giovedì 14 dicembre 2023

Recensione Otofalco, i due imperi

Titolo: Otofalco i due imperi
Autore: Marcello Cavalli
Illustrazioni: Leo Ortolani
Editore: Incipit 23




Trama

Alaspedita è un messo appartenente all’antico ordine cavalleresco degli Otofalchi, il cui incarico è quello di riferire all’Imperatore tutto ciò che avviene nel suo sconfinato dominio. Ora, maturo dopo il suo viaggio attraverso il continente, provato dalle perdite e dal peso della guerra, Alaspedita affronta una crisi interiore che lo porta a perdere fiducia nell’Impero e nei valori di civiltà e ordine che esso rappresenta. Mentre l’incertezza si fa strada nel suo cuore, per l’Impero arriva l’ora più buia in seguito alla scoperta di un nuovo misterioso continente e di vasti e minacciosi territori. Dopo secoli di prosperità, lo spettro di un conflitto planetario aleggia soffocante e impercettibile al tempo stesso, alimentato da intrighi di spie e mosso da un antico e predeterminato disegno. Sullo sfondo di un universo arcaico e affascinante, minuziosamente descritto e metafora del mondo odierno, Marcello Cavalli intesse un racconto dalle mille voci, trascinando il lettore in un viaggio oltre i confini del fantasy contemporaneo.

Recensione 

Eccoci tornnat³ sul blog lettor³! E torniamo con la recensione di un libro che mi è piaciuto moltissimo 😍 Il secondo capitolo di questa saga mi ha letteralmente conquistata perché ci riporta nell'Impero che vediamo sotto una nuova luce. Non c'è più l'ombra continua della guerra ma le tensione non sono certo finite, una minaccia da oltre il mare incombe sui nostri personaggi portando con sé un velo di mistero. Un altro impero, simile a quello che conosciamo, entra nella narrazione e porta con sé una buona dose di spionaggio, la tensione è palpabile, ma ho trovato che non fosse il fulcro della vicenda per gran parte del libro. La storia, infatti, è scritta benissimo e quello che più coinvolge è Alaspedita, un personaggio tridimensionale di cui piano piano conosciamo tutte le sfaccettature. Umano e fallibile, Alaspedita si accorge dei suoi limiti, si mette in dubbio, commette errori, ma alla fine non si tira indietro di fronte a nulla, è stato strano ma molto bello ritrovarsi davanti il personaggio così cresciuto e non posso che complimentarmi con l'autore per questo. È stata una lettura che si concentra sulla parte più umana dei personaggi e questa ricerca di sé, questo mettersi in dubbio si riflette sulle vicende rendendo la lettura più matura e con delle sfumature agrodolci. Ho provato come un senso di nostalgia ma in positivo, si capisce che ci si avvicina alla fine ma il risultato è incerto. Ritroviamo vecchi e nuovi personaggi e tutto si lega bene come nel primo volume, la storia cresce pian piano fino alla battaglia finale che ci viene descritta in modo molto vivido. Il paragone con la nostra società moderna è palpabile e non posso che fare i complimenti all'autore che ci mostra ancora una volta come un fantasy può parlare di argomenti seri e attuali.
In sostanza un libro davvero ben scritto, una storia più matura rispetto al primo libro e con personaggi costruiti benissimo!

Voto ⭐⭐⭐⭐/5

martedì 12 dicembre 2023

Review party Un giorno di notte cadente







Bentornat³ sul blog lettor³!
Eccoci qui con la recensione di Un giorno di notte cadente, ringrazio Franci per aver organizzato l'evento e la casa editrice Mondadori per la copia digitale 😊






