venerdì 24 aprile 2020

Recensione Fiore di sangue

Titolo: Fiore di sangue
Titolo originale: Bloodleaf
Autrice: Crystal Smith
Traduzione: Valentina Daniele
Lingua orginale: inglese
Numero pagine: 267
Editore: Mondadori





Trama


I lupi ululano, Aurelia. E potrebbe arrivare il momento in cui non sarà più possibile trattenerli. Chi erano i lupi? Il Tribunale? I cittadini che pensavano che fossi una strega? Quelli che mi odiavano solo perché non volevano l'unificazione dei due regni? Ero circondata da nemici, vivi e morti. E io non volevo morire... Avevo ancora troppo da fare.
Quella di Aurelia di Renalt non è per niente una vita da principessa delle favole. Dotata di poteri straordinari, è costretta a nasconderli perché nel suo regno la legge vieta il ricorso alla magia e il Tribunale, un'istituzione speciale assetata di sangue, punisce spietatamente chiunque venga accusato di stregoneria o sorpreso a praticarla. Il suo destino, inoltre, è di sposarsi con un ragazzo che non ha mai incontrato di persona, principe ereditario del Regno di Achlev, per assicurare una pace duratura tra quest'ultimo e il suo regno. Quando però il suo segreto viene svelato, Aurelia è costretta a scappare dal palazzo. Sola e alla deriva, giunge in un nuovo regno, dove insperatamente ha la possibilità di ricominciare da zero. Fingendosi una comune suddita, infatti, per la prima volta da quando è nata può affrontare la sua vita in totale libertà. Qui finalmente scopre la felicità che un'esistenza lontana dagli intrighi politici e dai compromessi può regalare. Qui può mettere a frutto l'oscura magia che le scorre nelle vene e che la lega a una misteriosa e potentissima pianta chiamata sanguefoglia. Ma i fantasmi del passato non la lasciano in pace a lungo. Infatti, nel momento in cui verrà a conoscenza di un piano nefasto del Tribunale che minaccia l'esistenza stessa del suo regno, dovrà scegliere tra la sua nuova vita e quella che pensava di essersi lasciata alle spalle. Con la certezza che se non riuscirà ad agire prima che il Tribunale faccia la sua ultima mossa potrebbe perdere ben più della corona.

Recensione
Spinta dalla bellissima copertina ho deciso di comprare questo libro, la trama sembrava interessante ma purtroppo non ho trovato molto altro. Il libro non mi è piaciuto particolarmente, ci ho capito molto poco nonostante il target di lettura sia indubbiamente per giovani adulti. La storia parte in quinta, dopo poche pagine siamo già nel pieno delle vicende e succede un evento abbastanza tragico che coinvolge e fan ben sperare sull'andamento delle vicende. Purtroppo la scarica di adrenalina finisce qui, il resto del libro l'ho trovano noioso nonostante i tentativi di creare dei colpi di scena. Partendo così velocemente ci si ritrova catapultati in mondo nuovo dove vengono fornite pochissime informazioni e anzi le poche cose dette vengono buttate un po' così alla veloce nella narrazione, motivo per cui...non ho capito nulla. La protagonista ha dei poteri ma non ci viene detto come funzionano, come agiscono, ok si deve tagliare e sanguinare per poter usare i poteri ma: quando l'ha capito e come? nessuno le insegna gli incantesimi ma lei li sa fare, ok trova dei vecchi libri di magia ma lei dice che sono censurati e tutte le pagine importanti sono state rimosse, quindi come ha fatto? Mistero. Il mondo in cui si svolgono le vicende poi è frutto di fantasia, ma le parole usate per gli incantesimi sono in latino...forse avrei apprezzato di più una lingua inventata perché in questo modo suona troppo discordante. 
Viene citata più volte una divinità che non si capisce chi sia ma si sa che governa i cieli, poi si scopre alla fine che era abbastanza importante raccontare della sua storia perchè  
* SPOILER* a quanto pare questa dea (sempre che di dea si tratti) ha due sorelle che governano una il mondo terreno e una il regno dei morti e quest'ultima vuole prendere il potere sulle altre (ciao Ade, sei tu?). 
Altri personaggi fondamentali che non vengono in nessun modo spiegati sono i tre fratelli divinità/maghi/fondatori di città e istituzioni (ancora non ho capito bene), che sono buttati così nella storia senza scendere in particolari. Avrei voluto più approfondimento su di loro perchè le loro vicende pregresse sono importanti ai fini della storia, soprattutto nel finale giocano un ruolo fondamentale. Ho trovato tutto molto confusionario, alcuni passaggi poi sono scritti in modo per me poco comprensibile, non so se sia dovuto alla traduzione o all'editing ma ho dovuto rileggere interi brani che non mi erano chiari. 
Dopo l'arrivo della protagonista nella nuova città di Achlev abbiamo un rallentamento della storia e vengono introdotti molti nuovi personaggi che Aurelia incontra nelle suaevicissitudini. Questi personaggi sono poco caratterizzati e sopratutto mancano le descrizioni della città e dei posti, ho fatto fatica a immaginare molte cose, per questo mi sono immedesimata poco nella storia e non ho trovato nessun personaggio interessante.  In alcuni punti mi è piaciuta la protagonista perché è forte e determinata ma in altri aveva tratti troppo infantili, quindi ho dei sentimenti un po' discordanti per lei. Ad Achlev  Aurelia incontra Zan, appartenente alla famiglia reale, che cerca di fermare i terribili eventi che si stanno per abbattere sulla città. Si è scoperto infatti che qualcuno sta attuando degli incantesimi per far crollare le magiche mura della città che l'hanno preservata per secoli da qualunque calamità e attacco. Ovviamente tra i due scatta la scintilla ma ho trovato la storia d'amore un po' forzata, praticamente non stanno mai insieme da soli e quasi non si parlano per tutto il libro quindi sono rimasta perplessa. Inoltre lui si offre di insegnarle a usare la sua magia nonostante non sia un sanguimago (un mago che come Aurelia usa il sangue per fare incantesimi) e l'abbia solo vista usare qualche volta, le fornisce però dei libri da studiare che lei legge in un pomeriggio per poi diventare esperta di incantesimi il giorno dopo. Oooook decisamente forzatissimo come escamotage. Comunque dopo tutte le morti e le macchinazioni il finale scivola via in poche pagine, da quando comincia a deteriorarsi l'incantesimo che protegge le mura sembra che tutto debba saltare in aria da un momento all'altro e poi...niente, l'incantesimo si rompe ma la città è giusto un po' allagata e bruciacchiata ma guarda caso Aurelia e Zan sono nell'unica torre che non viene toccata e se ne vanno via belli tranquilli. Anche no.
Decisamente tutto troppo sconclusionato e forzato, l'idea di base non è neanche brutta ma per me è stata sviluppata male, vengono date troppe informazioni senza approfondimenti e descrizioni, è tutto troppo frettoloso e tirato via. In teoria sarebbe il primo di una trilogia ma il finale non è aperto quindi si potrebbe leggere anche come autoconclusivo.
Il libro è un retelling della storia dei Grimm "La piccola guardiana di oche" (o la ragazza delle oche), di solito apprezzo i retelling perchè da una storia o fiaba classica si sviluppa una nuova idea. Qua si vede in effetti il lavoro fatto partendo dal racconto, per quanto riguarda la prima parte è quasi identica all'originale, ma secondo me l'autrice non l'ha sviluppata al meglio, peccato. 

