venerdì 28 ottobre 2022

Review party Lifel1k3

Titolo: Lifel1k3
Titolo originale: Lifel1k3
Autore: Jay Kristoff
Traduzione: Gabriele Giorgi
Numero di pagine: 412
Editore: Mondadori






Trama

Eve ha diciassette anni, e l'ultima cosa di cui ha bisogno è un segreto da custodire. No, grazie, è già abbastanza impegnata a guardarsi le spalle e a districarsi tra mille problemi. Problema numero uno: il robot gladiatore che ha passato mesi a costruire è stato ridotto a un relitto fumante. Problema numero due: ha perso con gli allibratori i pochi crediti che aveva, l'unico mezzo per comprare le medicine indispensabili a Nonno. Problema numero tre: un gruppo di fanatici puritani la vuole uccidere e... che altro? Ah, sì, ha appena scoperto che può distruggere le macchine con il potere della mente.
Forse ha vissuto momenti peggiori, ma non riesce proprio a ricordarseli.
Quando però scopre la carcassa di un ragazzo androide di nome Ezekiel, nell'ammasso di rottami che chiama casa, tutto cambia; si mette in viaggio per salvare chi ama insieme a lui, alla sua amica Lemon e al suo compagno robotico Cricket: attraverseranno deserti di vetro nero, combatteranno contro cyborg assassini, esploreranno megalopoli abbandonate, fino a scoprire i segreti sepolti nel suo passato... anche se ci sono segreti che è meglio non portare alla luce.


Recensione 
Ormai si sa, Kristoff o lo si venera o non piace. Io sono tra quelle a cui non piace, eppure ogni volta vado nella trappola. Ho voluto dargli un'altra chance visto che il libro è uno sci-fi/distopico e sono un'amante del genere, senza contare che Illuminae è tra le mie saghe preferite. Ebbene, non sono rimasta delusa del tutto da questa lettura, anzi mi ha preso molto per cui eccovi i pro e i contro.
PRO
É un libro che si legge davvero velocemente, il ritmo è incalzante e la trama scorrevole. Ci sono un paio di scene intervallate da flashback e quindi la storia rallenta molto, ma tutto sommato è una lettura che si fa in poco tempo perché si viene subito proiettati nelle vicende .
I personaggi sono il solito mix di fragilità e spacconaggine ma ho apprezzato molto Eve che è costruita bene, il suo conflitto interiore è davvero strutturato in maniera credibile e si empatizza con lei, ho amato la sua dualità perché non la rende il solito personaggio. Ma la perla è Lemon Fresh, a parte il nome super frizzante (cit.) é un personaggio ironico e interessante, nasconde un bel segretuccio che non vi posso svelare, ma credo che la ritroveremo più approfondita nei seguiti.
Altro grande pro di questo libro è come si affronta il tema del cambiamento climatico, questo fa riflettere molto perché ci mostra un possibile futuro che purtroppo non è lontano se continuiamo su questa strada. Gli amanti di Mad Max coglieranno tanto riferimenti perché il paesaggio che si delinea è davvero molto simile.
Ma ora passiamo ai CONTRO.
Fan di Mad Max, Io, robot e praticamente ogni cosa di questo genere scritta o girata, non arrabbiatevi troppo. Sapete che Kristoff pesca a mani basse in tutta la letteratura precedente e si vede benissimo. Anche qua niente di troppo nuovo poiché ci sono moltissimi elementi presi in modo molto simile o addirittura uguale da altri autori. A partire dal worldbuilding che con le corse nel deserto e il paesaggio arido e brullo mi ha portato nell'Australia di Mad Max, fino alle leggi della robotica di Asimov. Tutto ciò ha fatto sì che in realtà non ci fossero colpi di scena (almeno per me), tranne uno che mi ha piacevolmente sorpresa, ma se siete dei lettori attenti coglierete tutti gli indizi e ci arriverete. 
Questa è un'altra piccola pecca, se si legge tra le righe è tutto molto evidente, infatti i colpi di scena sono inesistenti se non si considerano alcune scelte dei personaggi che sono davvero nonsense. Tuttavia ribadisco che nonostante questo il libro si legge davvero bene quindi chi si approccia per la prima volta al genere apprezzerà sicuramente.
Ezekiel, il nostro bellissimo e perfetto sembiante è troppo zerbino per essere vero, una macchina da guerra con un cuoricino che batte solo per la sua bella, forse troppo buono.
Ma passiamo alla grande nota dolente (almeno per me). Quando si scrivono libri di questo tipo si può spaziare in ogni modo però il concetto di base è che le cose devono essere credibili o almeno argomentate. Tutto questo manca in lifelike, a partire dai sembianti. Si basano sul concetto degli androidi, robot più umani degli umani e, oltre a essere ovviamente tutti bellissimi, sono praticamente indistruttibili, addirittura riescono a farsi ricrescere parti del corpo amputate e sono capaci di provare sentimenti, hanno un cuore che batte, simil sangue che spilla....e come è possibile tutto ciò? Mistero. Purtroppo mi è mancata la spiegazione di tutta la parte tecnica e questa è solo una delle cose che non vengono approfondite. Capisco che visto il target degli spiegoni interminabili sul funzionamento di macchine, robot ecc, avrebbe appesantito troppo, ma così per me è risultato tutto troppo inverosimile. 
Leggerò i seguiti? Ovviamente. La protagonista nelle scene finali prende una decisione che sinceramente non capisco, stride troppo con la sua personalità e l'idea che ci siamo fatti di lei per cui sono curiosa di vedere come evolverà la storia.

Voto ⭐⭐⭐,5/5

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Ringrazio Alessandra di Raggywords e la casa editrice per l'evento e la copia.




3 commenti:

  1. Pur amando Kristoff questo genere di suoi romanzi non mi attira più di tanto. Eppure dopo certe recensioni, come le tue, potrei rivalutare la mia scelta

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  2. Non conoscevo questo autore ma credo che non faccia per me

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  3. Penso di aver chiuso con Kristoff. Ci spero sempre e invece è sempre una delusione

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