mercoledì 10 luglio 2024

Saltblood




Titolo: Saltblood - Sangue salmastro
Titolo originale: Saltblood
Autrice: Francesca De Torres
Editore: Na/On




Trama

Plymouth, 1685. Un bambino di circa un anno, Mark Read, muore proprio mentre sta venendo alla luce la sua sorellastra Mary. Per continuare a percepire un reddito da parte della famiglia del padre del bambino, la madre dei due escogita uno stratagemma: farà passare la neonata Mary per Mark, allevandola come un maschio e facendole prendere il posto del primogenito. Cresciuta all’ombra del fratellastro morto e portandone il nome, Mary impara presto a mantenere il segreto rappresentato dal proprio corpo. Adolescente, viene impiegata a servizio di una donna benestante, ma quando nel 1701 l’Inghilterra entra in guerra contro Francia e Spagna, Mary vede in quel conflitto una via di fuga da una sorte che sente già segnata: si arruola quindi nella Royal Navy, che le permette di conoscere il mondo e di assaporare un briciolo di libertà. Dopo anni trascorsi nella marina e nell’esercito, Mary trova l’amore e decide di rivelare il proprio segreto e congedarsi dalle forze armate. Trasferitasi nelle Fiandre insieme al marito, Mary si accinge a diventare moglie e madre, ma la sua cognizione di sé e della propria vita cozzano contro ciò che la società si aspetta da una donna, e lei si sente soffocare. Sarà l’ineludibile richiamo del mare a sancire il suo destino, e a far sì che – dopo essere stata fanciulla, ragazzo, marinaio, soldato e moglie – Mary diventi chi forse è sempre stata: una pirata, parte della ciurma di Calico Jack Rackham e affiancata dalla temeraria Anne Bonny, di cui è amica e amante. Ispirato alla vera storia di Mary Read e Anne Bonny, Saltblood. Sangue salmastro è insieme una rigorosa ricostruzione storica e un romanzo d’avventura, una storia d’amore e un Bildungsroman che s’interroga sui limiti del corpo, del genere e di quello che siamo e osiamo immaginare di diventare.



Recensione

*Ringrazio tantissimo Neon libri per l'opportunità, la collaborazione e la lettura in anteprima😊*

Scrivere questa recensione non è facile perché Saltblood non è un libro facile di per sé. È stata una lettura che mi ha portato nelle ambientazioni di Pirati dei Caraibi, ma con la crudezza che solo la vita vera può avere. 
La scrittura di De Tores è schietta, curda, di impatto, non indora mai la pillola e racconta nei dettagli le cose positive e negative che succedono. La sua ricerca storica è evidente perché, sebbene non sia un'esperta del periodo storico/sociale che ci descrive, non capivo mai dove finiva la realtà e iniziava la finzione. Nelle note possiamo vedere tutta l'accuratezza dei suoi studi e sono rimasta davvero colpita perché è evidente l'attenzione che vi ha dedicato. Per contro posso dire, però, che a volte la schiettezza e la durezza delle scene mi hanno un po' sopraffatta, non dico che avrebbe dovuto abbellire alcuni punti, ma forse smussarne un po' gli angoli, ci sono scene forti ed è stato difficile leggerle e immaginarle.
Il romanzo in sé è davvero corposo perché ricopre l'intera vita di una persona, Mary, però non ci sono stati molti momenti morti, è vero che la narrazione è stata altalenante perché ci sono attimi ricchi di eventi e altri più lenti, ma credo che sia coerente con l'intento del romanzo di mostrare gli alti e bassi della vita di una persona. Forse avrei limato un po' le ripetizioni iniziali, Mary tende a ribadire il concetto che non sa chi sia troppo spesso, costretta fin dalla nascita a impersonare il fratello morto, Mary non sa più se è maschio, femmina o entrambi. Il tema in sé è molto delicato, attuale e trattato molto bene, ma a volte davvero troppo ribadito quando si capisce subito dopo le prime volte in cui ne parla. Nonostante le ripetizioni De Tores mi ha sorpresa, il libro parla dell'identità di genere e di genderfluid, e lo fa in modo molto attuale riuscendo comunque a inserirlo perfettamente nel contesto storico senza creare anacronismi. Ma la cosa che mi ha davvero sorpresa dopo la lettura è stata la riflessione che ne ha portato. Per tutto il libro mi domandavo quale fosse lo scopo ultimo, il vero nocciolo della questione e sono arrivata alla conclusione che ...non c'è, ed è giusto così. È un romanzo storico e si limita a mostrarci la vita di  personaggi esistiti, non deve per forza insegnarci qualcosa e questo, badate bene, non è una cosa negativa. Alla fine mi sono ritrovata ad ammirare questa donna che lotta per il suo posto nel mondo fin dall'infanzia che le è stata rubata, che cerca sé stessa e la trova, prima in suo marito, poi nella relazione con Anne Bonny, ma anche nel mare, nella libertà che solo una nave che solca acque inesplorate può portare. Se devo fare un piccolo appunto è che avrei gradito più introspezione, spesso Mary ci riporta i fatti come se non fossero capitati a lei, ma come se si limitasse a descrivere scene che ha visto, avrei voluto vedere meglio i suoi pensieri, sentire le sue emozioni per poterla conoscere meglio.
In conclusione la lettura è promossa, non è un libro per tutt³ perché, come dicevo, non ci sono scene adrenaliniche e la narrazione è altalenante, qualche difettuccio c'è ma credo che il tema centrale sia stato sviluppato molto bene.

Voto ⭐⭐⭐,5/5

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