Voto ⭐ ⭐

sabato 18 aprile 2020

Recensione Shadow and bone


Titolo: Shadow and bone
Autrice: Leigh Bardugo
Lingua: inglese
Numero pagine: 359
Editore: Square Fish








Trama

Circondata da nemici, quella che un tempo era la potente nazione di Ravka è ora un regno diviso dai conflitti e letteralmente tagliato in due dalla Distesa, un deserto di impenetrabile oscurità, brulicante di mostri feroci e affamati. Alina Starkov è sempre stata una buona a nulla, un'orfana il cui unico conforto è l'amicizia dell'amico Malyen, detto Mal. Eppure, quando il loro reggimento viene attaccato dai mostri e lui resta ferito, in Alina si risveglia un potere enorme, l'unico in grado di sconfiggere il grande buio e riportare al paese pace e prosperità. Immediatamente viene arruolata dai Grisha, l'élite di maghi che, di fatto, manovra l'intera corte, capeggiata dall'affascinante mago Oscuro. Ma al sontuoso palazzo, dove gli intrighi e il lusso dei balli è tale da stordire e confondere, niente è ciò che sembra, e Alina si ritroverà presto ad affrontare sia le tenebre che minacciano il regno, sia quelle che insidiano il suo cuore.







Recensione

Ho finito da appena un giorno il primo libro della Grisha trilogy scritto da Leigh Bardugo e devo dire che finalmente ho trovato un libro che mi soddisfa in questo periodo buio.
E' il primo libro che ha scritto in assoluto e si nota dal fatto che la trama è molto più leggera  e scorrevole rispetto a Sei di corvi. Questo libro è stato tradotto in italiano con il titolo Tenebre e ghiaccio (non chiedetemi perchè visto che il ghiaccio non c'entra proprio nulla), ma non sono stati tradotti i successivi. Per questo motivo, per la curiosità e per il fatto che mi hanno molto spronato a farlo, ho deciso di leggere la trilogia in lingua originale, ossia in inglese. Ero spaventata all'inizio perchè è dal periodo della scuola che non leggevo nulla in lingua (parliamo di circa sei secoli fa praticamente) e perchè conoscendo la struttura molto articolata di Sei di corvi avevo paura di non saltarci fuori. Ma si è rivelato un inglese veramente semplice e capile, non ho avuto particolari difficoltà.
Le vicende si susseguono in modo abbastanza lineare e si nota che è un libro molto introduttivo alle vicende che avranno un crescendo, la trama in sè non è tra le più originali. Abbiamo la classica divisione del mondo in bene e male, anche se ovviamente la divisione non è mai così netta, sottolineata dai poteri che vediamo nel libro, Alina riesce a richiamare la luce del Sole mentre l'Oscuro (in inglese the Darkling) richiama le tenebre (chi l'avrebbe detto eh?).  Alina è dotata di poteri ma non sa di possederli, quando lo scopre ne è spaventata ma pian piano cresce nel corso delle vicende e diventa più determinata. Se proprio vogliamo trovare un difetto direi che la protagonista cambia opinione un po' troppo velocemente, cioè quando le danno delle notizie sconvolgenti non metabolizza la situazione ma accetta le cose troppo in fretta nonostante all'inizio sia molto insicura di sè. 
Mal è il suo migliore amico sin dai tempi del' infanzia ma per ora non ha suscitato molto il mio interesse, *PICCOLO SPOILER* dico solo che accorgersi di essere innamorato di qualcuno solo quando lo si perde non gli fa guadagnare punti.
Non abbiamo la caratterizzazione profonda dei personaggi a cui mi ero abituata in Sei di di corvi ma è comunque un primo libro molto introduttivo quindi mi aspetto un approfondimento dei personaggi e soprattutto del cattivo nei prossimi libri. Non mancheranno i colpi di scena, anche se per chi ha già letto la dualogia dei corvi ci si aspetta sempre qualcosa dall'autrice. 
Come sempre il worldbuilding della Bardugo è fatto molto bene, non ci sono mai lunghe descrizioni ma non ho avuto difficoltà ad immaginarmi l'opulenza del Grande Palazzo e le piccole cittadine che fanno da sfondo alle vicende.
Sono rimasta soddisfatta, non vedo l'ora di continuare la trilogia per sapere cosa ci riserveranno questi personaggi.


