mercoledì 28 giugno 2023

Review party The daemoniac

Titolo: The daemoniac
Titolo originale: The daemoniac- Gaslamp Gothic
Autrice: Kat Ross
Traduzione:
Numero di pagine: 360
Editore: Saga edizioni 




Trama


Sherlock Holmes incontra X-Files in questo mistero paranormale di Gilded Age! È l’agosto del 1888, appena tre settimane prima che Jack lo Squartatore terrorizzi Whitechapel, un altro assassino si aggira per le strade di New York. La sua opera porta i tratti distintivi di una possessione demoniaca, ma la detective dilettante Harrison Fearing Pell è certa che la sua preda sia un uomo in carne e ossa. E spera di farsi una reputazione risolvendo il bizzarro caso prima che l’uomo che la stampa ha soprannominato Mr. Hyde colpisca ancora. Dallo squallore dei Five Points alle bische d’alta classe del Tenderloin e alle scintillanti dimore della Fifth Avenue, Harry segue le tracce di un killer spietato, scoprendo alcuni imbarazzanti segreti delle più ricche famiglie dell’alta società di New York lungo la strada. Gli omicidi sono un caso di magia nera o un semplice ricatto? E il sentiero porterà più vicino a casa di quanto avesse mai immaginato?




Recensione

.Ringrazio moltissimo Francesca di Coffee and books e la casa editrice per aver organizzato l'evento e per la copia 😊.

È stato bello ritornare alla penna di Kat Ross perché è un'autrice che mi era piaciuta molto nel genere fantasy quindi quando mi si è presentata l'occasione di leggere qualcosa di nuovo scritto da lei ho subito accettato. La grande differenza rispetto ai suoi precedenti libri è che The daemoniac si svolge in luoghi reali e in un'epoca vera, con personaggi esistiti, quindi si vede subito il lavoro di ricerca dell'autrice per quello che riguarda la cornice storica che ho trovato molto precisa. Non è difficile immaginarsi l'ambiente, la società e le strade stesse della città perché il tutto è descritto in modo preciso, anche se a volte un po' troppo ridondante. Allo stesso modo anche i personaggi si delineano bene anche se lentamente, conosciamo Harry e la sua psicologia pian piano così come conosciamo gli altri personaggi secondari. Di Harrison ho apprezzato molto alcuni aspetti che mi hanno ricordato me stessa, cresciuta all'ombra della sorella geniale ha dovuto farsi strada con le unghie e con i denti in questa vita. In realtà Harry è molto dotata ma spesso non crede in sé stessa come dovrebbe, la vita da detective le piace ma non crede di esserci portata come la sorella. Ovviamente i fatti riveleranno tutto l'opposto e per questo ho trovato Harry una personaggia ben costruita e veritiera. 
Durante la lettura ho spesso associato il libro al film Sherlock Holmes o a L'alienista perché molti elementi li ricordano per quello che riguarda l'occulto e lo spiritualismo, tuttavia credo che l'autrice sia riuscita a creare una storia originale o almeno a farla sua perché mi sono ritrovata con l'ansia e la frenesia di voler risolvere il mistero. È anche vero però che la parte dell'occulto viene scartata quasi subito, il che è un peccato, però rende la storia più realistica e quindi se da un lato avrei voluto più paranormale, dall'altro capisco le scelte fatte dall'autrice. Harry è subito frustrata dal non riuscire a fare coincidere tutti i pezzi ma credo che questo sia stato il suo bello perché il suo voler a tutti i costi arrivare in fondo si riflette sullə lettorə. Insomma è una lettura che parte subito in quarta, anche se all'inizio si prende il suo tempo per descriverci i fatti, fino al finale dal ritmo serrato. È una lettura che mi ha ricordato Penny Dreadful per la sua parte occulta con i suoi riti, ma anche La leggenda di Jack lo Squartatore per le sue parti macabre e da assassino seriale, forse non la consiglierei proprio a tutt³ però di sicuro ci sono molt³ amanti di questo genere cupo e macabro e io di sicuro sono tra questi 🤣

Voto ⭐⭐⭐⭐/5

Approfondimento: Lo spiritualismo nell'epoca vittoriana americana.

