mercoledì 28 luglio 2021

Review Party Harrow la Nona

Titolo: Harrow la Nona
Titolo originale: Horror the Ninth
Autrice: Tamsyn Muir
Traduzione: Francesca Crescentini
Numero di pagine: 540
Editore: Mondadori



Trama

Harrowhark Nonagesimus, l'ultima necromante della Nona Casa, è stata ingaggiata dall'Imperatore per combattere una guerra che non si può vincere. Fianco a fianco con la rivale che più detesta, Harrow deve perfezionare le sue arti e diventare un angelo della non-morte. Ma si sente sempre peggio, la sua spada le dà la nausea e persino la mente minaccia di tradirla. Chiusa nell'atmosfera gotica del Mithraeum dell'Imperatore con tre insegnanti poco amichevoli, inseguita dai fantasmi pazzi di un pianeta assassinato, Harrow deve affrontare due scomodi interrogativi: c'è qualcuno che sta provando a ucciderla? E, qualora ci riuscisse, l'universo sarebbe un posto migliore senza di lei?


Recensione

Bentornati sul blog lettori! Per questo review party ringrazio Ylenia di Reine_deslivres e la casa editrice Mondadori per avermi scelta e per la copia in digitale. 
Partiamo dal fatto che Gideon era un libro con del potenziale che per me non era stato sviluppato al meglio, per questo ho deciso di dare un' occasione al secondo volume. Purtroppo devo dire che è stata una delusione terribile, per il primo 70/75% del libro non succede praticamente nulla e anzi il lettore ne esce con fatica e molto confuso. Innanzitutto si alternano due tipi di narrazione, una in seconda persona singolare e una terza persona singolare. Già in questi passaggi il lettore si destreggia con fatica, aggiungiamo poi che una parte della narrazione è ambientata nel presente e una parte è una lunghissima serie di flashback in qualche modo sbagliati. Ne sono uscita davvero con fatica. Harrow mi era piaciuta molto nel primo libro ma qua diventa l'ombra di sé stessa, per me è cambiata troppo e in negativo, la narrazione e Harrow stessa si trascinano in modo lento attraverso le pagine e sono rimasta parecchio delusa. Lo ammetto, questa introduzione lunghissima che supera la metà del libro mi ha davvero messa a dura prova, ma finalmente nelle pagine finali si riprende un po' e il lettore comincia a capirci qualcosa. In questa parte finale ritroviamo personaggi che abbiamo visto nel primo e i colpi di scena sono molti, tuttavia l'ho trovata comunque caotica e di certo non basta a compensare la quasi totalità del libro composta da nulla. Il finale stesso mi sembra buttato lì a caso, giusto per creare un cliffhanger che invoglia a continuare la lettura.
In sostanza per me il libro è stata una fatica, credo che la scrittura della Muir non faccia per me, troppo caotica e indefinita. La nota positiva è che rispetto al primo libro il worldbuilding è un filino più definito quindi si riesce a immaginare meglio la cornice, ma comunque resta pieno di vocaboli inventati e poteri necromantici sciorinati tra le righe senza un minimo di spiegazione e quindi la scena del dettaglio resta nebulosa. La storia in sé ha del potenziale ma anche qui resta troppo sul vago, le cose sono solo accennate e quando si hanno dei colpi di scena sono frettolosi, lanciati nella narrazione per poi chiudere in fretta. In conclusione il libro è molto caotico e si fa fatica a capire il nesso tra i vari passaggi, quando finalmente si ha un po' di chiarezza la narrazione diventa più incalzante ma comunque confusionaria. Tutto ciò però è troppo poco e arriva troppo tardi per compensare la parte molto lenta e molto lunga che è l'inizio, di certo il finale inaspettato spinge il lettore a voler scoprire cosa succede ma per me credo che l'avventura si concluderà qua.

