martedì 2 giugno 2020

Recensione Ballata dell'usignolo e del serpente

Titolo: Ballata dell'usignolo e del serpente    
Titolo originale: The Ballad of Songbirds and Snakes    
Autrice: Suzanne Collins
Traduzione: Simona Brogli
Lingua originale: Inglese
Numero di pagine: 476
Editore: Mondadori



                                                 

Trama
E' la mattina della mietitura che inaugura la decima edizione degli Hunger Games.
A Capitol City, il diciottenne Coriolanus Snow si sta preparando con cura: è stato chiamato a partecipare ai Giochi in qualità di mentore e sa bene che questa potrebbe essere la sua unica possibilità di accedere alla gloria. La casata degli Snow, un tempo potente, sta attraversando la sua ora più buia. Il destino del buon nome degli Snow è nelle mani di Coriolanus: l’unica, esile, possibilità di riportarlo all’antico splendore risiede nella capacità del ragazzo di essere più affascinante, più persuasivo e più astuto dei suoi avversari e di condurre così il suo tributo alla vittoria.Sulla carta. però, tutto è contro di lui: non solo gli è stato assegnato il distretto più debole, il 12, ma in sorte gli è toccata anche la femmina della coppia di tributi. I destini dei due giovani, a questo punto, sono intrecciati indissolubilmente. D'ora in avanti, ogni scelta di Coriolanus influenzerà inevitabilmente i possibili successi o insuccessi della ragazza. Dentro l’arena avrà luogo un duello all’ultimo sangue, ma fuori dall’arena Coriolanus inizierà a provare qualcosa per il suo tributo e sarà costretto a scegliere tra la necessità di seguire le regole e il desiderio di sopravvivere, costi quel che costi.

Recensione

Bentornati lettori! Oggi voglio affrontare questo tema spinoso che mi costerà di sicuro delle occhiatacce di puro odio...ebbene si, ho appena terminato di leggere la Ballata e sono rimasta abbastanza delusa (e vai di unpopolar opinion). Come spesso accade quando leggo di sequel o prequel mi ritrovo a chiedermi "Ma ne abbiamo davvero bisogno?", la risposta è Nì. Ovviamente mi sono fatta prendere dall'hype generale e l'ho comprato ma durante la lettura mi sono chiesta più volte se avessi fatto la scelta giusta. Ha degli aspetti positivi e negativi che vorrei provare ad analizzare.

Innanzitutto vorrei far notare che è cambiato il tipo di narrazione rispetto alla trilogia di Hunger Games, infatti se lì vivevamo pieni di angoscia le vicende di Katniss, non proviamo lo stesso con Snow. Questo è un punto che va a favore dell'autrice, la Collins è stata molto abile nel mostrarci fin dall'inizio cosa ne pensa di lui. Infatti con una narrazione così distaccata capiamo subito che non vuole in alcun modo farti entrare in empatia con il personaggio e questa è una cosa che ho apprezzato perchè Snow è davvero una persona orribile. Per contro però non mi sono trovata coinvolta a livello emotivo, ho proprio sentito il distacco e questo ha fatto si che la lettura non mi risultasse piacevole. In più punti mi sono costretta ad andare avanti perchè l'ho trovato molo lento...inoltre le molte scene descrittive da un lato aiutano a creare un contesto ma dall'altro poteva essere tagliato qualcosa perchè in alcuni momenti mi sembrava proprio che le vicende non progredissero e fossero stati aggiunti paragrafi per allungare e basta. Mi sono chiesta spesso dove volesse andare a parare la storia e  il perchè di alcuni personaggi. Infatti Snow è stato caratterizzato molto bene, è un personaggio ambiguo che parte già in modo negativo per finire ancora peggio. Ma gli altri personaggi restano un po' sullo sfondo, quasi delle macchiette, anche Lucy Gray non è stata approfondita come avrei voluto, è nata per piacere e far ridere, ma porta poco altro al lettore. 

Un altro punto a favore è dato dai vari riferimenti alla trilogia, scopriamo dove nascono molte cose citate negli altri libri e questo mi piace perchè è come leggere delle curiosità. Le pagine sono disseminate di piccole cose che portano alla mente molti particolari, a partire da nomi e luoghi, fino alle canzoni. La musica è sempre presente in questa saga e qui gioca proprio un ruolo fondamentale essendo usata per comunicare messaggi importanti. La si vede subito nell'inno di Panem cantato dalla nonna di Snow tutti i giorni come un simbolo della loro devozione e del loro prestigio. E la si vede anche come svago e intrattenimento attraverso la famiglia di Lucy Gray, ma allo stesso tempo usata per comunicare luoghi e stati d'animo. Scopriamo da dove viene la fissazione per le rose di Snow e perchè abbia subito preso in antipatia Katniss durante i giochi che si svolgeranno in seguito. Qui i parallelismi tra Katniss e Lucy Gray e le vicende che hanno coinvolto anche Snow sono tantissimi e di sicuro capiamo anche come mai il Presidente e la nostra Ragazza di Fuoco riusciranno a comunicare così bene in futuro.


