venerdì 14 novembre 2025

Seppellisci le mie ossa nel suolo di mezzanotte

 


Titolo: Seppellisci le mie ossa nel suolo di mezzanotte 
Titolo originale: Bury Our Bones in the Midnight Soil
Autrice: V.E.Schwab
Editore: Oscar Vault

Trama 

Una storia che parla di fame. Santo Domingo de la Calzada, 1532. Una ragazza astuta e selvaggia, la sua bellezza pari solo all'intensità del suo desiderio di fuggire. María sa che non potrà essere altro che un premio, o una pedina, nei giochi degli uomini. Ma quando un'affascinante sconosciuta le offre un'alternativa, a guidare la sua scelta è la disperazione. E giura che non avrà rimpianti. Una storia che parla d'amore. Londra, 1827. Una giovane donna vive una vita idilliaca reclusa nella tenuta di famiglia, finché, per un istante di intimità proibita, non viene spedita a Londra. Il cuore tenero di Charlotte e i suoi desideri apparentemente impossibili vengono spazzati via dall'invito di una bellissima vedova, ma il prezzo della libertà è più alto di quanto avrebbe potuto immaginare. Una storia che parla di rabbia. Boston, 2019. Il college doveva essere un nuovo inizio: è per questo che Alice si è trasferita dall'altra parte del mondo, lasciandosi alle spalle la vecchia vita. L'avventura di una notte però le suscita mille domande sul suo passato, sul presente e sul futuro. E così si lancia alla ricerca di risposte e di vendetta.


Recensione

Seppellisci le mie ossa nel suolo di mezzanotte è uno di quei libri perfetti per queste serate in cui le ombre si allungano e il freddo comincia a essere pungente. È una di quelle letture da fare davanti al camino acceso, con una tazza di tisana perché è una lettura lenta, da assaporare. Questo libro non è un Fantasy adrenalinico che ti tiene col fiato sospeso, è una lettura più lenta, ma mai scontata. 
Schwab ci parla della vita di tre donne molto diverse tra loro, tre esistenze che si trovano intrecciate attraverso il tessuto del tempo. Partiamo da Maria che vive in una Spagna lontanissima, nel 1500 essere una donna non contava nulla, ma Maria riesce con la sua determinazione e la sua intelligenza a ritagliarsi un posto nel mondo. Maria è una personaggia complessa, sfaccettata, crescerà con la storia, ma non posso dire che evolverà in meglio. Rappresenta la parte più oscura della triade, volubile e arrogante, Maria non chiede, prende.
Poi conosciamo Charlotte, una ragazza piena di vita, legata all'aria aperta, ai giochi e alle risate. Subito ho pensato che potesse essere lei la personaggia che mi piaceva di più, ma poi Schwab ha quel modo sottilissimo di farti arrivare a un determinato punto e ho capito che, alla fine fine, non era esclusa da molti difetti. Charlotte sembra dolce e sembra effettivamente vittima della situazione, ma si rivelerà egoista e approfittatrice, solo in un modo davvero sottilissimo.
Infine arriviamo ad Alice la personaggia che più mi incuriosiva. Siccome la storia si muove su più linee temporali, Alice è la persona dei nostri giorni, ma nella sua narrazione sono presenti a loro volta dei flashback che ci mostrano il suo passato e le difficoltà che ha attraversato. La sua storia è molto toccante e la sua psicologia è ricreata alla perfezione, ma è nel finale che Alice prende davvero in mano la sua vita e lo fa in un modo arrabbiato, vendicativo, umano. 
Insomma Schwab è riuscita a creare una storia che si muove su molte linee temporali ed è riuscita a tirarne la fila benissimo, inserendo delle protagoniste complesse e sfaccettate , umane, fallibili, tridimensionali. Il fatto che siano dei vampiri arricchisce il tutto, del resto la figura del vampiro ha da sempre quell'aura da personaggio dannato che attira 😏
Schwab è riuscita a ricreare una specie di Intervista col Vampiro ma tutta al femminile, il suo stile, che mi è sempre piaciuto, qui si supera, perché diciamocelo, è riuscita a rendere interessante una bel mattoncino in cui sostanzialmente non succede granché. È vero, ci racconta per filo e per segno la vita di queste tre donne, ma non ci sono colpi di scena, trame a incastro, worldbuilding complessi, Schwab si limita a descriverci queste tre esistenze come in una saga familiare. Ma lo fa in modo davvero perfetto. 
È un libro che mi sono goduta, parola per parola, nelle sue descrizioni, nel suo stile, ho ritrovato la calma, ho ritrovato il dolore, ho ritrovato la rabbia, ma tutto mescolato in modo fluido e costante, bellissimo.
In conclusione se cercate un Fantasy adrenalinico e da mozzare il fiato non ve lo consiglio, ma se cercate una storia fluida, che si prende il suo tempo e che è davvero bellissima, questo è il fantasy che fa per voi.