Voto ⭐⭐⭐ e mezzo

giovedì 16 aprile 2020

Recensione I delitti Mitford (sei sorelle, una vita di misteri)

Titolo: L'assassinio di Florence Nightingale Shore
Titolo originale: The Mitford murders
Autrice: Jessica Fellowes
Traduzione: Maddalena Togliani
Lingua originale: Inglese
Numero pagine: 391
Editore: Neri pozza

Titolo: Morte di un giovane di belle speranze
Titolo originale: Bright young dead
Autrice: Jessica Fellowes
Traduzione: Alessandro Zabini
Lingua originale: inglese
Numero pagine:359
Editore: Neri Pozza


Titolo: Scandalo in casa Mitford
Titolo originale: The Mitford scandal
Autrice: Jessica Fellowes
Traduzione: Alessandro Zabini
Lingua orginale: inglese
Numero pagine: 329
Editore: Neri pozza














Trama

Il 12 gennaio 1920 l’infermiera Florence Nightingale Shore arriva a Victoria Station nel primo pomeriggio, in taxi, un lusso che ritiene di meritare a un passo dalla  pensione e dopo una vita di sacrifici. Il mezzo di trasporto si intona, infatti, alla sua  pelliccia nuova, regalo che si è concessa per il compleanno e che ha indossato per  la prima volta solo il giorno precedente. Dopo aver acquistato un biglietto di terza  classe per Warrior Square, Florence Nightingale Shore si accomoda nell’ultimo  vagone, dove attende che il treno si metta in movimento. Poco prima della partenza  nel suo scompartimento entra un uomo con un completo di tweed marrone chiaro e un cappello. È l’ultima volta che qualcuno la vedrà viva.
Il giorno stesso, sulla medesima tratta, la diciottenne Louisa Cannon salta giù da un treno in corsa per sfuggire all’opprimente e pericoloso zio, che vorrebbe sanare i  propri debiti «offrendo» la nipote a uomini di dubbia reputazione. A soccorrerla è  un agente della polizia ferroviaria, Guy Sullivan, un ragazzo alto e allampanato, gli  incisivi distanti e gli occhiali spessi e tondi che gli scivolano sempre sul naso.  Affascinato dalla determinazione della giovane, Guy si offre di aiutarla a raggiungere Asthall Manor, nella campagna dell’Oxfordshire, dove la ragazza deve  sostenere un colloquio di lavoro come cameriera addetta alla nursery presso la  prestigiosa famiglia Mitford. Louisa riesce a farsi assumere, divenendo istitutrice, chaperon e confidente delle sei sorelle Mitford, specialmente della sedicenne Nancy, una donna intelligente e curiosa con un talento particolare per le storie, talento che le permetterà poi di essere una delle più sofisticate e brillanti scrittrici britanniche del Novecento.
Sarà proprio la curiosità di Nancy a spingerla a indagare, con l’aiuto di Guy, sul caso che sta facendo discutere tutta Londra: quello fermiera assalita brutalmente sulla linea ferroviaria di Brighton.
Basato sul vero omicidio, rimasto irrisolto, di Florence Nightingale Shore, questo è il primo romanzo di una serie di avvincenti gialli ambientati nell’Inghilterra degli anni  Venti e Trenta, con protagoniste le sei «leggendarie» sorelle Mitford.


Recensione

Oggi non parliamo di fantasy ma cambiamo un po' genere per una volta! 
Per comodità vi lascio solo la trama del primo libro perchè sono molto lunghe, ma sul sito della casa editrice si trovano tutte e tre, vi lascio i link comunque.
https://neripozza.it/libri/morte-di-un-giovane-di-belle-speranze
https://neripozza.it/libri/scandalo-in-casa-mitford
Ho trovato questi libri molto scorrevoli e leggeri, mi è piaciuto soprattutto l'ambientazione londinese e l'epoca storica, siamo negli anni '20 (nel terzo libro siamo a cavallo anni '20-'30) e la ricostruzione storica dell'autrice è davvero perfetta. Non a caso la Fellowes è una scrittrice e giornalista, quindi abituata a raccogliere informazioni precise e ne abbiamo la conferma quando alla fine di ogni libro troviamo le note storiche o la bibliografia che ha utilizzato per la stesura dei romanzi. Apprezzo molto questo tipo di libri che partono da fatti storici realmente successi e si basano su persone esistite davvero (infatti le sorelle Mitford sono tristemente note e persino Florence Nightingale-Shore è realmente esistita) e ci regalano delle storie interessanti e non troppo bizzarre a partire da fatti storici. Questi romanzi con una punta di giallo e di mistero sono molto scorrevoli e si leggono in poco tempo nonostante siano pieni di piccoli dettagli. Qui si vedono tutte le ricerche dell'autrice su quell'epoca storica perchè vengono citate tante piccole cose come l'educazione dei figli, gli abiti indossati e le piccole abitudini giornaliere. Non a caso l'autrice ha scritto altri cinque libri che parlano dei retroscena della serie tv di Downton Abbey che ci mostra appunto la vita dell'epoca descrivendo la nobiltà e le figure più umili che abitano la casa. Anche in questi romanzi infatti la Fellowes ci mostra la società attraverso gli occhi della cameriera Louisa che quindi si muove tra un'aristocrazia che si sta sfilacciando e una modernità incalzante che si percepisce soprattutto nel secondo volume. Siamo catapultati nel mondo delle bische e dei locali di dubbio gusto dove si suona Jazz, si fuma e soprattutto si beve, cosa che all'epoca era vietata dopo un certo orario. 
Per ora quello che ho apprezzato di più è il terzo volume, lo stile è sempre lo stesso, la lettura è molto piacevole e non impegnativa e finalmente vediamo una crescita più accentuata della protagonista Louisa che raggiunge una certa maturità anche emotiva. Degli altri personaggi mi è piaciuto molto anche Guy, un po' imbranato ma che ha voglia di dimostrare quanto vale e di far carriera in polizia.
All'interno dei tre libri conosciamo sempre meglio la famiglia Mitford e soprattutto le figlie che vediamo crescere pian piano, ogni libro infatti vede una di loro come coprotagonista man mano che crescono. I delitti toccano sempre da vicino la famiglia perchè coinvolgono amici e conoscenti e quindi vi si ritrovano sempre coinvolti anche se, come impone il loro rango cercano di tenersi lontano dagli scandali, Louisa si rende conto che indagare e svelare l'assassino è ciò che le preme di più. Viene da pensare che la famiglia e soprattutto la loro cameriera porti un po' di sfortuna, gli omicidi succedono sempre quando sono nei paraggi 😅 ma alla fin fine è colpa del fatto che hanno molte conoscenze temo, attraverso le vicende infatti conosciamo sempre più personaggi secondari appartenenti all'aristocrazia o al ceto più basso (sempre grazie a Louisa che fa da ponte tra le due classi sociali).
Comunque sono romanzi leggeri ma con una punta di mistero, perfetti per un pomeriggio leggero passato con una tazza di the in mano e li ho apprezzati molto. Di solito leggo molti fantasy ma era un po' che non trovavo qualcosa che mi soddisfacesse appieno e questi libri sono stati perfetti per cambiare un po' genere




