mercoledì 28 aprile 2021

Recensione Le diecimila porte di January

Titolo: Le diecimila porte di January
Titolo originale: The ten thousand doors of January
Autrice: Alix E.Harrow
Traduzione: Alice Casarini
Numero di pagine: 389
Editore: Mondadori




Trama

Estate 1901. Un'antica dimora nel Vermont, piena di cose preziose e sorprendenti. La più peculiare è forse January Scaller, che vive nella casa sotto la tutela del facoltoso signor Locke. Peculiare e atipica, almeno, è come si sente lei: al pari dei vari manufatti che decorano la magione è infatti ben custodita, ampiamente ignorata, e soprattutto fuori posto. Suo padre lavora per Locke, va in giro per il mondo a raccogliere oggetti "di un valore singolare e unico", e per lunghi mesi la ragazzina rimane nella villa ridondante di reperti e stranezze, facendo impazzire le bambinaie e, soprattutto, rifugiandosi nelle storie. È così che, a sette anni, January trova una porta. Anzi, una Porta, attraverso cui si accede a mondi incantati che profumano di sabbia, di antico e di avventura... Sciocchezze da bambini. Fantasie assurde, le dicono gli adulti. E January si impegna con tutta se stessa per rinunciare a quei sogni di mari d'argento e città tinte di bianco. Per diventare grande, insomma. Fino al giorno in cui, ormai adolescente, non trova uno strano libriccino rilegato in pelle, con gli angoli consumati e il titolo stampigliato in oro semiconsunto: "Le diecim por". Un libro che ha l'aroma di cannella e carbone, catacombe e terra argillosa. E che porta il conforto di storie meravigliose nel momento in cui January viene a sapere che il padre è disperso da mesi. Probabilmente morto. Così la ragazza si tuffa in quella lettura che riaccende il turbine di sogni irrealizzabili. Ma lo sono davvero? Forse basta avere il coraggio di inseguirli, quei sogni, per farli diventare realtà. Perché pagina dopo pagina January si accorge che la vicenda narrata sembra essere indissolubilmente legata a lei...

Recensione

Questo libro è stato una piacevole sorpresa, ho sentito molto pareri contrastanti prima di iniziare la lettura e devo dire che mi schiero dalla parte di coloro che gli danno un giudizio positivo. E' un libro che parte in modo molto lento perchè fino a metà non si capisce dove andrà a parare la storia, in più la narrazione è spezzata da capitoli molto lunghi su un altro tipo di storia e ci si chiede spesso come le due siano interconnesse. A metà libro circa capiamo dove ci sta portando la narrazione e finalmente comincia a sbrogliarsi la matassa, si capisce che le due storie narrate sono concatenate in una modo che di certo non mi sarei aspettata. Purtroppo bisogna aspettare un po' perchè il tutto diventi chiaro, ho pensato più volte di abbandonare la lettura perchè, anche se molto godibile, non mi stava portando a nulla, ma credetemi alla fine vale la pena di aspettare. La narrazione gira attorno alla questione delle porte, elemento che trovo molto interessante per il significato che gli si da: la porta è un cambiamento, sai cosa ti lasci alle spalle ma non cosa puoi trovare al di là e trovo il concetto molto bello se applicato a un fantasy. Il libro e gli intrecci sono complessivamente creati molto bene, così come i personaggi. January in particolare mi suscita fastidio e comprensione in egual misura, diciamo che in più punti avrei voluto dirle di svegliarsi ma in altri l'autrice riesce con poche e semplici parole a farci capire la sua situazione di ragazza e per di più di colore, in una società governata dagli uomini. La società per cui lavora il signor Locke e i suoi membri strani e inquietanti mi sono piaciuti molto, ha proprio i tratti tipici di quelle società piene di segreti che hanno caratterizzato l'epoca vittoriana e danno alla storia quel fascino occulto che mi piace. Come dicevo ho trovato la p
rotagonista particolare, subito non mi stava simpatica, mi sembrava troppo ingenua o comunque non troppo furba perchè spesso si lasciava scappare cose importanti che poi la mettevano nei guai. Ma pian piano cresce anche se non quanto avrei voluto, solo nel finale riesce a fare il asso che la porterà verso la consapevolezza e la sua crescita come persona. Eppure non mi sento di dire che sia una protagonista "brutta" perché ho apprezzato molto che fosse diversa dalle eroine overpower che ci sono di solito. È umana, fa errori, non capisce fino in fondo cosa le sta capitando e come agire, cerca affetti nelle persone che ha intorno perché si è sempre sentita sola, eppure è leale con le persone a cui vuole bene. Analizzandola a mente fredda è molto realistica, i suoi sentimenti ambivalenti verso il suo tutore, sono realistici perché nella vita vera è difficile scindere in modo netto il bene e il male, soprattutto se sono in una persona che ci ha cresciuto e che si è sempre presa cura di noi quando nessun altro c'era. Nella sua imperfezione January alla fine del libro capisce che ha sempre cercato calore e appoggio negli altri e per quanto possa averne trovato, è solo su sé stessa che può fare affidamento. Va bene cercare altre persone con cui condividere gioie e dolori ma capisce di essere forte abbastanza per poter andare avanti da sola, anche se il mondo la considera "una ragazza nel  mezzo". Trovo questo messaggio molto positivo, un invito a tutte le persone a cercare e a seguire la propria strada, tant'è che January decide di lasciare anche la sua famiglia appena ritrovata per dedicarsi solo a sè ed altre che come lei stanno cercando un posto nel mondo.
In conclusione date un'opportunità a questo libro, è vero che l'inizio è un po' confusionario, ma capirete presto il perchè della sottotrama. Tra l'altro in essa è descritta una storia d'amore molto forte e struggente, per quanto oserei definirla anche egoistica. Insomma se cercate un buon libro, scritto bene, con un pizzico di fantasy e con una protagonista assolutamente umana e fallibile, questo è il libro che fa per voi.

