mercoledì 28 settembre 2022

Review party Chi ha ucciso Mr. Wickham?

Titolo: Chi ha ucciso mr. Wickham?
Titolo originale: The murder of mr. Wickham
Autrice: Claudia Gray
Traduzione: Cristina Ingiardi
Numero di pagine: 410
Editore: Piemme editore




Trama

Il mondo regency si tinge di giallo. Il romanzo che sarebbe stato scritto se Jane Austen e Agatha Christie avessero preso un tè insieme. E se i più famosi e amati personaggi di Jane Austen si scoprissero detective... o magari assassini? E un'estate molto calda a Donwell Abbey, residenza di Emma Knightley e marito, che, ormai sposati da sedici anni, si godono la meritata felicità, su cui nessuno avrebbe scommesso. Nonostante il caldo, però, i doveri della vita sociale non si fermano: Mrs e Mr Knightley stanno organizzando un summer party, i cui invitati, ivi compresi Elizabeth Bennet e il marito, Mr Darcy, sono pronti a godersi chiacchiere e socialità, conditi naturalmente di tè e buone maniere. Ma c'è qualcuno che non è affatto bene accetto: Mr Wickham, il personaggio più cattivo di Orgoglio e pregiudizio, l'odioso amico di Darcy, che gli altri ospiti, in barba al bon ton, sarebbero ben felici di vedere morto. Eppure restano tutti a bocca aperta quando si ritrovano davanti nientedimeno che il suo cadavere. Adesso che ci è scappato il morto, gli invitati sono tutti nella lista dei sospettati, e tutti sono ugualmente prigionieri della splendida casa di campagna dei signori Knightley, consapevoli che tra loro c'è un assassino. Tra Emma, L'abbazia di Northanger, Ragione e sentimento e naturalmente l'intramontabile Orgoglio e pregiudizio, un irresistibile giallo regency che è anche un gioco letterario in cui figurano tutti, ma proprio tutti, i personaggi più amati di Jane Austen.

Recensione

Chi ha ucciso mr Wickham si presenta come un giallo a sfondo storico, ambientato in epoca regency. Nonostante i personaggi siano fittizi, sono conosciuti da tutti, o almeno, dagli appassionati di Jane Austen. Ebbene sì, in questo romanzo tornano alla carica i personaggi più conosciuti e più amati dei suoi romanzi, ma non solo. Gray è riuscita a introdurre nuovi personaggi e a dargli una propria personalità e inoltre è riuscita a ricreare delle nuove versioni credibili. Parlo infatti di mr Wickham stesso, conosciuto in Orgoglio e pregiudizio, prima uomo dai dubbi valori morali e ora uomo che riesce a tenere in scacco la vita di molte persone grazie ai suoi inganni. 
Si vede che l'autrice è un'appassionata di Jane Austen perché nonostante si prenda qualche licenza (tutte spiegate nelle note finali), è riuscita a utilizzare i personaggi che conosciamo e dargli un'evoluzione veritiera e che rispecchia le loro personalità. Forse solo il capitano Wentworth è più marcato rispetto al suo romanzo di origine (Persuasione), però lo si perdona perché serve all'evoluzione della storia. La sua passione di vede anche nello stile e nella forma del romanzo, ricalca molto quella dell'epoca perché ci sono lunghi tratti introspettivi e flussi di coscienza dei vari personaggi. Se posso trovare una nota negativa è che i vari pov sono davvero tanti e spesso si alternano in maniera discontinua per cui il ritmo viene rallentato per abituarsi al nuovo interlocutore. Per questa ragione la parte introduttiva è molto lunga, ci vengono presentati tutti i personaggi con le loro personalità e pensieri e Gray si prende decisamente il suo tempo per farlo, questo va a nuocere un po' alla parte del giallo che subito è tralasciata e non si crea quella suspense che ci si aspetterebbe. Più che un giallo vero e proprio lo definirei un romanzo omaggio alla Austen dove l'indagine fa solo da contorno. Infatti gli indizi per svelare il mistero vengono dati in modo molto frammentario e non consentono al lettore di arrivare a capire da solo chi potrebbe essere l'assassino, ma non fraintendetemi, non l'ho trovato un brutto libro, anzi.
Ho apprezzato molto che Gray si sia cimentata in altri generi oltre il fantasy, il giallo è un tipo di romanzo molto complesso da scrivere e si può perdonare qualche "errorino", soprattutto perché la parte dell'ambientazione, lo stile e i personaggi stessi sono molto ben curati. L'autrice è riuscita a inserire anche molti temi che però risultano un po' troppo moderni per l'epoca e i personaggi, ma credo che sia comunque un modo per omaggiare la Austen, conoscendo i suoi scritti, se fosse vissuta ai nostri giorni, avrebbe probabilmente trattato le stesse cose. Non posso svelarvi di più perché alcuni dei temi sono fortemente legati al mistero da risolvere e quindi non posso che dirvi di leggere il libro se siete curiosi 😁