Voto libro primo ⭐⭐⭐⭐
voto libro secondo ⭐⭐⭐⭐ e mezzo
voto libro terzo ⭐⭐⭐⭐⭐

domenica 12 aprile 2020

Recensione Sei di corvi e Il regno corrotto

Titolo: Sei di corvi 
Titolo originale: Six of crows
Autrice: Leigh Bardugo
Traduzione: F. Paracchini
Lingua orginale: inglese
Numero pagine: 404
Editore: Mondadori



Titolo: Il regno corrotto
Titolo originale: The crooked Kindom
Autrice: Leigh Bardugo
Traduzione: F. Paracchini
Lingua originale: inglese
Numero pagine: 476
Editore: Mondadori






                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                        

Trama Sei di corvi         

A Ketterdam, vivace centro di scambi commerciali internazionali, non c'è niente che non possa essere comprato e nessuno lo sa meglio di Kaz Brekker, cresciuto nei vicoli bui e dannati del Barile, la zona più malfamata della città, un ricettacolo di sporcizia, vizi e violenza. Kaz, detto anche Manisporche, è un ladro spietato, bugiardo e senza un grammo di coscienza che si muove con disinvoltura tra bische clandestine, traffici illeciti e bordelli, con indosso gli immancabili guanti di pelle nera e un bastone decorato con una testa di corvo. Uno che, nonostante la giovane età, tutti hanno imparato a temere e rispettare. Un giorno Brekker viene avvicinato da uno dei più ricchi e potenti mercanti della città e gli viene offerta una ricompensa esorbitante a patto che riesca a liberare lo scienziato Bo Yul-Bayur dalla leggendaria Corte di Ghiaccio, una fortezza considerata da tutti inespugnabile. Una missione impossibile che Kaz non è in grado di affrontare da solo. Assoldati i cinque compagni di avventura- un detenuto con sete di vendetta, un tiratore scelto col vizio del gioco, uno scappato di casa con un passato da privilegiato, una spia che tutti chiamano lo "Spettro", una ragazza dotata di poteri magici_, ladri e delinquenti con capacità fuori dal comune e così disperati da non tirarsi indietro nemmeno davanti alla possibilità concreta di non fare più ritorno a casa, Kaz è pronto a tentare l'ambizioso quanto azzardato colpo. Per riuscirci però lui e i suoi compagni dovranno imparare a lavorare in squadra e a fidarsi l'uno dell' altro, perchè il loro potenziali può condurli a compiere grandi cose , ma anche provocare grossi danni...

Trama Il regno corrotto

Jesper non smetteva un attimo di tamburellare le dita sulle cosce. «Qualcuno ha per caso notato che l'intera città ci cerca, ce l'ha con noi o vuole farci fuori?» «E allora?» disse Kaz. «Be', di solito è solo metà della città.» Kaz Brekker e la sua banda di disperati hanno appena portato a termine una missione dalla quale sembrava impossibile tornare sani e salvi. Ne avevano dubitato persino loro, a dirla proprio tutta. Ma rientrati a Ketterdam, non hanno il tempo di annoiarsi nemmeno un istante perché sono costretti a rimettere di nuovo tutto in discussione, e a giocarsi ogni cosa, vita compresa. Questa volta, però, traditi e indeboliti, dovranno prendere parte a una vera e propria guerra per le buie e tortuose strade della città contro un nemico potente, insidioso e dalle tante facce. A Ketterdam, infatti, si sono radunate vecchie e nuove conoscenze di Kaz e dei suoi, pronte a sfidare l'abilità di Manisporche e la lealtà dei compagni. Ma se i sei fuorilegge hanno una certezza è questa: dopo tutte le fughe rocambolesche, gli scampati pericoli, le sofferenze e le inevitabili batoste che hanno dovuto affrontare insieme, troveranno comunque il modo di rimanere in piedi. E forse di vincerla, in qualche modo, questa guerra, grazie alle rivoltelle di Jesper, al cervellone di Kaz, alla verve di Nina, all'abilità di Inej, al genio di Wylan e alla forza di Matthias. Una guerra che per loro significa una possibilità di vendetta e redenzione e che sarà decisiva per il destino del mondo Grisha.





Recensione
Credo di essere praticamente l'unica che non li aveva ancora letti, avviso comunque che ci sono un sacco di SPOILER