Voto ⭐⭐⭐⭐/ 5

martedì 20 aprile 2021

Rubrica soft-trash Wicked Lovely

Titolo: Wicked lovely, incantevole e pericoloso
Titolo originale: Wicked lovely
Autrice: Melissa Marr
Traduzione: Lucia Olivieri
Numero di pagine: 344
Editore: Fazi editore






Trama

Aislinn vive con la nonna in una cittadina della provincia americana. La sua vita assomiglia a quella di milioni di ragazze, se non fosse che ha il potere di vedere le fate. Fate malvagie che infestano la città, creature pagane, maliziose e lascive che si presentano in bande a fare dispetti, divertendosi alle spalle degli umani. Aislinn ha imparato a proteggersi da loro facendo finta di non vedere, seguendo i consigli della nonna: non guardare le fate invisibili, non rivolgere loro la parola e non attirare mai la loro attenzione. Ma quando alcuni esseri fatati cominciano a seguirla da vicino, le regole diventano impossibili da rispettare e lei confessa il segreto alla persona più cara che ha: Seth, diciotto anni, piercing e il vagone di un treno abbandonato come casa, un ragazzo verso cui prova sentimenti che vanno al di là dell'amicizia. Il loro legame sarà messo a dura prova da Keenan, Re dell'Estate e guida del Regno Fatato, che vede in Aislinn la destinata a diventare la compagna della sua vita. Per lei diventa sempre più difficile allontanarlo, resistere alla sua bellezza abbagliante, ignorare quella strana e calda alchimia che la scuote in ogni parte. Il cuore di Aislinn è diviso: dovrà fare la sua scelta, in un conflitto tra amore eterno e amore terreno.



