mercoledì 20 settembre 2023

Recensione House of roots and ruin

Titolo: House of roots and ruin. La casa di radici e perdizione 
Titolo originale: House of roots and ruin
Autrice: Erin A. Craig
Traduzione: Leonardo Grazioso
Numero di pagine: 468
Editore: Fanucci








Trama

Nonostante sogni avventure ben oltre le coste delle isole Salann, la diciassettenne Verity Thaumas è rimasta nella tenuta di famiglia, Highmoor, con la sorella maggiore Camille, mentre le altre ragazze Thaumas si sono divise per Arcannia. Quando Mercy comunica loro che la duchessa di Bloem è interessata a far dipingere a Verity un ritratto del figlio Alexander, lei si mostra subito entusiasta, ma Camille non è d’accordo e prova a impedirglielo rivelandole un segreto taciuto per anni: Verity è in grado di vedere i fantasmi. Sconcertata, la giovane fugge da Highmoor diretta a Bloem, dove viene conquistata dal paesaggio florido e lussureggiante e dall’affascinante e spiritoso Alexander. Ben presto, però, Verity inizia a intravedere il lato oscuro della tenuta, nascosto con cura dietro una facciata così vigorosamente stucchevole.


Recensione

Con questa lettura ero certa di andare sul sicuro, Erin Craig è diventato un'autrice tra le mie preferite grazie ai suoi libri cupo, ansiogeni e coinvolgenti. Purtroppo, con questa lettura mi è mancato tutto questo. Innanzitutto non troviamo il paesaggio gotico e cupo di La casa di sale lacrime, ma non ritroviamo neanche l'angoscia crescente di Piccoli favori. House of roots and ruin è un libro che ci lascia intuire fin da subito che c'è qualcosa che non va nella situazione generale, però non accresce la nostra ansia, anzi, nella prima metà del libro è palese che c'è qualcosa di nascosto che solo la protagonista non riesce a cogliere ed è addirittura intuibile che cosa sia. Mi è mancato proprio questo senso di ansia crescente che ti fa dubitare di tutto e di tutti perché banalmente si capisce subito il cattivo della storia e quali sono le sue intenzioni fin da subito. 
La prima metà del libro, poi, è piuttosto lenta e si concentra molto sulla storia d'amore di Vertity e della sua conoscenza con Alex, c'è qualche scena dove lei esplora la villa e ci sono cose in teoria inquietanti, ma è tutto piuttosto blando e anzi molte sottotrame vengono cominciate ma non portate del tutto avanti. A circa metà del libro abbiamo un colpo di scena interessante (anche se non del tutto imprevedibile) quindi ci si chiede un pochino dove andrà veramente a parare la storia, cioè se cambierà completamente decorso rispetto a quello che si pensava oppure no, e purtroppo devo ammettere che no, non cambia, le intuizioni iniziali saranno quasi tutte confermate. Purtroppo i colpi di scena non sono così scioccanti come mi aspettavo, di solito Craig è bravissima a creare delle situazioni scioccanti e scene che ti lasciano a bocca aperta, ma in questo libro invece mancano proprio, avanzando con la storia, però, ci sono dei momenti piuttosto macabri e forti perchè si parla di argomenti piuttosto delicati.
La cosa che però mi ha deluso maggiormente è stata la protagonista che è completamente diversa dalle sue solite in quanto è una persona troppo ingenua per essere vera e che gira praticamente con il prosciutto sugli occhi. Tutto quello che le succede lei lo interpreta in maniera errata e vive un po' nel suo mondo dove le cose funzionano come crede lei, è troppo fantasiosa e pensa sempre a occhi aperti non accorgendosi della realtà intorno a lei. Nonostante venga a sapere certe cose cerca sempre di giustificare gli altri e soprattutto non capisce le cose nemmeno quando se le ritrova davanti e se le ritrova non perché va a cercare risposte, ma perché qualcuno gliele piazza sotto il naso. Per certe cose capisco che è ancora troppo bambina perché ha solo 17 anni ed essendo vissuta rinchiusa nel castello di sua sorella non ha mai veramente vissuto, però è veramente troppo ingenua e cerca sempre soluzioni troppo semplicistiche. Per contro gli altri personaggi attorno a lei non sono caratterizzati al 100%, e in particolare Alex l’ho trovato piuttosto piatto e scialbo, un personaggio messo lì solamente per far funzionare lei, che fa solo da contorno. Il problema è che si vedono praticamente solo loro due, gli altri personaggi secondari finiscono un po' nel dimenticatoio e non vengono sfruttati al meglio. 
Anche il finale non mi ha regalato le forti emozioni che speravo, purtroppo dimostra ancora una volta la credulità di Vertity e l'epilogo non necessario, lascia quasi intuire che potrebbe esserci un ulteriore seguito, chissà.
In sostanza rispetto ai libri precedenti dell'autrice qui manca proprio una trama forte, elementi di sorpresa ed elementi cupi e che facciano spavento, anche se di certo non mancano le cose macabre che forse avevano bisogno di qualche trigger warning perché ci sono veramente degli argomenti forti. Questa volta sono proprio personaggi che sono carenti e che non riescono a dimostrare appieno il loro potenziale, in particolare non mi ha convinta Verity per la sua ingenuità e per il suo essere definita continuamente una persona intelligente, quando invece sembra più in balia degli eventi. Il finale non riesce a dare quegli ultimi scossoni alla storia e purtroppo il ritmo generale del libro non è sempre ben gestito. Il primo libro mi era piaciuto tantissimo ma a questo manca il pepe, sono comunque contenta di averlo letto perché tornare in questo mondo è stato bello, anche se non del tutto soddisfacente.

