venerdì 28 ottobre 2022

Come uccidono le brave ragazze

Titolo: Come uccidono le brave ragazze
Titolo originale: A good girl's guide to murder
Autrice: Holly Jackson
Traduzione: Paolo Maria Bonora
Numero di pagine: 464
Editore: Rizzoli






Trama
 
Little Kilton, aprile 2012: Andie Bell, una delle ragazze più popolari della scuola, viene uccisa. O meglio, scompare, e il suo corpo non verrà mai ritrovato. L'assassino è Sal Singh, compagno di scuola e amico della vittima: la polizia e tutti in città ne sono convinti. Il suo suicidio a qualche giorno di distanza ha cancellato tutti i dubbi. Ma Pippa Fitz-Amobi, che al tempo dei fatti aveva dodici anni e che ora si prepara a fare domanda per il college, non ne è per niente sicura. Quando sceglie di studiare il caso come tesina di fine anno, comincia a scoprire segreti che qualcuno in città vuole disperatamente che rimangano tali. E se l'assassino fosse davvero ancora là fuori?

Recensione

Avete presente quei libri da cui non ci si riesce a staccare? Quei gialli dove i segreti spuntano un po' alla volta, dove si sospetta di tutti? Ecco, Come uccidono le brave ragazze è uno di quelli. Un'indagine serrata travestita da progetto scolastico, sarà il fulcro delle vicende e sarà Pip (Pippa) a guidarci attraverso questa indagine.
Per prima cosa ho trovato davvero accattivante il modo in cui è scritto il libro, ci sono pagine di diario, chat, schemi, diagrammi e questo rende la lettura più coinvolgente, anzi sembra di fare il punto della situazione insieme a Pip. Lo stile di scrittura poi mi è piaciuto molto, l'autrice ha saputo descrivere molto bene le scene in modo che fossero vivide ma, cosa più importante, è riuscita a rendere tutto verosimile. Gli amanti del giallo come me apprezzeranno i personaggi veri e credibili e soprattutto la creazione e la ricostruzione degli eventi. Tutto si incastra alla perfezione creando un intreccio coinvolgente e probabile. Ammetto che qualche punto del libro è un po' "troppo" perché alla fine è pur sempre una ragazza di 17 anni che risolve un crimine complesso, raccoglie deposizioni accurate su fatti successi cinque anni prima da altri ragazzi e su questo posso concordare che sia un filo poco credibile. Però possiamo soprassedere se si pensa che in effetti Pippa è quasi una coetanea delle persone con cui si trova a parlare e forse è per questo che i sospettati riescono ad aprirsi più facilmente proprio con lei rispetto a un adulto poliziotto.
Pippa è stata una protagonista bellissima, molto ben costruita, è una ragazza controcorrente per i suoi tempi, ha la testa sulle spalle, adora studiare e ha grandi progetti per il suo futuro, insomma non è una di quelle protagoniste che lo dicono e poi sono tutt'altro, lei è davvero così e ne va fiera. Ho molto apprezzato il rapporto che ha con i suoi genitori e la sua famiglia, che le lascia i suoi spazi e le da la possibilità di compiere i suoi errori, e ho apprezzato il rapporto che ha con le amiche e le loro famiglie. Si intuisce più volte che è una ragazza matura, intelligente e di buon cuore, mi è davvero piaciuta molto.
Non posso dire molto sul libro perché è un giallo e il rischio di spoiler è altissimo, però posso dire che ci sono cose che mi aspettavo accadessero e un colpo di scena sul finale lo avevo intuito ma...sono rimasta sorpresa, la Jackson è riuscita a cogliermi in fallo e non me lo aspettavo.
Insomma stra consigliato per gli amanti del genere, è un libro che si legge bene anche da adulti, non vedo l'ora di leggere il secondo volume!

Voto ⭐⭐⭐⭐,5/5

Review party Lifel1k3

Titolo: Lifel1k3
Titolo originale: Lifel1k3
Autore: Jay Kristoff
Traduzione: Gabriele Giorgi
Numero di pagine: 412
Editore: Mondadori






Trama

Eve ha diciassette anni, e l'ultima cosa di cui ha bisogno è un segreto da custodire. No, grazie, è già abbastanza impegnata a guardarsi le spalle e a districarsi tra mille problemi. Problema numero uno: il robot gladiatore che ha passato mesi a costruire è stato ridotto a un relitto fumante. Problema numero due: ha perso con gli allibratori i pochi crediti che aveva, l'unico mezzo per comprare le medicine indispensabili a Nonno. Problema numero tre: un gruppo di fanatici puritani la vuole uccidere e... che altro? Ah, sì, ha appena scoperto che può distruggere le macchine con il potere della mente.
Forse ha vissuto momenti peggiori, ma non riesce proprio a ricordarseli.
Quando però scopre la carcassa di un ragazzo androide di nome Ezekiel, nell'ammasso di rottami che chiama casa, tutto cambia; si mette in viaggio per salvare chi ama insieme a lui, alla sua amica Lemon e al suo compagno robotico Cricket: attraverseranno deserti di vetro nero, combatteranno contro cyborg assassini, esploreranno megalopoli abbandonate, fino a scoprire i segreti sepolti nel suo passato... anche se ci sono segreti che è meglio non portare alla luce.