                                   


Le vicende si svolgono in un lasso di tempo abbastanza breve ma riusciamo a capire fin da subito che Coriolanus è una persona orribile e terribilmente egoista. Per lui conta solo il buon nome della famiglia e non si interessa di nessuno, sua cugina ad esempio fa di tutto per aiutarlo e lui non si pone mai nemmeno il dubbio su cosa sia costretta a fare davvero, purchè lo aiuti a raggiungere gli obiettivi. Ma questo è solo uno dei tanti esempi. Snow non fa nulla che non sia accuratamente calcolato, persino quello che dice e la faccia che mostra è frutto di una strategia, tutta volta a farlo brillare ed elevarlo rispetto agli altri. Nonostante la sua famiglia sia a un passo dalla caduta per lui la cosa fondamentale è salvare le apparenze. E' una persona affascinante ma vuota, che non riesce a entrare in sintonia con le situazioni altrui. In un paese devastato dal dopoguerra non si pone il problema delle persone che soffrono o hanno perso tutto, no, lui si lamenta continuamente della sua condizione che dovrebbe essere molto migliore solo per il fatto di chiamarsi Snow, come se portando quel cognome tutto gli fosse dovuto. Già da questo vediamo la sua arroganza ma anche il suo volersi porre al di sopra delle masse. Tutte le emozioni che prova sono negative perchè invece di essere felice che i suoi amici stiano riprendendo pian piano la vita come prima della guerra, è invidioso di loro perchè la sua famiglia ha perso tutto. Anche i sentimenti positivi come l'amore che prova per Lucy Gray dovrebbero aiutarlo a migliorarsi, invece anche questi sono macchiati da sentimenti negativi come la gelosia e poi rapidamente dimenticati. Altre cose positive come la musica vengono vissute in modo negativo dal protagonista e ne è un esempio la sua avversione per le ghiandaie imitatrici.

In pratica nonostante gli venga più volte offerta l'occasione per essere una persona buona, Snow sceglie la via facile offertagli dalla professoressa Gaul (altra mente deviata e perfida) perchè è quella che può riportare all'antico splendore il nome della famiglia ed elevare quello di Coriolanus. Infatti la Gaul giocherà un ruolo fondamentale nelle decisioni  che prenderà Snow per il futuro suo, della nazione e degli Hunger Games. Nonostante l'ovvia immoralità dei Giochi che in tanti gli fanno notare, Snow sceglierà di credere che Panem ha bisogno di continuo controllo per salvarsi dal caos, che le persone dei distretti sono bestie che vanno controllate e comandate severamente per evitare di trasformarsi in animali.

Il personaggio è costruito in modo perfetto, lo si odia fin da subito e ho apprezzato i tanti riferimenti alla trilogia e tante piccole cose che ci spiegano eventi futuri, tuttavia mi è mancato l'entrare in sintonia con il libro e quindi non posso dire di aver apprezzato l'opera fino in fondo. Inoltre i colpi di scena presenti non mi hanno fatto mancare il fiato, li ho trovati un po' piatti, forse perchè non ci si può aspettare chissà cosa dato che si sa che alla fine lui ne uscirà presidente. Diciamo che la storia in sè è stata di "contorno", era un modo per presentare la figura di Snow, serviva a farci capire la sua psiche più che raccontare qualcosa di nuovo. Per questo non riesco a decidere se avevamo davvero bisogno di questo prequel o no. Andavano approfonditi molti punti etici riguardo agli Hunger Games e anche alcuni momenti all'interno della storia, ma anche la figura della professoressa Gaul e la sua psiche sono state un po' tralasciate. Mi ha lasciata con una strana sensazione ed è davvero difficile dare un voto che riassuma tutto. Posso dire di sicuro che è un libro che può essere letto dopo la trilogia anche se tratta di argomenti precedenti, di certo lo si apprezza più da adutli che da ragazzi perché tratta di argomenti profondi e il lettore non viene "imboccato", deve costruirsi una sua idea.


Voto ⭐⭐ e mezzo   su 5




4 commenti:

  1. Siamo praticamente arrivate alle stesse conclusioni. Bravissima, come sempre

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    1. Io arrivo a certe conclusioni solo perché ne parlo con te 😂

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  2. Ciao, anche io ho provato più o meno le tue stesse sensazioni. La mancanza di empatia nei confronti del protagonista se da un lato è necessario con un personaggio come Snow dall'altro rende difficile amare questa storia

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    1. Devo dire che quella è stata proprio una cosa difficile per me...quello e il fatto che è stato un libro abbastanza lento :/

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