martedì 23 marzo 2021

Review party Il regno di rame

Titolo: Il regno di rame
Titolo originale: The kingdom of copper
Autrice :S.A.Chakraborty
Traduzione: Lia Desotgiu 
Numero di pagine: 648
Editore: Mondadori





Trama
La vita di Nahri è cambiata per sempre nel momento in cui ha accidentalmente evocato Dara, un misterioso jinn. Fuggita dalla sua casa al Cairo, si è ritrovata nell’abbagliante corte reale di Daevabad, immersa nelle cupe conseguenze di una battaglia devastante, e lì ha scoperto di aver bisogno di tutto il suo istinto truffaldino per sopravvivere.
Anche se accetta il suo ruolo ereditario, sa di essere intrappolata in una gabbia dorata, controllata da un sovrano che governa dal trono che una volta apparteneva alla sua famiglia: basterà un passo falso per far condannare la sua tribù. Nel frattempo, Ali è stato esiliato per aver osato sfidare suo padre. Braccato dagli assassini, è costretto a fare affidamento sui poteri spaventosi che gli hanno donato i marid. Così facendo, però, minaccia di portare alla luce un terribile segreto che la sua famiglia ha tenuto nascosto a lungo.
Intanto, nel desolato nord, si sta sviluppando una minaccia invisibile. È una forza capace di portare una tempesta di fuoco proprio alle porte della città. Un potere che richiede l’intervento di un guerriero combattuto tra un feroce dovere a cui non potrà mai sottrarsi e una pace che teme di non meritare mai
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Recensione

Bentornati sul blog lettori! Per questo evento voglio ringraziare l'organizzatrice @reinedeslivres  la casa editrice Mondadori.
Ma passiamo al libro dove gli eventi riprendono dalla fine del primo libro per poi fare un salto temporale di cinque anni. All'inizio ho trovato il salto temporale un po' disorientante perché vediamo le vite dei tre protagonisti molto cambiate. Nahri infatti cerca di adattarsi al matrimonio e alle regole imposte dal re che le stanno strette e cerca di non perdere se stessa. Ali si è quasi rifatto una vita nel suo esilio e Dara è alle prese con un nuovo potere che lo spaventa e disgusta. La pecca è che la prima parte del libro si svolge in modo molto lento, ci sono rivelazioni e colpi di scena ma sono molto diluiti in mezzo a situazioni di vita ordinaria. Il worldbuilding è ben curato in tutti i minimi dettagli ma tutto ciò tende ad allungare molto la narrazione e così tutto è molto dispersivo. La trama gira intorno a questo colpo di stato, che viene svelato nelle primissime pagine e questo non crea un climax perché ce lo si aspetta fin da subito. Inoltre l'obiettivo primario di Nahri è la costruzione di un ospedale ma questo passa completamente in secondo piano quando arriva il suo momento, l'inaugurazione tanto attesa non viene nemmeno descritta, ma solo citata dopo che si è conclusa e l'ho trovato deludente. 
Per quel che riguarda i personaggi credo che Nahri e Dara siano i più cambiati ma non in meglio. Nahri cerca di sopravvivere nella sua nuova condizione di quasi prigioniera in una città che sta andando via via in pezzi, rivolte, soprusi, economia che arranca e malcontento, tutto sembra portare alla rovina. Diciamo che rispetto al primo libro è molto meno attiva, praticamente non fa nulla ma è la Banu Nahida quindi tutto alla fine le va liscio e ne esce immacolata. Capisco la sua posizione difficile ma in questo libro è molto diversa rispetto al primo e tenta solo di ripristinare l'ospedale dei suoi avi e sinceramente mi ha un po' delusa perché perde molto del suo carisma.
Dara è quello cambiato di più, credo, ma anche lui in peggio. Si tormenta continuamente per ciò che è successo alla fine del primo libro e sembra non trovare pace, tuttavia vorrebbe riportare i Nahid al potere anche se si interroga sempre di più su ciò che è giusto e sbagliato e vorrebbe porre fine alla guerra che dura da generazioni. Ma quando ne ha la possibilità, visti i nuovi poteri, si lascia intrappolare dalle promesse fatte a Manizheh e alla fine si ritrova a fare ciò che vuole lei. Per questo è molto più zerbino rispetto al primo libro, cosa che non mi piace del tutto, ma si capisce che in realtà soffre per questo suo essere usato solo come un'arma, come se non avesse sentimenti.
Ali è quello meglio ambientato nella nuova vita, nonostante i segreti che porta con sé e ciò che lo tormenta, il suo spirito inflessibile lo porta a rifuggire la sua famiglia e ciò che era stato. Tutto ciò finché non ritorna a Daevebad, lì ricade immancabilmente nelle vecchie abitudini e niente...lo perdiamo di nuovo. Nonostante tutto non mi piace ancora, resta sempre troppo ingenuo e cade dalle nuvole ogni volta che gli si dice qualcosa. Il suo bigottismo ritorna in superficie per questioni futili e non capisce fino alla fine chi è e cosa potrebbe fare.
Manizheh invece...lo ammetto, la odio abbastanza, vuole detronizzare un tiranno comportandosi allo stesso modo, opprimendo e uccidendo, insieme a Gasshan è lei la cattiva della storia. É una persona geniale e molto potente che però uccide solo nel proprio interesse e tutti la osannano perché sa parlare alle persone in modo da portarle dalla propria parte.
Lo stile è molto più scorrevole del primo e vengono inseriti meglio nel contesto anche i personaggi secondari, tuttavia non accade molto fra le pagine, appena succede 
un colpo di scena si ritorna subito alle lunghe e minuziose descrizioni dei vestiti e di ciò che si mangia, intervallate da tanta politica (anche se meno rispetto al primo libro) e le cose interessanti come il passato delle tribù che ha portato agli eventi attuali, viene detto poco alla volta, troppo poco alla volta. Le cose interessanti ci sono anche ma intervallate da molte pagine in cui succede poco o niente e questo rallenta moltissimo la narrazione che invece dovrebbe essere un crescendo di suspance visto che dalle prime pagine si capiace che un colpo di stato è imminente.

Voto ⭐⭐,5/5

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7 commenti:

  1. Ho letto solo il primo e non mi aveva fatta impazzire, infatti non continuerò la trilogia

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    1. Fai bene, se non ti è piaciuto tanto vale che ti dedichi a letture che ti prendano di più 😊

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  2. Meno male che hai preso tu il proiettile al mio posto, così non inizio nemmeno

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  3. Una trilogia che non mi ha mai convinta. La tua recensione mi ha fatto capire che non mi sono sbagliata di tanto 😂

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  4. Ok, questa trilogia la passo anche perché ho già letto un libro con queste pecche (pagine inutili, lentissimo, non accade mai niente) e sono sincera spero di non leggerne altri così 😂

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