Per avere una visione chiara su questo fenomeno che prese piede in epoca vittoriana bisogna fare un passo indietro e valutare alcune premesse. Innanzitutto la domanda sorge spontanea, perché questo interesse a tratti morboso per la morte, l'occulto, il bizzarro e lo spiritualismo? Le risposte sono molteplici e sono state più volte analizzate dagli storici, cercherò di riassumerle brevemente per punti.
  • La regina Vittoria da cui prende il nome questa epoca rimase vedova in età non troppo avanzata e per tutta la durata del suo regno portò il lutto, questo spinse la popolazione a trovare normale gli abiti neri e il ricordo costante di coloro che erano passati a miglior vita;
  • Si creò una nuova sfera sociale, quella dei lavoratori, persone sfruttate nelle fabbriche che avevano una vita breve e misera e queste persone andava intrattenute in qualche modo. Fu così che ripresero piede racconti gotici, dell'orrore e che si creò una nuova sorta di romanticismo, probabilmente questo avvenne anche per contrastare in modo involontario il mondo sempre più moderno e meccanizzato che si aveva di fronte , per qualcuno poteva rappresentare una scappatoia a quella che era la vita molto ligia e austera dell'epoca;
  • La classe operaia era povera e spesso aveva accesso ad alcolici e oggetti scadenti, spesso accadeva che bicchieri e tazze composte di leghe metalliche povere, facessero reazione con l'alcool causando uno stato di morte apparente nel malcapitato. Il poveretto veniva creduto morto e quindi seppellito, ma in seguito si scoprirono molte bare le cui pareti interne erano piene di segni fatti con le unghie e quindi si credette a un ritorno dei morti, tanto che per un periodo la gente venne seppellita a faccia in giù perché così il redivivo avrebbe scavato in basso verso la terra senza mai uscire. In seguito ci si accorse che alcuni si risvegliavano da questo stato di morte e fu così che prese piede la "moda" di vegliare sul morto, una persona incaricata non lo lasciava mai e così ci si assicurava del risveglio o della sua mancanza.
  • L'avvento della fotografia, potrà sembrare una mega cavolata ma all'epoca fu una novità mica da ridere. I tempi di esposizione alla macchina fotografica erano lunghissimi e chi meglio di una persona defunta può stare ferma immobile? Pian piano prese piede un vero e proprio culto per la morte e l'aldilà, tanto che chi poteva permetterselo si faceva stampare una foto ricordo con il defunto, spesso posizionato in modo che sembrasse vivo, con vestiti e pose di tutti i giorni. Non era raro che i fotografi avessero cavalletti e altri oggetti utili a sostenere il corpo e colori e trucchi per poterlo sistemare in modo da ricreare una parvenza di vita. Ora come ora ci viene da pensare che sia una cosa macabra, ma in realtà la famiglia voleva solo un ricordo da poter custodire e poi non facciamo lo stesso ai nostri giorni distribuendo foto del defunto quando era in vita al suo funerale?
Con queste premesse non voglio dire che lo spiritualismo sia una corrente recente, anzi ha da sempre fatto parte della società in epoche differenti, ma in epoca vittoriana abbiamo più testimonianze perché il ritorno a un romanticismo letterario ha fatto sì che venisse riportato in molte opere di finzione, ma anche in molte di origine scientifica, volte a tentare di spiegare questo fenomeno. Ma in sostanza lo spiritualismo cos'è? Veniva così definita la nuova dottrina fondata su fenomeni insoliti quali il movimento e il sollevamento di oggetti, rumori e spostamenti o apparizioni senza causa apparente e in Europa la conosciamo con il nome di spiritismo. Insomma un Paranormal activities prima dell'invenzione delle videocamere, banali trucchi per spaventare i più impressionabili? Non si sa con certezza ma quello che sappiamo è che le sorelle Fox furono la causa scatenante del dilagare di questa dottrina e se avete letto il libro non resterete sorpres* leggendo questo nome perché sono citate anche nella storia. Le vicende di questa famiglia sono considerate alla base dello spiritualismo e persino delle prime sedute spiritiche, in sostanza la famiglia viveva in una casa all'apparenza normalissima ma che durante la notte prendeva vita. Scricchiolii, rumori, colpi, bussate, la cosa divenne sempre più insistente finché la famiglia non trovò il modo di comunicare. Attraverso una serie di colpi cominciarono a parlare con la presenza che viveva in casa e pian piano arrivarono a conoscere la sua storia, lo spirito affermava di essere un venditore ambulante di nome Charles che era stato assassinato e che non poteva lasciare questa vita perché le sua ossa erano seppellire sotto la casa e vennero fatte ricerche in tal senso. Delle ossa umane vennero davvero ritrovate e consultando i fatti di cronaca degli anni passati si scoprì che un venditore ambulante di 31 anni di nome Charles era effettivamente scomparso. In seguito la famiglia dovette lasciare la casa e nella nuova abitazione che dividevano con la figlia maggiore ricominciarono i fenomeni strani e i Fox dovettero di nuovo comunicare con gli spiriti. Piano piano questa loro particolarità si diffuse e sempre più spesso vennero chiamati in case private di nascosto per svolgere quelle che divennero a tutti gli effetti le prime sedute spiritiche dei tempi moderni. Il successo fu tale che alla fine il 14 novembre 1849 fu indetta una conferenza stampa per parlare di questo fenomeno e la conversione a questa dottrina coinvolse moltissime persone. 