Voto ⭐⭐⭐/5

Ringrazio moltissimo Fanucci per la copia digitale 😊

domenica 10 settembre 2023

Review party La biblioteca di sangue e inchiostro

Titolo:La biblioteca di sangue e inchiostro
Titolo originale: Ink Blood sister scribe
Autrice: Emma Törzs
Traduzione: Federica Aceto
Numero di pagine: 396
Editore: Mondadori 




Trama

La famiglia Kalotay è da generazioni custode di una collezione di libri molto speciali: volumi rari e antichissimi, sulle cui pagine sono stati trascritti, con un inchiostro a base di erbe e sangue, incantesimi di ogni tipo. Ci sono quelli che permettono di attraversare i muri o manipolare oggetti, e quelli in grado di mettere a rischio la vita delle persone: veri e propri libri magici, che le sorelle Joanna ed Esther sono state educate a rispettare e proteggere. È stata proprio la magia, però, a separare le due ragazze: Esther ha trascorso gli ultimi anni spostandosi da un luogo all'altro, cambiando continuamente lavoro, nel disperato tentativo di evitare l'incantesimo mortale che ha ucciso sua madre. Joanna invece è rimasta sola nella grande casa di famiglia, tra i boschi del Vermont, nascosta da una barriera di scudi invisibili che le consentono di proteggere la biblioteca ma che, al tempo stesso, la condannano alla solitudine più assoluta. Fin da piccola riesce a identificare i libri magici grazie a un ronzio che sente scorrere nelle vene ogniqualvolta si trova davanti al loro inchiostro speciale, e dopo la morte del padre ha dedicato la sua intera esistenza allo studio e alla conservazione dei preziosi volumi. Le cose però prendono una piega inaspettata: nell'ultimo anno, infatti, Esther ha trovato rifugio in una piccola base di ricerca in Antartide e l'incontro con Pearl, di cui si è perdutamente innamorata, l'ha convinta a mettere radici e a sfidare la maledizione da cui per anni ha tentato di fuggire. Quando alcune macchie di sangue appaiono sulla superficie degli specchi della base di ricerca capisce che dal destino è impossibile scappare: Esther sa che qualcuno sta venendo a cercarla, mentre Joanna e la sua collezione sono in pericolo. Le due sorelle devono lottare per sopravvivere e, per farlo, sarà necessario svelare i segreti che i loro genitori hanno tenuto nascosti per tutta la vita: segreti che attraversano secoli e continenti e che potrebbero mettere in pericolo la loro stessa esistenza.