Recensione

Bentornati lettori in questa rubrica che mi/ci riporta nella valle dei ricordi! Oggi vi parlo di una rilettura di un libro che lessi alle superiori. Wicked lovely è un libro che parla di umani e creature fatate e penso che sia stato uno dei primi che lessi sull'argomento. All'epoca mi era piaciuto tantissimo, infatti mi ricordavo ancora a grandi linee la storia, ma rileggerlo adesso è stata una mazzata, ho cringiato tantissimo.
In pratica la nostra protagonista, Aislinn, può vedere le creature del popolo fatato, come ogni donna della sua famiglia. Gli altri esseri umani non li vedono, quindi per non correre rischi lei finge da quando è nata che in realtà non esistano. Un giorno arriva il solito belloccio di turno e succede il patatrac, ma non nel modo che pensate voi. I due NON si innamorano! Infatti Aislinn è perdutamente innamorata di un umano e Keenan (il belloccio fatato) è innamorato di un altra con cui purtroppo non può stare. La cosa che mi ha lasciato perplessa è che all'epoca il libro mi era piaciuto tantissimo, mentre con la rilettura l'ho trovato davvero noiosetto. In pratica succede poco o niente e i personaggi vagano nella loro vita cercando di portare avanti la narrazione. Il succo della storia è che Keenan è il re dell'Estate e per rompere una maledizione deve trovare una ragazza prescelta che diventi la Regina dell'Estate in modo che i suoi poteri vengano ristabiliti. Ovviamente la regina è la nostra protagonista che altro non fa se non correre da Seth ogni volta che le pare e piangere. Lei non fa davvero niente perchè la sua situazione cambi o migliori, si limita a lasciare che le cose succedano o che Seth cerchi una soluzione. Non so, l'ho trovata veramente piatta, mentre di lei conservavo un bel ricordo, peccato. La sua intelligenza poi non spicca dato che sente due creature fatate che parlano del fatto che Keenan sia il Re dell'Estate e che deve trovare una compagna al più presto e comunque non capisce che stanno parlando di lei. Cioè è l'unica che non capisce cosa stia succedendo, quando è così palese che ti viene voglia di dirle di darsi una svegliata. Keenan invece non mi era piaciuto fin dall'inizio e riconfermo il fatto che non mi piace. E' ossessionato dal trovare questa ragazza che romperà la maledizione che diventa abbastanza asfissiante e ricorre a patetici tentativi di approccio che sono di una tristezza infinita. In realtà lui è innamorato di un'altra, la ragazza precedente che pensava sarebbe diventata la Regina dell'Estate e che invece è diventata una Ragazza dell'Inverno (sì, lo so che i nomi dei ruoli sono di una banalità imbarazzante). Praticamente se fallisci la prova e non diventi regina sei condannata ai ghiacci eterni nella Corte dell'Inverno governata dall'amorevole madre di Keenan. La maledizione che lo lega non viene mai spiegata a fondo e forse sarebbe stato utile farlo, ma nel complesso della narrazione si capisce tutto. Donia è la precedente candidata Regina dell'Estate che è costretta a vivere come Ragazza dell'Inverno. Lei mi è piaciuta abbastanza, anche se si è innamorata di Keenan in appena due giorni all'epoca della prova,dopo gli è rimasta fedele anche se cerca di nasconderlo. La regina cattiva invece è molto molto fiacca, in pratica è la potentissima sovrana dell'Inverno e vorrebbe impedire a Keenan di riavere i suoi poteri, quindi cosa fa? chiede a Donia di impedire ad Aislinn di superare la prova, ovvio. Donia ovviamente è cotta come una pera di Keenan quindi prova a ostacolare Aislinn facendo vaghe e criptiche chiaccherate sul fatto che non deve fidarsi, anche se così richia di rimetterci le penne visto che la regina cattiva l'ha minacciata. Che dire...letturina un po' fiacca e non così trash, ma è il primo libro di una pentalogia che ho intenzione di continuare, quindi chissà, potrei trovare qualcosa di interessante.
I punti di forza sono la storia d'amore perchè ci si aspetta che vada in un certo modo ma in realtà i due protagonisti non si innamorano, prendono il loro essere re e regine come un dovere formale e cercano di vivere le relazioni (ovviamente impossibili) con i precedenti partner (o quasi). E l'altro punto di forza è il finale smielato al punto giusto. Le due coppie non possono stare insieme perchè Keenan e Donia vivono in due Corti opposte e se si toccanno si congelano/ustionano (ovviamente Keenan aveva appena confessato il suo amore per Donia) e Seth e Aislinn sono divisi dal fatto che ora lei è una regina immortale e brilla sotto il sole, ma questi in fondo sono solo piccoli dettalgi.  Di sicuro la parte più cringe è quando Seth e Aislinn vogliono finalmente arrivare al dunque e lui le fa vedere le analisi del sangue per mostrarle che non ha l'HIV, non me lo ricordavo proprio e sono rimasta tipo "first reaction: shock". Ok il sesso sicuro ma non fargliele vedere mentre siete sopra il letto in procinto di consumare e comunque usate il preservativo per l'amor del cielo, che avete solo diciassette anni.
Consigliato a chi cerca una lettura leggera, senza pretese, ma con qualche sorpresa.