Voto ⭐⭐⭐,5/5

Ringrazio Francesca di Coffee&book per aver organizzato l'evento e per avermi scelta e la casa editrice Piemme per copia 




martedì 27 settembre 2022

Review party Demone nel bosco

Titolo: Demone nel bosco
Titolo originale: Demon in the woods
Autrice: Leigh Bardugo
Disegni: Dani Pendergast
Traduzione: Roberta Verde
Numero di pagine: 216
Editore: Mondadori




Trama

Eryk e sua madre, Lena, hanno trascorso la loro esistenza fuggendo incessantemente da un luogo all'altro, con la convinzione che, forse, per loro non esista proprio un porto sicuro. Perché entrambi non solo sono Grisha, ma sono i più potenti e letali tra loro. Temuti da chi vorrebbe ucciderli e braccati da chi vorrebbe sfruttarne i doni, devono cercare di tenere nascoste le loro capacità ovunque vadano. Ma talvolta i segreti più pericolosi trovano comunque il modo di venire a galla... Questo graphic novel, scritto da Leigh Bardugo e illustrato da Dani Pendergast, è il prequel di "Tenebre e Ossa", tassello indispensabile del GrishaVerse che permette di gettare un po' di luce sulle origini di un destino tanto grandioso quanto sinistro, quello del temuto e potentissimo Oscuro.

Recensione 

Amanti del Grishaverse venite a me! Ecco qua una graphic novel per tutt3 l3 appassionat3 di questo universo fantasy. Il fumetto in sé si presenta come un prequel di Tenebre e ossa ma forse non è del tutto giusto presentarlo così. In realtà narra di un episodio della vita di uno dei personaggi più controversi di sempre: L'Oscuro. La storia è ambientata quando ancora non era conosciuto come tale e, anzi, passava la sua vita nascondendosi. Il mondo in cui vive è apertamente ostile verso i grisha ed è questo il motivo che li spinge a vivere di sotterfugi, false identità e sempre in fuga. 
Ho apprezzato la vicenda, non è troppo lunga e complessa, si legge bene ed è interessante vedere lo stacco tra questo ragazzo timoroso e quello che poi sarà un tiranno senza scrupoli. Senza volerlo giustificare si capisce il perché di molte sue scelte future ma la domanda sorge spontanea, ne avevamo bisogno? No. Non è una tappa fondamentale nella lettura dei libri della Bardugo, eppure il mio consiglio agli amanti del genere e della saga, è di prenderlo, o almeno leggerlo. I disegni e l'edizione sono molto curati e davvero ben fatti e per un senso di completezza/ collezionismo è bello averlo. Salta subito all'occhio che sono usati soprattutto colori freddi per Eryk e sua madre, che danno al volume un tono malinconico, mentre per il villaggio sono stati usati toni caldi e accoglienti. Lo stile è semplice e pulito ma di impatto, è costituito da molti primi piani mentre spesso l'ambientazione circostante è appena accennata e fa da contorno alle figure da mettere in risalto. Mi è piaciuto molto come è stato reso il potere di Eryk/l'Oscuro, la sua tenebra qua ha vita propria, sembra quasi una coscienza ed è stata resa sulla carta come una cosa fluida che dà una falsa idea di qualcosa di dolce e armonico.
Come dicevo la lettura è veloce grazie alle poche pagine, ma è comunque sviluppata bene, ho apprezzato che si mostrasse anche un lato di sua madre che non conosciamo e così credo che la saga sia più completa. Ormai lo sapete che non sono una grande fan del personaggio dell'Oscuro però l'ho letto con piacere per un senso di curiosità. Super consigliato ai fan del Grishaverse ma anche a chi, come me, sente di aver bisogno di completezza e magari ha un po' di nostalgia di questo mondo.

