martedì 29 settembre 2020

Blog Tour Dormire in una mare di stelle, un viaggio tra i sistemi stellari conosciuti

Bentornati cari lettori! Oggi piccolo approfondimento di questo libro bellissimo che mi ha colpito molto, ho deciso di uscire dalla mia comfort zone e addentrarmi nello spazio profondo per arrivare a toccare varie stelle e costellazioni che, credetemi, sono davvero molte! Ringrazio ancora Alessandra di @raggywords e la casa editrice Rizzoli per l'opportunità che mi hanno dato di partecipare.




Vi lascio qui la trama di questo bellissimo libro:

UNA DONNA
UNA TERRIBILE SCOPERTA
UNA LOTTA PER LA SOPRAVVIVENZA
L'UNICA SPERANZA DELL'UMANITÀ.

È l’ultima missione nello spazio per la scienziata Kira Navárez. Semplici rilievi di routine su un pianeta non ancora colonizzato. Ma il giorno della partenza accade qualcosa di inatteso. Qualcosa di terribile. Spinta dalla curiosità, Kira si imbatte in un reperto alieno. Il terrore la invade quando il pulviscolo intorno a lei comincia a muoversi.

Una guerra tra le stelle è alle porte, e Kira è trascinata nelle profondità della galassia in un'odissea di scoperte e trasformazioni. Lei ha dalla sua compagni formidabili e un coraggio immenso. Ma soltanto fidandosi davvero di se stessa potrà combattere per i propri simili e affrontare il suo prodigioso destino.

Se volete saperne di più vi lascio la recensione al libro  QUI

E ora possiamo davvero partire per questo viaggio nello spazio, ma prima è doveroso un piccolo dizionario. 

StellaCorpo celeste dotato, a differenza dei pianeti, di luce propria.

Nana gialla: Stella di sequenza principale, tipo spettrale G e classe luminosa V. Il nome è ingannevole poichè le nane gialle sono bianche in realtà e tendono a diventare più gialle man mano che invecchiano...tipo la carta XD

Nana Rossa: è la stella più diffusa nella galassia, di solito ha una massa più piccola delle altre per cui risulta più fredda e meno luminosa

Nana Arancione: è una via di mezzo tra le nane gialle e le rosse, sono fra le più studiate poichè hanno una temperatura superficiale che potrebbe favorire la vita su pianeti nel loro sistema.

Dopo queste piccole definizioni possiamo cominciare.

Innanzitutto Paolini ci fa capire che le stelle citate sono come dei piccoli universi a sè stanti. I personaggi infatti parlano di varie stelle ma non si riferiscono solo ad esse, quando leggiamo di Sole o Alpha Centauri, dobbiamo intendere che parlino di tutto il sistema e non solo della stella vera e propria. Intorno ad esse si creano così delle stazioni spaziali e degli insediamenti umani quindi si da per scontato che ci siano dei pianeti in orbita, o se proprio non ci sono, l'uomo ha provveduto a creare delle sorta di stazioni, impianti o hab ring. Questo ci fa capire che il libro è ambientato in un possibile futuro, dove in seguito alle scoperte astronomiche, l'umanità si è espansa. 

Sigma Draconis: diciottesima stella della costellazione del Drago è una stella che dista circa 18,8 anni luce dal nostro sistema solare ed è una nana gialla visibile soprattutto dall'emisfero boreale. E' conosciuta a volte anche con il suo nome che deriva dall'arabo: Alsafi. E' molto simile al sole, anche se la sua potenza è lievemente ridotta, e questo fa si che sia stata oggetto di molti studi e ricerche in quanto si spera di trovare dei pianeti simili al nostro in orbita intorno ad essa. Purtroppo questo non è ancora avvenuto, anzi i progetti spaziali sono stati sospesi a tempo indefinito, probabilmente la difficoltà alla base è dovuta al fatto che la visibilità di Sigma Draconis è molto ostica. Infatti la condizione migliore per la sua osservazione sarebbe un cielo completamente privo di inquinamento luminoso, quindi capirete come al giorno d'oggi sia abbastanza difficile. In "Dormire in un mare di stelle" invece abbiamo una piccola luna in orbita in questo sistema, è proprio qui che iniziano le vicende della protagonista per cui capiamo in definitiva che Paolini si è servito di stelle e sistemi conosciuti per poi sviluppare la sua opera. La luna su cui cominciano le vicende si chiama Adrasteia e io credo che Paolini ci volesse far sapere quanto studio c'è dietro questo libro. Secondo la mitologia Adrastea era una delle ninfe a cui Rea affidò Zeus dopo averlo salvato da Crono. Infatti, nel sistema di Sigma Draconis, Paolini pone un pianeta di nome Zeus, un gigante gassoso simile al nostro Giove e da qua si capisce la probabile scelta per il nome di una delle sue lune. 

Sistema Sigma Draconis



Immagine presa da "Dormire in un mare di stelle"

61 Cygni: è una stella binaria ossia un sistema stellare formato da due stelle arancioni che orbitano intorno al loro comune centro di massa. Si può osservare nella costellazione del Cigno ed è il luogo di provenienza della nostra protagonista Kira. Sono tra le stelle più deboli visibili a occhio nudo e si chiamano Cigny A e Cygni B. Sono poco più piccole del Sole e hanno a lungo affascinato gli astronomi a causa del loro forte moto proprio, nel corso del XX secolo in molti affermarono di aver trovato dei pianeti in orbita attorno ad esse, cosa che si rivelò poi non vera. Grazie alle nuove misurazioni fatte con tecnologie più avanzate possiamo dire che non ci sono pianeti (anche se Paolini ha preso la libertà di inventarne) e che è una delle stelle a noi più vicina.


