mercoledì 13 agosto 2025

Not quite dead yet




Titolo: Not quite dead yet
Autrice: Holly Jackson
Traduzione: Paolo Maria Bonora
Editore: Rizzoli


Trama 

Tra sette giorni Jet Mason sarà morta. Jet ha ventisette anni e sta ancora aspettando che la sua vita decolli. Il suo mantra è “lo farò più tardi”, pensando di avere tutto il tempo del mondo. Fino alla notte di Halloween, quando viene aggredita in casa sua da un intruso. L’attacco le procura un forte trauma cranico e il medico è certo che entro una settimana la lesione scatenerà un aneurisma mortale. Jet non ha mai pensato di avere dei nemici, ma ora vede tutti sotto una nuova luce: la sua famiglia, la sua ex migliore amica, ora sua cognata, il suo ex fidanzato possessivo… Le restano sette giorni, solo sette giorni per scoprire chi l’ha aggredita, e a mano a mano che le sue condizioni peggiorano, Jet si rende conto che l’unico di cui si possa fidare è il suo amico d’infanzia Billy. Ma questa assurda storia ha anche un risvolto positivo: per la prima volta nella sua vita è determinata a portare a termine qualcosa. Jet risolverà il suo stesso omicidio.




Recensione

Questo è il ritorno di un autrice che ho amato con la serie Come uccidono le brave ragazze, ma che non mi aveva convinta più di tanto né Il ritorno di Rachel Price. Con questo libro diciamo che la Jackson si conferma una grandissima autrice, ma non l'ho sentito al livello della prima trilogia. La lettura non mi ha fatto impazzire, ma non posso dire che sia stata del tutto negativa, ci sono alcuni punti che ho apprezzato molto e altri un po' meno, ma andiamo con ordine.
La prima cosa negativa che ho riscontrato è la grandissima confusione del primo capitolo dove ci vengono presentati tutti i personaggi del libro in una sola volta. Non sono introdotti pian piano ma nell'arco di pochissime pagine e quindi si fa fatica a tenere a mente nomi e gradi di parentela vari. Inoltre i nomi usati sono molto simili per assonanza e questo rende la scena ancora più confusionaria. Non penso sia stata una cosa voluta, semplicemente l'obiettivo era trasmettere il senso di urgenza perché solo il primo capitolo sarà così introduttivo, le vicende partono subito in quarta in un'escalation che terrà incollatɜ alle pagine.
Purtroppo questa per me è l'altra piccola pecca, sappiamo che Jet verrà aggredita e che in seguito a un colpo alla testa avrà pochissimi giorni di vita, mi è sembrato molto inverosimile che la lasciassero uscire dall'ospedale e che lei riesca addirittura ad avere una vita "normale" alzandosi autonomamente e uscendo sulle sue gambe dall'ospedale dopo essere stata in coma. Nelle note finali dell'autrice ci sono i ringraziamenti a un medico che l'ha aiutata nella ricerca della parte clinica, ma che le imperfezioni erano farina del suo sacco, ecco mi è dispiaciuto un po' perché ho sentito tutto troppo inverosimile e so che Jackson può creare storie molto accurate e di sicuro più complesse.
Non dico di aver azzeccato tutto il finale ma per me non ci sono stati grandi colpi di scena perché avevo capito chi era il colpevole perché i personaggi non sono moltissimi e la storia non è così articolata.
Qui però entra in gioco la parte positiva per me, oltre alla parte thriller, che comunque intrattiene, nel libro ho sentito una grande parte di romanzo di formazione, anche se questo è da prendere con le pinze. Jet è una protagonista che mi è piaciuta moltissimo, reale, piena di imperfezioni e che parla un po' a tuttɜ noi sempre ossessionati dal dovere essere di più e soddisfare le aspettative dei genitori, ma con l'ansia profonda di non riuscire a fare tutto e soprattutto di non riuscire a farlo bene. Jet si ripete sempre che ha tempo, che può decidere che direzione dare alla sua vita perché tutto sommato è giovane e ha tempo, ha tempo, ha tempo. Ma quando questo tempo le viene rubato capisce che ha passato tutta la vita a cercare di soddisfare gli altri senza mai riflettere su ciò che voleva davvero e su ciò che poteva renderla davvero felice. La sua crescita e la presa di coscienza in così poco tempo sono davvero evidenteli, soprattutto nel suo perdonare persone responsabili della sua costante ansia. Billy è, invece, il coprotagonista perfetto e forse un po' troppo, davvero dolce all'inverosimile e anche un po' zerbino. L'ho apprezzato comunque perché di ragazzi così dolci al mondo non se ne trovano tanti e sarà lui che aiuterà Jet nella sua indagine e nella sua presa di coscienza. 
Nonostante queste note positive, però, mi ha fatto storcere il naso anche il finale dove altri personaggi colpevoli o comunque decisamente non "buoni", non hanno la punizione che gli spetta e, anzi, continuano ad agire indisturbati e credendosi anche nel giusto. Jackson ci ha abituatɜ meglio e questa è una cosa che, seppur realistica, mi ha proprio delusa.
Insomma Not quite dead yet è stata una lettura un po' grigia, un po' indagine, un po' crescita personale, ma non mi sento di bocciarlo del tutto. Mi ha tenuta incollata alle pagine e l'ho letto in un paio di giorni perché la scrittura di Jackson è sempre magnetica e ti spinge a chiederti di continuo cos'altro c'è sotto. I personaggi sono tutti credibili e ho apprezzato molto che fosse un adult, l'indagine è serrata per via del poco tempo a disposizione e la crescita di Jet è devastante sapendo come finirà il libro. Il finale, tra l'altro, mi ha stesa, sappiamo dalla quarta di copertina come si chiuderanno le vicende, eppure...eppure ne sono uscita distrutta perché ci ho sperato fino alla fine, il mio ottimismo latente ha scelto proprio questo libro per rispuntare e no, non era il libro adatto per farlo. Per cui sí, è una lettura con qualche difetto e con qualcosina che avrei voluto fosse gestita meglio, le premesse alle vicende non sono del tutto verosimili, ma posso perdonarlo a Jackson perché ci ha regalato una bella storia che tiene incollatɜ alle pagine e che alla fine mi ha devastata.

Voto ⭐⭐⭐/5