Ringrazio moltissimo Oscar Vault per la copia omaggio ❤️

Voto ⭐⭐⭐⭐⭐/5

lunedì 22 settembre 2025

Il fuso scheggiato/ Lo specchio rammendato







Titolo: Il fuso scheggiato/ Lo specchio rammendato
Autrice: Alix E.Harrow
Traduzione: Alice Casarini e Barbara Ronca 
Editore: Mondadori (Oscar Vault)


Trama Il fuso scheggiato 

Zinnia Gray sta per compiere ventun anni. Un compleanno davvero speciale, anche perché è l’ultimo della sua vita. Rimasta vittima di una contaminazione chimica è affetta dalla nascita da una sindrome rara e misteriosa, la Malattia Generalizzata di Roseville. Se ne sa poco, se non che nessuna delle persone che ne hanno sofferto è arrivata ai ventidue anni. La sua migliore e unica amica, Charm, vuole che l’ultimo compleanno di Zinnia sia indimenticabile e le sta preparando una festa sensazionale, tutta in tema “Bella Addormentata” – la sua passione da sempre -, con tanto di torre e arcolaio. Ma quando Zinnia si punge il dito, succede qualcosa di totalmente inaspettato e la ragazza si trova catapultata in una serie di mondi paralleli, con un’altra bella addormentata desiderosa quanto lei di sfuggire a un destino che sembra già scritto.

Trama Lo specchio rammendato 

Zinnia Gray, di professione riparatrice di fiabe, ha finito di correre in aiuto di principesse addormentate. Dopo aver salvato decine di donzelle in pericolo, arso una cinquantina di arcolai, e dopo essersi ubriacata con decine di fatine buone e aver limonato con membri di famiglie reali di ogni ordine e grado, comincia a desiderare che tutte quelle fanciulle si diano una mossa e inizino a occuparsi da sole dei loro problemi di trama. Ma proprio quando pensa di non voler soccorrere nessun'altra principessa, si guarda in uno specchio e vede di rimando un volto che la fissa: è il viso del Male che la chiama. Perché ci sono tante persone intrappolate in storie che non hanno scelto: la Regina Cattiva di Biancaneve ha appena scoperto come si conclude la sua favola e ha disperatamente bisogno di un lieto fine. Ha bisogno che Zinnia la aiuti prima che sia troppo tardi per tutti. Ma cosa farà Zinnia? Accetterà la velenosa proposta della regina, risparmiando a entrambe la tortura delle scarpe di ferro arroventate, o tenterà un'altra strada?