Sistema 61 Cygni


Immagine presa da "Dormire in un mare di stelle"

Alpha Centauri: è un sistema stellare triplo e la stella più luminosa della costellazione del Centauro. Nel cielo notturno è visibile a occhio nudo poichè è la più luminosa dopo Sirio e Canopo. E' il sistema stellare a noi più vicino, più di 61 Cygni, infatti dista solo 4,365 anni luce.  Delle tre stelle che compongono il sistema, Proxima Centauri è quella più vicina alla Terra. Le due stelle principali del sistema sono una nana gialla e una nana arancione molto vicine tra loro, tanto che un un cannocchiale poco potente possono sembrare una. La terza stella si trova più lontano da loro ed esegue un'orbita molta ampia, è meno luminosa e appartiene alla categoria delle nane rosse. In tempi recenti è stata resa nota la presenza di un pianeta terrestre in orbita intorno ad Alpha Centauri, quindi almeno qua l'autore non ha inventato molto, anche se sicuramente non ci saranno insediamenti umani per ancora un bel po'....forse...



Sistema Alpha Centaury

Sole: ultima ma non per importanza (almeno per noi), tra le stelle citate troviamo anche lei. Anche se in italiano ci si riferisce a questa stella al maschile è una nana gialla di tipo spettrale. Questo sta a indicare che ha una temperatura superficiale caratteristica che le conferisce un intenso colore bianco ma cromaticamente freddo. Quello di Sole è un sistema che vedremo meglio nel secondo libro poichè qui ne abbiamo pochi accenni se non per parlare di persone che vengono da questo sistema.


Sistema solare


Bughunt: Menzionerò e basta questa stella per evitare di fare troppi spoiler, ma sappiate che il nome (letteralmente "caccia all'insetto"), viene scelto dai protagonisti per una stella molto, molto lontana dalla Terra. Ovviamente tutto ciò fa parte della componente inventata del libro perchè la protagonista stessa ci fa sapere che nessuno si era mai avventurato tanto lontano. Quello che calza a pennello è il nome perchè è un forte richiamo ad Aliens e, visto ciò che succederà sulla sua superficie, non si poteva fare scelta migliore.


Immagine presa da "Dormire in un mare di stelle"



Curiosità

  • Gli scienziati hanno da pochissimo ampliato la ricerca di forme di vita intelligente arrivando a comprendere 288.315 stelle, con distanze fino a 33.000 anni luce. Questa è la massima distanza raggiunta finora in questa branca della ricerca ma richiede che ogni possibile mondo alieno trasmetta segnali e che abbia attrezzature migliori e più potenti delle nostre.
  • Dopo 12 anni di osservazione del sistema GW Orions, si è scoperto che intorno alle tre stelle centrali si sono formati due dischi protoplanetari. In pratica i detriti e le polveri dello spazio si sono addensati a formare dei pianeti. Secondo questa ricerca l'anello interno è composto da circa 30 masse di detriti, sufficienti per addensarsi a formare un pianeta. Lo studio di questo tipo di dischi può portare a molte scoperte sugli esopianeti (=pianeta non appartenente al sistema solare), siccome la nostra galassia è composta da vari sistemi binari o tripli.
  • Grazie allo sviluppo di nuovi algoritmi e a una Intelligenza Artificiale, è stato possibile individuare 50 nuovi pianeti nella nostra galassia. Hanno forme e orbite diverse e saranno oggetto di osservazione nei prossimi anni.
  • Il 22 settembre è stato il giorno dell'equinozio d'autunno, per cui nel nostro emisfero è cominciato l'autunno, appunto. Se ci fossimo trovati all'equatore in questa giornata avremmo osservato come il Sole sorge e tramonta all'est e all'ovest geografici e a mezzogiorno sarebbe esattamente allo Zenit. Ma passiamo a qualche evento settembrino. Dopo la famosa notte delle stelle cadenti anche settembre ci ha regalato qualche sciame meteorico anche se non così sorprendente. La prima metà di settembre era ancora ottima per l’osservazione dei pianeti giganti Giove e Saturno subito dopo il tramonto, tra sud e sud-ovest, mentre entra nel vivo anche l'osservazione di Marte ad est dalle prime ore della notte. Per quello che riguarda le stelle con la stagione autunnale moltissime saranno visibili anche a occhio nudo o con telescopi amatoriali, tra queste cito la galassia di Andromeda (con le stelle Almach), Gamma Andromedae e la costellazione di Cassiopea e di Perseo ci regalerà stelle che di solito sono meno visibili. Inoltre nelle prime ore della sera sarà visibile la costellazione del Cigno.

Non perdetevi le altre tappe di questo blogtour all'insegna della fantascienza!



Sitografia:

- https://www.scienzenotizie.it/2020/08/28/spazio-50-nuovi-pianeti-scoperti-nella-nostra-galassia-3139826
- https://www.astronews.it/scoperte/
- https://www.astronomitaly.com/blog/il-cielo-di-settembre-2020-arrivederci-estate

giovedì 24 settembre 2020

Review Party Dormire in un mare di stelle

Titolo: Dormire in un mare di stelle
Titolo originale: To sleep in a sea of stars
Autore: Christopher Paolini
Traduzione: Maria Concetta Scotto di Santillo
Numero di pagine: 480
Editore: Rizzoli







Bentornati lettori, bentornati! Oggi parliamo di questo bellissimo libro edito da Rizzoli. Ringrazio moltissimo la casa editrice per aver potuto aderire all'evento e ringrazio Alessandra di @raggyworld per avermi scelta.