giovedì 15 aprile 2021

Recensione Truthwitch

Titolo: Truthwitch libro I della serie Witchlands
Titolo originale: Truthwitch
Autrice: Susan Dennard
Traduzione: Alessandro Vezzoli
Numero di pagine: 432
Editore: Mondadori






Trama

Nelle lande stregate ci sono infiniti tipi di magia: tanti quanti i modi per mettersi nei guai, come ben sanno due giovani donne molto speciali. Safiya è una Strega della Verità, ha il dono di riconoscere le menzogne. C'è chi ucciderebbe per avere quel potere, e così lei lo tiene ben nascosto, se non vuole essere usata come una pedina nello scontro tra gli imperi. Iseult invece è una Strega dei Fili: sa vedere i legami invisibili che uniscono le persone attorno a lei, ma non riesce a percepire i sentimenti che la riguardano direttamente. Le due ragazze hanno personalità complementari – impulsiva e focosa Safi, fredda e prudente Iseult – e soprattutto sono inseparabili. Tutto ciò che vogliono è essere libere di vivere le loro vite come un'avventura continua, ma le ombre della guerra si addensano sulle Lande Stregate. Con l'aiuto dell'astuto principe Merik, Safi e Iseult si troveranno a combattere contro imperatori, mercenari e uno Stregone del Sangue votato alla vendetta, decisi a tutto pur di dominare il potere di una Strega della Verità.