Recensione 

La combinazione di Harrow e di richiami alle fiabe è stata la cosa che mi ha attirato di più e queste due novelle sono state una lettura leggera e veloce che mi è piaciuta molto sotto alcuni aspetti, ma un po' meno su altri.
Fra le cose che ho apprezzato c'è soprattutto la forma, la brevità dei racconti e la scelta della novella mi hanno attirato davvero tanto perché l'ho percepita come una lettura per staccare, per passare qualche ora in compagnia di un libro che ho iniziato e concluso. Per contro è anche una delle cose che mi hanno fatto storcere il naso. Lo so, non sono coerente, ma se da un lato mi è piaciuta molto la scelta, dall'altro credo che abbia penalizzato un pochino la lettura perché avrei voluto più contorno, più profondità e che alcuni momenti avessero più spazio. Credo che, essendo il tema delle fiabe ciò che muove la storia, questa forma stilistica sia voluta perché la brevità ricorda la fiaba in sé, ma essendo scritta in forma di romanzo resta più superficiale e nonostante i temi trattati siano molti, non ha la tridimensionalità che avrebbe potuto avere un romanzo unico.
Questo comunque non va a intaccare il messaggio centrale della dilogia, Harrow ha la capacità di parlare di molti argomenti davvero importanti e di spessore e lo fa sempre in modo sublime. Zinnia è una giovane ragazza con una malattia degenerativa che per forza di cose l'ha costretta a vivere una vita a metà, con una spada di Damocle sulla testa che la porta a domandarsi quanto effettivamente avrà da vivere. Questo la spinge a cercare un finale alternativo a tutte le Belle Addormentate che vivono in mondi paralleli, così ha inizio il suo viaggio verso quella che, alla fine fine, è una parte di sé e della sua storia con cui dovrà fare i conti prima o poi. Non mancano anche temi molto importanti per l'autrice quali il femminismo e la sorellanza, al contrario della Bella Addormentata classica che è una figura passiva e si fa salvare dal principe, qua saranno l'amicizia e l'unione di più donne a salvarne altre. Harrow sovverte quindi la passività della protagonista, rendendola attiva e capace di prendere in mano il proprio destino e salvare sé stessa e altre donne nella medesima situazione. Qui mi sento di aggiungere un'altra piccola pecca, perché per necessità di trama Harrow crea un parallelismo tra la versione Disney de La bella addormentata e Zinnia, entrambe vittime di una "maledizione" che porrà fine alle loro vite. Il problema nasce quando Harrow fa continui riferimenti a maledizioni e principi azzurri che salvano le donzelle dicendo che questa è la versione dei Grimm, quando in realtà la fiaba originale è molto più oscura e perversa. Non ci sono principi dalla splendente armatura che salvano la bella addormentata, anzi ci sono molte scene di violenza mentre lei è incosciente. Quindi ok il parallelismo, ma la versione in cui si ritrova Zinnia non è la fiaba originale dei Grimm e lei dovrebbe saperlo dato che è laureata in folklore e la sua ossessione è La Bella Addormentata. A prescindere da questo comunque la lettura mi è piaciuta per i motivi di cui sopra e anche nel secondo racconto, Lo specchio rammendato, Zinnia si pone l'obiettivo di salvare le altre protagoniste, ma in realtà quella chi ha bisogno di essere salvata da sé stessa è solo lei. Anche questa volta nel suo viaggio verso la consapevolezza aiuterà un'altra personaggia rimasta incastrata nel ruolo che le é stato assegnato: la Regina Cattiva. Il focus si sposta su un'altra fiaba, in questo caso Biancaneve, e Harrow approfondisce ulteriormente il discorso iniziato nel primo volume, concentrandoci però sulla cattiva della storia dipingendola come un personaggio profondamente tragico e umano, intrappolato dalle aspettative narrative che ne definiscono il ruolo. L'autrice ribalta la posizione della Regina Cattiva creando un personaggio più complesso e sfaccettato, vittima anche lei di un ruolo che le è stato imposto. Con questo espediente fiabesco Harrow ci porta in entrambe le novelle in un viaggio sulla consapevolezza, sulla brevità della vita, su quanto i legami sono profondi anche quando una persona è lontana e lo fa sempre nel suo stile. Accattivante, mai noiosa, irriverente al punto giusto e sempre autoironica, Zinnia è una protagonista che ho apprezzato davvero tanto e che avrei voluto avesse un romanzo organico più complesso e tutto suo.
I disegni che accompagnano entrambe le letture sono un punto in più, con semplici bianchi e neri che creano di forti contrasti, si rievocano le scene di spessore delle letture, accentuando lo spacco tra la parte "buona" e la parte "Cattiva" che spesso però si fondono, si mescolano, si sovrappongono e ci fanno capire che le cose non sono così nettamente definite.
In conclusione queste due novelle hanno dei grossi punti a favore e qualche nota lievemente stonata, ma mi sento di consigliarle perché la lettura ha un ritmo sempre incalzante e lo stile di Harrow sa catturare come sempre. Gli argomenti sono delicati ma profondi, la brevità dei libri non ha dato un pieno potenziale a protagonisti e sviluppo, ma sono un buon prodotto che può fare staccare per qualche ora facendo comunque riflettere su temi importanti.

