lunedì 12 giugno 2023

Review party Cardospina

Titolo: Cardospina. La casa errante
Titolo originale: Thistlefoot, a novel
Autrice: GennaRose Nethercott
Traduzione: Valentina Daniele, Barbara Ronca
Editore: Mondadori





Trama

Isaac e Bellatine Yaga sono cresciuti girovagando per l'America con il teatro di marionette di famiglia. Da quando Isaac ha mollato tutto e se n'è andato, i due fratelli hanno perso completamente i contatti. Lui è diventato un abile artista di strada, guadagnandosi il titolo di Re Camaleonte grazie alla strabiliante capacità di riprodurre le sembianze esatte di chiunque sia tra il pubblico, incantando – e talvolta derubando – i suoi spettatori. Bellatine, invece, aspira a una vita tranquilla e senza sorprese, e si dedica anima e corpo al suo lavoro di ebanista. Anche lei ha un dono straordinario che vuole tenere nascosto: le sue mani possono dar vita a oggetti inanimati. Quando una lettera li avvisa che devono ritirare una grossa eredità al porto di New York, i due fratelli si riuniscono e non riescono a credere ai propri occhi. Ad attenderli, infatti, c'è Cardospina, una casetta di legno appena arrivata da un piccolo villaggio dell'Europa dell'Est. Al posto delle fondamenta ha due zampe di gallina, forti e irrequiete, e restare ferma proprio non le piace: guai a chi provi a trattenerla in un luogo contro la sua volontà. Cardospina si muove, parla, racconta storie e forse anche qualche bugia, e ricostruisce la vita di Baba Yaga, leggendaria antenata dei due fratelli, e il terribile destino che un secolo prima si è abbattuto sul suo villaggio. A bordo della casa parlante, Isaac e Bellatine si mettono in viaggio per riportare un'ultima volta in scena lo spettacolo di famiglia, ma presto scopriranno di non essere soli: un oscuro nemico ha attraversato l'oceano per mettersi sulle loro tracce, un'ombra dal passato che non si fermerà finché non avrà cancellato tutti i ricordi di Cardospina. Ma si può uccidere un ricordo? Intrecciando fantastico, folklore e memoria storica, GennaRose Nethercott dà vita a un romanzo originale e commovente, una fiaba contemporanea che celebra le storie e il loro immenso potere di spiegare e tenere vivo il passato.


Recensione 

Quando ho visto la copertina di questo libro sono rimasta subito affascinata, tanto che quando Alessia di Letture in salotto mi ha proposto di partecipare al review party ho accettato subito senza nemmeno leggere la trama. Forse ho sbagliato io perché mi aspettavo un libro per ragazzi, invece la lettura si è rivelata tutt'altro e con questo non voglio dire che non mi sia piaciuta, anzi! È un libro difficile da collocare perché ondeggia tra l'adult e lo ya perché i personaggi non sono teenager ma alcuni temi sono altalenanti e decisamente ci sono argomenti e scene molto forti che non sarebbero adatte a un pubblico più giovane. L'autrice è riuscita a ricreare scene di una crudezza molto forte, ma sono inserite benissimo nel libro, tanto che non ce le aspettiamo e questo crea uno stacco con la calma vita di tutti i giorni. Ma parliamo dei personaggi, Bellatine e Isaac sono molto diversi tra loro e questo si può notare nel rapporto che hanno, sono fratelli ma spesso il non detto tra loro è una terza presenza, ognuno dei due ha provato ad andare avanti con la propria vita, non sempre però la cosa si è rivelata facile. Entrambi hanno doti particolari con cui devono fare i conti perché le sentono come qualcosa di unico, ma anche come una maledizione, in particolare Bellatine, che porta questo fardello ed è convinta che potrà solo fare del male. Loro mi sono piaciuti molto perché mi sono sembrati veritieri, in particolare nelle loro interazioni, perché entrambi farebbero di tutto per l'altro ma nessuno dei due ha il coraggio di chiedere, eppure cercano di muoversi secondo un do ut des. Entrambi sono alla ricerca di qualcosa, un posto da poter chiamare casa, che li faccia sentire al sicuro e protetti. Bellatine lo ricerca nella normalità di tutti i giorni e nel lavoro manuale, Isaac lo ricerca errando per il mondo, trasformandosi sempre in qualcuno di diverso. E così arriviamo ai temi chiave di questo libro, la memoria e la ricerca di una casa. Infatti tutte le vicende ruotano intorno a ciò che accadde in una comunità ebraica di cui Bellatine e Isaac sono discendenti, va da sé che questi temi che sono due fondamenti per il popolo ebraico, siano così centrali. Quello che ho amato di più però è Cardospina, la casa è un altro personaggio, ci racconta le vicende del passato e ha una personalità tutta sua, le sue stanzette calde e accoglienti mi hanno fatto sentire protetta e lasciarla andare alla fine del libro è stato difficile. Ho trovato le sue ricostruzioni del passato davvero particolari, intrise di un realismo magico coinvolgente e di tanto dolore. Le vicende di cui ci parla sono molto forti e interrompono la narrazione spezzando il ritmo. A questo proposito la pecca che ho riscontrato nella lettura è proprio quella del ritmo narrativo, spesso le digressioni sono lunghe e riportate in modo ripetitivo, ho trovato che rallentassero troppo l'andamento generale, sebbene fossero fondamentali. Meno utili sono invece le presentazioni di molti altri personaggi secondari fini a sé stessi, compaiono per l'arco di un capitolo e su di loro ci viene detto tutto in modo troppo dettagliato, soprattutto perché in poche pagine poi scompaiono. Se si passa sopra a questo però, trovo che la lettura sia molto valida, intrisa di metafore che mi hanno colpito, di ricordi e di dolore, quindi ritengo che questa sia una lettura sopra agli standard odierni, forse c'è qualcosina da sistemare, ma è di certo stata un'ottima prova essendo una prima opera. 

Voto ⭐⭐⭐,5/5



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