Trama

Tunuva Melim è una sorella del Priorato: da cinquant’anni si allena a uccidere le creature draconiche, ma è dall’epoca del Senza Nome che non se ne vedono, e ormai la gente inizia a mettere in discussione l’importanza del suo ordine. Intanto nel Settentrione la regina di Inys, Sabran l’Ambiziosa, ha sposato il nuovo sovrano di Hróth, allo scopo di rafforzare l’alleanza dei regni devoti alle Sei Virtù. Hanno una figlia, Glorian, che vive nascosta nella loro ombra, e non desidera uscirne. A Oriente i draghi dormono da secoli; Dumai ha trascorso tutta la vita in un tempio tra le montagne di Seiiki, officiando i riti in onore del potente Kwiriki. Ma ora un uomo riemerge dal passato di sua madre Unora, e dà una svolta al destino della ragazza. Una nuova era di terrore e violenza si avvicina: e quando il Monte dei Lamenti esploderà, spetterà a queste donne trovare la forza di proteggere l’intero genere umano dalla più terribile delle minacce.


Recensione 

Lo devo ammettere, non ero così convinta di leggere questo libro perché Il priorato dell'albero delle arance mi era piaciuto ma sul finale mi aveva un po' delusa, alla fine ho pensato di approcciarmi e non me ne sono pentita. É vero che qualche difettuccio c'è, ma mi è piaciuto molto più dell'altro. 
Come sempre Shannon ci regala una storia corposa e piena, ci sono molto personaggi da tenere a mente e l'inizio risulta davvero confusionario, ma poi pian piano la trama procede. Anche in questo caso si tratta di un libro al femminile, nonostante la presenza del pov di Wulf, e ci si concentra in particolare sulle protagoniste costruite meglio di quelle de Il priorato. Probabilmente non dovrei fare paragoni tra i due libri ma siccome le storie sono molto simili viene naturale, la pecca molto grande per me è che per le prime 150 pagine succede poco o nulla e molte delle informazioni vengono date a pezzi e bocconi, se non si è letto Il priorato si rischia di capire davvero pochissimo. Purtroppo dopo si capisce fin troppo, nel senso che cominciato tutti gli spiegoni e la narrazione che già di suo non è veloce, rallenta ulteriormente. La trama comincia a ingranare del tutto praticamente a metà e la storia prende il via, ma come per il priorato il finale è troppo frettoloso. Nonostante questo ammetto che mi è piaciuto tornare nel mondo creato da Shannon, in questa lettura l'ho trovato molto vivido e più dettagliato, la storia cresce in modo lento ma a un certo punto cominciano molti avvenimenti. Ció che più colpisce in positivo sono le protagoniste, così vivide, reali, ragazze, madri e donne che crescono e cambiano con la storia, che devono fare i conti con il loro passato, ma soprattutto con il loro futuro. Il fatto che vengano da culture e abbiano età diverse per me è un grandissimo punto a favore perché ci permette di leggerle singolarmente senza paragonarle e ci mostrano modi differenti di approcciarsi alla vita. Nonostante sia un libro al femminile Wulf riesce lo stesso a ritagliarsi un ruolo, il suo pov non è così ammaliante però è un personaggio che mi è piaciuto molto, sempre alla ricerca di sé stesso e di un modo per riscattarsi, ma anche profondamente legato alla famiglia. 
Forse la trama risente un po' della mancanza di un vero antagonista, subito non si percepisce l'ansia dei fantasy in cui si deve combattere un grande male e questo punto doveva essere approfondito. Nel corso della storia più di un protagonista casca dal proverbiale pero e non capisce subito cosa sta succedendo però in questo libro non poteva comparire il Senza Nome e quindi gliela faccio passare. Nonostante questo io non riuscivo a mettere giù il libro, è vero, i difetti ci sono, ma questi protagonisti mi hanno conquistata, adoro la capacità di Shannon creare personaggi variegati e le sue storie queer che vengono inserite in modo fluido e normale come deve essere. Alla fine è riuscita a creare un universo vivido grazie a una trama ben intrecciata e corposa, che dire, è un bel mattoncino ma la lettura non mi è dispiaciuta 😊

Voto ⭐⭐⭐⭐/5