Voto ⭐⭐⭐⭐/5

domenica 14 settembre 2025

La casa dei giocattoli

 


Titolo: La casa dei giocattoli
Autore: Andrea Pestoni
Editore: Incipit23

Trama

Un’inquietante villetta abbandonata nell’Oltrepò Pavese, un misterioso passato che riemerge dalle ombre e un giovane youtuber scomparso nel nulla. Quando Alex Mistero, esploratore urbano e influencer in ascesa, sparisce durante le riprese in una casa nota come “La casa dei giocattoli”, suo padre – Tommaso Imperiale, direttore del più importante quotidiano italiano – si rivolge al suo miglior cronista per scoprire la verità. Il giornalista Jack La Marca si ritrova coinvolto in un’indagine che intreccia passato e presente, politica e crimine, verità sepolte e interessi oscuri. Al centro di tutto, la figura ambigua e potente dell’Onorevole Giovanni Natali, pronto a scalare le vette del potere fino al Quirinale. Ma dietro la sua ascesa si nasconde un segreto rimosso con forza dai libri di cronaca: la morte della giovane Veronica, sua nipote, avvenuta anni prima proprio nella famigerata casa. Tra Milano, Roma, Codevilla e i meandri di un’Italia fatta di corruzione, ambizione e omertà, Jack dovrà muoversi come un segugio per riportare alla luce la verità. Perché a volte, per salvare il presente, bisogna fare i conti con i fantasmi del passato.


Recensione 

La casa dei giocattoli è un thriller che si rivela molto di più, un romanzo che riesce a coinvolgere il lettore su più livelli grazie a una narrazione originale e ben strutturata. L'autore, Pestoni, mescola abilmente fatti di cronaca reale con elementi inventati, creando una storia avvincente e capace di catturare l'attenzione fin dalle prime pagine. 

La trama segue le vicende di uomini politici, giornalisti, padri e figure corrotte, tessendo un racconto che si muove agilmente tra passato e presente senza mai perdere ritmo.L’autore ha saputo inserire con maestria le vicende del passato nel tessuto narrativo senza ricorrere a flashback, mantenendo così una narrazione fluida e ben integrata. La storia, che trae spunto da una vicenda realmente accaduta, si sviluppa con credibilità fino ai giorni nostri, dimostrando una grande capacità di ricostruzione e di sviluppo della trama. La narrazione alterna momenti di indagine a episodi di intrigo politico, arricchendo il tutto con profonde pennellate di sentimenti e preoccupazioni umane, che rendono i personaggi credibili e complessi. Il narratore esterno fa sì che la storia si svolga sotto vari punti di vista e in questo modo riusciamo a conoscere più personaggi e avere un quadro più ampio delle vicende. Infatti la storia si svolge in luoghi diversi e soprattutto in tempi diversi, ma tutti hanno al centro delle vicende quello che accadde alla casa dei giocattoli molti anni prima perché tutto ebbe inizio in quel luogo e lì tutto si concluderà.