Recensione

Buongiorno lettori e ben tornati sul blog! Oggi parliamo di Truthwitch, libro che ho potuto leggere grazie al reclutamento recensori della Oscar Vault che ringrazio. Per fortuna non ho acquistato questo libro che ho trovato di intrattenimento ma davvero troppo fiacco! Andiamo con ordine e partiamo dal worldbuilding che ho trovato poco originale e per di più molto disordinato. La mappa all'inizio del libro va praticamente studiata, imparata a memoria e tenuta sotto gli occhi in ogni momento perchè nelle pagine vengono date pochissime informazioni, quasi come se venisse dato per scontato che il lettore sia nato in quei luoghi. La situazione geopolitica è abbastanza complessa perchè frutto di un passato basato su una guerra (che non viene raccontata) e poggia su una tregua ballerina (di cui non si conoscono i termini), che sta per essere infranta. La città dove si  svolge la prima parte del libro si chiama Venaza ed è una città piena di canali e loschi individui...purtroppo tutte cose già viste in Sei di corvi e in Gli inganni di Locke Lamora, solo che come dicevo qua è tutto appena accennato. 
Le vicende si svolgono in appena tre giorni ma succedono davvero troppe cose se si pensa all'arco temporale e quindi l'evolversi della storia e dei personaggi risulta davvero forzato perchè è davvero troppo. A questo proposito poi mi viene da fare un altro piccolo appunto riguardo le vicende, per me sono troppo forzate, le cose succedono un po' troppo a caso e gli espedienti per far procedere la narrazione sono fiacchi. Mi sono ritrovata più volte a rileggere alcuni passaggi per capire se mi fosse sfuggito qualcosa, ma le cose non mi erano sfuggite, proprio non c'erano! Anche le scene di azione sono troppo artificiose e si fa fatica a immaginare come possano svolgersi fisicamente e tutto questo le rende poco realistiche.
La Dennard poi ha deciso che il lettore non doveva capirci nulla a quanto pare, per cui ha deciso di buttare tra le righe parole nuove di cui non spiega il significato e un sistema magico inventato senza alcun aiuto per interpretarli. La storia infatti inizia subito in quarta e già dalle prime righe capiamo che, seppur il sistema inventato non sia niente di originale, dovrà essere il lettore a cercare di costruirsi da solo tutte informazioni. Il mondo di Truthwitch, denominato Witchland (già da qua si vede l'originalità) è caratterizzato da individui normali e da streghe e stregoni che hanno un proprio potere legato agli elementi o all'Etere o al Vuoto, sarebbe stato utile uno schema o uno specchietto che spiegasse i vari poteri o almeno le varie suddivisioni perchè le informazioni che vengono date sono molto diluite e sparse ed è difficile raccoglierle via via nella narrazione. Mi ha ricordato moltissimo i poteri dei Grisha della Bardugo e Regina rossa della Aveyard, ma tutto molto più confuso. Le due protagoniste sono Sorelle di Filo (una specie di parabatai- vedi Shadowhunters) ma questo legame importantissimo non viene mai approfondito o spiegato, così come non sappiamo quale sia il reale potere di Iseult che vede questi fantomatici Fili che ogni persona possiede e solo alcune streghe possono vedere. Non viene fornita davvero nessuna informazione, tanto che ho fatto una ricerca per capire se esistesse un libro precedente che magari mi era sfuggito.
Se passiamo ai protagonisti possiamo stendere un velo pietoso, l'unica che mi è piaciuta un po' è Iseult, strega dei Fili, anche se non ho capito fino in fondo la sua psicologia o i suoi problemi a causa del cambio di pov continuo che ha reso la narrazione molto frammentaria. La protagonista, Safiya, è una Strega della Verità, l'unica in tutto il mondo tra l'altro. Ebbene sì, vive nascosta a causa del suo potere perchè quelle come lei vengono cacciate e uccise, il perchè non è dato sapere. Insomma il suo è un potere ricercatissimo oppure da tenere nascosto perchè a quanto pare è potentissima e tutti vorrebbero al loro fianco una persona che riesce a capire quando l'interlocutore mente o no. Peccato che dalla prima pagina capiamo che Safi è stata vittima di una truffa perchè un bel giovanotto le ha mentito....senza parole. Safi usa il suo potere in tipo due occasioni lungo tutto il libro e viene sempre raggirata, perchè il suo potere ha una falla evidente: se chi parla è convinto che la bugia che sta raccontando è la verità, il potere di lei lo percepirà come tale. Quindi boh, aspetto con ansia il momento in cui diventerà utile o potentissima perchè questo non è ancora accaduto. Tra l'altro Safi è un personaggio irriverente e impulsivo e per quanto mi piaccia il suo legame molto forte con Iseult, non ho apprezzato del tutto l'evolversi del personaggio perchè l'ho ritenuto troppo improvviso, per il motivo di cui sopra, che la storia si svolge in tre-quattro giorni. A tal proposito la love story per me è un grossissimo no, si parla quasi di insta-love e io non le reggo più queste relazioni basate sul niente tra due persone che non si sono parlate più di cinque volte.
Infine arriviamo ai personaggi maschili: Merik, principe e stregone dei venti che non fa che ripetere quanto sia scarso il suo potere e che vive perennemente arrabbiato con tutti. Francamente non mi viene molto altro da aggiungere, è fissato con il voler risanare il suo paese distrutto da una guerra e fa di tutto per portare a termine il suo obiettivo. Questo è di certo lodevole, ma ogni suo discorso verte su questo unico punto e quindi come personaggio non rientra nei miei preferiti. Per ultimo abbiamo Aeduan, Stregone del Sangue, che ha un potere oscuro e fortissimo e in pratica non può morire. E' il tipico cattivo-ma-alla-fine-no, di sicuro nei prossimi libri avvierà una love story con Iseult dato che mi sembra già ossessionato, ma anche su di lui posso dire poco perchè è il personaggio che si vede meno. Di sicuro farà una svolta e passerà dalla parte dei buoni, o almeno è questa l'impressione che mi ha lasciato.
In conclusione posso dire che questo libro intrattiene di sicuro, il punto forte è lo stile molto leggero e scorrevole che fa concludere la lettura in poco tempo. Purtroppo i difetti ci sono e sono molti, i buchi di trama sono evidenti e gioca a sfavore il cambio di pov continuo (anche all'interno dello stesso capitolo), perchè non fa approfondire la psicologia dei personaggi. Forse sono state inserite troppe cose per un primo libro perchè ci sono tanti piccoli indizi che il lettore deve mettere insieme e soprattutto ci sono troppe cose non dette e non spiegate. Non so francamente se continuerò la lettura della saga dato che il prossimo libro, Windwitch, sarà incentrato su Merik che ho trovato un po' noiosetto.