Trama

UNA DONNA

UNA TERRIBILE SCOPERTA

UNA LOTTA PER LA SOPRAVVIVENZA

L'UNICA SPERANZA DELL'UMANITÀ.

È l’ultima missione nello spazio per la scienziata Kira Navárez. Semplici rilievi di routine su un pianeta non ancora colonizzato. Ma il giorno della partenza accade qualcosa di inatteso. Qualcosa di terribile. Spinta dalla curiosità, Kira si imbatte in un reperto alieno. Il terrore la invade quando il pulviscolo intorno a lei comincia a muoversi.
Una guerra tra le stelle è alle porte, e Kira è trascinata nelle profondità della galassia in un'odissea di scoperte e trasformazioni. Lei ha dalla sua compagni formidabili e un coraggio immenso. Ma soltanto fidandosi davvero di se stessa potrà combattere per i propri simili e affrontare il suo prodigioso destino.

Recensione

Innanzitutto partiamo dalla copertina che è fantastica, trasmette proprio l'idea di un mare trapunto dalle stelle e colpisce subito, il titolo così poetico poi mi ha catturato. Il termine "dormire" nel titolo è riconducibile al fatto che la tecnologia avanzata che si vede nell'opera permette alle persone di usare la criogenia per affrontare i lunghi viaggi interstellari. Quindi le persone tecnicamente stanno dormendo mentre si ritrovano nello spazio cosparso di stelle e non so perchè ma questo piccolo "indizio" nel titolo mi ha conquistato. L'uso delle parole "dormire in un mare di stelle" potrebbe fare riferimento a tanti altri piccoli dettagli che si incontrano tra le pagine ma per evitare troppi spoiler lascio a voi futuri lettori (spero) il compito di trovarli. Oltre a questo il libro si presenta con una trama ben costruita e personaggi interessati e di sicuro rientra nelle mie migliori letture di quest'anno.
Ma vediamo l'opera in sè.

Lo stile è molto maturato rispetto ad Eragon, infatti ci troviamo davanti a un libro per adulti. Ci sono parti di azione che si alternano a periodi più lenti in cui non succede quasi nulla, ma la trama progredisce e servono a farci conoscere più a fondo gli altri personaggi. Qui fantasy e fantascienza si mescolano poichè abbiamo degli oggetti quasi "magici" con nomi che mi hanno ricordato molto gli epic fantasy. Inoltre abbiamo molti temi che sono comuni con questo tipo di libri, come il viaggio, un eletto che deve salvare il mondo, una compagnia che aiuta l'eroe e una guerra da impedire. Devo ammettere che spesso mi ha ricordato i videogiochi perchè questo mix di fantasy e fantascienza, con oggetti dai nomi molto particolari da trovare, mi ha trasportato in quel mondo, ma questo non è un male, anzi.
La parte che ho trovato più difficile da seguire sono le visioni-sogni che ha Kira poichè il tono onirico rende molto difficile la loro interpretazione, soprattutto per l'utilizzo di nomi molto complicati e spesso composti. Credo che la traduzione sia stata abbastanza complessa per via di nomi e termini sconosciuti. In particolare ho fatto un po' fatica a destreggiarmi sui nomi degli alieni perchè gli umani li chiamano "meduse", loro si definiscono con un altro nome e altri tipi di alieno li chiamano con un altro nome ancora. Superato un po' questo scoglio e quello dei termini tecnici usati, il libro fila molto bene.

Una cosa che sicuramente colpisce è l'ambientazione perchè è qualcosa di spettacolare. Paolini ci trascina da subito dentro le vicende e le descrizioni dello spazio sono bellissime, si nota tutto lo studio dell'autore sia delle scoperte scientifiche, sia di quello che per ora gli scienziati hanno solo ipotizzato. Per fare un esempio ci sono dei paragrafi dove viene spiegato il funzionamento delle navi e dei motori e da questo si capisce tutto lo studio fatto prima di scrivere questo libro. Vengono inoltre citati molti sistemi stellari conosciuti e si intuisce che il libro potrebbe essere ambientato in un possibile futuro dove l'uomo e la sua tecnologia hanno progredito. Un'altra piccola cosa che ho apprezzato molto è che vengono usati termini mitologici per dare i nomi a pianeti e lune da cui l'autore è partito per sviluppare una storia e anche questo denota una vasta cultura. Altra cosa che mi è piaciuta molto è il fatto che nella narrazione siano inseriti degli schemi della galassia e dei suoi sistemi, questi aiutano a inquadrare meglio le vicende e capire le alleanze. Siccome lo spazio è qualcosa di nuovo e molto vasto e nell'universo inventato dall'autore ci sono federazioni e corporazioni questi schemi molto semplici ci aiutano nella comprensione.



Per quanto riguarda i personaggi la protagonista, Kira, mi è piaciuta molto perchè è ben caratterizzata. Gli eventi la catapultano in situazioni nuove e difficili che lei si trova a dover affrontare da sola e ha uno spirito di adattabilità molto invidiabile. Quando gli eventi che si accumulano diventano troppi, decide di dare fiducia ad altre persone e appoggiarsi a loro ed è qua che ricrea dei legami umani. Anche gli altri personaggi si aprono pian piano con lei e cominciamo a conoscerli, alcuni penso saranno approfonditi ancora nel prossimo libro ma per ora quelli presentati li ho apprezzati molto. Kira è una persona che si ritrova senza volerlo un pesante fardello sulle spalle e un destino segnato, ma nonostante questo non si abbatte e va avanti. Anche se ha molti dubbi e si sente molto sola e anzi tenderà sempre più ad autoisolarsi, sul suo cammino incontra persone fantastiche che la accettano e la aiutano a uscire dalla sua solitudine.  Man mano che si avanza con la storia si riescono a intuire le prossime mosse di Kira e in generale il suo modo di pensare e questo l'ho apprezzato molto perchè si capisce da questo che il personaggio è ben caratterizzato. Ho adorato anche Gregorovich, il cervello di bordo della nave, perché è ironico e sarcastico e mi ha ricordato un po' AIDAN di Illuminae. Non si può non amarlo e farsi scappare un sorriso per le sue battute è assolutamente normale, non vergognatevi nel farlo perché è capitato anche a me! Ci voleva una voce che con il suo sarcasmo alleggerisse la tensione, per cui mi è davvero piaciuto.


