domenica 22 giugno 2025

Il viaggio dei dannati




Titolo:il viaggio dei dannati
Titolo originale: Voyager of the damned
Autrice: Frances White
Editore: Mondadori (Oscar Vault)


Trama

Da mille anni il regno di Concordia ha mantenuto la pace tra le sue province. Per celebrare la ricorrenza, l’imperatore organizza un viaggio di dodici giorni con la sua nave fino alla sacra montagna della Dea. A bordo ci sono gli eredi delle dodici province, ognuno dotato di uno speciale e segreto dono magico chiamato Benedizione. Tutti, tranne Ganymedes Piscero, un buffoncello senza arte né parte, un totale fallimento. Quando una dei dodici, la più amata, viene uccisa, gli altri sono tutti sospettati. Bloccato in mezzo al mare, circondato da persone potenti e senza nessuna Benedizione che lo protegga, Ganymedes ha ben poche possibilità di sopravvivere. Ma mentre i cadaveri si accumulano, proprio lui si trova a dover diventare l’eroe che non è nato per essere. Riuscirà a smascherare l’assassino, prima che la nave tocchi le sponde di Concordia? O l’impero come l’ha sempre conosciuto è destinato a crollare?


Recensione

Il viaggio dei dannati si presenta come un esordio promettente, anche se ancora acerbo sotto alcuni aspetti. La scrittura, infatti, denota i segni di un primo tentativo, con qualche svista che si percepisce chiaramente, come ad esempio l’anacronismo tra l’assenza di elettricità e la presenza di hot dog, che stona un po’ con il contesto fantasy. Tuttavia, il worldbuilding e il sistema magico risultano interessanti e originali (anche se 12 "province" di un magico impero con potere centrale mi hanno fatto pensare molto a Hunger games), ma, purtroppo, restano poco approfonditi. Sarebbe stato interessante esplorare più dettagli senza però appesantire la narrazione con troppi spiegoni come succede nella prima parte, dove uno dei personaggi racconta la storia della nascita del loro impero, storia che loro stessi dovrebbero già conoscere. Tuttavia i personaggi sono uno dei punti forti del romanzo, in particolare, il protagonista, Dee, si distingue per la sua irriverenza, che lo rende molto affabile e spesso suscita sorrisi, ho apprezzato molto il suo lato nascosto che mostra pian piano, è un ragazzo insicuro, pieno di paure e di piccoli traumi che lo hanno portato a dubitare di sé stesso e del suo valore. Cavalletta, con il suo carattere un po’ fuori di testa, divertente ma anche dolce, si conquista un posto speciale nel mio cuore, perché rappresenta la "spalla" perfetta aggiungendo quel tocco di leggerezza venata di tristezza che non guasta. Wyatt invece è stato più difficile da inquadrare, è un personaggio che completa il trio dei "detective" ed è la controparte seria di Dee, evolve molto durante la storia e alla fine è arrivato a piacermi. Qualche difetto si nota, anche nella costruzione dei personaggi, come ad esempio l’uso eccessivo di tokenismo e la tendenza a categorizzare eccessivamente le caratteristiche fisiche dei regni, assegnando loro colori di capelli specifici e stereotipi che risultano un po’ forzati in base alla regione si provenienza.

L’aspetto mystery è la cosa che mi interessava di più e da un lato White è riuscita a inserirlo bene nella storia e in un contesto fantasy, con il focus sulla risoluzione di un enigma che mantiene alta l’attenzione. Ma dall'altro per chi legge thriller o gialli, il colpevole sarà evidente quasi dall'inizio, anche se a un certo punto la narrazione prende un risvolto inaspettato che sorprende e dà una svolta alla vicenda. La presenza di una parte romance, che non sovrasta la storia principale, arricchisce il romanzo e si inserisce bene nel contesto, offrendo qualche colpo di scena in più. Non vorrei svelare troppo, però l'interesse amoroso di Dee cambia molto in fretta, anche se poi mi sono ricreduta in parte nel finale, ma davvero non posso dire altro per i troppi spoiler 😅
Per quanto riguarda il target, non lo definirei un romanzo per adulti: rientra più nello young adult, anche se i protagonisti non sono dell'età giusta per definizione. Ci sono argomenti espliciti e scene cruente, però in generale il comportamento dei personaggi non si adatta del tutto alla definizione di adult. La lettura, inoltre, è abbastanza leggera e non troppo impegnativa, perfetta per un’estate di svago. 

In conclusione, con un po’ di lavoro sulla tecnica e una maggiore cura nella scrittura, si potrebbe migliorare, ma come esordio non è di certo da buttare. La storia, nel suo complesso, è buona e intrattiene senza pretese, ideale per chi cerca una lettura leggera e piacevole per distrarsi, ho apprezzato in particolare il protagonista che mi ha spesso fatto ridere e in cui mi sono rivista per alcune cose. Comunque, nonostante la scia di omicidi e gli argomenti comunque potenti e attuali, il tono non risulta mai troppo formale o pesante. Qualche incongruenza c'è, ma nel complesso il romanzo riesce a regalare qualche ora di divertimento e fuga dalla realtà.

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