Allora ecco giunti a un'altra imperdibile avventura tra le pagine! Oggi vorrei parlare di questa dualogia offertaci dalla Bardugo.
Comincio col dire che è stata un'esperienza strana per me, i libri mi sono piaciuti e non piaciuti, cioè ho apprezzato molto alcune cose, altre un po' meno (come spesso accade in effetti), però mi hanno trasmesso una sensazione diversa dal solito, non saprei spiegare perchè. Il primo libro mi era piaciuto così così, col secondo ho avuto una crisi mistica fino a metà circa, dopo mi sono imposta di finirlo e le pagine sono volate via in due pomeriggi. Vediamo cosa è successo nella mia testa.
Partirò dicendo una cosa super ovvia che hanno già notato tutti: l'età dei personaggi. Decisamente troppo troppo giovani, non si riesce proprio ad associare la loro giovane età al vissuto che hanno. Capisco che l'autrice volesse sottolineare che vivere in quella città e in quel contesto ti porta via l'infanzia e anzi ti costringe proprio a saltarla e ad aprire gli occhi su quel mondo crudele, però è un po' troppo. I personaggi (o almeno tutti tranne uno, a mio parere) hanno alle spalle troppe vicende per avere tra i 16 e i 18 anni. L'unico credibile per la sua età è Wylan che è davvero troppo ingenuo per stare in quella banda.
Quando ho cominciato la lettura di Sei di corvi e mi sono trovata davanti a tanti pov diversi ho storto il naso, perchè a me non piace assolutamente la narrazione così, di solito diventa frammentaria e più lenta, devi immedesimarti di nuovo in un personaggio e le vicende rallentano. Devo dire che qua non mi ha dato così fastidio, o almeno per certi versi si e per altri no. L'autrice ha usato questo espediente per presentare al meglio tutti i personaggi del gruppo, che effettivamente sono molti, e questo è un punto super a favore perchè in questo è stata perfetta. I protagonisti sono descritti in maniera profonda e caratterizzati benissimo, riesci ad immaginare perfettamente ognuno di loro, con i loro pregi, difetti e abilità, veramente brava. Però come temevo per me la narrazione ne ha risentito perchè ho trovato il primo libro molto lento. L'autrice ha sì descritto perfettamente la psiche di ognuno, ma l'ha fatto servendosi di lunghe digressioni che hanno di fatto rallentato l'andamento della vicenda principale. Quindi i capitoli sono molto lunghi e conosciamo bene il personaggio, ma in questo modo si creano quasi due storie su due livelli diversi, passato e presente.
Ne Il regno corrotto questo rallentamento non l'ho trovato perchè conosciamo già i personaggi, ci sono sempre delle digressioni ma le ho trovate meno accentuate e meno lunghe. Nel secondo libro infatti si concentrano soprattutto su due personaggi che sono Jesper e Wyaln di cui conosciamo qualcosa in più (Wylan infatti non aveva capitoli a sè dedicati in Sei di corvi). 
Oltre alla caratterizzazione dei personaggi la Bardugo è stata veramente brava nell'affrontare moltissimi argomenti difficili come la prostituzione, la schiavitù, i traumi infantili e la guerra e ho davvero apprezzato il modo assolutamente normale e lineare con cui ha inserito l'omosessualità/bisessualità come una caratteristica di alcuni personaggi senza bisogno di spiegoni.
Anche la ricostruzione dell'ambientazione per me è perfetta, riesci proprio a immaginarti tutti i paesaggi e posti descritti con le differenze e peculiarità che li caratterizzano, ti immedesimi tantissimo nella storia, tanto che non ho fatto fatica a ricordare e collocare i vari posti (di solito devo ricontrollare la cartina all'inizio del libro 200 volte...lo so, faccio schifo in geografia).
L'unica cosa che mi fa storcere un po' il naso è la classificazione del libro sotto "fantasy", insomma io di fantasy ho visto poco, cioè ci sono dei personaggi con dei poteri  ma finisce qui...in alcuni momenti ti dimentichi quasi di questa caratteristica, non so se sia un punto a favore o no. Sembrano più romanzi d'azione con qualcosa di fantasy, soprattutto nelle parti dove vengono spiegati i piani e lo studio e preparazione che c'è dietro un colpo mi ricordano film come Ocean's eleven, ognuno ha un ruolo nel colpo e ci si prepara su questo e la parte fantasy passa un po' in secondo piano. Confrontandomi con La biblioteca di Zosma (https://labibliotecadizosma.blogspot.com/)✱ però ho capito che questo è dovuto al fatto che la Bardugo spiega meglio la questione dei poteri Grisha nella prima trilogia (ancora inedita in Italia), per cui il poco approfondimento relativo ai poteri è per questo. Ora devo decidere se leggere la prima trilogia in inglese (cercando di superare il gap linguistico) o aspettare che esca in italiano. 
✱Andate anche a sbirciare il suo blog perchè fa delle recensioni molto belle e accurate!!


I personaggi

Kaz (Manisporche)

Allora su Kaz direi che se siamo tutti d'accordo possiamo aprire un libro a parte, tutti a favore?? Penso che sia stato caratterizzato benissimo, è il mostro che non vuoi mai incontrare per strada, colui che anima i tuoi incubi, disposto a tutto pur di arrivare dove vuole ed avere ciò che vuole.. o almeno così vuole farci credere. Di un'intelligenza sconcertante e con un piano perfetto sempre pronto, Kaz è un vero genio del crimine ma a poco a poco vediamo attraverso la sua armatura, ho apprezzato che l'autrice abbia cercato di farlo di farlo sbagliare qualche volta e soprattutto che ci abbia fatto vedere perchè è diventato così. Questo l'ha reso più umano, a poco a poco vediamo veramente uno spiraglio di umanità in lui, in cui finalmente capiamo che non è del tutto senza cuore, conosciamo tutte le difficoltà che ha dovuto affrontare e che tutt'ora affronta e che lo hanno portato ad avere non pochi problemi (che comunque cerca di non mostrare). Vediamo il suo amore per Inej crescere nonostante la sua impossibilità a toccarla, lo vediamo aiutare Jesper a migliorarsi, aiutare Wylan ad avere giustizia....tutto questo ovviamente nascosto sotto un comportamento da vero bastardo. Ma solo alla fine del secondo libro capiamo appieno tutto questo, in quel momento con Inej, in un finale davvero dolce ci fa capire che lui vorrebbe davvero provarci ad essere come lei lo vede. Il mio rimpianto è che alla fine lui è l'unico che non riesce ad avere una crescita netta, ci prova ma non riesce a superare il suo blocco. Resta comunque nella classifica dei miei personaggi preferiti.