lunedì 26 giugno 2023

Review party Davenport

Titolo:Davenport
Titolo originale: The Daevenports
Autrice: Krystal Marquis
Traduzione: Carla Storti
Editore: Mondadori





Trama

Chicago, 1910: i Davenport sono una delle pochissime famiglie nere a godere di un’immensa ricchezza e di uno status sociale elevato. Una fortuna creata con coraggio e intraprendenza dal capostipite William, un ex schiavo che anni prima è fuggito al Nord e ha finito col fondare la Davenport Carriage Company determinando per sé e i suoi figli un destino ricco di opportunità. Immerse in un mondo sfavillante fatto di palazzi imponenti, vestiti magnifici, balli sfarzosi e pregiudizi duri a morire, le giovani della famiglia sono alla ostinata ricerca della propria strada.
C’è Olivia, la sorella maggiore, pronta a compiere il suo dovere sposando un uomo perbene e che tutto si aspetta tranne che un incontro imprevisto faccia vacillare le sue certezze. C’è Helen, la minore, più interessata a riparare automobili che a innamorarsi e mettere su famiglia. Poi, accanto a loro, c’è Amy-Rose, l’amica d’infanzia delle due ragazze e ora diventata la loro cameriera personale, che sogna di aprire un’attività in proprio e di sposare l’uomo di cui è innamorata da sempre. Infine Ruby, la migliore amica di Olivia, spinta dalla famiglia a conquistare il cuore di un ragazzo proprio mentre qualcun altro sta già iniziando a conquistare il suo.
Ispirata dalla vera storia di C.R. Patterson, Marquis punta il riflettore su un periodo spesso trascurato della storia afroamericana. Con una scrittura fresca e vivace, tratteggia l’esistenza piena di sogni, sfide ed emozioni di quattro giovani donne appassionate e coraggiose, determinate a prendere il controllo della propria vita per diventare protagoniste della loro storia (anche d’amore).


