Titolo:Davenport
Titolo originale: The Daevenports
Autrice: Krystal Marquis
Traduzione: Carla Storti
Editore: Mondadori
Trama
Chicago, 1910: i Davenport sono una delle pochissime famiglie nere a godere di un’immensa ricchezza e di uno status sociale elevato. Una fortuna creata con coraggio e intraprendenza dal capostipite William, un ex schiavo che anni prima è fuggito al Nord e ha finito col fondare la Davenport Carriage Company determinando per sé e i suoi figli un destino ricco di opportunità. Immerse in un mondo sfavillante fatto di palazzi imponenti, vestiti magnifici, balli sfarzosi e pregiudizi duri a morire, le giovani della famiglia sono alla ostinata ricerca della propria strada.
C’è Olivia, la sorella maggiore, pronta a compiere il suo dovere sposando un uomo perbene e che tutto si aspetta tranne che un incontro imprevisto faccia vacillare le sue certezze. C’è Helen, la minore, più interessata a riparare automobili che a innamorarsi e mettere su famiglia. Poi, accanto a loro, c’è Amy-Rose, l’amica d’infanzia delle due ragazze e ora diventata la loro cameriera personale, che sogna di aprire un’attività in proprio e di sposare l’uomo di cui è innamorata da sempre. Infine Ruby, la migliore amica di Olivia, spinta dalla famiglia a conquistare il cuore di un ragazzo proprio mentre qualcun altro sta già iniziando a conquistare il suo.
Ispirata dalla vera storia di C.R. Patterson, Marquis punta il riflettore su un periodo spesso trascurato della storia afroamericana. Con una scrittura fresca e vivace, tratteggia l’esistenza piena di sogni, sfide ed emozioni di quattro giovani donne appassionate e coraggiose, determinate a prendere il controllo della propria vita per diventare protagoniste della loro storia (anche d’amore).
Recensione
Le premesse per questo libro erano davvero ottime perché leggendo la trama ho pensato subito a una saga familiare stile Downtown Abbey, dato che anche il periodo storico coincideva. Inoltre è tratto da una storia vera e il fatto che la trama si concentrasse su una famiglia nera agiata era un valore aggiunto perché storicamente le famiglie di questo tipo erano veramente rare. Tuttavia il primo scoglio che ho trovato è stato nelle conversazioni, siccome la famiglia Davenport è altolocata, mi aspettavo un certo tipo di linguaggio, soprattutto da parte del personale di servizio, spesso i domestici si rivolgono alla famiglia in modo troppo informale e, sebbene sia una piccolezza, mi ho fatto storcere un pochino il naso perché secondo me si usciva dal contesto storico. L'altra piccola pecca è che il finale è un po' raffazzonato, è evidente che si voleva tirare per le lunghe alcuni argomenti per introdurre il secondo volume, ma forse una piccola ridimensionata sarebbe stata utile.
In generale l'ho comunque trovata una lettura adatta al periodo estivo perché è vero che da un lato ci sono argomenti di una certa rilevanza come i diritti umani e delle persone di colore, anche se restano molto marginali, dall'altra la sensazione generale è quella di una saga familiare in stile soap opera, che da un tono più leggero. I triangoli amorosi e i "amo tanto Tizio ma alla fine mi metto con Caio" si sprecano, ma è il suo bello. Forse alcuni triangoli erano troppo palesi e si azzeccano non appena entra in scena il personaggio, ma l'aura generale della lettura si basa proprio su questo, bugie, mezze verità ed equivoci, conversazioni sentite a metà e conclusioni affrettate. Insomma una soap opera in perfetto vecchio stile, decisamente non il mio genere, ma la cornice storica mi ha attirato molto. Purtroppo in questo clima di equivoci i personaggi non vengono sempre approfonditi come vorrei, ma soprattutto incarnano un po' gli stereotipi di questo genere e quindi non mi hanno conquistato, alla fin fine il libro è un romance con accenni storici e quindi è comprensibile che il focus sia sulle vicende amorose. L'autrice ha comunque cercato di introdurre temi rilevanti come la pressione sociale che avvertivano i giovani di famiglie altolocate o, come dicevo, i diritti umani delle minoranze, però lo fa in modo marginale e ribadisco che questo è comprensibile dato che l'intento finale era un altro.
In conclusione è un libro che mi sento di consigliare a chi cerca qualcosa di estivo, una saga stile Bridgerton dove i drammi e i triangoli sono all'ordine del giorno. In alcuni momenti la lettura perde un po' di verve ma tutto sommato è scorrevole e il libro si termina in fretta senza risultare troppo pesante.
Voto ⭐⭐,5/5
Ringrazio Beatrice per aver organizzato l'evento e la casa editrice per la copia digitale 😊
Nessun commento:
Posta un commento