In conclusione ho apprezzato molto il libro, nonostante la narrazione altalenante che alterna momenti più veloci a periodi più lenti, mi ha colpito molto lo stile e non ho trovato punti noiosi. Ci sono svariate cose in comune con libri di fantascienza più classici e anche molti riferimenti ad Aliens, ma credo che Paolini sia riuscito a dare la sua impronta personale all' opera. Infatti mi è sembrato un mix ben riuscito di fantascienza, fantasy e videogiochi. Non vedo l'ora di leggere il secondo volume perchè credo che regalerà molte sorprese visto che le questioni aperte sono molte e si dovrà impedire una guerra intergalattica.

Non perdetevi le altre recensioni di questo Review Party!


Voto: ⭐⭐⭐⭐,5/ 5

martedì 22 settembre 2020

Recensione Tolas- L'Amuleto

Titolo: A tales of light and shadow (Tolas), L'Amuleto
Autore: Z. D'Aleo
Numero di pagine: 424
Editore: TriskEdizioni




Trama:

I tempi sono difficili: creature mitologiche si stanno risvegliando mentre dal Nord cala una nuova guerra. Il sommo consigliere del Re propone di ricomporre l'Amuleto in grado di unire gli eserciti e proteggere il regno. 
Quattro ragazzi, domatori in grado di seguirne le tracce, vengono scelti per compiere questa missione. Preparati a vivere una nuova avventura tra segreti millenari, magie dimenticate, intrighi di corte e isole inespugnabili.
Non lasciarti ingannare dall'apparenza, nulla è dato al caso, Tolas saprà trasportarti in un nuovo mondo.



Recensione:

Bentornati lettori! Oggi recensione particolare, ho aderito a un progetto veramente molto carino, grazie a @Twinsta_book, @Janeinwonderland7, in collaborazione con l'autore Zac D'Aleo e la casa editrice TriskEdizioni. Il progetto dal titolo #tiprestolamiacopia, prevedeva di far passare una copia di Tolas tra alcuni lettori che durante il viaggio in queste magiche terre potevano lasciare pensieri e commenti sul libro. Che dire, ho adorato lasciare mille post-it con tanti piccoli commenti perchè è stato un progetto nuovo e divertente! Una volta ultimata la lettura di tutti la copia sarà rimandata alla casa editrice.

Ma passiamo al libro in sè. Tolas ha molte caratteristiche in comune con un high fantasy, ritroviamo moltissimi elementi tipici, come la guerra imminente, una terra da salvare, un viaggio, una ricerca di oggetti magici, antichi poteri che si risvegliano...tuttavia credo che questa sia solo la facciata. Tolas è molto molto di più. Quando si comincia a leggere si crede di sapere cosa succederà e invece si viene continuamente sorpresi! Questo libro è un susseguirsi di eventi concatenati l'uno all' altro, tuttavia i colpi di scena sono molti e inaspettati. 
La storia si apre con quattro ragazzi che hanno il compito di riformare l'amuleto della luce cercando le quattro gemme che lo compongono,  queste gemme rappresentano ognuna un elemento e possono essere trovate solo da coloro che dominano gli elementi, appunto. Per impedire un'antica maledizione che grava sulle quattro terre ormai divise, questi ragazzi partiranno per una missione volta a fermare una guerra che sta per scatenarsi, portata dal nord.
Come dicevo la trama sembra semplice e scontata e anche qualcosa di già visto, ma in realtà niente è andato come mi aspettavo. Ci sono intrighi politici e macchinazioni che non avevo previsto e un bel colpo di scena sul finale che mi fa domandare "quando uscirà il secondo??". 
Lo stile è molto scorrevole e di facile comprensione, senza risultare però banale, il target di età è comunque dai 12 ai 16, ma è comunque ben costruito e non troppo semplicistico.
L'ambientazione è  uno dei punti forti del romanzo perchè ogni terra presenta le sue caratteristiche peculiari e sono descritte molto bene senza risultare pesanti. Ci ritroviamo così in tetre prigioni, isole inarrivabili, in fitte foreste, sopra a montagne innevate, in strade di città e vicoli di paesini. Insomma un ottimo worldbuilding che ci fa immaginare tutti i diversi luoghi e la mappa stampata su cartoncino è un colpo di genio, così la si può tenere sempre sott'occhio!

La parte che più ho apprezzato però sono i personaggi, ognuno con i suoi difetti e lati positivi. Sono ben caratterizzati e nonostante i diversi pov del libro si capisce sempre facilmente chi parla. Credo sia stato difficile sviluppare così tante personalità perchè i ragazzi che partono per il viaggio sono quattro ma a loro si aggiungono tanti nuovi compagni che li sosterranno e li aiuteranno. La compagnia si allarga ma comunque ognuno resta fedele a sè stesso. Dei personaggi principali ho adorato Mizu e Samas perchè credo siano quelli che compieranno la crescita maggiore, già alla fine del libro abbiamo un'evoluzione della loro psicologia che è stata molto ben costruita. Samas in particolare affronta molti alti e bassi ma alla fine ritrova sè stesso e anche se in alcuni momenti mi ha fatto un po' incavolare, si vede che per lui gli amici sono la cosa più importante e li considera la sua famiglia. Dei personaggi secondari sono stata rapita da Ryan e Krista, lui ironico e intelligente, lei una vera dura dal cuore morbido. 
Io vorrei davvero aggiungere un sacco di cose ma non posso rivelare di più perchè anche la minima aggiunta causerebbe un mega spoilerone e davvero non voglio rovinarvi la lettura!