Recensione

Le premesse per questo libro erano davvero ottime perché leggendo la trama ho pensato subito a una saga familiare stile Downtown Abbey, dato che anche il periodo storico coincideva. Inoltre è tratto da una storia vera e il fatto che la trama si concentrasse su una famiglia nera agiata era un valore aggiunto perché storicamente le famiglie di questo tipo erano veramente rare. Tuttavia il primo scoglio che ho trovato è stato nelle conversazioni, siccome la famiglia Davenport è altolocata, mi aspettavo un certo tipo di linguaggio, soprattutto da parte del personale di servizio, spesso i domestici si rivolgono alla famiglia in modo troppo informale e, sebbene sia una piccolezza, mi ho fatto storcere un pochino il naso perché secondo me si usciva dal contesto storico. L'altra piccola pecca è che il finale è un po' raffazzonato, è evidente che si voleva tirare per le lunghe alcuni argomenti per introdurre il secondo volume, ma forse una piccola ridimensionata sarebbe stata utile. 
In generale l'ho comunque trovata una lettura adatta al periodo estivo perché è vero che da un lato ci sono argomenti di una certa rilevanza come i diritti umani e delle persone di colore, anche se restano molto marginali, dall'altra la sensazione generale è quella di una saga familiare in stile soap opera, che da un tono più leggero. I triangoli amorosi e i "amo tanto Tizio ma alla fine mi metto con Caio" si sprecano, ma è il suo bello. Forse alcuni triangoli erano troppo palesi e si azzeccano non appena entra in scena il personaggio, ma l'aura generale della lettura si basa proprio su questo, bugie, mezze verità ed equivoci, conversazioni sentite a metà e conclusioni affrettate. Insomma una soap opera in perfetto vecchio stile, decisamente non il mio genere, ma la cornice storica mi ha attirato molto. Purtroppo in questo clima di equivoci i personaggi non vengono sempre approfonditi come vorrei, ma soprattutto incarnano un po' gli stereotipi di questo genere e quindi non mi hanno conquistato, alla fin fine il libro è un romance con accenni storici e quindi è comprensibile che il focus sia sulle vicende amorose. L'autrice ha comunque cercato di introdurre temi rilevanti come la pressione sociale che avvertivano i giovani di famiglie altolocate o, come dicevo, i diritti umani delle minoranze, però lo fa in modo marginale e ribadisco che questo è comprensibile dato che l'intento finale era un altro. 
In conclusione è un libro che mi sento di consigliare a chi cerca qualcosa di estivo, una saga stile Bridgerton dove i drammi e i triangoli sono all'ordine del giorno. In alcuni momenti la lettura perde un po' di verve ma tutto sommato è scorrevole e il libro si termina in fretta senza risultare troppo pesante.

Voto ⭐⭐,5/5

Ringrazio Beatrice per aver organizzato l'evento e la casa editrice per la copia digitale 😊

martedì 20 giugno 2023

Review party I viaggiatori del binario 5

Titolo: I Viaggiatori del Binario 5
Titolo originale: The People on Platform 5
Autrice: Clare Pooley
Traduttrice: Stefania Bertola
Casa editrice: Mondadori 






Trama


Ogni giorno alle 8.05 Iona Iverson prende il treno per andare al lavoro e percorre dieci fermate, da Hampton Court alla stazione di Waterloo, accompagnata dal suo cane, Lulu. Ogni giorno vede le stesse persone, su cui fa ipotesi e che conosce solo per i soprannomi che lei stessa gli ha affibbiato. Naturalmente, non parlano tra loro. Da pendolare esperta, infatti, Iona sa che sul treno ci sono regole precise che tutti dovrebbero seguire: - Avere un lavoro a cui recarsi. - Non consumare cibo caldo. - Essere pronti a ogni evenienza. - Non parlare mai con gli sconosciuti. Ma una mattina uno dei passeggeri, che Iona ha soprannominato "Chic ma Sessista", rischia di strozzarsi con un acino d'uva proprio davanti a lei. Sarebbe morto se non fosse stato per il tempestivo intervento di "Sospettosamente Simpatico", ossia Sanjay, un infermiere che gli pratica la manovra di Heimlich. Questo singolo evento dà il via a una reazione a catena, e un gruppo di persone che non hanno quasi nulla in comune se non i loro spostamenti quotidiani scopre che un incontro casuale può trasformarsi in molto di più e che parlare con gli sconosciuti può insegnarci qualcosa sul mondo che ci circonda e su noi stessi. Ma quando la vita di Iona inizierà a crollare, i suoi nuovi amici saranno presenti nel momento del bisogno?



