Titolo: Tenebre e ossa
Titolo originale: Shadow and bone
Autrice: Leigh Bardugo
Lingua originale: Inglese
Traduzione: Roberta Verde
Numero di pagine: 240
Editore: Mondadori
Trama
L’orfana Alina Starkov non ha grandi ambizioni nella vita, le basterebbe fare al meglio il suo lavoro di apprendista cartografa nell’esercito di Ravka, un tempo nazione potente e ora regno circondato dai nemici, e poter stare accanto al suo buon amico Mal, il ragazzo con cui è cresciuta e di cui è innamorata da molto tempo. Ma il destino ha in serbo ben altro per lei.
Quando il loro reggimento attraversa la Faglia d’Ombra, la striscia di oscurità quasi impenetrabile che taglia letteralmente in due il regno di Ravka, lei e i suoi compagni vengono attaccati dagli esseri spaventosi e affamati che lì dimorano. E proprio nel momento in cui Alina si lancia in soccorso dell’amico Mal ferito gravemente, in lei si risveglia un potere enorme, come una luce improvvisa e intensa in grado di riempirle la testa, accecarla e sommergerla completamente.
Subito viene arruolata dai Grisha, l’élite di creature magiche che, al comando dell’Oscuro, l’uomo più potente di Ravka dopo il re, manovra l’intera corte. Alina, infatti, è l’unica tra loro in grado di evocare una forza talmente potente da distruggere la Faglia e riunire di nuovo il regno, dilaniato dalla guerra, riportandovi finalmente pace e prosperità. Ma al sontuoso palazzo dove viene condotta per affinare il suo potere, niente è ciò che sembra e Alina si ritroverà presto ad affrontare sia le ombre che minacciano il regno, sia quelle che insidiano il suo cuore.
Recensione
Ben tornati sul blog lettori! Oggi finalmente parlerò di un libro che attendevo da tempo in Italia, ossia Tenebre e ossa! Ringrazio Beatrice di @eynyspolinibooks e la casa editrice Mondadori per aver organizzato l'evento e per avermi scelta.
Ma passiamo a questo libro favoloso, innanzitutto la copertina è davvero all'altezza delle aspettative, bellissima in un blu profondo e con la figura del cervo che richiama l'originale inglese. Ma prima di cominciare a parlare della storia in sé devo fare una piccola premessa. Io avevo già letto l'originale in lingua inglese e devo dire che ha tutte le caratteristiche in un primo libro. Se come me avete letto prima la dualogia dei corvi non vi disperate, sono parte dello stesso universo e alcuni personaggi compaiono in entrambi, ma potete benissimo leggere le due saghe in modo separato e capirci tutto comunque. Questo libro era già stato tradotto in Italia con un altro titolo ma la saga non aveva avuto successo ed era stato abbandonato, dopo il successo di Sei di corvi è stato deciso di tradurre nuovamente questa trilogia, per questo vi dico che ha le caratteristiche di un primo libro. In realtà le vicende narrate sono antecedenti alla dualogia dei corvi, per questo noterete che lo stile e la trama in sè sono un po' più acerbi, ma non per questo meno belli. Ormai tutto
conosciamo Leigh Bardugo per la sua incredibile capacità di
scrittura e le sue storie così piene e incredibili, questo per lei è
il primo libro pubblicato in assoluto, quindi andrebbe letto con la
giusta ottica.
Ci troviamo nel
mondo dei Grisha, a Ravka e il worldbuilding della Bardugo colpisce
ancora. Anche se la storia comincia in piccoli villaggi e passa poi
per accampamenti militari sull’orlo dell’oscurità, non è
difficile intuire cosa ha ispirato l’autrice. La conferma ci viene
una volta che si giunge in città, dove l’opulenza dei palazzi dei
Grisha ci ricorda subito la Russia dell'epoca zariana. Anche i paesaggi fatti di foreste e cime innevate richiamano subito le terre nordiche e in questo l'autrice ci mostra tutta la sua bravura. Non sono presenti lunghe descrizioni del contesto ma una serie di piccole cose ci lascia intuira a cosa si sia ispirata. Inoltre è notevole la sua contestualizzazione perfetta, infatti tutto è curato nei minimi dettagli, tanto che abbiamo una mitologia e una religione proprie di questo luogo inventato.