L'unica cosa che mi ha convinto poco è che in alcuni punti la narrazione è davvero veloce e sbrigativa, moltissime cose sono state lasciate in sospeso e una volta finito il libro mi sono accorta di avere molti interrogativi. Avrei voluto che le vicende del passato che hanno portato a tutto questo, fossero più approfondite. Credo però che sia una peculiarità dello stile dell'autore, molte cose potrebbero essere spiegate in seguito e non credo siano state lasciate del tutto in sospeso. Ho poi un fortissimo sospetto su alcuni personaggi e non vedo l'ora di continuare la lettura per vedere se ho ragione.

In conclusione il libro è molto scorrevole, non fatevi ingannare dalla trama che sembra comune perchè nasconde molte sorprese. Nonostante io sia parecchio fuori target (ma non si chiede l'età a una signora), ho potuto apprezzare molto questo libro, per cui se lo avessi letto all'età giusta lo avrei in definitiva amato. Spero che molte cose ci vengano svelate nei seguiti, magari avrei voluto qualche rivelazione in più in questo volume, in modo da capire meglio alcune cose, ma vedremo cosa ci riserverà il futuro!

Voto: ⭐⭐⭐⭐/5


venerdì 18 settembre 2020

Review Party Murderbot, i diari della macchina assassina

Titolo: Murderbot, i diari della macchina assassina
Titolo originale:
-All Systems Red
-Artificial Conditions 
-Rogue Protocol 
-Exit Strategy
Autrice: Martha Wells
Traduzione: Stefano A. Cresti
Numero di pagine:480
Editore: Mondadori








Bentornati lettori! Oggi parliamo di questo libro che mi ha molto colpita edito da Mondadori, ne approfitto per ringraziare la casa editrice e Ylenia di Cronache di lettrici accanite per aver organizzato l'evento e per avermi scelta. Ma passiamo a questa piccola perla.





Trama:

Ogni aspetto dalla vita è dominato dalle grandi corporazioni, missioni interplanetarie comprese: è la compagnia, infatti, che le gestisce, rifornendole di tutto il necessario. "Tutto il necessario" comprende anche gli androidi di sorveglianza, che tutelano l'incolumità delle squadre d'esplorazione. Ma in una società in cui i contratti vengono aggiudicati al miglior offerente, la sicurezza non è esattamente in cima alla lista delle priorità. E così può capitare qualche imprevisto. Per esempio qualcosa di strano succede su un lontano pianeta, dove alcuni scienziati stanno conducendo rilievi sulla superficie, convinti che l'Unità di Sicurezza con componenti organiche fornita dalla compagnia vegli su di loro. Murderbot, però, è riuscita a hackerare il proprio modulo di controllo, e si è accorta di avere accesso ai file multimediali di tutti i canali di intrattenimento. E così preferisce di gran lunga passare il suo tempo tra film, musica, serie tv, libri, giochi, piuttosto che dedicarsi a quegli incarichi noiosi e ripetitivi che non lasciano spazio al suo libero arbitrio. Dotata di una sensibilità tutt'altro che meccanica, Murderbot inizia un avventuroso viaggio alla ricerca di sé che la porterà a scoprirsi assai diversa da quello che i suoi protocolli avrebbero previsto.





Recensione:

Conosciamo già tutti la tematica del robot ribelle che sviluppa una certa tendenza all'omicidio e un certo odio per il genere umano, ma qui l'autrice è riuscita a creare qualcosa di nuovo e a svilupparlo in maniera perfetta. 
Partiamo dall'ambientazione di questo libro: nonostante ce ne vengano dati solo degli accenni senza descrizioni lunghe e onostante ne cogliamo solo sprazzi attraverso gli occhi di Murderbot, non è difficile immaginarsi questo mondo. Mi ci sono trovata completamente immersa, si capisce che la società che compone questo universo è molto varia, ci sono comunità diverse tra loro che vivono seguendo le proprie regole e credenze e a seconda della comunità possiamo vedere umani, umani potenziati e robot lavorare e vivere fianco a fianco. Alcuni con una condizione di "schiavo" e padrone e alcuni che invece vivono rispettandosi e anche stringendo rapporti di amicizia. È una società complessa ma che ho trovato molto affascinante per l'accettazione del prossimo che vi ho colto, l'autrice del resto è laureata in antropologia e questo credo che traspaia dalla costruzione della società. 
Lo stile mi ha conquistato perché in poche frasi riesce a condensare moltissime azioni e questo da proprio l'idea della velocità a cui funziona il cervello di Murderbot, siccome vediamo tutto attraverso il suo punto di vista. Devo ammettere che all'inizio ho fatto un po' fatica a destreggiarmi tra i termini tecnologici e le informazioni su robot e parti organiche/inorganiche (lo ammetto, faccio un po' schifo in queste cose tecnologiche)ma una volta trovato il ritmo il libro fila velocemente. Questo inoltre è un libro che richiede attenzione costante da parte del lettore ma non è un male, anzi, non ci sono punti in cui mi sono annoiata.