Recensione

Mi ci voleva proprio una lettura come questa, qualcosa fuori dalla mia comfort zone, ma che allo stesso tempo fosse qualcosa di leggero e diverso dal solito Fantasy. Ho provato a leggere libri diversi dal mio solito, ma non sempre è andata bene, fortunatamente questo non è successo con I viaggiatori del binario 5 perché è stata proprio una lettura di cui sentivo il bisogno, qualcosa di fresco e leggero e adatto all'estate. Con questo non voglio dire che sia un libro assolutamente frivolo, anzi, vengono trattati molti temi odierni e attuali e dei più svariati dal bullismo, allo stalking, dall'età che avanza alla perdita del proprio lavoro e dei propri punti di riferimento. Il fatto è che in questo libro sono stati trattati in un modo che ho veramente apprezzato perché non sono affatto pesanti, ma anzi fanno riflettere e ci fanno apprezzare molto i personaggi. Per una volta, infatti, un libro con vari pov non mi ha dato fastidio perché tutto ciò serviva per presentare al meglio i personaggi e i loro problemi. In questo senso io non mi sono sentita particolarmente rispecchiata da nessuno di loro perché alcuni hanno cosa che ritengo mie e altre cose invece in cui non mi ritrovavo, però li ho davvero apprezzati tutti perché credo che siano stati costruiti molto bene, in poche pagine riusciamo a conoscerle a fondo le loro storie e i loro problemi. Iona per me è il personaggio chiave, la colla che tiene unita tutta la vicenda e grazie a cui si svolge il tutto, come dice Emmie anche io da grande vorrei essere così, è una persona forte pur con tutti i suoi problemi e che nonostante tutto decide di abbracciare la vita e anzi prenderla di petto, più che abbracciarla. Ho adorato come la vita di ognuno si intrecci a quella dell'altro e che alla fine riescano a risolvere i problemi parlandone e trovando nelle nuove amicizie un modo per andare avanti, in questo senso è un libro molto positivo perché il concetto è quello del  "se fai una buona azione ti ritornerà indietro" ed è una cosa che ho apprezzato tanto. Insomma, un libro assolutamente fuori dalla mia comfortzone e che di certo non avrei letto se Beatrice non me l'avesse proposto, eppure mi ci sono ritrovata veramente bene, una lettura che ho apprezzato tanto e che mi ha strappato un sorriso grazie al suo english humor, ma che allo stesso tempo mi ha anche commosso e dato degli spunti di riflessione. Un libro che consiglio per questa stagione e si cerca qualcosa di defaticante ma non troppo. 

Voto ⭐⭐⭐⭐/5


Ringrazio Beatrice per aver organizzato l'evento e la casa editrice per la copia 😊

giovedì 15 giugno 2023

Recensione C'era una volta un cuore spezzato

Titolo: C’era una Volta un Cuore spezzato
Titolo originale: Once upon a Broken Heart
Autrice: Stephanie Garber
Traduttrice: Maria Concetta Scotto di Santillo
Casa editrice: Rizzoli





Trama

Evangeline Volpe ha sempre creduto nell’amore e nel lieto fine… Fino al giorno in cui scopre che quello che credeva essere il ragazzo della sua vita sta per sposare un’altra. Nel disperato tentativo di impedire le nozze, Evangeline stringe un patto con il Fatidico Principe di Cuori, affascinante quanto malvagio. In cambio del suo aiuto, il Fato chiede a Evangeline tre baci, che dovrà dare quando e a chi deciderà lui. Ma già al primo dei tre baci promessi, Evangeline impara a sue spese che mettersi in affari con un immortale può rivelarsi un gioco molto pericoloso, e che ciò che il Principe di Cuori vuole da lei è più di quanto si è fatto promettere. I piani che ha fatto per Evangeline potrebbero portare al più straordinario dei lieto fine o alla più spettacolare delle tragedie