Inej (lo Spettro)

Lei è indubbiamente la mia preferita, un personaggio femminile forte, determinato, che non ha bisogno di essere salvato. Prima venduta come schiava e costretta a prostituirsi, poi assassina e spia, nonostante tutto non perde mai la sua bussola interiore e la speranza che le cose possano essere meglio di così. Anche se è diventata il braccio destro di Kaz cerca di mantenere la sua integrità morale. Costretta a una vita che non è la sua (viene da una popolazione pacifica e una famiglia di circensi), decide infine di partire per raddrizzare i torti che lei stessa ha dovuto subire e a spingerla credo che sia stato il suo rapporto-non rapporto con Kaz. Lei si rende conto che non deve essere costretta a comportarsi come il Barile vorrebbe, capisce che la sua vita può essere migliore e non fatta solo di raggiri e sotterfugi. tutto ciò che l'ha portata ad essere quel che è ora può ssere usato per rendere il mondo un posto migliore.  Per questo cerca di far capire a kaz che non è la persona terribile che lui crede di essere e lui prova a superare il suo blocco per lei. Sono una coppia perfetta, che si completa e cerca di migliorarsi a vicenda.





Nina e Matthias

Nina e Matthias sono due personaggi che per me funzionano solo se presi insieme. Sono i tipici opposti che si attraggono: lui ex militare rigido, bigotto e tutto d'un pezzo, lei ex soldato che si gode la vita, adora flirtare e mangiare dolci. Nonostante siano tutti e due soldati, ma che combattono su fronti opposti, per una serie di spiacevoli situazioni (si vede tutto nei flashback) si ritrovano a dover collaborare per sopravvivere e ovviamente scatta la scintilla. Ognuno è fedele alla sua causa quindi non è propriamente una storia tutta rose e fiori e per tutto il primo libro non fanno che ricordarcelo, a un certo punto diventa anche pesante. Matthias fa parte di un sacro ordine di guerrieri che hanno il compito di cacciare i Grisha (ossia persone con poteri), Nina fa parte dell'esercito di Grisha del suo paese. E ogni loro battuta verte su questo, l'ho trovato un po' stancante.
Nel secondo libro abbiamo un miglioramento di entrambi, Matthias decide di lasciare da parte tutta la sua freddezza e rigidità e finalmente capiamo quanto sia profondo il suo amore per Nina. Nina d'altro canto ha altri problemi a cui pensare ma insieme dimostrano la loro lealtà alla squadra e il desiderio di cambiare le cose per i loro popoli eternamente in guerra. Avrei voluto un approfondimento finale su Nina per cercare di capire come effettivamente sia cambiato il suo potere, sono rimasta un po' a metà. Ho apprezzato la loro lieve crescita ma come personaggi non sono fra i miei preferiti. Del loro rapporto ho apprezzato le battutine di Nina che fanno imbarazzare il rigido Matthias perchè ha creato un cameratismo divertente all'interno della squadra.



Jesper

Jesper è il tiratore scelto del gruppo, sempre pronto per una partita a carte o una bella zuffa, a seconda delle necessità. E' il simpaticone del gruppo e ha la battuta sempre pronta, tuttavia capiamo meglio la sua storia nel secondo libro dove finalmente ci viene svelato il suo passato e il suo problema con il gioco d'azzardo. Jesper infatti ricerca facili emozioni per poter sfogare l'energia data dall'inutilizzo del suo potere (anche lui è un Grisha anche se non si è mai esercitato). Ne Il regno corrotto capiamo che Jesper si finge uno spaccone ma è in realtà molto insicuro di sè e ha paura di fallire, soprattutto ha paura di deludere il padre che ha sempre cercato di proteggerlo (un po' troppo forse). Nel complesso come personaggio non mi è piaciuto particolarmente se non per il fatto che aveva sempre la battuta pronta.




Wylan

E qui arriviamo alla nota dolente...Wylan non sono riuscita pr niente a entrare in sintonia con lui, non ne abbiate a male...Nel primo libro resta molto marginale, è l'unico infatti che non ha capitoli a lui dedicati e quello che sappiamo di lui ci viene solo dagli altri. Nel secondo libro invece scopriamo tutti i retroscena della sua storia travagliata con il padre e capiamo il suo desiderio di trovare il suo posto nel mondo e di riscattarsi. Troppo ingenuo e delicato per la vita nel Barile, mi è venuta più volte voglia di dargli una scrollata per farlo svegliare, è il più giovane del gruppo e almeno per lui l'età è azzeccata. Mi sono ricreduta su di lui alla fine del secondo libro, quando con un colpo di scena Wylan fa uno scatto di crescita impressionante e la mette in quel posto a suo padre. Non è il mio preferito ma è comunque costruito bene come personaggio ed è l'unico che ha una crescita progressiva e credibile.





NESSUN RIMPIANTO
NESSUN FUNERALE


Tutto sommato i libri mi sono piaciuti, non li ho trovati del tutto scorrevoli ma erano decisamente molto pieni di contenuti, credo che leggerò comunque la prima trilogia del Grishaverse appena verrà pubblicata in italiano (o potrei imparare l'inglese tutto d'un colpo :D). Comunque le fanart legate a questi libri sono atomiche, davvero bellissime *.*


Voto Sei di corvi ⭐⭐⭐

Voto Il regno corrotto ⭐⭐⭐ e mezzo

martedì 7 aprile 2020

Recensione Loki il giovane dio dell'inganno

Titolo: Loki, il giovane dio dell'inganno
Titolo originale: Loki. Where mischief lies
Autrice: Mackenzi Lee
Traduzione: Francesca Giulia La Rosa
Lingua orginale: Inglese
Numero pagine: 394
Editore: Mondadori







Trama


Non è ancora giunto il momento di misurarsi con gli Avengers: per ora il giovane Loki è impegnato al massimo delle sue forze per dimostrarsi eroico, mentre tutti intorno a lui lo ritengono inadeguato. Tutti tranne Amora, l'apprendista maga, che sente Loki come uno spirito affine e riesce a vedere la sua parte migliore. E' l'unica che apprezzi la magia e la conoscenza. Un giorno però Loki e Amora causano la distruzione di uno degli oggetti magici più potenti conservati ad Asgard e lei viene esiliata su un pianeta dove i suoi poteri svaniscono. Privato dell'unica persona che abbia mai visto la sua magia come un dono piuttosto che una minaccia, Loki scivola sempre più nell'ombra di suo fratello Thor. Ma quando tracce di magia vengono ritrovate sulla Terra e messe in relazione con alcuni omicidi, Odino manderà proprio Loki a scoprire cosa è successo. Mentre si infiltra nella Londra del diciannovesimo secolo, la città di Jack lo Squartatore, Loki intraprenderà una ricerca che va oltre la caccia a un assassino. E finirà per scoprire la fonte del proprio potere e quale sarà il suo destino.








