martedì 7 luglio 2020

Review party Io sono leggenda

Titolo: Io sono leggenda 
Titolo originale :I am legend
Autore: Richard Matheson
Traduzione: Giovanna Scocchera
Postfazione: Giancarlo De Cataldo
Lingua originale: Inglese
Numero di pagine: 204
Editore: Mondadori



Trama

Robert Neville è probabilmente l'ultimo uomo vivente sul pianeta... eppure non è solo. Un morbo incurabile ha trasformato uomini, donne e bambini in vampiri assetati di sangue. Di giorno Robert attraversa le rovine della civiltà, seguendo le tracce dei mostri come un cacciatore sulle orme della preda, li studia, sperimenta nuovi modi per sterminarli. Di notte si barrica in casa, assediato dalle creature delle tenebre, e implora che sorga presto il sole... Rovesciando la situazione di Dracula, vampiro nel mondo degli uomini, Matheson immagina un uomo solo in un mondo di creature mostruose, dando vita a uno degli scenari più fortunati della letteratura e del cinema novecentesco. Quello che - con la sua scrittura ossessivamente cristallina, asciutta, ipnotica - Matheson dipinge è un mondo apocalittico, straniato, nel quale ogni valore e ogni certezza vengono stravolti. Chi sono i buoni e chi i cattivi? Ci sono davvero dei buoni e dei cattivi? O ci sono solo eventi e creature che sfuggono alla comprensione razionale e alla catalogazione scientifica? L'orrore, suggerisce Matheson, ci abita accanto. Postfazione di Giancarlo De Cataldo.



Recensione

Bentornati lettori, ci troviamo qua oggi perché partecipo al review party organizzato da Federica (meglio nota come Infermieranerd) e Michela (in arte La stanza dei libri), in collaborazione con Mondadori, ringrazio per essere stata scelta e per l'opportunità.

Questa per me è stata una lettura particolare, è uno dei rari casi in cui ho visto prima il film e poi letto il libro, per cui potete prendere il film e metterlo da parte perché  ovviamente, non c'entra nulla. 

La storia comincia a vicende già avviate, una strana malattia ha trasformato il mondo in vampiri e l'unico umano sopravvissuto è il nostro protagonista Robert Neville. La narrazione è esterna ma vediamo tutto dal punto di vista di Robert, grazie a uno stile crudo,  netto e privo di fronzoli ci ritroviamo completamente trasportati dentro lo staato del protagonista. Ho proprio vissuto la sua angoscia e la sua ansia attraverso questo stile che sembra quasi un flusso di coscienza. La mente di Neville lavora sempre e non si ferma mai, un pensiero è sempre concatenato all'altro e anche quando ci sono dei flashback non ci sono frasi a introdurlo, ci si ritrova subito nel passato e sta al lettore capire lo stacco. Viene definito un romanzo fantascientifico/horror e in effetti gli elementi portano tutti li, ma è anche quasi un romanzo introspettivo. Robert fa fatica a vivere la sua vita, è un sopravvissuto e bersaglio dei vampiri della città che vogliono il suo sangue. Deve costantemente preoccuparsi della casa e fare in modo che sia sicura per riuscire a restare in salvo e le sue brutte esperienze passate non aiutano. Cerca conforto nell'oblio che porta l'alcool ma inevitabilmente i pensieri diventano negativi, tanto che spesso si chiede perché cercare di continuare a vivere. In alcuni momenti Robert si avvicina quasi alla soglia della follia, intavola conversazioni mentali con sè stesso dove c'è proprio un botta e risposta tra lui e questa voce nella sua mente. Dopo anni passati senza parlare con nessuno è comprensibile e francamente l'ho trovato davvero angosciante. Matheson mi ha ricordato un po' Bradbury, per questo stile incalzante e continuativo, che ti avvicina al protagonista e alla sua angoscia. L'ambientazione in cui ci troviamo è nel futuro rispetto a quando il libro è stato scritto, pubblicato negli anni 50, parla del mondo alla fine degli anni 70, un mondo morto, pieno di persone non morte. Un città abbandonata a se stessa, piena di villette e casette senza gente viva che le abiti, a eccezione di Neville.

Quello che non ho apprezzato molto è la parte più "scientifica" credo che l'autore non abbia fatto ricerche in questo campo prima di scrivere il libro, ho trovato tutto un po' inverosimile e non spiegato in modo esaustivo, viene data la colpa di questa malattia a un bacillo ma c'è qualche errorino nella spiegazione e qualche buco. Ci sono anche molti elementi legati ai vampiri classici come la repulsione per l'aglio, i simboli religiosi e il coma in cui cadono durante le ore diurne, Matheson ha cercato di associare alla figura del vampiro classica una spiegazione  scientifica ma non credo ci sia riuscito del tutto. Però tutto ciò può essere spiegato, Robert è una persona comune che cerca di trovare le risposte di cui ha bisogno leggendo libri di anatomia e biologia in biblioteca. Non essendo uno scienziato non sa dare spiegazioni precise, cerca di farsi una sua idea per spiegarsi il perché di questa malattia che gli ha portato via moglie e figlia, quindi dato che il lettore vede tutto attraverso i suoi occhi è comprensibile che non ci sia una spiegazione tecnica. Questa è comunque una piccola pecca, perchè nonostante questo la storia scorre bene, le pagine non sono molte ma mi ha colpito soprattutto la figura di Robert. Lui non scivola nei cliché e ne esce un personaggio vero e umano, pieno di sofferenza e dubbi, in bilico in un'esistenza che sta scivolando verso la fine ma nonostante tutto ostinato nel suo voler vivere. Si abbandona alla sua inesorabile fine solo dopo aver combattuto, accettando di lasciare il suo posto in questo mondo solo dopo aver capito che c'è una possibilità di ricrearlo, anche se sarà una società diversa e non convenzionale. Robert va verso la sua fine, accettando di morire per permettere a una nuova società di vampiri, la cui malattia è mutata, di cercare di ricostruire un mondo nuovo. 

Il libro mi è piaciuto, nonostante la parte scientifica lasci un po' a desiderare, riesce a trasmettere bene l'ansia e l'angoscia che ha vissuto il protagonista. Non ho apprezzato molto la fine, ci sarebbe potuto essere un lieto fine se i vampiri avessero provato a convivere con lui, ma capisco anche la scelta che ha compiuto l'autore, chiudere un capitolo per dare a questa umanità diversa una possibilità. Forse sono io che sono un'inguaribile ottimista e speravo lo stesso nel lieto fine, anche se sapevo che non ci sarebbe stato, è comunque un finale in linea con lo stile dell'autore, volto a scioccare il lettore. Lo stile è molto fluido, non annoia e permette di leggere il libro in poco tempo apprezzandolo comunque, si entra subito in sintonia con Robert e si fa il tifo per lui, anche se suggerisco di non affezionarcisi troppo.

Voto ⭐⭐⭐,5/5

Vi lascio le date e i nomi dei blog dove continua il review


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