Recensione

Lo so, lo so...ci ho messo un anno a scrivere questa recensione e non so nemmeno io perché 🤣 però visto che a breve uscirà il secondo ho pensato che fosse il caso di dirvi come la penso su questo libro (magari non ve ne frega niente ma io Ve lo dico lo stesso, tiè).
Questo libro l'ho letto, riletto e pure ascoltato in audiolibro e la prima cosa che posso dirvi è che tornare in questo mondo è stato bellissimo perché per me la Garber ha creato un universo unico e originale e in questo libro si amplia anche il worldbuilding perché le vicende si svolgono nel Nord, un paese con tradizioni e magie tutte sue. Quindi ho super apprezzato che si vedesse qualcosa di diverso ma non troppo dissimile dalla prima trilogia. 
Ora serve una piccola parentesi, ho adorato la trilogia a una prima lettura, ma leggendola di nuovo insieme a Francesca e Rossella mi sono accorta e ricordata di tanti difettucci che mostrava Finale, il problema principale era dato soprattutto da Donatella che non mi era mai piaciuta e ora ricordo perché. Quindi quando ho saputo che sarebbe uscita una trilogia sul Principe di Cuori ero curiosissima, perché secondo me è un personaggio che meritava di meglio. Immaginate la delusione quando comincio a leggere e mi si presenta davanti la storia di Evangeline Volpe. Uno shock! Trovavo la protagonista ingenua e un po' infantile, innamorata dell'idea dell'amore, ma non romantica e passionale come Rossella. Non mi sono mai sbagliata tanto su un personaggio. Evangeline si rivela una protagonista umana, piena di speranze e di errori, con tanta voglia di seguire il suo cuore, ma non del tutto ingenua, una personaggia forte e determinata, che non si vergogna e non si fa remore a rimbrottare il nostro caro Jacks. Insomma, sono un'accoppiata vincente in questo libro, nonostante siano diversi e abbiano una concezione del mondo totalmente all'opposto, questi due funzionano e pure bene. Ho trovato Jacks cambiato, ma non troppo e avremo modo di conoscerlo un po' meglio, cosa che ho apprezzato tantissimo. La sua storia è intricata e piena di segreti, fatta di relazioni fragili e della costante ricerca di qualcosa, però di fianco a Evangeline lui diventa tutt'altro, per questo sono due protagonisti che insieme funzionano così bene.
Ma la cosa più bella di questo libro sapete cos'è? IL TRASH. Un trash sano e vecchio stile, niente scene di sesso estremo, ma tante scene in stile Castello delle cerimonie, per non parlare dell'entrata in campo dei vampiri ed è subito il 2005! Neanche a dirlo ho adorato tutto ciò, Garber è la riprova che si possono scrivere libri belli e divertenti senza scene di sesso improbabile, per cui tanto di cappello! 
L'ultimo appunto che mi sento di fare è che la parte iniziale sembra sproporzionata rispetto alla seconda metà, diciamo che ingombra di più perché la storia ci viene presentata e si pensa che prenderà una certa piega, invece poi diventa tutt'altro. In particolare all'inizio troviamo un po' di temi "vecchiotti" come la rivalità tra donne e si pensa di aver già capito tutto, ma alla fine Garber riesce a farci scacco matto, ribaltando la situazione. Questo alla fine è positivo ma in un primo momento sembra sbilanciata, il ritmo è comunque buono, anche nella prima metà non ci si annoia e infine il libro si chiude proprio sul più bello, quindi sono super curiosa di leggere il secondo. 
In sostanza la lettura per me è super promossa, pensavo avrebbe preso una certa piega e invece mi ha fatto ricredere, la protagonista alla fine mi ha conquistata, il worldbuilding è stato ampliato bene, si conosce meglio Jacks e il ritmo è lento solo in apparenza perché in realtà succedono tantissime cose, aspetto con trepidazione il secondo!

Voto ⭐⭐⭐⭐/5

lunedì 12 giugno 2023

Review party Cardospina

Titolo: Cardospina. La casa errante
Titolo originale: Thistlefoot, a novel
Autrice: GennaRose Nethercott
Traduzione: Valentina Daniele, Barbara Ronca
Editore: Mondadori





Trama

Isaac e Bellatine Yaga sono cresciuti girovagando per l'America con il teatro di marionette di famiglia. Da quando Isaac ha mollato tutto e se n'è andato, i due fratelli hanno perso completamente i contatti. Lui è diventato un abile artista di strada, guadagnandosi il titolo di Re Camaleonte grazie alla strabiliante capacità di riprodurre le sembianze esatte di chiunque sia tra il pubblico, incantando – e talvolta derubando – i suoi spettatori. Bellatine, invece, aspira a una vita tranquilla e senza sorprese, e si dedica anima e corpo al suo lavoro di ebanista. Anche lei ha un dono straordinario che vuole tenere nascosto: le sue mani possono dar vita a oggetti inanimati. Quando una lettera li avvisa che devono ritirare una grossa eredità al porto di New York, i due fratelli si riuniscono e non riescono a credere ai propri occhi. Ad attenderli, infatti, c'è Cardospina, una casetta di legno appena arrivata da un piccolo villaggio dell'Europa dell'Est. Al posto delle fondamenta ha due zampe di gallina, forti e irrequiete, e restare ferma proprio non le piace: guai a chi provi a trattenerla in un luogo contro la sua volontà. Cardospina si muove, parla, racconta storie e forse anche qualche bugia, e ricostruisce la vita di Baba Yaga, leggendaria antenata dei due fratelli, e il terribile destino che un secolo prima si è abbattuto sul suo villaggio. A bordo della casa parlante, Isaac e Bellatine si mettono in viaggio per riportare un'ultima volta in scena lo spettacolo di famiglia, ma presto scopriranno di non essere soli: un oscuro nemico ha attraversato l'oceano per mettersi sulle loro tracce, un'ombra dal passato che non si fermerà finché non avrà cancellato tutti i ricordi di Cardospina. Ma si può uccidere un ricordo? Intrecciando fantastico, folklore e memoria storica, GennaRose Nethercott dà vita a un romanzo originale e commovente, una fiaba contemporanea che celebra le storie e il loro immenso potere di spiegare e tenere vivo il passato.


