei non fa la solita cretinata da eroina di ya. Per salvare la sua amica Dee (sorella di Daemon) si immola come esca per un Arum finché il suo cavaliere non interviene per salvarla. E qua abbiamo un finale da fuochi d'artificio nel vero senso della parola perché loro due riescono a sconfiggere questo Arum scatenando poteri mai visti. Poteri che la nostra Katy umana possiede, non si sa bene come.
Insomma questo libro è un' escalation continua di cliché, frasi imbarazzanti, dialoghi nonsense, situazioni assurde e scene cringe. Leggerò il resto della saga? OVVIO CHE SÌ.
Questo è il trash di cui ho bisogno in questo periodo, una lettura che intrattiene ma nulla più, qualcosa di leggero e scorrevole che mi aiuti a staccare la spina, consigliato a tutt3 quell3 che cercano questo tipo di letture.


martedì 12 aprile 2022

Recensione Una storia di magia

Titolo: Una storia di magia
Titolo originale: A tale of magic
Autore: Chris Colfer
Traduttore: Tommaso Varvello 
Lingua originale: inglese
Editore: Rizzoli
 










Trama
In una sezione segreta della biblioteca in cui lavora, Brystal trova un libro che le svela un mondo incredibile e una stupefacente verità: è una fata! Ma nel Regno del Sud alle donne è proibito leggere e la magia è illegale, così Brystal viene rinchiusa nel terribile Centro di correzione Altostivale. È solo grazie all'intervento della misteriosa Madame Tempofiero che riesce a scappare e a cominciare una nuova vita in un'accademia di magia! Quando però Madame Tempofiero è costretta a partire per risolvere un problema urgente, Brystal e i suoi compagni di classe si ritroveranno a combattere da soli contro l'oscurità che minaccia il destino del mondo e della magia stessa. Ma ci riusciranno? 

Recensione

Il bello dei fantasy è la loro capacità di portarci in mondi nuovi dove tutto è possibile, ma non solo. Le metafore di cui sono pieni hanno molteplici scopi che passano dalla denuncia sociale e culturale al femminismo, passano attraverso storie LGBT+ e aiutano il pubblico a normalizzare tanti argomenti ancora visti come tabù, ed è proprio ciò che accade in questo libro meraviglioso. Questo genere letterario ha la capacità di trasportarti in mondi sempre diversi ma sta a un* brav* autor* portarti a riflettere in modo da sovrapporre le vicende del libro alla realtà, creando così delle riflessioni che possono cambiare il proprio modo di vedere. Trovo che questo sia un processo davvero importante, soprattutto in libri come questo che sono rivolti a un pubblico più giovane.
È un libro apprezzabile a ogni età perché la storia procede senza troppi scossoni, ma allo stesso tempo senza mai un attimo di pausa. Questo può essere sia un pregio che un difetto poiché tratta alcune cose in modo semplicistico, ma, ricordando il pubblico a cui è rivolto, è normale, del resto il pregio di questa semplicità è proprio fare arrivare il messaggio in modo molto diretto. In questo libro il messaggio di base non è uno solo ma sono tanti che si intrecciano tra loro, spicca però il tema dell'accettazione degli altri e di sé stessi in primis, la lotta alle disuguaglianze e alla discriminazione e ci sono forti componenti femministe, ma si parla anche di unità e di famiglia fatta di amici, passando attraverso le critiche a una società troppo chiusa mentalmente e attraverso una religione manipolata dagli uomini per sottomettere il popolo. Questi sono solo alcuni dei temi che ho molto apprezzato, credo che un pubblico giovane possa cogliere alcuni significati, ma un pubblico adulto apprezza fino in fondo molti passaggi, ci sono frasi davvero d'impatto che mi hanno spinto a mettere per la prima volta dei segni fra le pagine per poterli ritrovare. 
Se vogliamo trovarci una pecca ho trovato Brystal, la protagonista, un po' troppo overpower, lei è troppo tutto. Cresciuta in un mondo che non permette alle donne di acculturarsi, lei legge di nascosto ed è super intelligente, nonostante la vita la tratti malissimo cresce compassionevole e nel rispetto degli altri, dopo l'arrivo in Accademia diventa subito la prima della classe perché è potentissima. Insomma, tutto un po' troppo, per cui l'autore ha cercato di smorzare un po' i toni inserendo un piccolo difetto che è la "magilessia", ossia una specie di dislessia magica che Brystal ha, ma questo non le impedisce di diventare comunque la migliore. È molto più credibile Lucy come personaggio, una ragazza dal carattere particolare che deve trovare la sua strada, ma sempre pronta a taglienti battute sarcastiche, mi è piaciuta molto e mi ha strappato una risata in più punti. 
Insomma un libro studiato ad arte per i più giovani poiché è davvero pieno di tematiche potenti e attuali, un fantasy ricco di magia e che fa riflettere. Ho trovato interessante la trama che si concentra sull'aprire una scuola di magia che però in realtà non è il fulcro della narrazione, ma solo un passaggio. La guerra imminente è in realtà la parte più importante del libro, soprattutto perché è una guerra a un essere malvagio come ci si aspetta da questo tipo di libri. Eppure anche qua l'autore riesce a inserire dei colpi di scena davvero interessanti e che nascondono il vero messaggio del libro. Incontrerete poi tanti personaggi bellissimi che vi conquisteranno con le loro storie, per cui consiglio la lettura a grandi e piccoli perché è stata davvero una bella avventura.

