mercoledì 18 dicembre 2024

Il mondo della foresta





Titolo: Il mondo della foresta
Titolo originale: The Word for world Is Forest 
Autrice: Ursula K. Le Guin
Editore: Mondadori


Trama 

Il “mondo della foresta” è il pianeta Athshe, abitato da una specie umanoide di “piccoli ometti verdi” che ha dato origine a una civiltà pacifica, basata sulla conoscenza di sé e sull’armonia dello spirito. I coloni venuti da Terra lo chiamano New Tahiti, ne sfruttano la popolazione, che considerano inferiore, e ne predano le risorse abbattendo indiscriminatamente gli alberi per inviare il prezioso legname sul loro lontanissimo mondo, dal quale la vegetazione è scomparsa. I miti nativi di Athshe si scontreranno loro malgrado con il modo di vivere rapace dei terrestri, imparando cosa siano l’avidità, la violenza, la vendetta. Sesto libro del “ciclo dell’Ecumene”, Il mondo della foresta (Premio Hugo nel 1973 per il miglior romanzo breve) parla di sopraffazione e resistenza, della perdita dell’innocenza e del potere del sogno. In una trama fantascientifica che riecheggia gli eventi del Vietnam, racchiude, con toni talora crudi, talora fiabeschi, i temi cari a Le Guin: l’eterna dialettica tra bene e male, l’incontro di culture, l’armonia con la natura, la pace.

Recensione 

Di Le Guin mi colpisce sempre quante sono le cose da dire in merito a ciò che scrive, se gli altri libri dopo un centinaio di pagine stanno ingranando con la storia, lei dopo un centinaio di pagine ha già concluso le cose da dire ma ti ha aperto un mondo. Dopo aver letto solo il primo capitolo si capisce benissimo quali saranno gli argomenti del Mondo della foresta e le cose da dire sono già moltissime, tanto che non so se sono in grado di analizzare in modo corretto tutti gli argomenti, per cui vi parlerò di quello che mi ha colpito proprio come un pugno in faccia, ossia l'attualità.
Sebbene non abbia scritto questo libro mille anni fa ma solo negli anni '70, l'attualità delle vicende mette i brividi perché ci pone sotto agli occhi la ripetitività della Storia, ma soprattutto ci fa domandare se sia stata Le Guin a essere in anticipo sui tempi o noi che siamo terribilmente in ritardo. Da come la vedo io entrambe le opzioni sono corrette perché Le Guin all'epoca della stesura era un'attivista e una donna che si batteva per migliorie ambientali, sociali e che mostrava il suo dissenso per quella che è stata una delle grandi disfatte americane, la guerra del Vietnam. L'autrice stessa nella prefazione ci dice quanto sia stata bollata come persona "strana" a sostenere questo tipo di manifestazioni e questo ci fa capire quanto l'umanità chiuda sempre gli occhi davanti all'evidenza. I parallelismi tra la sua realtà e il libro sono evidentissimi, ma quello che davvero dà da pensare è quanto tutto sia applicabilissimo a realtà molto più recenti, a realtà a noi contemporanee. Ecologia, sfruttamento delle risorse, inquinamento massivo non sono "invenzioni recenti" come molti (troppi) sostengono, ma sono cose di cui si parlava già 60 anni fa senza che si prendessero mai dei provvedimenti e questo fa arrabbiare perché forse si potevano migliorare le cose o quantomeno rallentarle.
Un altro macro argomento di questa lettura è senza dubbio l'umanità nel suo senso più esteso, in questo libro si parla di razzismo senza mai usare questo termine ma, come sempre quando si tratta di questa autrice, le parole in più non servono perché è tutto chiaro e lampante. Forse è un argomento inflazionato se vogliamo, ma mai banale, soprattutto perché ci pone davanti situazioni che tutt'oggi si ripresentano. Si parla di invasori e di invasi, di una specie che si crede superiore e di una trattata alla stregua di animali, troppo poco umani per avere dei diritti, ma umani quanto basta quando si tratta di violentarne le donne. Non so a voi ma a me sembrano tutte cose già viste e vissute in tempi non troppo lontani, ed ecco di nuovo che torna alla carica l'attualità disarmante di questa autrice.
Il mondo della foresta è un libro che ci porta una storia già vista in mille salse, ma che ce la pone davanti in modo schietto e preciso, che arriva al punto senza fronzoli inutili e che colpisce come un pugno. È un libro che parla di politica, di socialità, di ecologia, di diritti, di umanità e lo fa in appena 160 pagine, chi sono io per analizzare questa autrice? 😅
Insomma un libro che va dritto al punto senza inutili contorni, un esempio lampante di come la fantascienza possa essere usata per fare critica sociale e per farci riflettere su quelle che sono le nostre scelte e su argomenti che dovrebbero essere responsabilità di tutt³. Un'attualità disarmante affrontata con uno stile pulito e schietto, che ci trascina subito nelle vicende erano le cose che mi servivano per uscire un pochino dal blocco del lettore.

Voto ⭐ ⭐ ⭐ ⭐ ⭐/5

Ringrazio moltissimo la casa editrice per la collaborazione e per la copia omaggio ❤️

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