"Non posso obbligarti, temo non sia possibile convincerti in pochi minuti. L’unica cosa che ti chiedo è di tenere bene aperti gli occhi e stare attenta, di vedere quello che succede e di scegliere presto da che parte stare. Perché in questa storia il confine tra il bene e il male è netto, anche se molti fanno finta di non vederlo."

Tra i protagonisti, Jack e Gloria emergono con forza, soprattutto per il profondo e convincente cambiamento di Gloria e per la forza di Jack nello scovare la verità. Ma Sergio, è stato quello che mi ha convinta di più per la sua aura di mistero che lo avvolge all'inizio e le reali motivazioni che lo fanno agire, si distingue come una figura ammirevole e autentica. Il finale, in particolare, è toccante e commovente e rivela tutti tutto il dolore nascosto dietro gli intrighi di potere e le vicende passate, il dolore di un padre che ha perso tutto e che alla fine ritrova la pace, regalando allə lettorə un momento di intensa emozione.

Il romanzo si presta anche a una trasposizione cinematografica, data la sua dinamicità e l’intensità dei personaggi. La descrizione dei piccoli paesini italiani, con le loro dinamiche di potere e le minacce quotidiane, aggiunge un tocco di realismo e di autentica atmosfera italiana, cosa che non trovo positiva ma brutalmente realistica. 

Si nota subito che la penna di Pestoni è di tipo giornalistico perché i fatti sono riportati in modo crudo, porco di fronzoli, ma che coinvolge profondamente facendoti appassionare alle vicende e facendo sorgere l'urgenza di scoprire, capire, di arrivare alla conclusione con tutte le informazioni necessarie, per questo, in definitiva, "La casa dei giocattoli" è una lettura coinvolgente, articolata e ben scritta. Mi ha tenuto incollata alle pagine, senza mai annoiare, e rappresenta un perfetto equilibrio tra indagine, intrighi politici e profonde riflessioni umane. Una lettura assolutamente promossa, capace di lasciare il segno e di offrire spunti di riflessione anche oltre la semplice storia di fiction. Assolutamente consigliato a chi ama i romanzi intensi, realistici e ricchi di sfumature.


Voto ⭐⭐⭐⭐,5/5

giovedì 21 agosto 2025

Gli straordinari fallimenti di Leopoldo Berry



Titolo: Gli straordinari fallimenti di Leopold Berry 
Titolo originale: Sunderworld, Vol. I. The Extraordinary Disappointments of Leopold Berry
Autore: Random Riggs
Editore: Rizzoli


Trama 

Dopo la serie di culto di Miss Peregrine, Ransom Riggs torna con il primo episodio della nuova saga di Sunderworld: una storia di magia e amicizia unica e potente, in un mondo pieno di fascino che solo l'immaginazione di Riggs poteva creare. Un uomo che si toglie di bocca un dente per pagare il parchimetro; un procione su un albero con la coda in fiamme; una botola luminosa che appare all'improvviso in mezzo a un parcheggio. Adesso che ha diciassette anni, Leopold Berry riesce a capire meglio l'origine di queste allucinazioni. Nelle confuse settimane dopo la morte della madre, infatti, il ragazzo allora dodicenne aveva scoperto le cassette VHS dell'unica stagione delle ""Avventure di Max a Sunderworld"" in uno scatolone destinato alla spazzatura. Da quel giorno, perdersi nel mondo di quella oscura serie anni Novanta per Leopold è diventato l'unico modo per sfuggire alla triste realtà: lui è un nerd disadattato, sua madre non c'è più e con suo padre, uomo autoritario e freddo che si è rifatto una famiglia, il rapporto è irrecuperabile. Ma dopo essersi confidato con Emmet, l'unico amico che ha, sulle sue visioni, girando senza meta per Los Angeles con la vecchia macchina della madre i due scoprono man mano che la loro città è molto più strana di quanto hanno creduto fino a quel momento e che quelle di Leo non sono allucinazioni: il mondo di Sunder esiste davvero, nascosto sotto la grande metropoli, ed è anche in grave pericolo. Sicuro che sia l'occasione per dimostrare di valere qualcosa a se stesso e a un padre che non crede in lui, Leopold rischierà tutto per rivendicare il suo destino e salvare il mondo dei suoi sogni d'infanzia. Ma quando le cose prendono una piega terribilmente, orribilmente, straziantemente storta, le delusioni di Leopold si rivelano più straordinarie di quanto avrebbe mai potuto immaginare.