Voto: ⭐⭐/5

martedì 27 luglio 2021

Review Party Ready Player One

Titolo: Ready Player One
Titolo originale: Ready Player One
Autore: Ernest Cline
Traduzione: Laura Spini
Numero di pagine: 480
Editore: Mondadori




Trama

Nell'anno 2045, la realtà è un brutto posto. Gli unici momenti in cui Wade Watts riesce a sentirsi davvero vivo sono quelli che trascorre connesso a OASIS, il vasto universo virtuale dove gran parte dell'umanità passa le sue giornate. Quando l'eccentrico creatore di OASIS muore, un video diffonde una serie di complicati indovinelli basati sulla sua ossessione per la cultura pop del passato. Chiunque riuscirà a risolverli per primo erediterà la sua immensa fortuna - e il controllo di Oasis. Wade riesce a scovare il primo indizio, e subito si ritrova assediato da rivali pronti a uccidere pur di sottrargli ciò che gli spetta. La gara è cominciata - e vincere è l'unico modo per sopravvivere.


Recensione

Geek e nerd di tutto il mondo unitevi! Eccoci qua per questo review party super nerd organizzato da Alessandra di Raggywords in collaborazione con Mondadori che ringrazio. Era da anni che volevo leggere questo libro dopo aver amato il film e finalmente ho avuto la possibilità di farlo. Che dire, è stato un viaggio all'insegna della cultura pop anni '80! Devo dire che essendo nata nel decennio successivo ho colto alcune citazioni mentre altre non le ho riconosciute, ma per fortuna abbiamo internet ovunque al giorno d'oggi.
Andiamo con ordine e partiamo dallo stile di Cline, molto scorrevole e capace di creare le scene in modo fluido. Se ci pensate non deve essere stato facile poiché ha dovuto creare un mondo distopico/futuristico con le proprie leggi e la propria storia e in questa narrazione ha infilato un altro mondo ancora, quello di OASIS, con altre regole ancora. Per cui tanto di cappello, una storia dentro la storia, entrambe costruite in modo magistrale e in grado di portare il lettore fra le pagine del libro. 
È impressionante la quantità di piccoli e grandi riferimenti che è riuscito a incastrare nella narrazione, a volte sono solo citazioni veloci, altre vengono proprio utilizzate per far procedere la storia, come nel caso delle prove da superare per raggiungere l'easter egg di Halliday. In questo senso dimenticate ciò che avete visto nel film perché il libro è proprio un'altra storia. Trovo che entrambi siano belli e validi ma le storie differiscono molto. Ho apprezzato infatti che nel libro Wade sia più umano e fallibile, per superare alcune delle prove deve appoggiarsi molto ad altri che gli danno suggerimenti chiave. Inoltre lo sviluppo della sua storia con Art3mis è più veritiero poiché si sviluppa nel corso del tempo. In questo senso trovo che sia più credibile anche la corsa all'egg che si svolge nell'arco di un anno poiché mostra in modo dettagliato i passaggi e anche la risoluzione degli indovinelli, rendono così il tutto veritiero. Insomma Cline ci trascina in un mondo che io vorrei esplorare sicuramente, ormai la vita di tutti gira intorno e dentro OASIS e chi non vorrebbe provare una realtà virtuale così palpabile? Persino io che non sono un'amante dei videogiochi sono molto tentata per via di tutte le possibilità offerte da questo mondo secondario. Insomma la lettura per me è consigliata a tutti, nostalgici dei fantastici anni '80, geek, amanti dei videogiochi ma anche amanti di un buon libro. Con una scrittura fluida e cruda Cline ci mostra quello che potrebbe essere un futuro non troppo lontano e devo dire che la tentazione di raggiungerlo è tanta.
In un mondo che sta collassando, dove non ci sono più risorse né mezzi per vivere, OASIS rappresenta la salvezza, una realtà virtuale dove rifugiarsi per poter essere sé stessi, lavorare e studiare. Un inno ai videogiochi vrmmo che per alcuni sono reali come la realtà stessa.