Recensione

Finalmente un fantasy per adulti! Una bella lettura che mi ha coinvolto fin dall'inizio, ammetto che il ritmo non è velocissimo ma questo non è un male. È una lettura che si prende il suo tempo e nonostante non ci siano scene da mozzare il respiro, l'ho apprezzato tantissimo perché è costruito bene e ogni personaggio si prende il suo spazio ed è definito in modo coerente. Tutti hanno avuto vite difficili e costellate di segreti ma quando finalmente si riuniscono il loro bisogno di una famiglia è evidente, nonostante le differenze di età si crea e ricrea un legame che mi è piaciuto moltissimo. Più che un libro sul rapporto tra sorelle lo definirei un libro sul family found perché è quello il filo conduttore. 
Anche il sistema magico è davvero ben definito, complesso e ingegnoso, da lettrice ho apprezzato molto che il potere venisse rappresentato e incanalato dai libri e, cosa davvero non scontata, non sono invincibili! Ok sono potenti, ma nei limiti del credibile, alcuni sono in grado di creare potenti illusioni ma si tratta appunto di questo, quindi non sono utilizzabili per cose impossibili o troppo potenti. 
Se devo trovare una piccola pecca è che forse le rivelazioni si fanno attendere un po' troppo e dopo un po' diventano scontate per il lettore. Allo stesso modo credo che il ritmo non sia gestito benissimo perché nella prima parte il libro è molto lento, solo dalla metà in poi cominciano a succedere più cose e avremo varie rivelazioni, anche se a volte un po' tirate per le lunghe. A parte questo, come dicevo, i personaggi sono creati molto bene Joanna mi è piaciuta molto perché è una ragazza che non ha mai avuto occasione di vivere veramente, ma nonostante questo rimane comunque molto ferma nelle sue idee pur essendo un po' ingenua, ma quello che mi è piaciuto più di tutti è Collins, in particolare il suo il suo rapporto con Nicholas. Nel complesso un libro che promuovo a pieni voti perché finalmente abbiamo un Fantasy per adulti e dove non ci sono scene spicy inutili e dove la storia è logica e sensata, si interrompe proprio sul più bello ma trovo che sia giusto così perché lascia aperte molte possibilità che sta al lettore immaginare.

Voto: ⭐⭐⭐⭐/5

Ringrazio moltissimo Francesca di Coffee&books e la casa editrice per aver organizzato l'evento e avermi scelta 😊



giovedì 7 settembre 2023

Recensione Gruppo sostegno ragazze sopravvissute

Titolo: Gruppo sostegno ragazze sopravvissute
Titolo originale: The finale girl supporto group
Autore: Grady Hendrix 
Traduzione: Rosa Prencipe
Numero di pagine: 312
Editore: Mondadori




Trama

Nei film horror, le ragazze sopravvissute sono quelle ancora vive quando scorrono i titoli di coda. Sono riuscite nella non facile impresa di superare la peggiore notte della loro vita... Ma cosa succede dopo?