Voto:⭐⭐/5


domenica 11 aprile 2021

Recensione Sogni di mostri e divinità

Titolo: Sogni di mostri e divinità
Titolo originale: Dreams of gods and monster
Autrice: Laini Taylor
Lingua originale: Inglese
Traduzione: Donatella Rizzati
Numero di pagine: 567
Editore: Fazi editore





Trama

La misteriosa Karou è una chimera unica nel suo genere: al contrario dei suoi simili, l’eroina della trilogia La chimera di Praga ha sembianze umane, impreziosite da meravigliosi capelli blu. È innamorata di Akiva, un angelo dalla bellezza eterea. Angeli e chimere sono però nemici naturali, in lotta da secoli. C’è solo un modo per ristabilire la pace: tentare un’alleanza fra le chimere e quegli angeli che, come Akiva, hanno deciso di ribellarsi al loro imperatore.
In questo terzo e conclusivo capitolo della saga entriamo subito nel vivo dell’azione: l’esercito degli angeli discende sulla Terra, in pieno giorno, in una Roma sfolgorante di sole, con uno stuolo di telecamere intente a riprendere e un pubblico sbalordito a osservare la scena. Nel frattempo, dopo il tradimento che ha portato la sua specie allo stremo, Karou sta ricostruendo l’esercito delle chimere e, grazie a un inganno ingegnoso, è ora alla guida della ribellione contro gli angeli. Il futuro della sua specie dipende da lei, ed è giunto il momento dello scontro finale. Riusciranno Karou e Akiva a realizzare il sogno di una realtà in cui i loro popoli smettano di distruggersi e in cui, forse, potrebbe esserci spazio per il loro amore?
Con queste pagine mozzafiato, caratterizzate da una tensione costante e una serie di personaggi indimenticabili, Laini Taylor conferma il suo grande talento. Un finale stupefacente per una trilogia fantasy davvero epica, una suggestiva rivisitazione moderna della mitologia classica e cristiana che ha appassionato milioni di lettori in tutto il mondo.