Voto ⭐⭐⭐⭐/5



venerdì 23 luglio 2021

Recensione Guida al fantasy- Cos'è il fantasy

Titolo: Guida al fantasy /1- Cos'è il fantasy
Autrici: Gloria Bernareggi e Sephira Riva
A cura di: Giulia Abbate e Elena Di Fazio
Numero di pagine: 47
Editore: Delos Digital




È la prima volta che mi trovo ad affrontare la recensione di un saggio perché un genere che di solito non leggo, visto il tema, però, sono stata molto tentata e ho accettato la collaborazione con moedisia, ossia Gloria e Sephira, autrici di questo saggio a puntate. Ringrazio molto le autrici per la copia digitale e per la richiesta di collaborazione. 
Il titolo è molto esplicativo poiché già da questo possiamo intuire gli argomenti su cui verterà la lettura. Da amante del fantasy non potevo lasciarmi sfuggire questa piccola guida che aiuta il lettore a districarsi nel complesso mondo fantastico, ma aiuta anche gli scrittori che vorrebbero lanciarsi in questo genere. Trovo anzi che molti degli autori già pubblicati dovrebbero dare una lettura a questa infarinatura iniziale, soprattutto al capitolo riguardante la verosimiglianza e la coerenza, dato che in alcuni libri usciti di recente i buchi di trama la fanno da padrone. Ma tralasciando questa velata critica, vado a concentrarmi su questa prima uscita. 
Innanzitutto ho apprezzato moltissimo i toni utilizzati poiché il linguaggio accademico usato porta finalmente il fantasy su un piano narrativo pari a quello di altri generi. Troppo spesso viene bistrattato e relegato a lettura di serie B, infantile ed escapista, ma grazie alle abili parole di Gloria e Saphira e a una bibliografia di tutto rispetto, si può finalmente intavolare una conversazione adulta e civile su questo genere. Posso dire che mi sta molto a cuore la prima parte dove si analizza cosa è davvero questo genere e dove si spiega perché non è così infantile come molti credono, il tutto sempre con toni rispettosi che molto spesso mancano al giorno d'oggi. Difatti ho apprezzato moltissimo che sia stato sottolineato come messaggi importanti vengono trasmessi spesso attraverso il genere fantastico, bisogna avere una mente critica per cogliere questi messaggi che spesso sono nascosti e quindi non fermarsi solo alla mera superficie. Questa è una cosa che non si prende spesso in considerazione quando si critica questo genere e invece ritengo che sia molto importante dare valore ai messaggi profondi che spesso si nascondono dietro alle vicende dei protagonisti. Altra parte che ritengo molto rilevante è quella sulla verosimiglianza, gli autori che scrivono di questo genere devono spesso faticare più di altri poiché devono creare mondi ex novo con proprie leggi, geografie e abitanti e il tutto deve essere credibile. Le autrici sono state perfette nel sottolineare come tutto debba risultare vero agli occhi del lettore e ho apprezzato molto il paragone con il cinema. Noi guardiamo un film e siamo coinvolti a livello emotivo, ma sappiamo che non è la realtà. La stessa cosa accade con la lettura del genere fantastico, dobbiamo sentirci parte della storia, viverla, coglierne i messaggi nascosti e per fare questo l'autore deve essere molto abile. Insomma questo primo volume mi è piaciuto tantissimo, con toni davvero esperti Gloria e Saphira ci aiutano a districarci nel mondo difficile rappresentato da questo genere, ne consiglio la lettura a tutti, sia lettori di fantasy, sia scrittori/neo scrittori, sia lettori scettici che non si sono mai approcciati al genere.
Non vedo l'ora di leggere il secondo volume che analizzerà i vari sottogeneri e preparatevi perché saranno parecchi!

Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐/5

giovedì 15 luglio 2021

Review Party La casa sul mare celeste

Titolo: La casa sul mare celeste
Titolo originale: The house in the cerulean sea
Autore: T.J. Klune
Traduzione: Benedetta Gallo
Numero di pagine: 348
Editore: Mondadori




Trama
Linus Baker è un assistente sociale impiegato al Dipartimento della Magia Minorile. Il compito che esegue con scrupolosa professionalità è assicurarsi che i bambini dotati di poteri magici, cresciuti in appositi istituti in modo da proteggere quelli "normali", siano ben accuditi. La vita di Linus è decisamente tranquilla, per non dire monotona: vive in una casetta solitaria in compagnia di una gatta schiva e dei suoi amati dischi in vinile. Tutto cambia quando, inaspettatamente, viene convocato nell'ufficio della Suprema Dirigenza. È stato scelto per un compito inconsueto e top secret: dovrà recarsi su un'isola remota, Marsyas, e stabilire se l'orfanotrofio diretto da un certo Arthur Parnassus abbia i requisiti per rimanere aperto. Appena mette piede sull'isola, Linus si rende conto che i sei bambini ospitati nella struttura sono molto diversi da tutti quelli di cui ha dovuto occuparsi in passato. Il più enigmatico tra gli abitanti di Marsyas è però Arthur Parnassus, che dietro ai modi affabili nasconde un terribile segreto.