Ma passiamo a quello che ho amato veramente, lei/lui, Murderbot. Non sono impazzita, il fatto è che per tutto il libro lei si riferisce a se stessa sia al femminile che al maschile poiché pensa a sè come a macchina ed è asessuata. In inglese quindi ci si riferisce a lei usando "it" che è di genere neutro e viene utilizzato in particolare per gli oggetti. In italiano la traduzione ha dovuto affrontare questo problema usando alternativamente il femminile e il maschile ma lo ha fatto in modo molto fluido per cui non disturba. Anzi credo che in inglese l'utilizzo del pronome impersonale faccia capire di più il distacco tra umano e macchina, mentre in italiano si è portati a empatizzare con Murderbot, cosa che ho apprezzato tantissimo. E come si può non farlo?  E' una spietata macchina assassina, è vero, ma nonostante abbia hackerato il sistema di controllo presente in tutti i robot, continua a fare il suo lavoro che consiste nel proteggere gli umani anche se più volte ci fa notate quanto siamo in realtà stupidi e molto molto fragili (ahimè). Inoltre altra cosa che ho apprezzato moltissimo è l'introduzione dello Schwa (o Scevà) così rappresentato Ә  che è stato recentemente proposto come sostituto del genere. Poichè in lingua italiana abbiamo solo il genere maschile e femminile, si è pensato di introdurre questa lettera, già presente nell'alfabeto IPA (alfabeto fonetico internazionale), per rivolgersi a coloro che non si sentono rappresentati da nessuno dei due generi. Questa cosa l'ho trovata veramente molto bella e all'avanguardia e per me sottolinea quanto le tematiche profonde di questo libro siano importanti.

Quindi abbiamo un robot ribelle ma che continua a fare il suo lavoro perchè è quello che le riesce meglio e non scatena una furia omicida (o quasi) e questo è decisamente una cosa nuova. Ho adorato questa protagonista (userò il femminile riferendomi a lei come "persona") perchè è sarcastica, ironica, timida e introversa ma allo stesso tempo spinta da emozioni che non sa di possedere. Non riesce a guardare le persone negli occhi, essere al centro dell'attenzione e ama rifugiarsi nella sua corazza con il casco oscurato e soprattutto essere lasciata in pace a guardare le sue serie tv. La sua misantropia è lampante ma ti conquista completamente.
Quando però le viene offerta una nuova vita su un altro pianeta dove, sotto false promesse di libertà si nasconde comunque l'ombra di un tutore umano, (che lei vede come padrone) va decisamente in crisi perchè non vuole sottostare a questa condizione. Ed è così che partirà per un viaggio per cercare se stessa e capire cosa vuole, un vero e proprio viaggio fisico e metaforico poichè alla fine del cammino arriverà a capire chi è e cosa vuole diventare (nonostante abbia ancora qualche problemino a relazionarsi). In questo percorso di crescita imparerà moltissimo da altri robot, da astronavi e da umani, tanto che alla fine svilupperà delle emozioni (anche se la cosa non le piace per niente). Ho veramente amato come l'autrice sia riuscita a mescolare questa crescita personale con le vicende, non rendendole mai banali e anzi sempre interessanti e piene di azione.

In conclusione il libro mi ha davvero conquistato, ha richiesto tutta la mia attenzione perchè non ci si può perdere nemmeno una parola, ma ne è valsa la pena. Ho adorato la protagonista e le vicende, gli intrighi spaziali, i combattimenti, il senso di crescita personale. Credo che sia un libro che ha tutti gli elementi che cerco in buona lettura.
Non perdetevi le altre recensioni su questo fantastico libro!






Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐/ 5

martedì 15 settembre 2020

Review Party Sulle tracce di Jack lo squartatore

Titolo: Sulle tracce di Jack lo Squartatore
Titolo originale: Stalking Jack the Ripper
Autrice: Kerri Maniscalco
Traduttrice: Donatella Rizzati
Lingua originale: inglese
Pagine: 372
Editore: Mondadori










Trama


È stata cresciuta per essere la perfetta dama dell’alta società vittoriana, ma Audrey Rose Wadsworth vede il proprio futuro in modo molto diverso. Dopo aver perso l’amatissima madre, è decisa a comprendere la natura della morte e i suoi meccanismi. Così abbandona l’ago da ricamo per impugnare un bisturi da autopsia, e in segreto inizia a studiare Medicina legale. Presto viene coinvolta nelle indagini sull’assassino seriale noto come Jack lo Squartatore e, con orrore, si rende conto che la ricerca di indizi la porta molto più vicina al suo mondo ovattato di quanto avrebbe mai creduto possibile.

Ispirato agli efferati crimini irrisolti che hanno insanguinato la Londra di fine Ottocento, lo strabiliante romanzo d’esordio di Kerri Maniscalco tesse un racconto ricco di atmosfera che intreccia bellezza e oscurità, in cui una ragazza vittoriana molto moderna scopre che non sempre i segreti che vengono sepolti lo rimangono per sempre.


Recensione

Bentornati cari lettori e benvenuti in questo review party che ci riporta nella bellissima epoca vittoriana, in una Londra cupa e piena di misteri. Ringrazio Beatrice di @eynyspasolinibook,  Yelena di @lalibreriadiyely e la Mondadori per aver organizzato un evento davvero ben strutturato e per l'opportunità di prendervi parte. Come sempre la Mondadori supera sè stessa offrendo delle copertine veramente fenomenali e che catturano, ma ora passiamo al libro in sè.

Attendevo con ansia l'uscita di questi libri ma devo dire che il primo di questa saga è stata un po' una delusione. Ci sono molti errori e forzature e questo fa si che non lo abbia trovato del tutto scorrevole, forse tutto ciò è riconducibile al fatto che essendo un primo libro l'autrice non sia ancora del tutto esperta, ma andiamo con ordine. 
Lo stile non mi ha trascinato del tutto dentro le vicende, l'ho trovato abbastanza piatto e semplicistico e in alcuni punti vengono usati termini ancora inesistenti all'epoca, come "assassino seriale", che rovina un po' il ricreare l'epoca storica di fine diciannovesimo secolo.

