venerdì 19 giugno 2020

Recensione Il portale degli obelischi

Titolo: Il portale degli obelischi
Titolo originale : The obelisk gate
Autrice: N.K: Jemisin
Traduzione: Alba Mantovani
Lingua originale: Inglese
Numero di pagine: 410
Editore: Mondadori



Trama

La Stagione della fine si fa sempre più buia, mentre la civiltà sprofonda in una notte senza termine.

Essun ha trovato un luogo dove rifugiarsi, ma soprattutto ha trovato Alabaster, sorprendentemente ancora vivo; ha inoltre scoperto che è stato lui, ormai in procinto di trasformarsi in pietra, a provocare la frattura nel continente e a scatenare una Stagione che forse non terminerà mai.

E ora Alabaster ha una richiesta da farle: deve usare il suo potere per chiamare un obelisco. Agendo così, però, segnerà per sempre il destino del continente Immoto.

Nel frattempo, molto lontano, anche Nassun, la figlia perduta di Essun, è forse approdata in un luogo dove sentirsi a casa, dove coltivare la sua straordinaria dote di orogenia, per diventare sempre più potente. Ma anche Nassun dovrà compiere scelte decisive, in grado di mutare il futuro del mondo intero.

Recensione

Bentornati lettori! Oggi parlerò del secondo capitolo della trilogia de La terra spezzata, una trilogia che sto veramente amando, mi ha conquistato subito con il suo stile particolare e non vedo l'ora  di leggere il terzo capitolo per vedere come finiranno le vicende.

L'ambientazione è quella a cui ci siamo abituati nel primo libro, con qualche differenza, perchè gran parte della storia si svolge sottoterra, nella nuova com di Castrima. Ritroviamo vecchi personaggi, ma anche altri nuovi e interessanti e i colpi di scena che li riguardano sono sempre sorprendenti.

Ci troviamo davanti a un tipico secondo libro di una trilogia, la prima cosa che salta agli occhi è la narrazione notevolmente rallentata, ci serve per immergerci di nuovo in questo mondo strano e diverso, ma ovviamente non c'è tutta la sorpresa e la difficoltà iniziale che abbiamo trovato nel primo. Le vicende si intrecciano perfettamente con quelle del primo libro, non si sente lo stacco da uno all'altro, tuttavia ho trovato le vicende più statiche. Nel primo la componente del viaggio era essenziale, in questo la ritroviamo solo per un personaggio, perchè Essun decide di fermarsi a Castrima, decisione che non ho apprezzato del tutto. La trama è un po' più lenta, quasi stazionaria, Essun stessa non ha una crescita, la sua decisione di fermarsi invece che continuare a cercare sua figlia ne è un esempio lampante. 
Quello che ho apprezzato meno è il fatto che molte cose non le ho capite fino in fondo, soprattutto per quello che riguarda la magia/orogenia. Qui l'autrice ci regala un piccolo colpo di scena, o almeno per me lo è stato, capire che non è tutto basato sulla geologia e sulla fisica ma che in questo mondo abbiamo anche cose ancora più inspiegabili come la "magia" è stata una sorpresa. Spero che questa componente venga spiegata meglio nel terzo, perchè per ora mi ha lasciata con alcune domande. Anche sulla costruzione e sulla funzione degli obelischi non ho proprio le idee chiare, credo che sia tutto studiato per arrivare alla rivelazione nel seguito. Infine avrei voluto più approfondimento della figura del custode, Schaffa si vede solo attraverso gli occhi di Nassun quindi non ho avuto l'approfondimento che aspettavo dal primo. Su queste premesse credo che il terzo libro sarà una bomba, pieno di contenuti e di avvenimenti.

Come dicevo vediamo una Essun più umana, lascia da parte la sua sete di vendetta e il suo bisogno di trovare Nassun per aiutare questa nuova com. Mostra sentimenti nuovi e anche molto contrastanti, la rabbia resta una sua caratteristica principale ma ci mostra anche il suo lato più dolce, pieno di dubbi e timori, soprattutto con Alabaster. E' un personaggio completo e che non smette mai di stupire, mostrando ogni volta tante sfaccettature diverse. Le ultime scene con Alabaster sono molto toccanti e mi sono ritrovata ad asciugarmi qualche lacrima, davvero mi ha coinvolto molto.
Nassun invece è proprio figlia di sua madre, molto potente e istintiva, la spinge una grande rabbia e un forte istinto di sopravvivenza, ma allo stesso tempo è fragile, in fondo è ancora una bambina e ricerca affetto e sicurezza, prima in suo padre e poi in Schaffa. Mi è piaciuta molto la sua crescita perchè è netta e veloce, del resto è dovuta crescere in fretta per riuscire a restare in vita e questo è un po' triste perchè è giovane e dovrebbe vivere la sua vita serena ma non può farlo. 

Le tematiche riprendono quelle del primo libro, si concentrano soprattutto sulla paura del diverso, rappresentato dagli orogeni, che a loro volta discriminano un po' la categoria dei mangiapietra. Inoltre vediamo la lotta per la sopravvivenza che resta una componente forte in entrambi i libri. Anche qua ci sono molti riferimenti a coppie omosessuali e persone transgender, è una delle cose che mi era piaciuta di più anche nel primo libro, perchè non viene condannata, nè vista come una cosa strana o diversa. E' presentata per quello che è, una cosa normale, senza bisogno di spiegazioni o clichè.

In conclusione il libro nel complesso mi è piaciuto, non sono d'accordo con alcune scelte di Essun e soprattutto mi sono rimasti molti interrogativi che spero vengano sviluppati nel seguito. Nonostante la trama sia più stazionaria, la scrittura della Jemisin cattura sempre, non annoia ed è molto scorrevole. E' capace di condensare moltissime emozioni in poche parole e la trovo straordinaria. Aspetto con ansia il terzo volume per poter leggere come si svilupperà la moltitudine di cose successe.

Voto ⭐⭐⭐⭐

3 commenti:

  1. Si vede che questo libro ti é piaciuto hai scritto una recensione bellissima ❤️

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    1. Grazie! A me dispoace che a te non sia piaciuto tanto, di sicuro nel terzo la narrazione riprenderà più velocenente ed Essun tirerà fuori gli artigli

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