Lo stile della
Bardugo è sempre molto fluido e scorrevole, la trama del libro non è
complicatissima perché gioca sulla divisione di bene e male sulla
spaccatura fra luci e ombre. E’ un libro molto apprezzabile, che
scorre nel modo giusto e l’autrice è bravissima nel creare i colpi
di scena che fanno procedere la narrazione. Non sono mai cose troppo
macchinose per cui la storia scivola in modo fluido.
Alina per me è un
“forse” come protagonista, non l’ho apprezzata del tutto perché
fa errori banali anche se comprensibili. Ha vissuto gran parte della
sua vita credendosi una nessuno qualunque e all’improvviso tutto
cambia, di certo queste nuove attenzioni, le responsabilità e
soprattutto le novità da gestire, darebbero alla testa chiunque.
Tuttavia la sua ingenuità a volte mi frena dal ritenerla un
personaggio degno di nota, inoltre a volte accetta subito per buone
alcune cose che le vengono dette e si butta a capofitto in altre
situazioni senza darsi il tempo di elaborarle o metterle in
discussione e questo è poco credibile. Ho comunque apprezzato la crescita che opera all'interno del libro, all'inizio dipende troppo dalla sua relazione di amicizia con Mal e poi ricerca nell'Oscuro dei punti fissi, piano piano arriva a capire che può contare su sé stessa e non è così inerme come si è sempre ritenuta.
Per quanto riguarda gli altri
due angoli del triangolo sono dubbiosa perchè nessuno dei due mi ha colpito favorevolmente. Da un lato abbiamo Mal, l'amico di infanzia e primo amore che
sembra accorgersi delle cose importanti della sua vita solo quando le
ha perse (troppo comodo così) e dall’ altra abbiamo l’Oscuro.
L’Oscuro (come suggerisce il nome) è il bello e tenebroso, anche
se mi ha insospettito fin dall’inizio non ci vengono date molte
informazioni sul suo passato e soprattutto sul perché di una
determinata cosa...e io ho bisogno di sapere! La caratterizzazione
dei personaggi non ha la perfezione di Sei di corvi ma è un libro
d’esordio e le vicende sono in generale molto introduttive a quello
che spero ci sarà nei seguiti, anche se nel complesso ognuno ha la sua psicologia e le sue motivazioni.
In questo universo i protagonisti sono i grisha ossia persone che riescono a modellare la realtà tramite dei poteri innati e, in base a ciò che riescono a controllare, suddivisi in categorie. In virtù dei loro poteri vengono reclutati fin da giovamissimi nelle file dell'esercito dove sono trattati quasi come essere superiori, Alina stessa diventerà quasi una divinità al pari dell’Oscuro. A causa dei loro poteri i grisha vengono quasi venerati ma allo stesso tempo sono temuti, proprio perché potenti. Questa società fortemente militarizzata li usa come armi e "sfrutta" i loro poteri per i propri scopi. Ravka deve infatti affrontare problemi su più fronti, sia interni che esterni e fin da subito i bambini con poteri vengono isolati e preparati per essere mandati al fronte in modo non del tutto volontario.
La suddivisione dei
grisha in base ai poteri è interessante ma anche classista. Se
rientri in alcune categorie, bene, altrimenti vieni considerato quasi una persona di serie b. Da un lato infatti abbiamo personaggi come l'Oscuro e Alina che vengono trattati come dei, dall'altro abbiamo personaggi come Genya, che ha un potere diverso dal solito e viene trattata come un animaletto da compagnia sfruttabile, ma non degno di servire nell'esercito. La Bardugo ha creato un mondo che non è
perfetto e vuole farcelo capire, la suddivisione e la chiusura verso
altri tipi di Grisha ci fa comprendere che non sempre avere dei poteri è
un bene e presto anche Alina se ne renderà conto.
Cosa posso dire in conclusione? Leggete questo libro! La trilogia si prospetta molto interessante, lo stile dell'autrice è un crescendo contino e se vi manca la dualogia dei corvi o dovete ancora leggerla, non potete perdervelo. Lo stile è fluido e si divora in poco tempo, la trama è abbastanza semplice perchè gira intorno alla suddivisione tra bene e male, ma regala comunque qualche colpo di scena interessante e vi verrà voglia di leggere i seguiti per scoprire come andrà a finire.
Voto: ⭐⭐⭐,75/5