Voto⭐⭐⭐⭐/5

Ringrazio Alessandra di Raggywords per aver organizzato l'evento e la casa editrice Mondadori per la copia digitale.



lunedì 26 settembre 2022

Review party Victories greater than death

Titolo: Victories greater than death- La pietra di Talgan
Titolo originale: Victories greather than death
Autrice: Charlie Jane Anders
Traduzione: Leonarda Grazioso
Numero di pagine: 330
Editore: Fanucci editore



Trama

Tina Mains non è un'adolescente comune. Ha un lume di salvataggio interplanetario nel petto, e trascorre ogni giorno di vita sulla Terra in trepidante attesa che questo lume si attivi e che i suoi alleati alieni, che da piccola l'avevano nascosta sulla Terra per proteggerla, la vengano a prendere per riportarla nello spazio e permetterle di compiere il suo destino: sconfiggere un terribile nemico intergalattico e far trionfare la giustizia. In quest'ardua impresa spaziale, Tina potrà fare affidamento sulla sua migliore amica Rachael e su un equipaggio di alieni e terrestri determinato a portare a termine la missione, costi quel che costi. Riusciranno a salvare l'universo da ciò che lo minaccia e a ristabilirne l'equilibrio?


Recensione

Finalmente una lettura che porta una ventata di aria fresca! Era ormai troppo tempo che non mi dedicavo a un libro di fantascienza e non posso essere più felice di averlo fatto. 
È stata una lettura fantastica (in tutti i sensi) perché mi era mancato tornare nello spazio, ma soprattutto perché l'autrice è riuscita a creare qualcosa di bellissimo. Il libro si presenta come un'avventura, ma anche come una critica sociale ad alcuni dei comportamenti odierni che, si spera, in futuro potranno essere migliorati o radicalmente cambiati. Ma non solo i temi sociali affrontati sono moltissimi e tra i più disparati, sono anche trattati molto bene e con cognizione di causa. Non è il solito libro costellato di frasi fatte che attirano l'attenzione e poi lasciano cadere gli argomenti nel vuoto, no, qui sono trattati in maniera chiara e comprensibile. Innanzitutto la Anders è riuscita a ricreare una struttura sociale molto forte, il worldbuilding è ben strutturato e molto vario e allo stesso modo lo sono i personaggi. L'autrice ha ricreato specie aliene delle più disparate ma lo ha fatto in modo ragionato, infatti sono credibili e piene di particolari, ogni volta che ci viene data anche una minima informazione sono stata presa dalla gioia, innanzitutto perché così è stato più facile per me immaginarli e in secondo luogo perché è sintomo di grande inventiva e di cura dei dettagli. In netto contrasto invece è Tina, la protagonista. Se a livello psicologico di lei sappiamo tutto, sono praticamente assenti le sue descrizioni fisiche e questo per una volta non è sinonimo di disattenzione da parte dell'autrice. Credo che l'intento fosse quello di far identificare l3 lettor3 con lei, insomma, ognunə è liberə di immaginarla come più lə piace, chi ci impedisce, anzi, di immaginarla come noi stess3? Allo stesso modo ho amato che ogni volta che un individuo si presentava specificasse in quale genere si identificava, se si identificava in un genere, è stata un'idea geniale e soprattutto inclusiva. Quindi i grandissimi punti a favore sono l'inclusività e anche l'accettazione di ogni personaggio, ma anche le critiche sociali che non si colgono troppo difficilmente. La Anders è riuscita a ricreare una società utopistica, ma fortemente auspicabile, in cui coesistono gli essere più differenti e in cui nemmeno le differenze linguistiche creano delle barriere grazie a congegni che permettono di capire ogni lingua e idioma. Altre critiche sociali che compaiono sono quelle al colonialismo che porta sempre distruzione e soprattutto è presente una critica alla guerra e alle gerarchie di potere, è palese la sfiducia delle nuove generazioni nelle