lunedì 14 marzo 2022

Review party Il re delle cicatrici

Titolo: Il re delle cicatrici
Titolo originale: King of scars
Autorə: Leigh Bardugo
Numero di pagine: 420
Editore: Mondadori




Trama

Nikolai Lantsov, sovrano di Ravka, corsaro, soldato, secondogenito di un re disonorato, ha sempre avuto un'innata propensione alle situazioni difficili, ma questa volta sembra dover fare i conti con qualcosa di impossibile, qualcosa che nessuno, tra la popolazione di Ravka, potrebbe mai immaginare. Come se non bastasse, per arrestare l'avanzata dei nemici che si assiepano lungo i confini del regno, il giovane re deve trovare un modo per riempire le casse dello Stato, stipulare nuove alleanze e fermare il nuovo pericolo che minaccia quello che un tempo è stato il glorioso esercito Grisha. Al suo fianco, però, c'è la fedele Zoya Nazyalensky, leggendario generale Grisha, che non si fermerà di fronte a nulla pur di aiutare Nikolai ad affrontare e sconfiggere il potere oscuro che alberga nelle profondità del suo cuore e che, rafforzandosi di giorno in giorno, minaccia di distruggere tutto quello che ha costruito. Zoya sa infatti che, come i Grisha non possono sopravvivere senza Ravka, tantomeno Ravka può sopravvivere a un re tanto indebolito. Nello stesso momento, nelle terre fredde del Nord, Nina Zenik sta combattendo la sua personale guerra contro coloro che vorrebbero spazzare via per sempre i Grisha. Ma per sconfiggere i pericoli che la attendono, sarà costretta a scendere a patti con il proprio terrificante potere e ad affrontare il dolore profondo e lacerante che porta nel cuore. Re, generale e spia di Ravka: tutti e tre nel corso del loro viaggio dovranno spingersi oltre i confini tra scienza e superstizione, magia e fede, rischiare il tutto per tutto per salvare una nazione spezzata, e accettare che alcuni segreti non sono fatti per restare sepolti e che certe ferite non sono destinate a guarire.


Recensione

Per questo evento ringrazio Alessandra di Raggywords e la casa editrice per aver organizzato e per la copia digitale in anteprima.

Con Il re delle cicatrici abbiamo l'esempio lampante che non tutte le grandi scrittrici fanno sempre dei capolavori. Ebbene sì, questo è stato un libro godibile ma non tra i migliori della Bardugo, si percepisce un po' l'aura di nostalgia nel voler tornare nel Grishaverse e la trama ne risente. Per buona parte del libro succede poco e nulla e spesso ci si chiede quale sarà l'evento che scatenerà gli avvenimenti. Ci si concentra molto sulla parte politica della ricostruzione del paese dopo anni di guerre e devo ammettere che un po' mi ha annoiato. In pratica in tutto il libro l'evento che porta avanti le vicende è un po' fragile e spesso mi sono domandata se sarebbe bastato a riempire così tante pagine perché a differenza degli intrighi di Sei di corvi, abbiamo poco o nulla. Bisogna aspettare il finale per avere un po' di vivacità e decisamente questo invoglia a proseguire la lettura con il secondo volume. Nonostante la trama deboluccia Bardugo sorprende ancora una volta per la costruzione dei personaggi, sempre tridimensionali e veritieri. Ritroviamo le persone già conosciute nelle precedenti saghe e nuovi personaggi, ma alcuni dei primi sono profondamente cambiati. In particolare Nina, non più ragazza allegra e dalla battuta pronta, Nina dovrà affrontare il suo lutto per sopravvivere e le scene che la vedono protagonista spesso spezzano il cuore. Anche Nikolai è uscito molto cambiato dalla guerra e dalla sconfitta dell'Oscuro e lo vediamo disposto a tutto per essere il sovrano di cui Ravka ha bisogno. In questo libro anche Zoya trova il suo spazio, questa Chiamatempeste che scatena sentimenti contrastanti ci viene finalmente raccontata e conosciamo il suo passato. Questo in parte ci fa giustificare i suoi comportamenti, però ammetto che per me rientra troppo nei cliché. Spesso i personaggi che hanno avuto un passato difficile diventano di ghiaccio, almeno all'apparenza, per nascondere questa loro fragilità e io forse avrei preferito che fosse mostrata. Insomma si poteva forse creare un personaggio più "fragile" che facesse capire come si può mostrare anche un lato gentile dopo le cose brutte che ci sono successe, ma ammetto che è una cosa solo mia, una Zoya così sensibile non avrebbe retto in questo tipo di vicende per cui il personaggio in sé è coerente all'interno dell'opera. 
In conclusione posso affermare che questa non sia l'opera più eccelsa della Bardugo, decisamente intrattiene ed è bello tornare a Ravka dopo tanto tempo e incontrare di nuovo i personaggi che abbiamo imparato ad amare. La consiglio ai nostalgici del Grishaverse ma anche a chi vuole concludere le vicende per un senso di completezza. Mi sento anche di consigliare la lettura de Le vite dei Santi dopo questo libro perché ci sono dei piccoli spoiler riferiti a questa dilogia. Comunque sia non vedo l'ora di leggere il secondo per concludere le vicende e vedere come va a finire!