Recensione
Bentornati sul blog lettori! Eccoci qua col capitolo finale di questa trilogia bellissima! Ho letto questi libri grazie a un gruppo di lettura fantastico, mi ci sono ritrovata molto bene perchè la lettura è stata suddivisa per tappe ed è stato davvero interessante discutere di ciò che si era letto. Ognuna aveva la sua interpretazione e i personaggi preferiti ed è stato bello parlare insieme per avere un'idea dei vari punti di vista.
Sogni di mostri e divinità è la degna conclusione di una saga che unisce tanti elementi, non ritroviamo solo la parte fantasy ma anche un mix di emozioni capace di trascinarti completamente all'interno della storia. Come sempre lo stile dell'autrice è qualcosa di unico e ci fa sudare il finale sperato per tutto il libro. A un certo punto sembra che tutto si sia risolto poi ci si accorge che mancano ancora troppe pagine perchè sia il vero finale ed ecco che arriva la mazzata, un mix di colpi di scena e situazioni imprevedibili che vi terranno incollati alle pagine fino alla fine.
Se proprio vogliamo trovare un difettuccio a questo ultimo capitolo posso dire che la narrazione è lievemente più lenta rispetto agli altri, oltre il filone principale troviamo dei piccoli intermezzi con un nuovo personaggio che andrà però a mescolarsi alla storia principale in maniera del tutto inaspettata. Ho trovato un po' strana l'idea di inaerire un nuovo personaggio chiave nell'ultimo libro perché è stato difficile seguire le sue parti dato che erano nuove, magari se fosse stato aggiunto al secondo libro sarebbe stato meglio. Tuttavia nelle parti finali si capisce il perché di questo inserimento quindi continuando la lettura tutto diventa più fluido. A parte questo rallentamento nella prima metà del libro, nel complesso devo dire che ho amato ogni singola parola, ho trovato tutti i personaggi come sempre credibili e tridimensionali ma in questo libro la distanza tra Akiva e Karou fa davvero male al cuore! La Taylor è abilissima nel creare questa situazione di tensione ma allo stesso tempo di ricerca che corre tra i due e la stessa situazione si riverbera su angeli e chimere. Finalmente il sogno iniziale di Sulphurus sta per avverarsi e piano piano cominciano a profilarsi nuovi orizzonti e possibilità. L'autrice dice che non era sua intenzione scrivere un libro sulla guerra, ma alla fine ci si ritrova comunque in mezzo, oltre a questo però io credo che sia un libro sulla speranza, un libro che ci fa capire come sia possibile abbattere le barriere e fare fronte comune per poter realizzare un futuro migliore. Insomma questo libro è stato come al solito un misto di tante emozioni che la mano magica della Taylor fa sbocciare nel lettore, ho amato ogni personaggio ma in particolare Liraz, sorella di Akiva, che nel corso dei libri ha una forte crescita interiore e arriva finalmente a capirsi e ad aprirsi cosicché il lettore può fare lo stesso. Il finale coma al solito è dolce amaro (perchè il lieto fine perfetto a noi non piace) però sono molto soddisfatta, il libro si chiude su messaggi molto positivi.
In conclusione posso dire di aver amato questa trilogia e di essere rimasta molto colpita dalla bravura della Taylor che ha creato una storia di base molto conosciuta, ma da cui ha sviluppato motivi molto originali. Il punto forte sono i personaggi, con una psicologia e una tridimensionalità praticamente perfetta, assolutamente non banali e  ben costruiti. Lo stile poi è qualcosa che cattura per la sua capacità di suscitare emozioni e di portare il lettore dentro la storia stessa, praticamente se cercate una trilogia fantasy scritta benissimo, con una storia molto bella e con personaggi fantastici, questo è ciò che fa per voi.

Voto: ⭐⭐⭐⭐,5/5

mercoledì 7 aprile 2021

Rubrica soft trash- Beastly

Titolo: Beastly
Titolo originale: Beastly
Autrice: Alex Flinn
Numero di pagine: 384
Editore: Giunti Editore



Trama

Kyle Kingsbury, ricco, bello e popolare si prende gioco di una ragazza piuttosto bruttina della sua classe di nome Kendra, una vera e propria strega in incognito. Lei allora lo maledice per la sua cattiveria, tramutandolo in una bestia; gli concede però due anni per rompere l'incantesimo, perché pochi istanti prima di trasformarsi, Kyle compie un atto di gentilezza, donando alla ragazza della biglietteria una rosa che la sua partner si era rifiutata di indossare per il ballo. L'unico modo di rompere l'incantesimo e ritornare alla sua bellezza è amare ed essere corrisposto.

Recensione

Buongiornissimo lettori! Come vi avevo anticipato sulla pagina di Instagram ecco qua il primo appuntamento per la rubrica più trash di sempre! Solo per voi percorrerò il viale dei ricordi addentrandomi nelle letture di libri che ho letto alle superiori o addirittura affrontando nuove letture che ho selezionato apposta per voi. Piccola premessa e poi partiamo con la recensione!

Cosa intendo per soft trash: non voglio offendere nessuno quindi specifico che si tratta di un genere da me inventato che non ha per forza un significato negativo, per me nella categoria rientrano tutti quei libri young adult dove c'è di solito una storia d'amore flash, nonsense o comunque struggente. Sono quei libri che hanno nella trama un qualcosa di fantasy ma per nulla impegnativi, insomma praticamente tutto quello che leggevo dai 13 ai 17 anni per essere chiari. La cosa divertente sarà appunto analizzarli dal punto di vista di una quasi trentenne, voglio il brivido che solo il cringe può dare, quindi cominciamo!