Recensione

Non so bene cosa riportare di questo libro che mi ha trascinata in un portal fantasy come non succedeva da un po'. La particolarità di questo volume è che è riuscito a farmi vivere tutto in modo talmente nitido che per un attimo ho avuto anche io il dubbio di essere già passata per Sunderworld, o meglio di aver visto qualche vecchia videocassetta come succede a Leopold. Riggs è riuscito a ricreare un libro che parla alla nostra generazione, portando in vita pupazzi meccanici e stranezze che mi hanno fatto pensare a tutti quei prodotti degli anni 80/90. Sembra di immergersi nei film in cui si muovevano i primi passo verso i fantasy, mescolati all'avventura e a un pizzico di fantascienza, se proprio vogliamo. Insomma potrebbe sembrare tutto qualcosa di già visto, soprattutto grazie all'edizione che ci rimanda alla nostra infanzia e a serate passate cercando di registrare i film alla TV, ai pomeriggi piovosi passati con gli amici e i cugini, stretti davanti a un televisore minuscolo che proiettava video di scarsa qualità. Ecco, queste sono le sensazioni che ho avuto leggendo Gli straordinari fallimenti di Leopold Berry, l'emozione famigliare di qualcosa di già visto, ma con un pizzico di novità. Non posso dire di non aver azzeccato molti colpi di scena o svolte del romanzo, mi aspettavo che molte delle cose andassero esattamente in quel modo, ma sono comunque curiosa di leggere il seguito perché le vicende si chiudono sulla parte più interessante. Forse avrei tagliato un po' il finale con la scena dell'inseguimento, l'ho trovato un po' noioso e ripetitivo, ma perdono tutto a Riggs perché la vera perla del libro sono i personaggi e in particolare Leopold.
Leopold detto Larry è il protagonista ideale, un ragazzo che non sa ancora quale sia la sua strada, che sogna di essere speciale e che alla fine si scopre essere specialmente nella media. Una persona qualsiasi, ma che non si lascerà certo fermare da questo. Dopo un'infanzia segnata dalla morte della madre e da un padre che non gli dà alcun tipo di supporto emotivo, Leopold vede in Sunderworld, un mondo parallelo e all'apparenza immaginario, la sua occasione per evadere da una realtà che lo sta soffocando. È un animo sensibile e artistico il nostro Leopold e viene costantemente schiacciato da un padre che vede nei soldi l'unica fonte di felicità della vita e che pretende che il figlio sia come lui. Chi non vorrebbe scappare? Chi non sognerebbe di scoprire di essere unico nel suo genere? Una forza potentissima in grado di migliorare le cose, di sentirsi speciale?  Leopold sogna tutto questo ma le sue speranze vengono infrante e questo potrebbe fermare chiunque, ma non lui che si ostina a cercare qualcos'altro per sé, un qualcosa di diverso che possa andare bene anche per la sua normalità. E questo è bellissimo. Un protagonista che parla alla nostra generazione, confusa, ossessionata dal denaro e dal dover essere sempre meglio, sempre di più. Un protagonista umano, dolce, preoccupato e pieno di ansie, ma che non si arrende.
Insomma, Gli straordinari fallimenti di Leopold Berry è un libro dolceamaro, un'avventura che ci riporta alla nostra infanzia ma che parla all'adulto che siamo ora e io l'ho trovato bellissimo. Non vedo l'ora di procedere con la serie perché di chiude sul più bello e ci sono moltissimi segreti da svelare!

Voto ⭐⭐⭐⭐,5/5