autorità che sono propense all'annientamento e alla distruzione invece che a cercare di rimediare agli errori del passato. Del resto non è mai auspicabile né duratura una pace portata a suon di uccisioni. In questo senso ho apprezzato che il nemico si muovesse spinto da reali motivazioni date soprattutto da traumi, ma che non è mai stato biasimato né giustificato, viene fermato perché è realmente la cosa giusta da fare e non perché l'eroe dovesse agire in quanto tale e basta. È un libro, quindi, che si rivolge con speranza ai nostri giovani e alle prossime generazioni che si spera vivranno meglio in questo mondo, rimediando ai troppi errori che sono stati commessi. 
Quindi tantissimi temi sociali trattati in maniera egregia e soprattutto senza troppa pesantezza, infatti si potrebbe pensare che la lettura sia proceduta in modo lento e stentato, invece è stato tutto l'opposto. La Anders ha uno stile fresco e frizzante, ironico e divertente, le pagine scivolavano via velocissime senza che me ne accorgessi e ci si ritrova proiettati fin da subito dentro la storia. 
Altro grande punto a favore è il lavoro davvero complesso di traduzione, tradurre il neutro per le persone che non si identificano in un genere binario non è stata una cosa semplice. Infatti non vengono utilizzati simboli come schwa o asterischi, che spesso sono una scelta editoriale, per cui rendere tutto questo nella traduzione deve essere stato un lavoro molto complesso perché si è dovuto decidere tra usare lunghe parafrasi per tradurre alcuni punti, oppure attribuire un genere. Nel caso leggeste questo libro e aveste dei dubbi la traduttrice Leonarda Grazioso si è dimostrata davvero una persona gentilissima pronta a fugare i dubbi, per cui consiglio la consultazione con lei per capire alcune scelte nel caso ne sentiste il bisogno. 
Se tutto questo ancora non vi ha convinto a leggere questo libro posso solo aggiungere che tutti i nostalgici di Star Trek e della cara vecchia fantascienza anni settanta, non resteranno delusi perché in questo libro si ha come la sensazione di tornare a quei tempi anche se tutto ha subito una generosa rimodernata e si mostra in modo più innovativo. I piccoli difetti sono trascurabili per cui consiglio fortemente questa lettura che saprà soddisfare soprattutto le nuove generazioni che credo (e spero) si sentiranno più che mai rappresentate.

Voto ⭐⭐⭐⭐,5/5

Ringrazio Francesca di @coffee&books per aver organizzato l'evento e per avermi scelta e la casa editrice Fanucci per la copia omaggio.







venerdì 23 settembre 2022

Recensione La collezionista di anime

Titolo: La collezionista di anime
Titolo originale: The keeper of night
Autrice: Kylie Lee Baker
Traduzione: Sofia Brizio
Numero di pagine: 290
Editore: Fanucci editore




Trama
Metà mietitrice britannica, metà shinigami giapponese, Ren Scarborough ha raccolto anime per le strade di Londra per secoli. Ci si aspetta che obbedisca alla dura gerarchia dei mietitori che la disprezzano, perciò Ren nasconde ogni emozione ed evita i suoi aguzzini come meglio può. Quando perde il controllo delle proprie abilità shinigami lascia Londra e fugge in Giappone per cercare l’accoglienza che non ha mai ricevuto dai suoi compagni mietitori. Seguita dal fratello minore, l’unico a prendersi cura di lei, Ren entra negli inferi giapponesi per servire la dea della Morte... ma scopre che anche qui deve dimostrare di esserne degna. Determinata a guadagnarsi il rispetto, accetta un compito impossibile – trovare ed eliminare tre pericolosi spiriti yokai – e realizza fino a che punto è disposta a spingersi per rivendicare il suo posto al fianco della Morte.
Una ragazza collezionista di anime, divisa fra due mondi, cerca il suo destino in questa dilogia dark fantasy inquietante e irresistibile, ambientata nel Giappone di fine Ottocento.