Voto ⭐⭐⭐,5/5

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giovedì 10 marzo 2022

L'incredibile famiglia Appenzell

Titolo: L'incredibile famiglia Appenzell
Titolo originale: L'etonnante famille Appenzell
Autore: Sebastien Perez
Traduzione: Francesca Mazzurana
Illustrazioni: Benjamin Lacombe
Editore: Rizzoli





Trama

Da un matrimonio segreto nasce una famiglia speciale. Questa è la sua storia.
Un volume prezioso per un racconto deliziosamente dark che ci parla del diritto di ciascuno di essere "unico" e "diverso".


Recensione

Con questo libricino ci ritroviamo subito in un'opera di Tim Burton o nella casa per Ragazzi Speciali di miss Peregrine, grazie ai disegni bellissimi di Benjamin Lancombe siamo catapultati nel periodo a cavallo tra due secoli, in un'atmosfera vittoriana, un momento in cui i circhi e i freakshow prendevano piede, mostrando le creature più particolari. Ed è proprio su questo punto che ci si concentra grazie a questo libro presentato come un vecchio album fotografico. Le didascalie sono poche e di impatto e servono per descrivere i vari membri della famiglia Appenzell, sottolineando le loro doti come una cosa da elogiare e non diversità da nascondere. Non deve far strano che siano presenti anche fotografie/disegni di chi non 
c'è più perché in epoca vittoriana si era soliti fotografare anche i defunti per ricordare il loro passaggio su questa terra. I toni seppia e mai accesi ricordano proprio un vecchio album fotografico e la storia ci viene presentata come un album/albero genealogico, dove compaiono i vari membri di questa famiglia, accompagnati da qualche aneddoto o da storie che si tramandano di generazione in generazione. La presentazione è senza dubbio spettacolare ma è il messaggio che vuole trasmettere la vera perla. Attraverso questa famiglia particolare, il lettore capisce che la diversità in realtà non esiste, ciò che viene percepito come un difetto non sempre è tale e anzi, è qualcosa da elogiare. Mi è dispiaciuto vedere alcuni membri della famiglia schiacciati dalla società e costretti a mutilarsi per poter vivere tra la gente comune, l'accettazione di sé è un passo difficile e che non sempre si è in grado di fare. L'impatto visivo si ha con la combinazione di disegni e frasi brevi, che arrivano dritte al punto e fanno passare il messaggio, è una lettura che consiglio a tutti perché adattabile a tutte le età. L'empatia che scatena è la chiave per entrare in sintonia con i personaggi e con la loro storia, un libricino che parla dell'orgoglio di essere semplicemente sé stessi in un mondo che ci vuole tutti uguali, insomma, non si può non amare questo albo illustrato.


