martedì 19 maggio 2020

Recensione Falce


Titolo: Falce
Titolo originale: Scythe
Autore: Neal Shusterman
Traduzione: Lia Tomasich
Lingua orignale: inglese
Numero di pagine: 360
Editore: Mondadori






Trama

Un mondo senza fame, senza guerre, senza povertà, senza malattie. Un mondo senza morte. Un mondo in cui l'umanità è riuscita a sconfiggere i suoi incubi peggiori.
A occuparsi di tutte le necessità della razza umana è il Thunderhead, un'immensa, onnisciente e onnipotente intelligenza artificiale. Il Thunderhead non sbaglia mai, e soprattutto non ha sentimenti, né rimorsi, né rimpianti.
Quello in cui vivono i due adolescenti Citra Terranova e Rowan Damisch è davvero un mondo perfetto. O così appare.
Se nessuno muore più, infatti, tenere la pressione demografica sotto controllo diventa un vincolo ineluttabile. Anche l'efficienza del Thunderhead ha dei limiti e non può provvedere alle esigenze di una popolazione in continua crescita. Per questo ogni anno un certo numero di persone deve essere "spigolato". In termini meno poetici: ucciso.
Il delicato quanto cruciale incarico è affidato alle cosiddette falci, le uniche a poter decidere quali vite devono finire. Quando la Compagnia delle falci decide di reclutare nuovi membri, il Venerando Maestro Faraday sceglie come apprendisti proprio Citra e Rowan. Schietti, coraggiosi, onesti, i due ragazzi non ne vogliono sapere di diventare degli assassini. E questo fa di loro delle falci potenzialmente perfette.


Recensione

Innanzitutto ringrazio tantissimo la Oscar Vault che mi ha permesso di leggere in anteprima questo libro che mi attirava molto, grazie davvero 😍

Ma vediamo insieme cosa mi ha colpito.
Falce è un libro che parte in modo lento, con un crescendo regolare, che ci trasporta pian piano in un nuovo mondo futuristico. E' quasi una distopia al contrario perchè invece che vicende che hanno causato la fine del mondo come lo conosciamo, o eventi catastrofici, troviamo una distopia in positivo per così dire. Tutto è governato dal Thunderhead che è un'intelligenza artificiale perfetta e una volta tanto, non una pazza psicopatica che cerca di uccidere tutti per il bene superiore. Il Thunderhead controlla ogni aspetto della vita di una persona garantendone il benessere, riuscendo a mantenere il controllo su tutto, persino sulla morte. Non ci sono governi, la violenza non esiste e non si parla nemmeno più di omicidio o furto perchè la gente non commette reati. L'unica cosa su cui non ha il controllo è l'ordine delle falci. 
E proprio qua il lettore sbatte il naso. In un mondo così perfetto in cui persino la morte è stata sconfitta per cosa si vive davvero? Ha senso porsi degli obiettivi o migliorarsi se si sa che non c'è una data di scadenza? Si vive davvero se si ha la consapevolezza che puoi non morire? Si può definire "vivere davvero" tutto questo questo? Si è davvero felici quando tutto ciò che dovresti conquistarti ti è dato senza sforzo? I sentimenti stessi sono più flebili dato che non abbiamo la minaccia di perdere persone care?
Queste sono solo alcune delle domande che mi sono posta leggendo la prima parte del libro e i frammenti di diari delle varie falci. Ma appunto sono solo alcune domande, perchè le questioni etiche e filosofiche aumentano con l'aumentare delle pagine. Infatti mentre seguiamo le vicende di Citra e Rowan mi sono posta ancora più interrogativi sulla vita e sulla morte, che detta così sembra che il libro sia deprimente ma vi giuro che non lo è, fa solo riflettere.










La prima parte del libro si concentra su cosa vuol dire essere una buona falce, figura impersonata da Maestro Faraday. Egli sceglie Citra e Rowan come apprendisti perchè non vogliono essere delle falci e lui vuole che restino così. Maestro Farady infatti è una falce vecchia scuola, spigola perchè è il suo dovere e non perchè ci prova gusto, sceglie le sua vittime in modo del tutto imparziale basandosi sulle statistiche, le mette a proprio agio prima di spigolarle e gli assicura metodi rapidi e indolore. Soprattutto sceglie un modo diverso di spigolare per ogni persona, un piccolo tentativo di rendere omaggio a chi se ne va. Tutto ciò è per Maestro Faraday un male necessario, un compito che deve essere eseguito ma da cui non trae alcun piacere.
Le falci sembrano quasi un ordine religioso, con tanto di dieci leggi che ricordano i comandamenti, ma sono pur sempre uomini e quindi fallibili, questo ordine che dovrebbe essere giusto e imparziale è infatti inframmezzato da persone che corrompono il loro compito e ne è un esempio Maestro Goddard. Lui è l'opposto esatto di Faraday e rappresenta tutto ciò che una falce non dovrebbe essere e come il potere corrompe le persone. Lui si vede come un precursore di ciò che le falci saranno e dovrebbero essere, al di sopra di qualsiasi legge (si vede da come reinterpreta a proprio vantaggio le dieci regole delle falci) e ci fa vedere che anche in un mondo che è diventato perfetto le persone restano quello che sono, ossia imperfette. Goddard gode nell'uccidere e compie spesso omicidi di massa, non c'è nulla di compassionevole in ciò che fa poichè agisce solo per il proprio piacere e per i suoi interessi.
Come dicevo nella prima parte del libro veniamo introdotti in questo nuovo mondo grazie a un worldbuilding ben costruito, nella seconda metà del libro si entra un po' più nel vivo delle vicende e abbiamo più azione e colpi di scena. Alcune cose non me le aspettavo ed ero curiosa di vedere come sarebbero andate a finire. Il finale in sé è stato un voler vincere facile ma di sicuro invoglia a continuare la lettura dei seguiti. Ho visto questo libro come molto introduttivo, di sicuro voleva preparare il lettore a entrare in un nuovo mondo, per cui spero che nei seguiti avremo più azione e sarà dato maggior spazio a Citra e Rowan. I due ragazzi infatti li ho trovati poco presenti, restano un po' sullo sfondo e servono a introdurre il lettore al vero protagonista, ossia la storia stessa, che con le sue domande etiche vuol far riflettere il lettore. Ho apprezzato abbastanza entrambi, crescono molto nelle vicende e soprattutto le scene che vedono Rowan come protagonista mi hanno trasmesso molta ansia. Credo che lui abbia una crescita più difficile perchè si ritrova in situazioni molto pesanti da affrontare. 
Mi lascia qualche dubbio il target a cui è rivolto il libro dato che viene classificato come Young Adult. I protagonisti sono sì due adolescenti che si ritrovano in situazioni più grandi di loro ma le domande etiche ed esistenziali sembrano rivolte a un pubblico più adulto.

Nel complesso posso dire che il libro mi è piaciuto, è un po' diverso dal solito per le tematiche affrontate e sono curiosa di vedere come si svilupperà la storia.

Voto ⭐⭐⭐ e mezzo su 5

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