martedì 7 aprile 2020

Recensione Loki il giovane dio dell'inganno

Titolo: Loki, il giovane dio dell'inganno
Titolo originale: Loki. Where mischief lies
Autrice: Mackenzi Lee
Traduzione: Francesca Giulia La Rosa
Lingua orginale: Inglese
Numero pagine: 394
Editore: Mondadori







Trama


Non è ancora giunto il momento di misurarsi con gli Avengers: per ora il giovane Loki è impegnato al massimo delle sue forze per dimostrarsi eroico, mentre tutti intorno a lui lo ritengono inadeguato. Tutti tranne Amora, l'apprendista maga, che sente Loki come uno spirito affine e riesce a vedere la sua parte migliore. E' l'unica che apprezzi la magia e la conoscenza. Un giorno però Loki e Amora causano la distruzione di uno degli oggetti magici più potenti conservati ad Asgard e lei viene esiliata su un pianeta dove i suoi poteri svaniscono. Privato dell'unica persona che abbia mai visto la sua magia come un dono piuttosto che una minaccia, Loki scivola sempre più nell'ombra di suo fratello Thor. Ma quando tracce di magia vengono ritrovate sulla Terra e messe in relazione con alcuni omicidi, Odino manderà proprio Loki a scoprire cosa è successo. Mentre si infiltra nella Londra del diciannovesimo secolo, la città di Jack lo Squartatore, Loki intraprenderà una ricerca che va oltre la caccia a un assassino. E finirà per scoprire la fonte del proprio potere e quale sarà il suo destino.








Recensione (o impressioni con lievi SPOILER)

Spinta dalle tante critiche positive ho deciso di acquistare il libro perchè la figura di Loki mi ha sempre affascinato per il suo essere cattivo ma non del tutto.
Dopo la lettura devo dire però di essere rimasta abbastanza delusa ahimè. Per prima cosa i caratteri del libro...sono veramente grandissimi e sembra un po' un modo per far credere che la storia sia più lunga, anche se in un pomeriggio si legge tranquillamente. Il libro l'ho trovato molto adolescenziale, le vicende si aprono con Thor e Loki già in competizione per il trono e per tutta la prima parte resta molto piatta, con il nostro protagonista che si strugge perchè non è il figlio preferito. Nella seconda parte del libro ci si aspetta più azione mentre Loki arriva sulla terra e indaga sugli omicidi e invece anche qui non succede quasi nulla (poi non vedo perchè citare Jack lo Squartatore nella trama visto che di lui non si vede nemmeno l'ombra in tutto il libro, mah!). I colpi di scena sono scontatissimi, o meglio non succede nulla che non ci si aspetti, basta leggere la trama generale del libro per capire cosa succederà.
I personaggi li ho trovati poco caratterizzati e non ci si affeziona a nessuno di loro (in particolare ad Amora, che non mi è piaciuta sin dalle prime pagine anche perchè sembra lei la vera cattiva della storia, relegando Loki a succube che si strugge d'amore).
Apprezzo il parlare di tematiche "delicate" quali l'omosessualità ma non mi trovo del tutto d' accordo per il modo in cui è stato affrontato. Già dall'inizio della storia vogliono farci capire che a Loki piace ciò che piace e che su Asgard non ci si fa problemi per questo, ognuno è libero di amare chi vuole e questa è una cosa che ho apprezzato. Se si vuole però far capire la normalità dell'innamorarsi solo di chi ci piace a prescindere dal sesso non trovo utili tentativi di spiegazione, l'autrice cerca di far capire meglio questo aspetto di Loki senza però lasciargli il giusto spazio. Quando parla con Theo (umano con cui si ritrova a lavorare sulla terra) dell' omosessualità di quest'ultimo, Loki cerca di farci capire la sua pansessualità e il suo punto di vista sull'argomento ma gli viene dedicata giusto una frase. La conversazione con Theo occupa due pagine appena, quindi dal mio punto di vista se si vuole trattare l'argomento bisogna dedicargli lo spazio adeguato.(Ricordo che è un parere personalissimo, ho letto che in tanti hanno apprezzato come è stato trattato l'argomento quindi forse sono io quella un po' pignola al riguardo perchè mi sta a cuore). Capisco che per mantenere la storia scorrevole e il tema leggero, non è il libro adatto per affrontare la cosa in modo approfondito (anche perchè bisognerebbe aprire un capitolo a parte e ricollegarsi alla figura di Loki nella mitologia norrena) e considerando che la parte sulla Terra è ambientata nel diciannovesimo secolo non è un tema facile. Però credo che al riguardo si siano mossi meglio scrittori come Leigh Bardugo o Jay Kristoff rispettivamente in Sei di corvi e nella saga di Nevernight. Alcuni personaggi o proprio la protagonista sono omosessuali o comunque hanno relazioni con persone dello stesso sesso, ma il lettore non sente il bisogno di ricevere spiegazioni al riguardo proprio perchè è parte del personaggio e non qualcosa da sottolineare. 
Anche la figura della signora S non è stata per niente approfondita, una donna sola ma con una grande determinazione, che gira in pantaloni nella Londra del diciannovesimo secolo, che guida una scalcagnata banda di "agenti" che agiscono con il benestare di Odino (anche se si scoprirà che non è proprio così), insomma era un personaggio interessante che si poteva approfondire molto e invece...nulla, che peccato!
Un altro piccolo buco nella trama l'ho visto nella figura di Heimdall: il lettore non riceve spiegazioni, viene citato ma per una persona che non conosce bene le vicende (o che magari non ha visto gli Avengers) si fa fatica a capire che è il guardiano del ponte fra i mondi (Bifrost). Quindi ok rendere scorrevole la storia ma magari spendere due parole in più non faceva male, ecco. Per non parlare del vago suggerimento di Loki di chiamare l'organizzazione terrestre che agisce per conto di Odino "SHIELD"..... lo SHIELD non è nato così e mi stava venendo un coccolone!
In conclusione credo che il personaggio di Loki non abbia seguito la crescita che mi aspettavo. Alla fine delle vicende sulla Terra, Loki ha trovato qualcuno che lo apprezza per quello che è e che si fida di lui. Dopo aver passato la sua vita a cercare di migliorarsi per non diventare quello che la gente pensa di lui, basta uno scambio di tre battute con Odino per fargli cambiare idea e di colpo diventa un dio malvagio, lo stregone ingannatore. Ovvio che Loki non potesse diventare buono e un eroe, però cosi il finale sembra troppo frettoloso e lascia un po' con l'amaro in bocca. Non si può per tutto il libro far vedere che lui ci soffre per il fatto di non essere il figlio perfetto che ci si aspetta, far vedere che lui vuole migliorarsi e cercare di essere un bravo figlio e un bravo re, per poi fargli fare un discorso nonsense con Odino e fargli cambiare idea in 3 righe...boh...

Voto ⭐⭐ (perchè a volte Loki fa qualche battuta lievemente pungente e risulta quasi simpatico)

2 commenti:

  1. Impeccabile. Già non volevo leggerlo prima, adesso mi hai definitivamente convinta

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  2. Povero Loki dagli una possib...no scherzo, non farlo

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