Recensione

La casa sul mare celeste è stata nel complesso una piacevole lettura, uno di quei libri perfetti per l'estate perché porta una ventata di leggerezza, tenerezza e colori con sé. Ringrazio la casa editrice e Valeria per aver organizzato l'evento e avermi inclusa. Il libro si apre sulla vita grigia e triste di Linus, una vita sempre uguale in cui è costretto a reprimere i suoi sentimenti e la sua personalità per il lavoro a cui tiene molto, ma che lo costringe a una vita incanalata in cui non si può uscire dai binari. Una volta accettato il suo misterioso incarico, le cose cominciano a cambiare, i bambini dell' "orfanotrofio" gli entrano pian piano sotto pelle e ricominciano a fare battere quel cuore che per troppo tempo era stato incatenato. Questi bambini sono molto particolari e sono per questo costretti a vivere separati dal testo del mondo. La storia in sé mi è piaciuta ma a voler essere precisi il finale è un po' prevedibile e in alcuni punti ho sentito l'ho sentita un po' "trattenuta". Non bisogna dimenticare il target giovane a cui è rivolto il libro e credo che la parte importante sia il messaggio che vuole trasmettere più che la costruzione in sé, tuttavia avrei voluto quel qualcosa di più che me lo avrebbe fatto amare. La trama procede senza molti scossoni o colpi di scena, anzi ho trovato qualche espediente narrativo un po' fiacco per cui non sono rimasta coinvolta del tutto. Ho trovato comunque i temi e i messaggi davvero molto belli, importanti e sempre attuali. Ci si concentra sulla diversità, sulla paura del diverso e sul fatto che diverso non vuol dire sbagliato, anzi. Il Ministero per la magia minorile vuole proteggere questi bambini con doti e caratteristiche personali particolari e per fare ciò li relega in orfanotrofi che sono in realtà delle vere e proprie case poiché nessuno verrà mai adottato. Per tutelarli dal mondo li nasconde sempre di più in questi posti tagliandoli fuori dalla quotidianità ma così facendo si crea una spaccatura ancora più grande. Sarà Linus il motore del cambiamento che piano piano comincerà a conoscere i bambini di questa casa speciale e super segreta e contro ogni regolamento si affezionerà a loro. Questo attaccamento lo porterà a voler cambiare la situazione, a correggere questa ingiustizia per riuscire a fare integrare questi bambini in un mondo che per troppo li ha respinti. Nonostante questi temi il libro in sé è veramente dolce, i personaggi sono particolari e descritti benissimo, ogni bambino ha le sue caratteristiche e il proprio carattere e tutti sono costruiti in modo perfetto e resi vividi dalla penna di Klune. L'atmosfera poi mi ha ricordato un po' la saga di miss Peregrine perché sembra sospesa in un tempo a parte, non è mai specificato ma non credo sia ambientato ai giorni nostri e questo ha contribuito a dargli un aspetto di altri tempi, un'atmosfera che ho trovato più dolce e a tinte tenui. Linus è il tipico protagonista convinto di agire per il bene e nel modo giusto ma un'avventura particolare gli cambierà la vita e bisogna ammirare il suo coraggio nell' abbracciare questo cambiamento. Una lettura scorrevole e non pesante nonostante i temi molto importanti che porta all'attenzione, consigliato al target giovanile a cui è rivolto ma anche a un pubblico più adulto, perché non si smette mai di imparare. E soprattutto dovremmo tutti seguire l'esempio di Linus che decide di lasciare tutto per seguire il proprio sogno e per creare un mondo migliore.

