Titolo: Le streghe di Manningtree
Titolo originale: The Manningtree witches
Autrice: A.K. Blakemore
Traduzione: Velia Februari
Numero di pagine: 336
Editore: Fazi
Trama
Inghilterra, 1643. Il Parlamento combatte contro il re, la guerra civile infuria, il fervore puritano attanaglia il Paese e il terrore della dannazione brucia dietro ogni ombra. A Manningtree, una cittadina della contea dell’Essex privata dei suoi uomini fin dall’inizio della guerra, le donne sono abbandonate a se stesse; soprattutto alcune di loro, che vivono ai margini della comunità: le anziane, le povere, le non sposate, quelle dalla lingua affilata. In una casupola sulle colline abita la giovane Rebecca West, figlia della vedova Beldam West, «donnaccia, compagna di bevute, madre»; tra un espediente e l’altro Rebecca trascina faticosamente i suoi giorni, oscurati dallo spettro incombente della miseria e ravvivati soltanto dall’infatuazione per lo scrivano John Edes. Finché, a scombussolare una quotidianità scandita da malelingue e battibecchi, in città non arriva un uomo: Matthew Hopkins, il nuovo locandiere, che si mostra fin dal principio molto curioso. Il suo sguardo indagatore si concentra sulle donne più umili e disgraziate, alle quali comincia a porre strane domande. E quando un bambino viene colto da una misteriosa febbre e inizia a farneticare di congreghe e patti, le domande assumono un tono sempre più incalzante… Le streghe di Manningtree è la storia di una piccola comunità lacerata dalla lenta esplosione del sospetto, in cui il potere degli uomini è sempre più illimitato e la sicurezza delle donne sempre più minata.
Recensione
Ho letto questo libro insieme a un gruppo di lettura bellissimo, condiviso con tante belle persone e la discussione finale mi ha permesso di notare e riflettere su più punti.
Le streghe di Manningtree è un romanzo crudo e schietto, che prende in alcuni punti la piega di una cronaca. Si basa sui fatti e sui processi alle streghe realmente avvenuti in Inghilterra in quel periodo e la ricostruzione è davvero vivida. Il mio problema più grande è stato, però, proprio con lo stile, all'inizio ho trovato veramente ostica la scrittura per via dei termini utilizzati che erano molto desueti e altisonanti. Il linguaggio forbito era mescolato a termini gergali e volgari e questo mi ha spesso creato confusione, anche se in realtà era studiato. Credo che l'intento fosse sottolineare la rigidità dell'epoca (siamo in pieno puritanesimo e guerra civile), in contrapposizione all'ignoranza che caratterizzava le popolazioni della campagna che quindi venivano sempre messe in posizione di svantaggio rispetto a chi era acculturato. È per uscire dalla sua condizione che Rebecca si mette a studiare, il suo ragionamento non è sbagliato perché accrescere la propria cultura è sempre un bene...tranne che all'epoca della caccia della caccia alle streghe. In questo senso è stato fatto un buon lavoro di ricostruzione perché a Manningtree le persone accusate di stregoneria erano, ovviamente, donne che non erano protette da uomini e che avevano una cultura inferiore, o come nel caso di Rebecca, che volevano elevarsi dalla propria condizione. Però le protagoniste potevano essere definite meglio, io per un po' le ho confuse perché ci vengono presentate in maniera un po' frettolosa e non sono riuscita a immaginarmele attraverso il loro aspetto fisico ma non quello psicologico. Questo è un altro punto forte del libro, ma allo stesso tempo un qualcosa che mi ha frenato. La lettura si concentra molto sulla fisicità dei personaggi, infatti le donne vengono descritte bene a livello fisico, soprattutto madre Clarke che aveva delle deformità e dei problemi legati all'anzianità. Invece Hopkins non ha un corpo e praticamente viene spesso descritto come una maschera che galleggia su una nube nera che sono gli abiti, questo mi è piaciuto come dicevo, però allo stesso tempo mi ha fatto empatizzare poco con i personaggi della storia.
Anche sull'andamento ho avuto qualche problema perché l'inizio è molto lento poi cominciano a succedere gli avvenimenti che le persone legano alla stregoneria, però dopo il tutto è troppo veloce, si passa da un episodio che dà il via a tutto al fatto di arrestare parecchie donne ma il tutto è troppo frettoloso e avviene quasi senza spiegazione. Inoltre avrei voluto più approfondimento sull'anno passato in prigione dalle personagge, credo che forse si sarebbe potuta calcare di più la mano proprio per percepire ancora di più gli orrori legati a questa prigionia, anche se comunque le poche scene descritte sono piuttosto vivide. Il mio problema principale però è legato soprattutto al cambio di narratore, secondo me se fosse stato tutto un narratore esterno onnisciente il libro assumeva più i toni di una cronaca, forse dal punto di vista di Rebecca sarebbe stato tutto più approfondito in modo da entrare più nel vivo della storia, anche se, ovviamente, si sarebbe visto meno perché poi il punto di vista di Hopkins e il contorno storico non ci venivano dati. Quindi non so se avrei preferito un narratore onnisciente oppure il punto di vista di Rebecca però questo cambio mi è un po' scombussolato😂
Nel complesso non è una lettura che boccio perché il periodo storico mi è piaciuto, di solito si legge della caccia alle streghe in America e non ci si concentra mai su quella europea, quindi è stato interessante vedere questi fatti sulle streghe inglesi, il fatto che comunque sia preso da una storia vera è coinvolgente anche se di fatto la storia in alcuni punti era un po' distaccata. Per quanto riguarda Rebecca ho dei sentimenti ambivalenti, nel senso che come personaggio non mi è piaciuto però l'ho capita e ho capito anche il suo volersi salvare da accuse infondate e mi è piaciuto che si sia presa la sua rivincita. Il rapporto con la madre è descritto bene e l'ho percepito come una cosa reale, quello che non mi ha convinto è il finale che non ha del tutto senso per me, ma posso capire che all'epoca le scappatoie fossero molto poche.
In sostanza un libro crudo e schietto, forse non adatto a tutt3, ma che ci riporta in modo realistico nell'Inghilterra della guerra civile e della caccia alle streghe.
Ringrazio la casa editrice per la copia digitale e le organizzatrici del gdl 😊
Voto ⭐⭐⭐,5/5
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