Recensione

Gruppo sostegno ragazze sopravvissute è stata per me una lettura un po' diversa dal solito,  avevo già conosciuto l'autore grazie a Horrorstör quindi mi aspettavo questo libro un po' più horror, ma non è stato del tutto così. Ha qualche tratto in cui la tensione effettivamente sale, ma mi ricorda più gli horror nello stile di Scream o La casa perché richiama più gli slasher, un tipo di film/libri che andavano molto di moda negli anni 80 e che consistono soprattutto in stragi con spargimenti di sangue e solamente un sopravvissuto o una sopravvissuta. Non per questo il libro non mi è piaciuto, anzi, è stato una lettura che ho fatto tutta d'un fiato e che mi ha tenuto proprio incollata alle pagine, in particolare perché nonostante gli indizi fossero molti e i personaggi è abbastanza definiti, volevo essere sicura di avere indovinato il colpevole, ossia chi si nascondeva dietro le macchinazioni. Devo dire che ho avuto qualche sospetto ma non mi aspettavo sicuramente il finale, quindi è un grossissimo punto a favore. Anche la costruzione del libro in sé mi è piaciuta molto, le personagge svelano le loro storie pian piano e impariamo a conoscerle, riviviamo con loro le storie terribili che le hanno rese delle sopravvissute, il tutto fatto con uno stile asciutto e senza fronzoli, anche se a volte con frasi troppo concentrate sull'universo femminile. Il libro, infatti, è pieno di frasi a effetto su come gli uomini si limitino a vivere mentre per noi donne è sempre un sopravvivere, a volte si raggiunge un po' il femminismo estremo e per quanto siano cose vere, dette da un uomo che non propone una soluzione alla cosa mi hanno fatto storcere il naso. A voler essere puntigliosa mi urta un pochino anche il "ragazze" nel titolo, è vero che al momento delle stragi le protagoniste erano tutte giovani, ma quando si svolgono le vicende loro sono cresciute e sono donne, mi sembra che così vengano sminuite le loro storie continuando a considerarle delle ragazzine, quasi a voler sottolineare che si comportano in modo infantile continuando a pensare alle storie passate. Nonostante questo credo che lo stile dell'autore sia molto migliorato rispetto a Horrorstör, l'ho trovato più fluido e, come dicevo, semplice ma di impatto e mi ha coinvolto subito nelle vicende.
Tutte le storie elle ragazze siano terribili ma quella di Lynette ci viene narrata più da vicino visto che è la protagonista e la sua è decisamente un pugno nello stomaco, il punto centrale del libro sono proprio le storie di violenza del protagoniste e come questo abbia influito sulla loro vita e la loro capacità di vivere che in realtà è più un sopravvivere, ma non troviamo solo questo. Credo che uno dei punti forti sia il suo parlare di aggregazione e di fratellanza, di voler trovare un gruppo di appartenenza e qualcuno di simile a noi che ci possa capire e che possa in un qualche modo proteggerci. Le ragazze del gruppo sopravvissute, infatti, sono proprio questo: sopravvissute che cercano l'una nell'altra un modo per andare avanti, non per dimenticare, ma per continuare a vivere. Per quanto tutte abbiano la loro storia e il loro carattere Lynette mi è piaciuta molto come protagonista, una donna ironica e autoironica, anche se non se ne accorge, e in qualche modo divertente, cerca di continuare a sopravvivere più che vivere veramente e quando si accorgerà che tutto quello che cercava in realtà e a portata di mano, prenderà decisioni molto importanti e decisamente si riscatterà, ma resta un personaggio grigio che comunque ho apprezzato proprio per questo. Nonostante i toni del libro lei è riuscita più volte a strapparmi una risata proprio per questo suo carattere e per la sua voglia di continuare a lottare, riuscendo così a stemperare l'atmosfera. 
Che dire una lettura veramente forte perché ci sono vari argomenti molto caldi come la violenza in tutti i suoi aspetti, gli spargimenti di sangue e le stragi ingiustificate, delle personagge particolari e una protagonista fuori dal comune, ma nonostante questi argomenti sono rimasta veramente rapita dalla storia una lettura che mi è piaciuta moltissimo e che ho fatto tutta d'un fiato.

