martedì 8 novembre 2022

Review party Dev1at3

Titolo: Deviat3
Titolo originale: Deviat3
Autore: Jay Kristoff
Traduzione: Gabriele Giorgi
Numero di pagine: 439
Editore: Mondadori




Trama

È l'alba della battaglia decisiva tra le rovine della città di Babel. Eve e Lemon sono state amiche per la pelle, ma in questa lotta si trovano l'una contro l'altra. Eve è divisa tra i ricordi della propria vita umana, che ancora conserva, e la scoperta di essere un'androide. Insieme alle sue "sorelle" e ai suoi "fratelli", ora deve trovare la vera Ana Monrova, il cui DNA è fondamentale per creare un esercito di sembianti. Nel frattempo per Lemon è giunto il tempo di fare i conti con un potere che ha troppo a lungo rifiutato, e che qualcuno vuole usare come arma. La svolta per lei è l'incontro con un ragazzo, Grimm, che le propone di portarla fuori da quella terra devastata e piena di orrori, verso un'enclave abitata da altri devianti come lei. Lì, finalmente Lemon scoprirà un senso di appartenenza, e forse anche l'amore. Ma non tutto è come appare: tra amici e nemici, buoni e cattivi che si scambiano continuamente di ruolo, anche Lemon si unirà alla ricerca di Ana Monrova, e dovrà trovarla prima che ci riesca la sua vecchia amica.


Recensione

Questo secondo libro soffre purtroppo delle solite caratteristiche del libro di mezzo perché la narrazione ha un brusco rallentamento e serve per collegare di nuovo i personaggi verso l'ultimo capitolo. Il primo libro si era chiuso con dei colpi di scena piuttosto importanti anche se intuibili che, per me, non sono stati neanche del tutto comprensibili per via di alcune scelte compiute in particolare da Eve. Questo secondo capitolo riparte esattamente da dove si era interrotto ma non mantiene il ritmo incalzante del suo predecessore. Il cambio di pov fa sì che si possano conoscere meglio personaggi come Lemon ed Ezekiel che nel primo libro erano di contorno, ma purtroppo fa sì che gli avvenimenti siano sostanzialmente pochi. In realtà la protagonista di questo libro (e sospetto della trilogia) è di fatto Lemon, la storyline di Ezekiel è quasi del tutto inutile e serve a mostrarci solo i suoi tentennamenti amorosi perché è incapace di decidere tra Eve e Ana, quella di Cricket mi ha un po' annoiato ad essere onesta, forse Kristoff poteva calcare la mano un po' di più su questa parte. Cricket è diventato un robot gigante che si trova costretto a combattere e "uccidere" altri robot e questo lo tormenta perché le macchine provano sentimenti in questo universo, credo che ci fosse un ampio spazio di manovra per poter introdurre molti argomenti però la cosa muore un po' lì e non viene portata troppo avanti.
La parte che ho trovato più anacronistica però è quella che riguarda la Fratellanza. È vero che non ci viene mai detto in che anni sono ambientate le vicende, però trovo che in questo libro i riferimenti alla Bibbia si sprechino e mi sembra troppo inverosimile che con i cambianti che sono avvenuti, ci si appelli ancora a questo testo. Non è stato inventato nessun tipo di nuovo culto? E anzi si seguono ancora quei precetti? Credo che il fine ultimo di Kristoff fosse quello di mostrare quanto un culto può diventare distorto e soprattutto ipocrita, però secondo me stride troppo con questo mondo futuristico. 
Quello che proprio non riesco a inquadrare è il cambiamento di Eve come personaggio perché per me è stato completamente stravolto, già le sue decisioni alla fine del primo libro non le avevo capire molto, ma ci poteva stare perché erano prese in un momento di forti emozioni. Ma in Deviant3 prende proprio una strada che non coincide con la psicologia del personaggio che abbiamo conosciuto nel primo dove lei è una persona che cercava di sopravvivere a questo mondo dirò ma che sapeva che i principi importanti della vita erano la famiglia e gli amici. Qui questi principi vengono completamente abbandonati e questa sua ossessione per Ana Monrova e il suo desiderio di ucciderla per potersi sentire davvero sé stessa è inconcepibile per me. È un atteggiamento infantile e senza senso e sembra fatto solamente per poter portare avanti la narrazione. Sinceramente tutto il libro mi ha dato un po' questa sensazione perché i personaggi si dividono e cercano di riunirsi rincorrendosi tutto il tempo e in sostanza gli avvenimenti importanti sono solo una manciata. La narrazione risente anche della mancanza di un vero cattivo, ogni storyline ha i suoi demoni da combattere, però manca un nemico comune che muove i fili e la storia, ogni personaggio è preso dalle sue battaglie e manca un fronte comune. 
Le pagine finali racchiudono un piccolo colpo di scena che però non è davvero una sorpresa giacché già nelle prime pagine del libro viene detto chiaramente. Posso solo dire che quella che pensavo fosse la trama principale (ossia la famiglia Monrova, i sembianti ecc) in realtà non lo è, credo che invece il fulcro delle vicende sia Lemon e i suoi poteri o i devianti in generale, staremo a vedere.

Voto ⭐⭐⭐/5

Ringrazio ancora Alessandra di Raggywords e la casa editrice per l'evento e la copia, non perdetevi le altre recensioni!





1 commento:

  1. Meno male che avevamo l'un l'altra a sostenerci durante la lettura, altrimenti non so come avrei fatto a terminare questo libro

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