Ho trovato l'ambientazione molto bella, adoro questa epoca della storia inglese e mi ha sempre affascinato l'oscura figura di Jack lo Squartatore, tuttavia essendo un libro che si prefissava di trovare un efferato assassino, mi sarei aspettata più suspance e colpi di scena, in un crescendo che ci porta a sospettare di tutto e tutti. Invece così non è stato, tutto il libro è abbastanza piatto, non sono rimasta col fiato sospeso e anzi i personaggi introdotti sono pochi quindi a un certo punto il colpevole è anche facilmente intuibile. Ho apprezzato moltissimo invece le evidenti ricerche della Maniscalco sull'argomento. Nelle note finali si vede proprio che ha svolto uno studio molto accurato delle vicende e spiega anche alcuni cambiamenti che ha dovuto apportare per una questione di trama senza stravolgere troppo la storia vera. Ci sono date, nomi delle vittime e dei sospettati, un sacco di curiosità che magari non tutti conoscono e che ho trovato davvero molto interessanti. Tra le pagine troviamo anche delle foto macabre (anche se storicamente imperfette perché datate in seguito al periodo in cui si svolgono le vicende) di alcuni metodi o studi medici e non solo, aiutano a creare un contesto più cupo. Nonostante l'evidente interesse della Maniscalco per la figura di Jack lo Squartatore credo che non sia riuscita del tutto a trasmetterla alle pagine e non è un libro che mi ha conquistato come speravo. 

Dei personaggi ho apprezzato Thomas e i capitoli dal suo punto di vista che si trovano alla fine del libro. Inizialmente non  mi è piaciuta la sua arroganza e le battute un po' sessiste che rivolge alla protagonista ma posso quasi farle passare come un difetto dell'epoca. In seguito diventa più simpatico anche se trovo la loro storia d'amore una cosa forzatissima. Dopo pochissime pagine non possono più fare a meno di pensarsi e avrei preferito una cosa più veritiera e graduale. Anche i suoi tentativi di approccio sono piuttosto goffi, cerca di fare il borioso ma non penso che l'autrice sia riuscita a costruire al meglio i dialoghi. Nonostante questo lo trovo un personaggio ben costruito e molto divertente, i capitoli dal suo punto di vista a fine libro ci svelano un'altra parte di lui che mi è piaciuta molto e li ho trovati davvero divertenti.
La protagonista, Audrey Rose, non mi ha conquistato del tutto invece, viene descritta da tutti come una persona intelligentissima ma in tutto il libro questo suo aspetto non spicca mai. Fa sempre deduzioni errate e, ovviamente, tutto l'opposto di quello che le si dice. Capisco il voler dare alla protagonista un'impronta controcorrente rispetto ai tempi, ma in alcuni punti la cosa è un po' forzata e poco credibile, in particolare cerca di essere indipendente e impertinente ma al primo accenno di dibattito si nasconde dietro alle buone maniere...insomma il tutto è confuso, non si capisce se vuole davvero essere fuori dagli schemi o sono solo parole. In definitiva è un po' la tipica eroina da young adult che vuole fare solo ciò che le interessa mettendosi ovviamente nei guai dato che il suo interesse principale è dissezionare cadaveri. Credo che Audrey Rose si muova un po' troppo su frasi fatte riguardo al femminismo, non porta a riflettere in modo profondo sulla condizione femminile dell'epoca, lei non incontra grandi ostacoli nel suo voler studiare la medicina forense quindi non abbiamo una vera riflessione personale sul femminismo che invece avrei voluto più costruito. 

In conclusione questo romanzo è un "vorrei ma non posso", i personaggi non spiccano, lo stile è piatto e questo è un vero peccato. Mi aspettavo azione, inseguimenti per le strade di Londra, il fiato sospeso e il sospetto che chiunque potesse essere l'assassino... esco da questa lettura abbastanza delusa. Nel finale poi si scivola completamente in un altro libro, il punto focale delle vicende non è più Jack lo Squartatore ma Frankenstein e questo disorienta il lettore. Inoltre c'è all'improvviso un profondo cambiamento di un personaggio e questo stravolge tutta la sua caratterizzazione. Capisco che essendo un libro per ragazzi si è cercato un lieto fine, ma così è troppo, in mezza pagina si cambia completamente la psicologia di un personaggio e questo non ha senso. 
Come prima prova dell'autrice non è così terribile, di sicuro i seguiti potrebbero vedere una crescita dei personaggi e della loro psicologia perché c'è da considerare che sono molto giovani, potrebbe esserci una crescita graduale anche nel loro rapporto, vedremo come si evolverà la situazione!

Non perdetevi anche le recensioni e gli approfondimenti degli altri partecipanti all'evento!




Voto ⭐⭐, 5/5


martedì 1 settembre 2020

Review party Poirot, tutti i racconti

Autrice: Agatha Christie
Titolo: Poirot. Tutti i racconti
Traduzioni: Marco Amici, Diana Fonticoli, Grazia Maria Griffini, Lydia Lax, Michele Piumini
A cura di: Marco Amici
Introduzione: Marco Amici
Nunero di pagine: 972
Editore: Mondadori (collana Oscar Draghi)












Trama

Tutte le avvincenti indagini di Hercule Poirot, il piccolo detective belga dalle infallibili "celluline grigie", nato dalla fantasia di Agatha Christie sono qui raccolte in un unico volume nel quale la vocazione narrativa della Regina del Giallo si esprime al suo meglio: storie che coinvolgono il pubblico in un raffinatissimo gioco di intelligenza accompagnate da raffinate illustrazioni d'epoca in bianco e nero.