Recensione 
Ormai si sa, Kristoff o lo si venera o non piace. Io sono tra quelle a cui non piace, eppure ogni volta vado nella trappola. Ho voluto dargli un'altra chance visto che il libro è uno sci-fi/distopico e sono un'amante del genere, senza contare che Illuminae è tra le mie saghe preferite. Ebbene, non sono rimasta delusa del tutto da questa lettura, anzi mi ha preso molto per cui eccovi i pro e i contro.
PRO
É un libro che si legge davvero velocemente, il ritmo è incalzante e la trama scorrevole. Ci sono un paio di scene intervallate da flashback e quindi la storia rallenta molto, ma tutto sommato è una lettura che si fa in poco tempo perché si viene subito proiettati nelle vicende .
I personaggi sono il solito mix di fragilità e spacconaggine ma ho apprezzato molto Eve che è costruita bene, il suo conflitto interiore è davvero strutturato in maniera credibile e si empatizza con lei, ho amato la sua dualità perché non la rende il solito personaggio. Ma la perla è Lemon Fresh, a parte il nome super frizzante (cit.) é un personaggio ironico e interessante, nasconde un bel segretuccio che non vi posso svelare, ma credo che la ritroveremo più approfondita nei seguiti.
Altro grande pro di questo libro è come si affronta il tema del cambiamento climatico, questo fa riflettere molto perché ci mostra un possibile futuro che purtroppo non è lontano se continuiamo su questa strada. Gli amanti di Mad Max coglieranno tanto riferimenti perché il paesaggio che si delinea è davvero molto simile.
Ma ora passiamo ai CONTRO.
Fan di Mad Max, Io, robot e praticamente ogni cosa di questo genere scritta o girata, non arrabbiatevi troppo. Sapete che Kristoff pesca a mani basse in tutta la letteratura precedente e si vede benissimo. Anche qua niente di troppo nuovo poiché ci sono moltissimi elementi presi in modo molto simile o addirittura uguale da altri autori. A partire dal worldbuilding che con le corse nel deserto e il paesaggio arido e brullo mi ha portato nell'Australia di Mad Max, fino alle leggi della robotica di Asimov. Tutto ciò ha fatto sì che in realtà non ci fossero colpi di scena (almeno per me), tranne uno che mi ha piacevolmente sorpresa, ma se siete dei lettori attenti coglierete tutti gli indizi e ci arriverete. 
Questa è un'altra piccola pecca, se si legge tra le righe è tutto molto evidente, infatti i colpi di scena sono inesistenti se non si considerano alcune scelte dei personaggi che sono davvero nonsense. Tuttavia ribadisco che nonostante questo il libro si legge davvero bene quindi chi si approccia per la prima volta al genere apprezzerà sicuramente.
Ezekiel, il nostro bellissimo e perfetto sembiante è troppo zerbino per essere vero, una macchina da guerra con un cuoricino che batte solo per la sua bella, forse troppo buono.
Ma passiamo alla grande nota dolente (almeno per me). Quando si scrivono libri di questo tipo si può spaziare in ogni modo però il concetto di base è che le cose devono essere credibili o almeno argomentate. Tutto questo manca in lifelike, a partire dai sembianti. Si basano sul concetto degli androidi, robot più umani degli umani e, oltre a essere ovviamente tutti bellissimi, sono praticamente indistruttibili, addirittura riescono a farsi ricrescere parti del corpo amputate e sono capaci di provare sentimenti, hanno un cuore che batte, simil sangue che spilla....e come è possibile tutto ciò? Mistero. Purtroppo mi è mancata la spiegazione di tutta la parte tecnica e questa è solo una delle cose che non vengono approfondite. Capisco che visto il target degli spiegoni interminabili sul funzionamento di macchine, robot ecc, avrebbe appesantito troppo, ma così per me è risultato tutto troppo inverosimile. 
Leggerò i seguiti? Ovviamente. La protagonista nelle scene finali prende una decisione che sinceramente non capisco, stride troppo con la sua personalità e l'idea che ci siamo fatti di lei per cui sono curiosa di vedere come evolverà la storia.

