Titolo: La Corte dei Miracoli
Titolo originale: The Court of Miracles
Autrice: Kester Grant
Traduzione: Sara Brambilla
Numero di pagine: 300
Editore: Mondadori
Per questo evento ringrazio Alessandra di@raggywords e la casa editrice Mondadori per aver organizzato e per la copia in digitale.
Éponine è uno dei personaggi controversi e allo stesso tempo molto amati de I miserabili, capolavoro di Victor Hugo. Questa donna viene da una famiglia di locandieri che per colpa dei debiti si dedica poi interamente alle truffe per sopravvivere. Grazie alla sua capacità di leggere e scrivere la famiglia riesce a farsi inviare denaro da famiglie nobili per tirare a campare ma poi gli inganni vengono scoperti e lei e la sorella si ritrovano a condurre una ben misera esistenza che la trascinerà sempre più verso il basso. Tuttavia ritengo che Éponine sia un personaggio positivo poiché si innamora di un uomo, Marius, e questo suo amore non ricambiato per lui sarà la sua fonte di riscatto. Pur di aiutarlo lo accompagna alle barricate dei rivoltosi e in quell'occasione gli salverà la vita, a costo della propria. Un personaggio che possiamo quindi definire positivo o comunque con una crescita personale perché nonostante una vita viziata e dedita alla truffa dell'inizio, cade in disgrazia ma attraverso un sentimento positivo, quale l'amore per il prossimo, riesce a trovare il suo riscatto.
Questa positività manca invece in Nina (Éponine) che troviamo ne La corte dei miracoli. Le basi sono simili in entrambe poiché il padre di Nina è un ladro che però è violento e severo con le figlie, al contrario dei genitori di Éponine de I miserabili che l'hanno sempre viziata. Nonostante questo Nina è istruita e sa leggere e scrivere ed è stata iniziata dal padre alla carriera di ladra. Dopo un tragico avvenimento che vede coinvolta la sorella di Nina, Azelma, lei si ritroverà membro di questa Corte dei Miracoli, un miscuglio di corporazioni di origine criminale. Per cui già qua possiamo notare una differenza tra le due protagoniste. Éponine si lascia andare, vive per strada vestendosi di stracci, mentre Nina cerca di sopravvivere. Ma le similitudini finiscono qua perché in Nina non ho trovato il senso di riscatto di Éponine. Nina, infatti, non agisce in positivo, prima di unisce alle bande di criminali e poi cerca per anni di mettere in atto la sua vendetta personale a discapito anche di altre persone. Si affeziona a Cosette, è vero, ma questo affetto non sarà sufficiente poiché cercherà di proteggerla ma sempre a discapito di altri e con il fine ultimo di attuare la sua vendetta. Purtroppo questo la lascia un personaggio senza crescita, i suoi sentimenti positivi non sopperiscono quelli negativi, lei compirà un'azione che indubbiamente salverà delle vite e potrebbe portare una nota positiva ai libri seguenti, ma lo fa per le ragioni sbagliate.
In conclusione credo che l' Éponine originale sia un personaggio che ha una crescita all'interno del libro, passando da ragazza viziata a donna in miseria, fino ad arrivare alla sua redenzione e quindi la considero un personaggio positivo. Mentre Nina è un personaggio che rimane statico, parte come una ragazza già incanalata verso la via della criminalità e da lì non si muoverà, i suoi sentimenti di affetto per le altre persone saranno sempre finalizzati al suo obiettivo ultimo, ossia la vendetta. Per questo ritengo invece che sia un personaggio negativo.
Complimenti per questa tappa, si vede che conosco bene l'opera originale. Nemmeno io sono rimasta convinta da questa Éponine
RispondiEliminaPurtroppo una protagonista non troppo convincente
EliminaSplendida tappa, hai fatto un'analisi molto accurata delle molte (ahimè) pecche di questa Nina. E ti dirò di più: mi hai fatto venire voglia di leggere I Miserabili ahahaah
RispondiEliminaÈ una voglia ragionevole mi sa! 😂
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