Recensione

La collezionista di anime è stata una lettura un po' grigia, è uno young adult che rispecchia tutti i canoni del target e forse sono un po' troppo fuori età. Non è un brutto libro perché comunque lo stile è molto scorrevole e la mitologia giapponese è affascinante, però presenta qualche difettuccio. Di certo le note positive sono date, come dicevo, dalla mitologia e dal folklore giapponesi, ricreati in modo perfetto in molti particolari. Sono presenti spiriti e fantasmi di questa cultura e anche le tradizioni e le leggende sono presentate molto bene. Per contro però l'ambientazione poteva essere più accurata perché, sebbene la storia sia ambientata nell' 800, se la cosa non ci venisse detta non ci sarebbe nulla a farcelo capire. È evidente la conoscenza della cultura da parte dell'autrice però forse sarebbe stato più coinvolgente se fosse stato curato anche l'ambiente in sé.
I personaggi non mi hanno coinvolto particolarmente, Ren è egoista fredda ma non così tanto come crede, in realtà è molto affezionata al fratello e per tutto il libro si lascia guidare dalle emozioni. È un personaggio contraddittorio perché spesso si presenta lei stessa come un essere solo e distaccato, ma in realtà ricerca sempre l'approvazione altrui ed è accecata dai sentimenti. Neven è quasi troppo buono per essere un mietitore o per essere un personaggio credibile, segue Ren fino all'altro capo del mondo ma poi entrambi non riescono a mettersi nei panni dell'altro creando così situazioni di conflitto troppo forti. Hiro non sono riuscita a inquadrarlo, ha un animo troppo mutevole per me, posso solo dire che alcune cose accadono davvero troppo in fretta e la sua storia con Ren è precipitosa, ho dovuto tenere a mente spesso che è uno young adult e quindi alla fin fine si sono comportati come ci si aspetterebbe visto il target.
La lettura è stata veloce, è un libro in cui gli eventi non hanno molti momenti di calma e l'azione si mantiene alta per quasi tutta la storia, grande punto a favore è il finale, del tutto inaspettato (anche se molti indizi in realtà si colgono durante la lettura), purtroppo però tutto accade davvero velocemente e nelle ultime pagine succede di tutto. È un peccato che tutto si svolga così in fretta, però lascia di certo molta voglia di leggere il secondo volume per vedere come andrà. 
In conclusione è stata una lettura godibile e scorrevole, di certo avrei voluto più approfondite molte parti e, soprattutto, le scene di azione descritte meglio, ma tutto sommato posso dire che comunque intrattiene. La mitologia e il folklore giapponese sono trattati veramente molto bene, quasi troppo, siccome il Giappone viene idealizzato un po' all'eccesso rispetto alla cultura inglese che si presenta all'inizio del libro. I personaggi non mi hanno fatto impazzire, però sono molto curiosa di scoprire dove l'autrice andrà a parare con il secondo volume e soprattutto vorrei vedere se Ren riuscirà finalmente a crescere e a cambiare alcuni suoi atteggiamenti.

Voto ⭐⭐⭐/5

Ringrazio la casa editrice Fanucci per la copia e la collaborazione

martedì 20 settembre 2022

Review party nella mente di Sherlock Holmes

Titolo: Nella mente di Sherlock Holmes- Il caso del biglietto misterioso
Titolo originale: Dans la tête de Sherlock Holmes. L'affaire du ticket scandaleux
Autore: Cyril Liéron
Disegni: Benoit Dahan
Traduzione: Giovanni Zucca
Numero di pagine: 104
Editore: Mondadori (Oscar Ink)






Trama

Una semplice diagnosi medica pronunciata dal dottor Watson rivela risvolti inaspettati. E il ritrovamento di una polvere misteriosa sugli abiti del paziente insieme al biglietto per uno spettacolo molto particolare spingono Sherlock Holmes a far luce su un complotto molto più grande che vede coinvolto un perfido mago dai poteri in apparenza inspiegabili…
Nei romanzi di Conan Doyle, Watson poteva osservare solo il volto di Sherlock Holmes. Ma in questa indagine senza precedenti siamo trascinati letteralmente nella mente del geniale detective, seguiamo il filo dei suoi ragionamenti e attraversiamo l’architettura del suo mondo segreto.