Voto ⭐⭐⭐,5/5

Non perdetevi le altre recensioni sui blog! 
Ringrazio Alessandra di Raggywords e la casa editrice per l'evento e la copia.




martedì 18 ottobre 2022

Review party Gallant

Titolo: Gallant
Titolo originale: Gallant
Autrice: V.E.Schwab
Traduzione: Marina Calvaresi
Numero di pagine: 360
Editore: Mondadori







Trama

Per tutta la vita Olivia Prior, cresciuta nel tetro Collegio per ragazze indipendenti Merilance, si è chiesta chi sia davvero e a quale luogo appartenga. Ha un unico indizio per scoprirlo: un quadernino malconcio dalla copertina verde. È il diario della madre, pieno di enigmatiche frasi che sembrano indovinelli (e che mostrano la sua discesa nella follia) e disegni che paiono semplici macchie d'inchiostro...
Ma un giorno arriva una lettera, che la richiama a casa, a Gallant. Proprio il luogo da cui il diario materno l'ha messa in guardia.
E Olivia, senza pensarci due volte, parte.
Qui trova il suo ultimo parente in vita e la dimora di famiglia. Un palazzo sontuoso con una sala da ballo, uno studio che custodisce una misteriosa scultura e un grande giardino rigoglioso. E, nel giardino, un muro diroccato con una porta di ferro. Una porta che Olivia non dovrà mai e poi mai aprire.
Tuttavia, nessuno da Gallant le ha spedito quella lettera.
Nessuno le racconterà cosa tormenta i sogni del cugino, cos'è successo alla madre, o cosa la attende dall'altra parte del muro.
Sono state le ombre a ricondurre Olivia a Gallant?
E cosa vorranno in cambio?


Recensione

Gallant è stata per me una lettura un po' grigia. Sebbene adori i middlegrade, ho sentito questa lettura un filino sotto gli standard soliti dell'autrice. Non fraintendetemi, la vicenda costruita bene e io ho adorato il personaggio di Olivia, però il tutto era troppo prevedibile e a tratti scontato. Ci sono alcune cose che ho apprezzato, come in particolare la rappresentazione della protagonista, Olivia. È una ragazza muta e non riesce a comunicare con il resto del mondo che non si dà nemmeno la pena di imparare il linguaggio dei segni, cerca disperatamente un posto da chiamare casa e ho apprezzato moltissimo in questo messaggio all'interno del libro, cioè il fatto che la casa si sceglie, noi scegliamo con chi restare ed è questo che ci dà quella sensazione di benessere. Di Olivia ho apprezzato inoltre il carattere forte e determinato e che non si lascia abbattere nonostante tutte le difficoltà, come ho già detto è una persona che non riesce a comunicare con il mondo esterno e questo la rende molto spesso frustrata, però ho apprezzato moltissimo come l'autrice ha reso questa sua frustrazione all'interno del libro. Ho provato proprio malessere nell'assistere all'intensità di Olivia di trasmettere quello che vorrebbe dire al resto del mondo e mi sono piaciute immagini molto forti, seppure semplici,  che sottolineano come distogliere lo sguardo da lei la renda ancora più incapace di esprimersi. Olivia però è l'unico personaggio di cui abbiamo una descrizione psicologica e fisica approfondita, il che è un vero peccato perché avrei voluto conoscere meglio Matthew che ha un ruolo fondamentale all'interno del libro. É un ragazzo giovane, ma con già troppi pesi sulle spalle e avrei voluto che gli fosse stato dato più spazio. 
Sono una grande fan della Schwab ma mi rendo conto che qui la trama è più scontata del solito. Si basa tutto sulla dualità tra bene e male, luci e ombre, vita e morte, tutte cose già viste e riviste ma è chiaro il messaggio che vuole trasmettere, tra esse ci deve essere un equilibrio e nessuna può prevalere sull'altra. Alcune cose non sono chiarite benissimo, forse a causa della brevità dello scritto, avrei voluto che alcune cose fossero più approfondite perché c'è un'introduzione ai fatti molto lunga e la parte con più azione si concentra solo nelle pagine di ali.
Ho apprezzato, però, come le cose siano state rese molto bene dal punto di vista visivo, credo che sia un libro che si presta benissimo a una trasposizione cinematografica perché le scene sono talmente descritte bene che è stato facilissimo per me immaginarle. Inoltre la Schwab gioca moltissimo sui colori partendo dall'orfanotrofio di Olivia dove tutto è grigio, passando per Gallant che è piena di colori vividi, accesi e caldi, fino al mondo al di là del muro dove vige l'assenza di ogni colore. 
Non sono presenti grandi note negative, ma nonostante tutte queste parti positive, credo che il libro sia sotto gli standard a cui l'autrice ci ha abituato, ci sono state delle parti all'inizio in cui decisamente ho avuto paura (lo so che sono una fifona) e sono veramente entrata nella storia e ho provato timore, però purtroppo questo sentimento, questa angoscia non si mantiene viva per tutto il libro e va un po' scemando. Probabilmente è dovuto al fatto che, come dicevo, la trama è abbastanza prevedibile. Olivia è alle prese con dei misteri da risolvere ma per un lettore attento saranno tutti intuibili.
Non mi sento di bocciare del tutto il libro perché è stata una lettura comunque scorrevole, le scene sono rese visivamente molto bene, ma non è tra le mie opere preferite dell'autrice.

Voto ⭐⭐⭐,5/5

Ringrazio Alessandra di Raggywords per aver organizzato l'evento e la casa editrice per la copia in digitale.