Recensione 

Quando ho visto la copertina di questo libro sono rimasta subito affascinata, tanto che quando Alessia di Letture in salotto mi ha proposto di partecipare al review party ho accettato subito senza nemmeno leggere la trama. Forse ho sbagliato io perché mi aspettavo un libro per ragazzi, invece la lettura si è rivelata tutt'altro e con questo non voglio dire che non mi sia piaciuta, anzi! È un libro difficile da collocare perché ondeggia tra l'adult e lo ya perché i personaggi non sono teenager ma alcuni temi sono altalenanti e decisamente ci sono argomenti e scene molto forti che non sarebbero adatte a un pubblico più giovane. L'autrice è riuscita a ricreare scene di una crudezza molto forte, ma sono inserite benissimo nel libro, tanto che non ce le aspettiamo e questo crea uno stacco con la calma vita di tutti i giorni. Ma parliamo dei personaggi, Bellatine e Isaac sono molto diversi tra loro e questo si può notare nel rapporto che hanno, sono fratelli ma spesso il non detto tra loro è una terza presenza, ognuno dei due ha provato ad andare avanti con la propria vita, non sempre però la cosa si è rivelata facile. Entrambi hanno doti particolari con cui devono fare i conti perché le sentono come qualcosa di unico, ma anche come una maledizione, in particolare Bellatine, che porta questo fardello ed è convinta che potrà solo fare del male. Loro mi sono piaciuti molto perché mi sono sembrati veritieri, in particolare nelle loro interazioni, perché entrambi farebbero di tutto per l'altro ma nessuno dei due ha il coraggio di chiedere, eppure cercano di muoversi secondo un do ut des. Entrambi sono alla ricerca di qualcosa, un posto da poter chiamare casa, che li faccia sentire al sicuro e protetti. Bellatine lo ricerca nella normalità di tutti i giorni e nel lavoro manuale, Isaac lo ricerca errando per il mondo, trasformandosi sempre in qualcuno di diverso. E così arriviamo ai temi chiave di questo libro, la memoria e la ricerca di una casa. Infatti tutte le vicende ruotano intorno a ciò che accadde in una comunità ebraica di cui Bellatine e Isaac sono discendenti, va da sé che questi temi che sono due fondamenti per il popolo ebraico, siano così centrali. Quello che ho amato di più però è Cardospina, la casa è un altro personaggio, ci racconta le vicende del passato e ha una personalità tutta sua, le sue stanzette calde e accoglienti mi hanno fatto sentire protetta e lasciarla andare alla fine del libro è stato difficile. Ho trovato le sue ricostruzioni del passato davvero particolari, intrise di un realismo magico coinvolgente e di tanto dolore. Le vicende di cui ci parla sono molto forti e interrompono la narrazione spezzando il ritmo. A questo proposito la pecca che ho riscontrato nella lettura è proprio quella del ritmo narrativo, spesso le digressioni sono lunghe e riportate in modo ripetitivo, ho trovato che rallentassero troppo l'andamento generale, sebbene fossero fondamentali. Meno utili sono invece le presentazioni di molti altri personaggi secondari fini a sé stessi, compaiono per l'arco di un capitolo e su di loro ci viene detto tutto in modo troppo dettagliato, soprattutto perché in poche pagine poi scompaiono. Se si passa sopra a questo però, trovo che la lettura sia molto valida, intrisa di metafore che mi hanno colpito, di ricordi e di dolore, quindi ritengo che questa sia una lettura sopra agli standard odierni, forse c'è qualcosina da sistemare, ma è di certo stata un'ottima prova essendo una prima opera. 