Recensione 

Ecco una lettura coi fiocchi! Questa graphic novel ci trascina dentro la mente del famoso detective in un caso inventato ma che non ha nulla da invidiare a quelli di Sir Arthur Conan Doyle. I disegni e la storia sono intrecciati in un tutt'uno, uno non può vivere senza l'altro poiché il filo rosso che collega gli eventi sarà sempre presente in scena e molti degli indizi sono disseminati nelle pagine e nei disegni stessi. Le tavole, infatti, hanno tutte un taglio diverso, quasi vivo, e sono ricchissime di particolari e molto dettagliate. Per questo ho amato questa lettura, è una caccia al tesoro continua che autore e disegnatore sono riusciti a ricreare egregiamente. Ci mostrano perfettamente come funziona la mente complessa di uno dei più famosi investigatori al mondo e ce la presentano sotto forma di una soffitta dove risiedono tutte le conoscenze di Sherlock, catalogate per argomenti e per importanza. Credo che siano riusciti a ricreare bene le personalità di Watson e Sherlock sia tramite le parole, sia tramite i disegni. Infatti Watson ha linee più morbide e Sherlock invece è spigoloso, tutto luci e ombre, con uno sguardo da folle a tratti e ricreato con una tecnica che ricorda le venature del legno. Inoltre l'uso dei colori ci fa sempre capire quando ci si ritrova nella sua mente e nei suoi ragionamenti perché sono in toni freddi e bucano la pagina con la loro tridimensionalità. Il resto della storia è invece in toni più tenui e in colori seppia e questo ci permette di cogliere meglio gli indizi, che hanno colori più vividi.
La storia di per sé è ben strutturata e intricata, certo, gli autori cercano di dare una mano sottolineando parole chiave e indizi, ma è solo grazie al genio di Sherlock e a qualche ragionamento sconsolato di Watson, che si arriva al colpevole. La piccola pecca è il finale che forse si svolge in modo precipitoso però tutto il resto della storia compensa abbondantemente. Una lettura che mi ha stregato e che ho fatto tutta d'un fiato, consiglio vivamente di possedere una copia cartacea perché in digitale non rende allo stesso modo, è molto interattiva come lettura e gli indizi di cui parlavo prima si capiscono solo se si ha fra le mani il libro fisico. 
Altro grande punto a favore è il messaggio che vuole trasmettere, non si capirà chiaramente fino alla fine ma è una denuncia al colonialismo e ai danni che gli imperi coloniali hanno portato e continuano a portare nel mondo.
Insomma è una lettura che consiglio vivamente a tutti gli appassionati di Sherlock perché non ve ne pentirete di certo, davvero una bellissima avventura!

Voto ⭐⭐⭐⭐⭐/5

Ringrazio Silvia di Feelingbookish18 per aver organizzato l'evento e per avermi scelta, e la casa editrice per la copia in digitale, non perdete le altre recensioni sui blog!


lunedì 12 settembre 2022

Recensione Eterya- gli amuleti della dea

Titolo: Eterya - gli amuleti della dea
Autrice: Barbara Manca
Numero di pagine: 399
Editore: La corte Editore





Trama 

I regni di Eterya sono soggetti da sempre al dominio del Consiglio dei Saggi, il cui unico intento è quello di far perdurare una pace che resiste da più di mille anni. A tale scopo è stato istituito il sistema dei Certificati di Nascita Regolare e coloro che non ne sono in possesso vengono uccisi all'istante. E in questo mondo, stretto nella morsa del controllo e della paura, che si muove Ann. Cresciuta alle pendici di un villaggio remoto e dimenticato, vorrebbe essere una ragazza qualunque ma sa di non esserlo. Ann è una Senza Certificato, un'orfana, e per questo condannata a una vita in fuga. L'incontro della giovane con Sion, però, stravolge ogni cosa. Perché Sion è un Mezzo, nato dall'unione tra un Oscuro e un umano, ma soprattutto è il braccio destro della Regina-Mostro Edem e sembra conoscere Ann meglio di quanto lei conosca se stessa. Quando il destino della ragazza si intreccia con quello della sovrana le sue certezze crollano gradualmente. Chi può dire dove giace il male? Se la linea di confine tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato sembra essere così evanescente, da quale parte sceglierà di stare Ann?