Recensione (o impressioni con lievi SPOILER)

Spinta dalle tante critiche positive ho deciso di acquistare il libro perchè la figura di Loki mi ha sempre affascinato per il suo essere cattivo ma non del tutto.
Dopo la lettura devo dire però di essere rimasta abbastanza delusa ahimè. Per prima cosa i caratteri del libro...sono veramente grandissimi e sembra un po' un modo per far credere che la storia sia più lunga, anche se in un pomeriggio si legge tranquillamente. Il libro l'ho trovato molto adolescenziale, le vicende si aprono con Thor e Loki già in competizione per il trono e per tutta la prima parte resta molto piatta, con il nostro protagonista che si strugge perchè non è il figlio preferito. Nella seconda parte del libro ci si aspetta più azione mentre Loki arriva sulla terra e indaga sugli omicidi e invece anche qui non succede quasi nulla (poi non vedo perchè citare Jack lo Squartatore nella trama visto che di lui non si vede nemmeno l'ombra in tutto il libro, mah!). I colpi di scena sono scontatissimi, o meglio non succede nulla che non ci si aspetti, basta leggere la trama generale del libro per capire cosa succederà.
I personaggi li ho trovati poco caratterizzati e non ci si affeziona a nessuno di loro (in particolare ad Amora, che non mi è piaciuta sin dalle prime pagine anche perchè sembra lei la vera cattiva della storia, relegando Loki a succube che si strugge d'amore).
Apprezzo il parlare di tematiche "delicate" quali l'omosessualità ma non mi trovo del tutto d' accordo per il modo in cui è stato affrontato. Già dall'inizio della storia vogliono farci capire che a Loki piace ciò che piace e che su Asgard non ci si fa problemi per questo, ognuno è libero di amare chi vuole e questa è una cosa che ho apprezzato. Se si vuole però far capire la normalità dell'innamorarsi solo di chi ci piace a prescindere dal sesso non trovo utili tentativi di spiegazione, l'autrice cerca di far capire meglio questo aspetto di Loki senza però lasciargli il giusto spazio. Quando parla con Theo (umano con cui si ritrova a lavorare sulla terra) dell' omosessualità di quest'ultimo, Loki cerca di farci capire la sua pansessualità e il suo punto di vista sull'argomento ma gli viene dedicata giusto una frase. La conversazione con Theo occupa due pagine appena, quindi dal mio punto di vista se si vuole trattare l'argomento bisogna dedicargli lo spazio adeguato.(Ricordo che è un parere personalissimo, ho letto che in tanti hanno apprezzato come è stato trattato l'argomento quindi forse sono io quella un po' pignola al riguardo perchè mi sta a cuore). Capisco che per mantenere la storia scorrevole e il tema leggero, non è il libro adatto per affrontare la cosa in modo approfondito (anche perchè bisognerebbe aprire un capitolo a parte e ricollegarsi alla figura di Loki nella mitologia norrena) e considerando che la parte sulla Terra è ambientata nel diciannovesimo secolo non è un tema facile. Però credo che al riguardo si siano mossi meglio scrittori come Leigh Bardugo o Jay Kristoff rispettivamente in Sei di corvi e nella saga di Nevernight. Alcuni personaggi o proprio la protagonista sono omosessuali o comunque hanno relazioni con persone dello stesso sesso, ma il lettore non sente il bisogno di ricevere spiegazioni al riguardo proprio perchè è parte del personaggio e non qualcosa da sottolineare. 
Anche la figura della signora S non è stata per niente approfondita, una donna sola ma con una grande determinazione, che gira in pantaloni nella Londra del diciannovesimo secolo, che guida una scalcagnata banda di "agenti" che agiscono con il benestare di Odino (anche se si scoprirà che non è proprio così), insomma era un personaggio interessante che si poteva approfondire molto e invece...nulla, che peccato!
Un altro piccolo buco nella trama l'ho visto nella figura di Heimdall: il lettore non riceve spiegazioni, viene citato ma per una persona che non conosce bene le vicende (o che magari non ha visto gli Avengers) si fa fatica a capire che è il guardiano del ponte fra i mondi (Bifrost). Quindi ok rendere scorrevole la storia ma magari spendere due parole in più non faceva male, ecco. Per non parlare del vago suggerimento di Loki di chiamare l'organizzazione terrestre che agisce per conto di Odino "SHIELD"..... lo SHIELD non è nato così e mi stava venendo un coccolone!
In conclusione credo che il personaggio di Loki non abbia seguito la crescita che mi aspettavo. Alla fine delle vicende sulla Terra, Loki ha trovato qualcuno che lo apprezza per quello che è e che si fida di lui. Dopo aver passato la sua vita a cercare di migliorarsi per non diventare quello che la gente pensa di lui, basta uno scambio di tre battute con Odino per fargli cambiare idea e di colpo diventa un dio malvagio, lo stregone ingannatore. Ovvio che Loki non potesse diventare buono e un eroe, però cosi il finale sembra troppo frettoloso e lascia un po' con l'amaro in bocca. Non si può per tutto il libro far vedere che lui ci soffre per il fatto di non essere il figlio perfetto che ci si aspetta, far vedere che lui vuole migliorarsi e cercare di essere un bravo figlio e un bravo re, per poi fargli fare un discorso nonsense con Odino e fargli cambiare idea in 3 righe...boh...

