Titolo: Sole nero
Titolo originale: Black sun
Autrice: Rebecca Roanhorse
Traduzione: Andrea Cassini
Numero di pagine:588
Editore: Mondadori
Trama
Nella città sacra di Tova, il solstizio d'inverno è un momento di celebrazioni e rinnovamento, ma quest'anno coincide con un'eclissi di sole, un evento astronomico raro che i Sacerdoti del Sole vedono come una rottura dell'equilibrio globale. Nel frattempo, una nave proveniente da una città lontana sta per arrivare a Tova proprio per il solstizio. La sua capitana, Xiala, una Teek caduta in disgrazia, ha il dono di un Canto in grado di placare le acque e sconvolgere le menti; trasporta un passeggero, Serapio, un giovane cieco, sfregiato, totalmente innocuo. Ma Xiala sa fin troppo bene che, di solito, quando un uomo è definito "innocuo", finisce per diventare il malvagio della storia. Animata da una serie di personaggi indimenticabili, l'avventura narrata da Rebecca Roanhorse esplora temi come la decadenza del potere, il peso della storia, la lotta degli individui contro le convenzioni sociali e le ferite del loro passato.
Recensione
Sole nero è purtroppo un'altra delle delusioni letterarie che sto avendo in questo periodo, peccato perché viste le premesse aveva tutte le caratteristiche per piacermi! In primis viene catalogato come adult però a parte il linguaggio scurrile non ho trovato molti altri motivi, ho letto molti ya che sono più crudi, per cui non l'ho percepito come tale, anche per colpa dei personaggi. Nonostante siano persone adulte molte di loro hanno comportamenti, se non proprio infantili, quanto meno non sempre maturi, ma la grande pecca è che alla fine della lettura mi sembrava di non conoscerli affatto. La loro psicologia resta sempre vaga e questo li ha resi piatti, forse è anche colpa dei pov che si alternano che ha fatto sì che non li conoscessimo a fondo, anche perché uno dei pov principali viene inserito nella seconda metà del libro, quindi molto dopo rispetto agli altri. L' altro grande problema che ho riscontrato è che non conosciamo il loro passato se non tramite qualche sprazzo e racconto, solo per Serapio abbiamo dei capitoli dedicati ma questi sono inseriti male nella storia e spezzano l'andamento. Per contro non abbiamo i flashback davvero importanti, come quello di Naranpa che partendo dalle classi più povere della società e diventata Sacerdotessa del Sole, cosa che non avviene mai in base a quello che ci viene detto delle tradizioni. Allora perché lei riesce a diventarlo? Non ci è dato sapere.
Ho poco apprezzato anche la rappresentazione delle persone agender, si una particolare non ci vengono fornite descrizioni fisiche, cosa molto giusta, ma è unə personaggiə che è troppo ambiguə e non si capisce da che parte stia, per cui ho percepito il suo essere agender come una cosa ambigua e se questo è il messaggio che l'autrice voleva fare passare non lo condivido.
Infine il grossissimo problema che ho percepito con questa lettura sono il worldbuilding e l'ambientazione, entrambi ci vengono forniti sotto forma di elenco e in modo macchino oppure non forniti affatto, se non avessi letto nella trama che l'intento era creare un fantasy ispirato alle civiltà precolombiane non mi sarebbe mai venuto in mente. Non sono riuscita a immaginarmi i paesaggi e i vestiti, così come i simboli di riconoscimento e gli oggetti di ogni giorno, praticamente se fosse stato ambientato a New York nel 1800 il risultato sarebbe stato lo stesso. Non l'ho trovato un ambiente immersivo e questo ha contribuito a rendere la lettura superficiale.
In sostanza, l'ennesimo libro che avrebbe potuto piacermi ma che invece si è rivelato una delusione, ambientazione e personaggi fiacchi, uno stile di scrittura troppo altalenante e con troppi cambi di pov che sostanzialmente non servivano, peccato.
Voto ⭐⭐,5/5
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