Voto: ⭐⭐⭐/5



mercoledì 7 luglio 2021

Recensione Bastava chiedere!

Titolo: Bastava chiedere! 10 storie di femminismo quotidiano
Titolo originale: Un autre regard. Trucs en vrac pour voir les choses autremant, vol I et vol II
Autrice: Emma
Traduzione: Giovanna Laterza
Introduzione: Michela Murgia
Disegni: Emma
Numero di pagine: 175
Editore: Edizioni Laterza



Trama

Hai mai pensato a quante volte il tuo partner ti ha risposto «bastava chiedere», come se tu fossi l’addetta all’organizzazione della casa? Hai mai riflettuto sul delicato equilibrio che cerchi di mantenere rispondendo a un commento inopportuno per evitare di essere definita ‘isterica’? Ti è mai venuto in mente che non va bene sentirti costantemente responsabile del benessere emotivo o sessuale del tuo partner? Hai mai riflettuto su quanto sia ingiusto che il tuo congedo di maternità sia chiamato da qualche collega ‘una vacanza’? Se non ci hai mai pensato, scoprirai queste porzioni della tua stessa vita nelle pagine di Emma. E se ancora non sei femminista, scoprirai di esserlo.

Recensione

Questo piccolo saggio a disegni é stata una piacevole/spiacevole scoperta. Piacevole perché l'autrice riesce attraverso disegni semplici ma efficaci, a presentarci scene di vita quotidiana in cui molte di noi si rispecchiano, "spiacevole" perché ci pone davanti a tante riflessioni che probabilmente non tutti fanno e quando ci si rende conto della cosa si casca un po' dal cosiddetto pero. Attenzione: questo non é un male, anzi! Ringrazio molto Emma per avermi posto sotto gli occhi alcune cose su cui non avevo mai riflettuto, in questo modo il mio pensiero é cambiato e così posso trasmetterlo ad altri. Questo é un libro che tutti dovremmo leggere, non si rivolge solo al mondo femminile, anzi, credo che in una coppia ci siano alcuni argomenti molto importanti da affrontare in modo da poter vivere tutti meglio e non solo. Ho sentito molte critiche a questo saggio a fumetti ma ho sentito anche tante cose positive, questo mi ha spinto a leggerlo per farmi una mia idea poiché è un argomento a cui tengo molto. Le critiche erano soprattutto rivolte al femminismo estremo che, onestamente, non ho trovato. L'autrice sviluppa un proprio pensiero e cita altre femministe più o meno estremiste e trovo che sia corretto porre il lettore davanti a una conoscenza più ampia di opinioni. Sono dell'idea che l'estremismo non sia mai un bene e che bisogna cercare un punto di equilibrio e qui è evidente che l'autrice si concentra su di sé e sulle sue esperienze riportando i fatti. Questo comunque non esclude che moltissime donne possano ritrovarsi nelle stesse situazioni, io stessa mi sono ritrovata in alcune di queste. Altre critiche che ho letto in giro si riferiscono al fatto che lei si limiti a esporre i problemi ma non offra soluzioni. Questo non é del tutto vero poiché a volte esprime un proprio consiglio, ma trovo che sia impossibile dare una soluzione uniforme a tutto. Starà al lettore analizzare le situazioni proposte e una volta cambiata la propria prospettiva, applicarla alla vita reale. In questo senso trovo questo libricino davvero bello e di impatto proprio perché sprona il lettore a confrontarsi con ciò che accade tra le pagine e nella vita reale, in modo da riuscire a cambiare le cose. Non possiamo aspettarci facili risposte e la pappa pronta, ci sono concetti talmente radicati in noi che nemmeno ce ne rendiamo conto e spesso facciamo l'errore di trasmetterlo ai più piccoli. Siamo noi che dobbiamo ragionarci e non commettere più questi errori e per questo dovremmo tutti essere femministi. Davvero consigliato a tutti quelli che si approcciano al femminismo per la prima volta e non solo, ho davvero apprezzato questo piccolo saggio che fa riflettere tanto.