Voto ⭐⭐ (perchè a volte Loki fa qualche battuta lievemente pungente e risulta quasi simpatico)

mercoledì 1 aprile 2020

Recensione Aurora rising

Titolo: Aurora rising
Titolo originale: Aurora rising- Aurora Cycle_01 
Autori: Amie Kaufman e Jay Kristoff
Traduzione: Manuela Carozzi
Lingua orginale: Inglese
Numero pagine: 348
Editore: Mondadori



Trama

Anno 2380: ai cadetti dell'ultimo anno dell'Accademia Aurora sta per essere affidat ala prima vera missione. Tyler Jones sa che, proprio perché è il migliore del suo anno, potrà reclutare la squadra dei suoi sogni. Peccato che, a causa del suo comportamento sconsiderato, come punizione gli vengano assegnati d'ufficio i cadetti scartati da tutti gli altri capisquadra, quelli con cui nessuno vorrebbe mai lavorare. Proprio lui, l'allievo più talentuoso dell'Accademia, sarà al comando di una vera  e propria banda di disperati:

  • una diplomatica, cintura nera di sarcasmo 
  • una scienziata sociopatica con la tendenza a sparare a i suoi compagni
  • uno smanettone geniale e dall'ironia pungente
  • un guerriero alieno con seri problemi di gestione della rabbia
  • una pilota abilissima con un leggerissimo debole per Tyler
Ma non è nemmeno questo il suo problema principale. Infatti, solo dopo aver risvegliato da un sonno lungo duecento anni la misteriosa Aurora Jie-Lin O'Malley, Ty scopre che proprio lei potrebbe innescare una guerra rimasta a lungo sopita e che, ironicamente, proprio la sua squadra di disperati potrebbe essere rimasta l'ultima speranza di salvezza per l'intera galassia.
Comunque: NIENTE PANICO!




Recensione

Amie....Jay.... che mi avete combinato, aiuto!! Visti gli autori ho comprato il libro subitissimo, letto in una notte e...sono rimasta abbastanza delusa! Dopo la loro coppia assolutamente vincente in Illuminae credevo di andare sul sicuro e invece no, l'ho trovato davvero troppo simile alla precedente trilogia ma decisamente per un pubblico più giovane, infatti ci troviamo senza dubbio di fronte a un libro young adult. Gli autori hanno usato termini che ritroviamo nei libri precedenti e già questo ha scatenato in me l'idea che i due universi possano incontrarsi, se non che ci troviamo proprio in due universi diversi ma paralleli. Anche l'ambientazione nello spazio mi ricorda troppo la saga precedente e altri libri/film (in particolare vedo molti riferimenti ai Guardiani della galassia e a Valerian) e questo mi ha creato ancora più confusione perchè sembra proprio un voler vincere facile. Per non parlare di alcuni personaggi, anche qua hanno creato all'interno della stessa squadra la figura del soldato esperto in tattiche militari, il genio dei computer che guarda caso è anche super sarcastico, l'esperta scientifica che non sembra provare sentimenti ma che invece soffre per le parole degli altri (mi ricorda vagamente AIDAN), troppo troppo simili ai personaggi di Illuminae per i miei gusti!
La storia in sè è scorrevole e non è pesante, di sicuro getta le basi per i due seguiti previsti, sperando che le vicende possano migliorare perchè, a voler essere onesta, non sono stata rapita dalla trama. Un po' perchè come già detto mi sembra che gli autori si siano troppo ripetuti e mancavano i colpi di scena che ti fanno restare incollato alle pagine, un po' perché non sono riuscita ad affezionarmi a nessun personaggio in particolare. Questo è dovuto anche al fatto che ogni capitolo è narrato da un punto di vista diverso... già che non sono una fan dei libri con troppi POV diversi, poi se con personaggi nuovi mi cambiate di continuo il narratore, io mi perdo, ho una certa età! Scherzi a parte, i capitoli sono brevi e ognuno è narrato da un personaggio diverso della squadra quindi ho fatto fatica a immedesimarmi ogni volta in uno di loro perchè li ho trovati anche poco caratterizzati e sono tanti, contando i sei membri della squadra più Aurora. Ognuno ha i suoi pregi e i suoi difetti e procedendo nella storia ne ho apprezzati alcuni più di altri, in particolare Aurora, Zila e Finian sono quelli che mi sono piaciuti di più e che ritengo abbiano del potenziale per crescere. Cat non mi è piaciuta per niente, Scarlett e Kal sono un po' nel limbo, li devo ancora inquadrare, cosi come il capitano, Tyler.
La cosa che ho indubbiamente apprezzato è il fatto che alla fine individui diversi riescano a vedersi come una sola squadra unita che segue il capitano però avrei apprezzato una crescita più graduale della squadra, perchè un minuto prima ognuno pensa per i fatti suoi e subito dopo si riuniscono di colpo. Essendo il primo libro di una trilogia però avranno il tempo di una crescita nel corso delle vicende, credo.
Comunque storia scorrevole si, ma ho fatto fatica a inquadrare alcuni particolari che mi sembrano forzati e non li ho capiti benissimo, non voglio creare spoiler quindi non li citerò perché i personaggi ci arrivano pian piano, però spero vengano spiegati meglio nei seguiti. In particolare spero si avrà uno sviluppo più "scientifico" perchè rispetto a Illuminae, che alla fin fine narra una storia che potrebbe avverarsi in un futuro lontano, in Aurora rising credo che gli eventi abbiano una componente più "magica" (passatemi i termini) che rende gli eventi meno verosimili per un libro di fantascienza. 
LIEVE SPOILER! 
Un'ultima cosa che ho davvero apprezzato poco è la storia dell'imprinting, cioè basta, è stata vista e rivista e la trovo ormai noiosa e un po' deludente, questa cosa che il destino, l'universo, la biochimica debbano scegliere al posto nostro è triste. Come si fa, senza conoscere una persona, a decidere che si vuole passare il resto della vita con lei, che si è disposti a morire pur di proteggerla? Per me sono cose che non hanno senso, preferisco una storia d'amore più sana e dove si ha la possibilità di scegliere a questa cosa imposta. FINE SPOILER
Un punto a favore comunque lo svolge la copertina, davvero molto bella! (Anche se a voler essere proprio pignoli pignoli è come quella di Illuminae, cioè copertina rigida con sovracoperta in plastica che lascia intravedere quella sotto.....comunque visivamente è molto bella)
Leggerò i seguiti perché voglio sapere come evolverà la cosa ma non li aspetterò con ansia temo.

Voto ⭐⭐