La prima lettura per questa rubrica è Beastly che ho letto in appena una giornata. La trama non ha nulla di complicato e infatti si legge davvero in poco tempo. Praticamente è un retelling ai giorni nostri de La Bella e la Bestia e se nel 1600 potevamo quasi soprassedere alla prigionia di Belle e al fatto che si innamora del suo carceriere, qua suona tutto molto più inquietante. Ambientato ai giorni nostri una ragazza venduta dal padre drogato a un pazzo che la rinchiude per costringerla ad amarlo suona molto da psicopatico. Kyle (poi diventato Adrian, come se cambiare nome migliorasse la situazione) è un ricco viziatello che se la ride a fare il bullo a scuola, anche con le ragazze, perchè è così che si comportano i veri uomini. Tutto questo finchè non pesta i piedi a Kendra, strega centenaria sotto copertura in una scuola superiore (anche questo abbastanza inquietante) e lei lo trasformerà nella fantomatica bestia. Anzi no, ma quale bestia? Kyle-Adrian non viene mai descritto, si sa solo che è peloso e brutto. Ebbene sì le parole bello/brutto vengono ripetute ogni due righe in questo libro, perchè Kyle non diventa una bestia, diventa BRUTTO, è questo il succo del libro. E Lindy non è intelligente, sotto sequestro, sveglia, sotto sequestro, altruista e sotto sequestro, lei è BELLA e le persone BELLE non si innamorano di quelle BRUTTE. Cioè capisco il retelling e capisco che l'autrice volesse impartire la solita lezione di "essere gentile con il prossimo" e "la vera bellezza è quella interiore", però va bene nei film Disney, questo libro poteva calcare di più la mano sulle questione importanti invece che trasmettere tutto in modo così superficiale. Non ci si attacca nemmeno ai personaggi, Lindy stessa resta quasi sullo sfondo, parla tipo in due occasioni e non viene mai approfondita la sua psicologia di prigioniera. Tra l'altro il fatto che interagisca poco con Adrian è ancora più inquietante, lui ha già deciso che si deve innamorare di lei e quindi la spia addirittura prima che lei arrivi a casa sua e anche dopo non è che smette per conoscerla davvero, noooo. Lui con il suo magico specchio guarda di continuo in camera sua per sapere cosa le piace e agire di conseguenza, insomma un amore puro e disinteressato il suo. In tutto questo Kyle-Adrian vive in una casa isolato e con solo la cameriera Magda e il suo insegnante scelto appositamente cieco, Will. La cosa peggiore è che sollevano solo vaghe obiezioni al fatto che stanno per sequestrare una ragazza perchè poi i soldi del papi mettono a tacere ogni dubbio e sai...Adrian deve rompere la maledizione...come può fare senza rapire la gente?? Il finale rocambolesco un po' così, buttato a caso fa capire che alla fin fine il libro è proprio una schifezza come sembra. Lo consiglio a chi vuole passare un pomeriggio molto leggero e a chi non si impressiona di fronte ai sequestri di diciasettenni per rompere maledizioni improbabili che rendono le persone brutte e pelose. La cosa che poteva essere più interessante è il discorso finale che Adrian fa con Kendra, dopo che ovviamente si è risolto tutto. Si intuisce un passato interessante nella vita della strega e un futuro che potrebbe regalare ancora qualcosa, perchè in effetti questo è il quinto libro di una serie che ha come filo conduttore la figura di Kendra che gira per il mondo a farla pagare a viziati ragazzini figli di papà. Ovviamente questa serie non è stata tradotta in Italia (neanche da dire) perchè qua è approdato solo il primo dopo che si era saputo sarebbe diventato un film. Di certo ho apprezzato che si sia visto il punto di vista della Bestia, anche de purtroppo i momenti di riflessione sononspesso oscurati dal superficialismo. Ci sono spunti interessanti ma il concetto di persona bella/brutta resta troppo marcato, Kyle-Adrian ragiona poco sul fatto che era anche brutto dentro. Inoltre avrei voluto più approfondita la situazione di Lindy che ha una vita difficile e un parre orribile, la differenza sostanziale con la fiaba Disney è che lei non si offre volontaria per il padre ma è lui che devide di sacrificarla e questo mi ha lasciato un certo senso di fastidio dato che la storia è ambientata ai giorni nostri. Insomma fatemi sapere se avete letto questo libro e cosa ne pensate, per me è stata la prima lettura e trovo che come inizio della rubrica soft trash sia super calzante, che dite?