Voto: ⭐⭐⭐⭐⭐/5

venerdì 2 luglio 2021

Rubrica Soft-trash Vertigine

Titolo: Vertigine. Le stelle di Noss Head 1
Titolo originale: L'es étoiles de Noss Head- 1. Vertige
Autrice: Sophie Jomain
Traduzione: Paola Checcoli
Numero di pagine: 359
Editore: Fazi Editore (Lain ya)




Trama

All'alba dei diciotto anni, Hannah è semplicemente furiosa all'idea di lasciare Parigi per trascorrere un'altra vacanza estiva a Wick, la piccola cittadina a nord della Scozia dove vive la nonna. Per una ragazza della sua età, abituata alla frenesia della metropoli, non esiste posto più noioso. A risollevarle il morale, per fortuna, ci sono le vecchie amicizie ma anche le nuove conoscenze, fra cui il misterioso Leith, dalla bellezza statuaria e dal fascino irresistibile. Non importa se su di lui circolano strane voci: l'attrazione è immediata, reciproca e incontenibile. Per Hannah sembra che stia iniziando la storia d'amore che tutte le ragazze sognano, ma ogni fiaba che si rispetti ha il suo lato oscuro, e quella della giovane si sta per trasformare in un incubo.


Recensione

Bene bene lettori, eccoci qui con il primo libro di questa pentalogia, che dire... Avete presente Twilight? Ok prendete una ragazza che si trasferisce in un posto dove piove praticamente sempre, fatela incontrare con il tizio più bello, bravo, buono, ma ovviamente tenebroso, mettete un pizzico di fantasy, creature oscure che attaccano solo la suddetta ragazza, mescolate con un amore contrastato e quasi impossibile et voilà! Cambiamo i nomi dei protagonisti in Hannah e Leith e lui facciamolo diventare un lupo mannaro invece di un vampiro. Ecco a voi Vertigine! Scherzi a parte la trama si può riassumere così a grandi linee, per essere un primo libro é davvero molto piatto e non mi ricordavo succedesse così poco. Andiamo con ordine e partiamo da Hannah che sembra incapace di intendere e di volere e aspetta pazientemente che i suoi genitori risolvano tutto per lei. Sono loro che la iscrivono a scuola guida, le programmano l'esame, la iscrivono all'università, insomma lei sta lì e aspetta che il mondo la serva. Mah. Inoltre, quando parla con il nostro protagonista, perde l'uso della voce e sa solo strozzarsi mentre arrossisce, diciamo che non schizza in cima alla classifica delle mie protagoniste preferite. Leith invece é il ragazzo ovviamente single e bellissimo, con tanti oscuri segreti che svelerà a una tizia conosciuta da appena due giorni perché, ovviamente, é lei quella giusta. Non poteva mancare una specie di imprinting descritto come "fuochi d'artificio dagli occhi", che ci viene fatto passare come una cosa magica e romantica di anime gemelle. La nostra coppietta si é parlata un paio di volte e già sono inseparabili,  non possono fare a meno l'uno dell'altra e addirittura lui la porta su un'isola a conoscere gli zii e svelare segreti millenari perché tanto chissene frega. La trama si trascina senza colpi di scena e senza scossoni finché OVVIAMENTE qualcosa arriva a minacciare Hannah e allora Leith mostra tutta la sua verve cercando di salvarla per poi restare in coma un mese. Almeno Hannah sfrutta questo mese per capire la natura e la storia dei lupi mannari, anche se ovviamente le cose le vengono dette a metà perché altrimenti non ci sarebbero i colpi di scena per i prossimi libri. In una escalation di discorsi completamente privi di senso, dimostrazioni di una sempre più evidente stupidità di Hannah, qualche vaga scena di azione e genitori che vivono nel mondo dei balocchi, il libro si conclude. Può essere letto come autoconclusivo ma io sono masochista e vado avanti. Sinceramente non ricordavo che succedesse così poco, in una serata si legge tranquillamente, i seguiti potrebbero essere un pochino meglio ma ricordo benissimo che odiavo Leith, quindi non assicuro nulla. Vince una stella solo perché é ambientato in Scozia (anche se questo ha solo accresciuto la mia voglia di visitare questi posti).

Voto ⭐/5