venerdì 6 maggio 2022

Recensione Un fato così ingiusto e solitario

Titolo: Un fato così ingiusto e solitario
Titolo originale: A course so dark and lonely
Autrice: Brigid Kemmerer
Numero di pagine: 504
Editore: Mondadori




Trama

Le cose sono sempre state facili per il Principe Rhen, erede al trono del regno di Emberfall. O almeno, lo sono state finché una potente incantatrice non ha lanciato una spietata maledizione su di lui. Ora Rhen è condannato a rivivere all'infinito l'autunno dei suoi diciott'anni e a trasformarsi in una creatura mostruosa portando dovunque morte e distruzione – e lo sarà finché una ragazza non si innamorerà di lui. Per la giovane Harper, invece, le cose non sono mai state facili. Il padre se ne è andato da tempo lasciandosi dietro una montagna di debiti, la madre è in fin di vita, e il fratello, che riesce a malapena a tenere unita la famiglia, l'ha sempre sottovalutata a causa della paralisi cerebrale che l'affligge: Harper ha dovuto imparare in fretta a fare affidamento solo su se stessa per sopravvivere. Ma un giorno, viene rapita e portata nel magico e terribile mondo di Emberfall perché Rhen possa conquistare il suo cuore e spezzare finalmente il maleficio. Un principe? Un mostro? Una maledizione? Harper è sconvolta e disorientata, ma anche determinata a fare di tutto pur di ritornare nel proprio mondo e dalla famiglia che ha bisogno di lei. Tuttavia col passare dei giorni, man mano che la diffidenza nei confronti di Rhen si trasforma in amicizia (e forse in qualcosa di più) la ragazza si rende conto che anche Emberfall ha bisogno di lei. Perché forze potenti e oscure minacciano il regno e la vita di tutti, e non basterà spezzare la maledizione per salvare Harper, Rhen e il futuro di entrambi dalla rovina totale.

Recensione

Ho letto questo libro grazie alla ricerca recensori di Oscar Vault e per fortuna non ho comprato il volume, la storia si propone come un retelling de La bella e la Bestia e su alcune cose si muove in modo praticamente identico. La differenza sostanziale è che la nostra protagonista, Harper, viene rapita e non sceglie volontariamente di prestarsi alla prigionia e la cosa mi ha fatto storcere un po' il naso. Sinceramente non mi ha preso molto come lettura, l'ho trovata noiosetta e monocorde, senza colpi di scena e con personaggi poco caratterizzati. Harper è la protagonista forte, ma allo stesso tempo fragile e dal tragico passato che ci si aspetta, insomma viene presentata come una protagonista diversa dal solito ma in realtà è uguale a tutte le altre. Ha una disabilità fisica che nelle prime pagine è rimarcata più volte ma che via via che il libro procede praticamente scompare perché non viene più menzionata, per cui sono rimasta perplessa. Rhen è il bello e tenebroso, in questo caso pure maledetto, ma tanto puro di cuore. Dovrebbe essere il principe sveglio e calcolatore che dopo essere stato ingannato dall'Incantatrice ha sviluppato una certa furbizia e invece è bravo solo a vincere a carte perché non sa come rapportarsi con Harper e soprattutto non capisce metà delle cose che succedono nel suo regno. Ma poi quanto è improbabile che dopo secoli di maledizione lui non abbia MAI incontrato una come Harper che tenta di scappare invece che farsi corrompere con le ricchezze? O almeno simile? Alla faccia degli stereotipi sul genere femminile al quale bastano due vestiti eleganti e un paio di gioielli per cadere ai piedi di un uomo....Tutte cose già viste e il fatto che il libro sia diviso tra il pov di lei e di lui non mi ha fatto conoscere meglio i personaggi, anzi, restano davvero troppo superficiali, i dialoghi sono nonsense e per nulla introspettivi quindi ci si ritrova a metà libro che si capisce che sono già innamorati l'uno dell'altra, ma non c'è una vera ragione per questo innamoramento. Il personaggio con un po' di mistero e che risulta un filo interessante è Grey, unica guardia rimasta nel castello insieme a Rhen. Il loro rapporto potrebbe essere approfondito meglio, anche perché ho pensato ci fosse qualcosa di più di un'amicizia tra loro e allo stesso tempo ho più volte sentito puzza di triangolo e il dubbio resta resta fino alla fine, di certo nel secondo volume verrà approfondito qualcosa. Grande pecca del libro è il worldbuilding, poco approfondito, un vero peccato perché poteva aggiungere una nota interessante, invece la trama si basa un po' sul niente. Dopo centinaia di anni vissuti nel menefreghismo, Rhen si accorge che alla fin fine ha un popolo da governare e cerca di mettere delle pezze un po' ovunque, ma la parte socio-politica della storia è davvero confusionaria per cui non mi ha entusiasmato. Anche perché lui è costretto a ricevere in eterno l'autunno dei suoi diciotto anni ma il tempo scorre lo stesso nel suo regno, anche se a velocità rallentata e quindi sono passati in tutto 5anni. In questi anni nessuno si fa venire un dubbio sul perché la famiglia reale non si fa più vedere? Non c'è una nobiltà che tenta di prendere il potere? Chi governa i tanti piccoli paesi e città? L'esercito viene decimato e qualcuno se ne preoccupa? Macché. Boh, tutto molto vago e senza logica.
A parte il rapimento iniziale con conseguente innamoramento (già questo è un problemone bello grosso), il libro non ha grosse cose negative, ma allo stesso tempo non ha nemmeno lati fortemente positivi. Per me è stata una lettura scorrevole ma davvero piatta, non succede granché e tutto è molto prevedibile e ripetitivo all'inverosimile, i personaggi molto grigi non aiutano, ma una nota di merito arriva sul finale. Nonostante sia molto forzata tutta la vicenda, c'è un colpo di scena che spinge a leggere il secondo volume, purtroppo la cosa non vale per me, non credo che continuerò la saga. 

Voto: ⭐⭐/5

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