lunedì 22 settembre 2025

Il fuso scheggiato/ Lo specchio rammendato







Titolo: Il fuso scheggiato/ Lo specchio rammendato
Autrice: Alix E.Harrow
Traduzione: Alice Casarini e Barbara Ronca 
Editore: Mondadori (Oscar Vault)


Trama Il fuso scheggiato 

Zinnia Gray sta per compiere ventun anni. Un compleanno davvero speciale, anche perché è l’ultimo della sua vita. Rimasta vittima di una contaminazione chimica è affetta dalla nascita da una sindrome rara e misteriosa, la Malattia Generalizzata di Roseville. Se ne sa poco, se non che nessuna delle persone che ne hanno sofferto è arrivata ai ventidue anni. La sua migliore e unica amica, Charm, vuole che l’ultimo compleanno di Zinnia sia indimenticabile e le sta preparando una festa sensazionale, tutta in tema “Bella Addormentata” – la sua passione da sempre -, con tanto di torre e arcolaio. Ma quando Zinnia si punge il dito, succede qualcosa di totalmente inaspettato e la ragazza si trova catapultata in una serie di mondi paralleli, con un’altra bella addormentata desiderosa quanto lei di sfuggire a un destino che sembra già scritto.

Trama Lo specchio rammendato 

Zinnia Gray, di professione riparatrice di fiabe, ha finito di correre in aiuto di principesse addormentate. Dopo aver salvato decine di donzelle in pericolo, arso una cinquantina di arcolai, e dopo essersi ubriacata con decine di fatine buone e aver limonato con membri di famiglie reali di ogni ordine e grado, comincia a desiderare che tutte quelle fanciulle si diano una mossa e inizino a occuparsi da sole dei loro problemi di trama. Ma proprio quando pensa di non voler soccorrere nessun'altra principessa, si guarda in uno specchio e vede di rimando un volto che la fissa: è il viso del Male che la chiama. Perché ci sono tante persone intrappolate in storie che non hanno scelto: la Regina Cattiva di Biancaneve ha appena scoperto come si conclude la sua favola e ha disperatamente bisogno di un lieto fine. Ha bisogno che Zinnia la aiuti prima che sia troppo tardi per tutti. Ma cosa farà Zinnia? Accetterà la velenosa proposta della regina, risparmiando a entrambe la tortura delle scarpe di ferro arroventate, o tenterà un'altra strada?

Recensione 

La combinazione di Harrow e di richiami alle fiabe è stata la cosa che mi ha attirato di più e queste due novelle sono state una lettura leggera e veloce che mi è piaciuta molto sotto alcuni aspetti, ma un po' meno su altri.
Fra le cose che ho apprezzato c'è soprattutto la forma, la brevità dei racconti e la scelta della novella mi hanno attirato davvero tanto perché l'ho percepita come una lettura per staccare, per passare qualche ora in compagnia di un libro che ho iniziato e concluso. Per contro è anche una delle cose che mi hanno fatto storcere il naso. Lo so, non sono coerente, ma se da un lato mi è piaciuta molto la scelta, dall'altro credo che abbia penalizzato un pochino la lettura perché avrei voluto più contorno, più profondità e che alcuni momenti avessero più spazio. Credo che, essendo il tema delle fiabe ciò che muove la storia, questa forma stilistica sia voluta perché la brevità ricorda la fiaba in sé, ma essendo scritta in forma di romanzo resta più superficiale e nonostante i temi trattati siano molti, non ha la tridimensionalità che avrebbe potuto avere un romanzo unico.
Questo comunque non va a intaccare il messaggio centrale della dilogia, Harrow ha la capacità di parlare di molti argomenti davvero importanti e di spessore e lo fa sempre in modo sublime. Zinnia è una giovane ragazza con una malattia degenerativa che per forza di cose l'ha costretta a vivere una vita a metà, con una spada di Damocle sulla testa che la porta a domandarsi quanto effettivamente avrà da vivere. Questo la spinge a cercare un finale alternativo a tutte le Belle Addormentate che vivono in mondi paralleli, così ha inizio il suo viaggio verso quella che, alla fine fine, è una parte di sé e della sua storia con cui dovrà fare i conti prima o poi. Non mancano anche temi molto importanti per l'autrice quali il femminismo e la sorellanza, al contrario della Bella Addormentata classica che è una figura passiva e si fa salvare dal principe, qua saranno l'amicizia e l'unione di più donne a salvarne altre. Harrow sovverte quindi la passività della protagonista, rendendola attiva e capace di prendere in mano il proprio destino e salvare sé stessa e altre donne nella medesima situazione. Qui mi sento di aggiungere un'altra piccola pecca, perché per necessità di trama Harrow crea un parallelismo tra la versione Disney de La bella addormentata e Zinnia, entrambe vittime di una "maledizione" che porrà fine alle loro vite. Il problema nasce quando Harrow fa continui riferimenti a maledizioni e principi azzurri che salvano le donzelle dicendo che questa è la versione dei Grimm, quando in realtà la fiaba originale è molto più oscura e perversa. Non ci sono principi dalla splendente armatura che salvano la bella addormentata, anzi ci sono molte scene di violenza mentre lei è incosciente. Quindi ok il parallelismo, ma la versione in cui si ritrova Zinnia non è la fiaba originale dei Grimm e lei dovrebbe saperlo dato che è laureata in folklore e la sua ossessione è La Bella Addormentata. A prescindere da questo comunque la lettura mi è piaciuta per i motivi di cui sopra e anche nel secondo racconto, Lo specchio rammendato, Zinnia si pone l'obiettivo di salvare le altre protagoniste, ma in realtà quella chi ha bisogno di essere salvata da sé stessa è solo lei. Anche questa volta nel suo viaggio verso la consapevolezza aiuterà un'altra personaggia rimasta incastrata nel ruolo che le é stato assegnato: la Regina Cattiva. Il focus si sposta su un'altra fiaba, in questo caso Biancaneve, e Harrow approfondisce ulteriormente il discorso iniziato nel primo volume, concentrandoci però sulla cattiva della storia dipingendola come un personaggio profondamente tragico e umano, intrappolato dalle aspettative narrative che ne definiscono il ruolo. L'autrice ribalta la posizione della Regina Cattiva creando un personaggio più complesso e sfaccettato, vittima anche lei di un ruolo che le è stato imposto. Con questo espediente fiabesco Harrow ci porta in entrambe le novelle in un viaggio sulla consapevolezza, sulla brevità della vita, su quanto i legami sono profondi anche quando una persona è lontana e lo fa sempre nel suo stile. Accattivante, mai noiosa, irriverente al punto giusto e sempre autoironica, Zinnia è una protagonista che ho apprezzato davvero tanto e che avrei voluto avesse un romanzo organico più complesso e tutto suo.
I disegni che accompagnano entrambe le letture sono un punto in più, con semplici bianchi e neri che creano di forti contrasti, si rievocano le scene di spessore delle letture, accentuando lo spacco tra la parte "buona" e la parte "Cattiva" che spesso però si fondono, si mescolano, si sovrappongono e ci fanno capire che le cose non sono così nettamente definite.
In conclusione queste due novelle hanno dei grossi punti a favore e qualche nota lievemente stonata, ma mi sento di consigliarle perché la lettura ha un ritmo sempre incalzante e lo stile di Harrow sa catturare come sempre. Gli argomenti sono delicati ma profondi, la brevità dei libri non ha dato un pieno potenziale a protagonisti e sviluppo, ma sono un buon prodotto che può fare staccare per qualche ora facendo comunque riflettere su temi importanti.

Voto ⭐⭐⭐⭐/5

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