Recensione

Buongiorno lettori e bentornati! Dopo l'evento #poirotIGtour svolto su Instagram (potete trovare tutto nelle mie stories https://www.instagram.com/lovereading_more/?hl=it ), oggi parlo di questa meraviglia che la Oscar Vault ci porta in libreria 😍 Ringrazio Rossella di Twinsta_book e la Mondadori per aver organizzato l'evento e per avermi permesso di partecipare. 

Ma passiamo a questa piccola perla che racchiude tutti i racconti che hanno come protagonista il nostro amato Hercule Poirot. Già conosciuto grazie ai numerosi libri e romanzi che lo vedono come protagonista, noi abbiamo potuto leggere in anteprima questa mega raccolta di tutti i suoi racconti. Infatti è la prima opera completa che porta in Italia anche storie inedite e ad oggi è la più esaustiva siccome contiene anche illustrazioni che accompagnano le parole della Christie. Per poter recensire in modo completo il libro ci siamo suddivise i racconti, io ho letto i sei che vanno da "una donna sa..." a "il re di fiori" . Che dire, li ho trovati davvero molto belli e avvincenti! Lo stile della Christie non si smentisce mai, essendo racconti e non romanzi mancano le parti introduttive e le digressioni ma è la cosa che mi è piaciuta di più, sono puro mistero! La narrazione si concentra solamente sul caso preso in oggetto dopo una breve introduzione, ma questo non va a discapito della storia in sé. Abbiamo comunque una contestualizzazione, i personaggi sono ben costruiti e descritti nel tipico modo della Christie e anche di Poirot impariamo molte cose via via che si legge. Si apprende del suo rapporto con la segretaria che lui stesso definisce "tutta angoli" e priva di immaginazione, si capisce il suo legame profondo con Hastings di cui durante alcuni casi sente la mancanza, in particolare per il risvolto romantico e passionale che riesce a vedere negli intrecci umani. Si vede tutto il genio di Hercule e, aggiungerei, il suo autocompiacimento. Del resto lo sappiamo, è un ometto pieno di sé, che si considera spesso al di sopra degli altri in quanto abilità nel far funzionare le cellule grige, ma può permettersi di vedersi in quest'ottica. È geniale e nulla gli sfugge, è un acuto osservatore che non si limita solo ai fatti, parla con tutti gli interessati e i sospettati e spesso mette in pratica delle tattiche psicologiche molto sottili per poter studiare le reazioni e capire così chi sia il vero colpevole. Mi ha colpito soprattutto ne "il mistero della cassapanca spagnola" dopo aver capito chi fosse l'assassino non fa quasi nulla per acciuffarlo, parla con la moglie della vittima e le dice di chiedere all'assassino (che lei conosceva) di confessare l'omicidio, sicuro che questo lo avrebbe fatto. Sono rimasta spiazzata perché da questo si capisce quanto Poirot conosca la natura umana e quanto, dopo un colloquio o dopo aver raccolto informazioni, lui riesca a capire chi ha di fronte. "Il sogno" mi è piaciuto molto perché è veloce, al nostro Hercule basta vedere la vittima una volta per capire tutto, spettacolare! Anche "la torta di more" mi ha conquistato perché tutto nasce da una cosa banalissima, nessuno avrebbe potuto trovarci un significato nascosto, tranne il nostro caro ispettore che si impunta e alla fine dimostra che aveva ragione visto che anche qua ci scappa il morto. Adoro la teatralità di Poirot che dimostra molte volte, soprattutto ne "Il ballo della vittoria", dove addirittura mette in scena un piccolo spettacolo con tanto di attori per far si che il colpevole esca allo scoperto, mi ha ricordato molto Amleto quando cerca di smascherare il patrigno. Nonostante il suo voler scoprire sempre il suo assassino (è quasi ossessionato da questo,finchè non arriva a risolvere il caso non si dà pace), Poirot ha anche un cuore buono. Ne abbiamo una prova ne "il re di fiori" dove nonostante abbia capito tutta la vicenda decide di "spalleggiare" l'omicida nella sua versione, evitandogli così l'arresto e questo perché capisce che non era stato un atto premeditato ma un incidente che non sarebbe dovuto finire così. Da questo racconto traspare anche il rispetto che Poirot ha della figura materna e della famiglia in sé, che unita può superare le avversità. Mentre in "una donna sa..." capiamo che il nostro ispettore a volte tende a trattare alcune donne un po' dive con superficialità, ma allo stesso tempo prende nota di tutto ciò che dicono e anzi si fida del loro istinto. 

Insomma questi racconti sono un approfondimento molto interessante della figura di Poirot perché ci permettono di vedere molti aspetti di lui, inoltre li ho apprezzati moltissimo perché sono perfetti da leggere, non troppo lunghi ma non per questo banali. Mi è piaciuto molto ritrovarmi subito nel vivo della storia senza perdermi in particolari che fanno da contorno e nonostante questo avere lo stesso un contesto ben costruito e personaggi caratterizzati. Lo stile della Christie è adattabile a ogni tempo, del resto dopo cento anni ancora leggiamo le avventure del nostro ispettore belga, così come di miss Marple, di dieci statuette di indiani e di mille altre avventure. Per me resterà sempre la regina incontrastata del giallo vecchio stile e della sottile ironia inglese, questa è una raccolta che gli appassionati (e non) non devono lasciarsi sfuggire!

Voto:  ⭐⭐⭐⭐⭐ / 5