Voto: ⭐⭐⭐⭐/5

domenica 3 aprile 2022

Recensione Uomo Faber

Titolo: Uomo Faber
Autore: Fabrizio Càlzia
Illustrazioni: Ivo Milazzo
Numero di pagine: 107
Editore: Edizioni NPE






Trama

Dalla matita di Ivo Milazzo e dalla penna di Fabrizio Càlzia nasce Uomo Faber, l’appassionato omaggio di due maestri del fumetto al grande cantautore genovese Fabrizio De André. Un viaggio sognante nel mondo e nel passato di Faber, tra gli episodi e le esperienze che maggiormente ne hanno segnato la vita e la produzione artistica. Uno sguardo intimo e profondo sull’uomo De André, nell’imperdibile omaggio della grande letteratura a fumetti a un mito indimenticabile della nostra musica.

Recensione

Questa graphic novel mi è piaciuta moltissimo, adoro De Andrè ed è stato bello ritrovarlo in queste pagine. I disegni si adattano alla perfezione alla storia e a quella che era la personalità del Faber, sono semplici ma di impatto, con un tratto "sporco" e dai colori pastello, gli acquerelli rendono tutto più vivido e allo stesso tempo nostalgico. Ho apprezzato molto lo stacco tra la parte colorata e la parte in bianco e nero, si capisce che le vicende sono concatenate in quella che è la vita del cantautore e lasciano comunque intuire la parte reinterpretata. Tutto parte da un episodio realmente avvenuto in cui il cantautore ritorna alla cascina dove crebbe per un periodo da bambino e qui ritrova la sua Nina, amica di infanzia a cui dedicherà anche una canzone. È un momento particolare nella vita di de Andrè che si sente un po' perso e avverte la nostalgia dell'infanzia lontana, la solitudine e lo sfinimento esistenziale lo spingono a cercare il conforto del passato. Ritornare in questi posti ha un sapore nostalgico ma che lo aiuta a chiudere un cerchio per poter poi andare avanti con la sua vita, in questo fumetto spicca non tanti la figura di Fabrizio come artista, quanto il suo lato umano, quello lontano dai riflettori e che non si mostra al pubblico. La parte centrale del novel è un excursus sulla sua vita segnato dalle canzoni che lo hanno reso famoso e che sono nate proprio da questo episodi, con l'espediente del sogno-ricordo possiamo rivivere i momenti salienti della sua vita, ciò che lo ha portato ad essere l'uomo che è. Il finale ha un sapore dolceamaro e tutto il fumetto è venato di nostalgia con punte di tristezza poiché noi tutti sappiamo quale sarà la conclusione di questa storia. 
Una graphic novel breve ma di impatto che mi ha risvegliato tante emozioni, adoro le ballate di De André e con queste parole mi sento più vicina a lui, è stato come rivivere un pezzetto della mia infanzia insieme alla sua, qualcosa di cui non sapevo di sentire la mancanza. Consigliato a tutti gli appassionati ma anche a chi si vuole approcciare a questo cantautore riportato tra noi con uno stile diverso dal solito, quello del fumetto.

Voto ⭐⭐⭐⭐⭐/5