Voto ⭐⭐⭐,5/5

Ringrazio moltissimo la casa editrice per la copia digitale 😊

martedì 5 settembre 2023

Recensione Otofalco- il messaggero dell'impero

Titolo: Otofalco -il messaggero dell'impero
Autore: Marcello Cavalli 
Numero di pagine: 190
Editore: Incipit 23




Alaspedita è un messo imperiale appartenente a un antico ordine cavalleresco: tutti lo conoscono come l’Otofalco, il messaggero dell’Impero. Ed è proprio l’Impero il fil rouge del romanzo: il suo vero volto e quello dei suoi territori e abitanti vengono svelati poco a poco dai racconti dell’Otofalco che, rivolti in via confidenziale all’Imperatore, mostrano al lettore un mondo arcaico e fantastico unico nel suo genere, rifinito con la massima cura in ogni dettaglio. L’Imperatore è colpito dai racconti di Alaspedita che sembrano narrare, più che le vicende di confine dell’Impero, le storie delle persone al centro di esse con profondo rispetto umano. Pian piano, il rapporto tra il protagonista e l’Imperatore si evolve, perdendo quella patina di formalità dettata dal rango e avvicinandosi sempre di più a una sorta di amicizia. L’Otofalco Alaspedita cambia e matura attraverso lunghi viaggi in territori sconosciuti e l’intervento di personaggi dalla grande interiorità, preparandosi a diventare, forse un giorno, un leader.


Recensione

Come non smetterò mai di dire adoro i libri di racconti, soprattutto se sono strutturati bene. È il caso di Otofalco, in cui la divisione è ben congegnata in modo da non appesantire la lettura, c'è la giusta introduzione alle vicende a ogni inizio di racconto e in questo modo le informazioni ci vengono date man mano in modo da non creare infodump. Mi piace come è costruito il worldbuilding, reso molto bene nelle descrizioni e a livello socio-politico, abbiamo il giusto contesto di ciò che accade nell'impero in quel momento e perché , chi sono i personaggi in causa e come si muovono nelle vicende. Essendo racconti diversi possiamo vedere l'impero e i liberi borghi in modo più ampio, ma possiamo spaziare anche sui protagonisti che mi sono piaciuti molto, alcuni più di altri, ma come sempre è questo il belle delle raccolte. In poche pagine di racconto l'autore è riuscito a dare la giusta profondità ai personaggi, essendo un High fantasy si concentra più sull'aspetto umano che sul mondo in sé, ma non tralascia nessuna delle due parti. Lo stile mi piace perché semplice ma di impatto, è lineare perché ricalca il trope della cronaca, ma riesce lo stesso a coinvolgere nelle vicende. Infatti la trama principale è quella del messaggero che riporta le vicende a un Imperatore, però Cavalli è riuscito a renderla in una maniera non noiosa, narrando anche del background di alcuni personaggi. Il mondo in cui ci troviamo è costantemente in guerra e fra intrighi politici, mosse per conquistare e difendere e problemi personali, i nostri personaggi si muovono creando una storia che si intreccia costantemente in susseguirsi di eventi che portano alla narrazione a un ottimo livello. Ciò che trapela di più dalle pagine sono le storie dei personaggi grandi e piccoli che compongono l'Impero, le battaglie e le guerre sono lo sfondo, ma è sui personaggi che ci si concentra perché sono loro il cuore pulsante della di questo mondo. L'Otofalco cerca di trasmettere questo con i suoi racconti, incentrati tutti su personaggi più o meno importanti ed è una cosa che mi è piaciuta moltissimo. Ciò che conquista ancora di più è il messaggio di amicizia non troppo nascosto nei dialoghi tra Imperatore e Otofalco, l'Imperatore non può mostrarsi in pubblico e nemmeno ai suoi consiglieri, non si sa se sia uomo o donna o come sia fatto, però Alaspedita sale di rango e si aggiudica il privilegio di vederlo. È così che la loro amicizia cresce fino alla morte del sovrano, un'amicizia che si basa su interessi comuni, ossia l'Impero e, soprattutto, chi ci abita. 
Insomma un libro ben scritto, uno stile semplice e pulito che entra subito nel vivo delle vicende, un worldbuilding ben costruito e vario e soprattutto tanti personaggi che mi hanno conquistata, davvero un'ottima lettura!

Voto ⭐⭐⭐⭐/5

Ringrazio moltissimo la casa editrice per avermi contattata e per la copia 😊