Recensione

Eterya è stata una piacevole scoperta, non conoscevo il libro e quando la casa editrice me lo ha proposto ho deciso di provare e sono stata molto felice di aver accettato perché è stata una bellissima lettura.

Il libro parte subito in quarta, nelle prime pagine vengono fornite al lettore molte informazioni, quasi troppe, però la storia prende subito il via e in breve tempo succedono molte cose, il ritmo è incalzante e ho divorato in fretta questa prima parte. Nella seconda metà il ritmo del libro è meno frenetico, succedono comunque molte cose ma non c'è più la parte incalzante. Questo non è assolutamente un male perché ci permette di conoscere meglio tutti i personaggi tramite anche i vari punti di vista e ci fa entrare di più nella storia che si sviluppa su un piano politico e sulla ricerca degli amuleti.
Decisamente un punto a favore è il fatto che nulla è prevedibile, ci son molti elementi tipici di un fantasy perché ci sono gli oggetti magici che devono essere ritrovati, eroine prescelte e predestinate e la lotte alle ingiustizie, nonché una lotta tra luci e tenebre. Però nonostante ciò molti colpi di scena non me li sarei mai aspettati e decisamente non mi aspettavo più di un risvolto preso dalla storia. 
I messaggi che la lettura ci trasmette sono molto chiari e attuali, a Eterya chi vive senza Certificato viene perseguitato e ucciso e risulta quindi lampante la denuncia a questo tipo di ingiustizie e di classificazione. È evidente anche la denuncia sociale perché chi ha i mezzi può comprarsi fonti certificati, mentre le classi più povere sono sempre costrette alla fuga. La lotta alle discriminazioni è alla base del libro, tuttavia, come spesso accade, questa lotta finisce per passare dalla parte del torto perché si svolge tramite l'uso della violenza e della paura. I buoni propositi ci sono ma sono perseguiti nel modo sbagliato e i dilemmi morali si riflettono sui personaggi e in particolare sulla protagonista, Ann. Non mi sento di biasimarla del tutto per alcune scelte prese data la complessità dell'argomento, ma forse è per questo che Ann non mi è piaciuta del tutto come protagonista. Spesso fa dei ragionamenti troppo semplicistici e così il lettore viene "imboccato", anche se dal contesto si capisce benissimo quali sono le cose negative. Non fraintendetemi, non è un brutto personaggio, anzi, nei suoi errori e nel suo comportamento è molto umana e fallibile e proprio grazie a questo risulta veritiera, è, infatti, un personaggio credibile e tridimensionale. Sono, invece, rimasta conquistata da Sion e Damarc, due individui agli antipodi ma che allo stesso tempo sono fedeli alle loro convinzioni, per cui non sono così diversi come credono. I personaggi 
L'ambientazione è particolare e richiama gli elementi, ogni regno che forma questo mondo è creato per ricordarli, quindi ci saranno paesaggi ghiacciati e verdi foreste, in un mix che non risulta mai confusionario, così come la parte socio-politica del libro, semplice ma ben costruita. 
Insomma è un fantasy molto buono, ci sono tanti elementi comuni a molte letture ma ho apprezzato che l'autrice gli abbia dato un tocco personale e sia riuscita a creare qualcosa di originale, i colpi di scena portano sempre dalla parte opposta a quella che si pensa e i personaggi sono complessi e veritieri, ben costruiti e con una psicologia profonda. Il cliffhanger finale lascia a bocca aperta, decisamente non vedo l'ora di continuare la storia e scoprire come si evolverà!

Voto ⭐⭐⭐⭐,5/5

Ringrazio la casa editrice per la copia omaggio e la fiducia!