Voto ⭐⭐⭐,5/5



lunedì 5 giugno 2023

Review party My killer vacation

Titolo: My Killer Vacation
Titolo originale: My Killer Vacation
Autrice: Tessa Bailey
Traduttrice: Valentina Chioma
Casa editrice: Mondadori






Trama

Tutto quello che desidera Taylor, una giovane insegnante annoiata da giornate sempre uguali e senza sorprese, è trascorrere una vacanza esclusiva nella soleggiata Cape Cod insieme al fratello Jude, con in testa un unico pensiero: l'abbronzatura. Certo, non può immaginare che a pochi minuti dal suo arrivo nella villa da sogno che ha affittato (e che, nota bene, le è costata anni di faticosi risparmi) incapperà in un cadavere con un proiettile conficcato in fronte. No, questo non è decisamente nei piani. Né lo è ritrovarsi tra i piedi Myles, un rozzo ex detective e ora cacciatore di taglie, assoldato dalla sorella del morto per fare luce sull'omicidio e possibilmente catturare l'assassino. Uno talmente pieno di sé da rifiutare, con aria infastidita, la gentile offerta di Taylor di dare una mano a risolvere il caso. Un atteggiamento inaccettabile, perché prima di tutto lei non è disposta a ricevere un no come risposta, inoltre ne sa a bizzeffe di omicidi visto che ha passato un'infinità di ore ad ascoltare podcast true crime. E poi, chi meglio di una maestra di seconda elementare sopravvissuta all'insegnamento in tempi di pandemia può districare situazioni complesse al limite dell'impossibile? Dopotutto, forse, la vacanza di Taylor non è rovinata come sembra. Anzi, chissà?, questa piccola deviazione rispetto ai programmi potrebbe portarle persino qualcosa di più interessante (ed eccitante?) del previsto, quel brivido che le manca da molto, troppo tempo nella vita.


Recensione

My killer vacation si presenta come la perfetta lettura estiva, ambientato durante le vacanze della nostra protagonista e in un paesaggio marittimo. Il fatto che sia un romance con delle punte di giallo, e quindi con un'indagine e un omicidio, sono le cose che mi hanno fatto propendere a partecipare a questo evento, ma diciamo che non sono stata rimasta del tutto soddisfatta. La parte dedicata al giallo quindi all'indagine è in realtà molto scarna e gli indizi sono disseminati un po' a caso, non c'è un vero filo conduttore dell'indagine e anche coloro che sono chiamati a indagare si distraggono facilmente perché la parte centrale è, appunto, la parte romance. Io con questa lettura ho provato a uscire dalla mia comfort zone perché non sono una grande lettrice di questo genere, quindi da un lato sono molto soddisfatta di aver letto qualcosa al di fuori delle mie solite scelte, però allo stesso tempo sono rimasta un po' insoddisfatta e avrei voluto che l'indagine fosse un po' più accurata e definita. Myles viene chiamato a risolvere un caso di omicidio ma in realtà non fa niente o quel poco che fa non ci viene mostrato e ci viene presentato solamente dopo a gesto compiuto per chi mi è dispiaciuto. Ma la cosa che mi è piaciuta meno è tutta la parte molto scurrile del linguaggio di Myles, lui usa spesso un linguaggio che ho trovato troppo volgare e la cosa mi ha fatto storcere il naso, così come alcune scene che si svolgono in luoghi sacri che forse potevano essere evitate.
Se siete fan dell'instalove resta comunque una lettura per voi perché tra i due è amore a primissima vista, personalmente non sono un'amante di questo trope però so che a molti piace, forse sarei stata più coinvolta se la storia fosse cresciuta nel tempo, invece parte decisamente subito in quarta. 
Insomma è un libro che consiglio all³ amanti del genere perché è una lettura molto fresca e molto estiva, il ritmo è incalzante e scorrevole ed è il libro perfetto da godersi sotto l'ombrellone visto il periodo.


Ringrazio Beatrice per aver organizzato l'evento e la casa editrice per il file digitale 😊