Voto ⭐⭐⭐⭐⭐/5

lunedì 28 febbraio 2022

Review party La morte è solo l'inizio

Titolo: La morte è solo l'inizio
Autore: Isaak Friedl
Illustrazioni: Gloria Goderecci
Numero di pagine: 198
Casa editrice: Tunué



Trama

Un patto scellerato che travolge le vite e trascina negli abissi più profondi... o è solo l'inizio?



Un patto scellerato che travolge le vite e trascina negli abissi più profondi. Demoni, orge, donne sexy, armi da fuoco, scheletri, moto da cross e tanto altro ancora fanno da sfondo ad unviaggio ben più difficile. Un viaggio che va, in continuazione, dalla morte alla ricerca della vita. I protagonisti, così diversi tra loro, ci trascinano in una storia senza scrupoli...



Recensione

Ringrazio Valeria e Francesca per aver organizzato l'evento e la casa editrice per la copia. Passate anche sugli altri blog!

Questa graphic novel mi ha subito attratto per la trama e devo dire che in generale le speranze non sono state disattese. Ho trovato il mondo dell'aldilà molto affascinante anche se non troppo approfondito, è un mondo di violenza e perdizione e, come ci si si aspetterebbe dall'inferno, pieno di spietati demoni, ma non solo. Infatti le anime che si ritrovano bloccate qui possono vivere la propria vita e invecchiare, forse un po' discutibili alcune scelte di vestiario/ non vestiario, però nel contesto di un aldilà crudo e violento ci possono rientrare. So che il viaggio nell'aldilà è qualcosa di già visto però l'idea di base non mi dispiace, il fatto che alcune persone possano tornare indietro dalla morte profondamente cambiate e con dei poteri richiama svariate opere tra cui Constantine e il manhwa Solo leveling. Abbiamo poi un eroe reticente che dovrà affrontare questo viaggio e superare una prova, ribadisco, niente di nuovo però ho apprezzato il tutto e credo che il fumetto potrebbe rendere bene anche sullo schermo per queste sue caratteristiche. Se posso trovare una pecca è che si svolge tutto troppo in fretta, si entra subito nel vivo ma c'è poco sviluppo dei personaggi. Avrei voluto, inoltre, che molti punti fossero approfonditi perché si potevano creare molte sottotrame davvero interessanti. In particolare la questione dei contratti e dei poteri che ne derivano, il poter tornare indietro dalla morte, la costruzione in sé dell'aldilà e della società che vi si crea. Insomma per me c'erano le basi per una saga più che per uno stand alone, ho apprezzato la lettura pur con le sue violenze, crudeltà e scene esplicite, decisamente una lettura era adulti nonostante l'età del protagonista, ne sconsiglio la lettura a chi non apprezza il genere perché può essere un po' forte. Peccato per le molte cose lasciate in sospeso, forse una miniserie sarebbe potuta risultare più completa, i disegni comunque sono realistici, non troppo elaborati o pieni di dettagli ma sono coerenti con il tipo di storia. Da notare anche l'uso dei colori, nel passaggio tra la vita e la morte e nell'aldilà tutto è in toni di rosso, a sottolineare un richiamo a qualcosa di violento come il sangue che tra queste pagine scorre abbondante. Insomma un mix di horror, sovrannaturale e violenza per una graphic novel diversa dal solito.



Voto ⭐⭐⭐/5

venerdì 25 febbraio 2022

Review party Arianna

Titolo: Arianna 
Titolo originale: Ariadne- a novel
Autrice: Jennifer Saint
Traduzione: Ginevra Lamberti
Numero di pagine: 384
Editore: Sonzogno




Trama

Arianna e la sorella Fedra, principesse di Creta e figlie del temuto re Minosse, crescono ascoltando riecheggiare il rumore degli zoccoli del fratello, il Minotauro, nel labirinto costruito sotto il palazzo. Ogni anno, quattordici giovani ateniesi vengono sacrificati per placare la fame del mostro. Quando il principe Teseo giunge a Creta per immolarsi alla creatura, Arianna si perde nei suoi occhi verdi e se ne innamora follemente. Ma aiutarlo a scappare dal labirinto significherebbe tradire la famiglia e il regno, e la ragazza conosce fin troppo bene le implicazioni di un gesto simile. Assillata dai dubbi ma determinata a farsi valere, Arianna prenderà una decisione che ribalterà tanto la sua sorte quanto il destino di Fedra. Entrambe dovranno affrontare le conseguenze di una scelta coraggiosa e sovversiva, che le spingerà a mettere in discussione il proprio ruolo in quanto figlie, mogli e madri in un mondo in cui le donne non sono altro che pedine su una scacchiera dominata dagli uomini e dagli dèi. Con uno stile vibrante e ipnotico, Jennifer Saint reinventa con originalità la famosa storia del Minotauro, della fuga di Teseo, dell'incontro con Dioniso e degli amori tormentati di Fedra e Arianna, dando vita a un'eroina indimenticabile e sfaccettata che saprà commuovere e incantare i lettori e le donne di oggi.

Recensione

Ringrazio Valeria e la casa editrice per aver organizzato l'evento e per la copia omaggio ricevuta. Non perdetevi le altre recensioni sui blog dei partecipanti.

Con Arianna torniamo nella terra dei miti e degli eroi, è un romanzo che vuole portare alla luce un personaggio che viene spesso bistrattato nella mitologia, poiché è grazie ad Arianna che Teseo sconfigge il minotauro. Dal punto di vista mitologico non ho nulla da ridire perché vengono riportati molti miti legati alle figure di Arianna, appunto, ma anche di sua sorella Fedra (spesso dimenticata nel mito del labirinto) e Teseo. Ma non solo, ritroviamo anche personaggi divini come Dioniso e altri eroi come Perseo. Insomma da questo punto di vista i miti sono ben riportati e fedeli agli originali ma spesso intrecciati in modo un po' tortuoso. L'autrice non si impegna molto nel ricreare una storia che leghi tutto insieme e spesso ho percepito questo riportare gli eventi come una specie di elenco, troppo slegato tra sé. Mi aspettavo più approfondimento psicologico dei personaggi, insomma una versione di loro più romanzata che aiutasse a capire determinati comportamenti, invece spesso ci sono ragionamenti interessanti ma vengono stroncati e non portati avanti. Arianna infatti si ritrova ad ammirare donne forti che pur di non piegarsi al volere degli uomini e degli altri sono andate incontro alla morte, però lei non apprende da questo comportamento perché resta sempre passiva e troppo ingenua, limitandosi a farsi portare dalla corrente. Anche Fedra poteva essere più approfondita perché nelle sue parti ci sono argomenti importanti come la mancata libertà e indipendenza femminile e il tema della maternità. Tuttavia, come per Arianna, questi pensieri non sono portati avanti e viene lasciato tutto cadere nel vuoto. Credo che il problema principale sia proprio che l'autrice non è riuscita a mescolare bene le parti relative alla mitologia con le parti romanzate quindi si crea un elenco di vari fatti e miti slegati tra loro, con fiacchi tentativi volti a incastrarli insieme. Altra grande pecca è il fatto che sia ripetitivo e addirittura prolisso nei punti sbagliati, non riesce a coinvolgere nella narrazione, spesso le parti di Arianna mi hanno un po' annoiato perché i suoi pensieri girano sempre intorno alle stesse cose senza però giungere a conclusioni definitive o punti di svolta. Per cui dal punto di vista storico/mitologico il libro è ben curato, anche se non posso sorvolare su parole come "oceano" per parlare del mare della Grecia e "canapè" per parlare dei divani, entrambi termini scorretti e utilizzati in modo errato. Scivolone dell'autrice o della traduzione? In conclusione se cercate un buon compendio dei miti ve lo consiglio, ma se cercate un'introspezione più approfondita dei personaggi non credo sia il libro per voi.

Voto ⭐⭐,5/5