Titolo: Gilded
Titolo originale: Gilded
Autrice Marissa Meyer
Traduzione:
Numero di pagine: 549
Editore: Mondadori
Trama
C'era una volta la figlia di un mugnaio...
Colpita dalla maledizione di Wyrdith, dio delle storie e della menzogna, Serilda ha sviluppato un incredibile talento per il racconto: quelle con cui incanta i bambini del villaggio sono vicende intriganti, bizzarre, e soprattutto non contengono un briciolo di verità. O almeno così credono tutti.
Ma una delle sue storie attira l'attenzione del mostruoso Erlking con i suoi cacciatori non-morti. E così Serilda si ritrova prigioniera in un luogo sinistro, dove si aggirano ghoul, fantasmi e ripugnanti corvi senza occhi. Chiusa nelle segrete del castello, la ragazza è costretta a dimostrare di saper trasformare la paglia in oro - come ha affermato - o sarà uccisa per aver mentito. Disperata, Serilda ha una sola possibilità: accettare l'aiuto di un ragazzo che le è misteriosamente comparso davanti. E che vuole qualcosa in cambio.
Presto Serilda si accorge che le vetuste mura del castello celano molti segreti, compreso un antico maleficio. Dovrà trovare il modo di spezzarlo se vuole riuscire a fermare il dispotico potere del re e la sua feroce Caccia una volta per tutte.
Recensione
Leggere questo libro di Marissa Meyer è stato particolare, mi ero abituata al suo stile nella serie delle Cronache lunari ma qui non ho trovato nulla di tutto ciò. Se mi fossi fermata a metà libro non avrei avuto un giudizio del tutto positivo, invece le ultime 150 pagine mi hanno fatto cambiare idea. Questo libro si presenta come un retelling di Tremotino ma lo definirei più come una rivisitazione perché l'universo in cui si svolge è sempre quello delle fiabe e l'ambientazione richiama le foreste incantate della Germania dei primi dell'800, con castelli, piccoli villaggi e creature magiche. Chi mi conosce sa quanto io adori tutto questo, eppure il bello delle fiabe è che sono brevi e gli avvenimenti si susseguono in fretta, invece in Gilded tutta la prima parte è molto lenta e ripetitiva, lo stile vuole emulare quello delle fiabe, appunto, quindi non c'è caratterizzazione dei personaggi né ci viene esposta la loro psicologia. Soprattutto non vengono spiegati a fondo tutti i termini che si presentano e che si riferiscono ai più svariati abitanti del mondo magico. Come stile vuole essere uno "show don't tell" però questo crea qualche difficoltà e sarebbe stato utile che venissero approfondite un poco le figure che vengono spesso solo nominate. Siccome lo stile è quello delle fiabe la storia tra Gild e Serilda sembra un instalove e per questo subito ho storto un po' il naso, però credo che la Meyer abbia voluto creare una fiaba più corposa e quindi questo è uno dei topos della categoria.
L'ambientazione composta da piccoli villaggi, castelli magici e infestati e foreste incantate, mi ha ricordato moltissimo La bella e la Bestia e il film I fratelli Grimm e l'incantevole strega, credo che l'intento fosse proprio questo perché l'ho trovata davvero magica e mi ha conquistata. Sono rimasta un po' più delusa dai personaggi perché li ho trovati un po' piatti, soprattutto Serilda, la protagonista. Spesso non capivo dove volesse andare a parare la storia e soprattutto quali pensieri ci fossero dietro alle sue azioni, il problema nasce dal fatto che nelle fiabe non ci si concentra sui personaggi ma su quello che fanno perché la storia racchiude un monito o un insegnamento e soprattutto è breve, ma i protagonisti non sono mai approfonditi. Gilded invece è un libro di 500 pagine quindi la mancanza di caratterizzazione dei personaggi si sente. Per questo motivo la prima parte è molto piatta, mentre, verso la fine, l'autrice cerca di inserire di più i pensieri di Serilda e farci capire la sua psicologia. Gild invece resta più misterioso e nebuloso, ma questo è in linea con il suo personaggio di cui sapremo più cose solo sul finale. Lui è molto dolce nella sua ricerca di contatto umano, si capisce che è una persona buona che è rimasta sola troppo a lungo e il suo rapporto con Serilda è molto tenero. Ammetto che per 3/4 del libro mi sono chiesta spesso dove volesse andare a parare la storia e le cose cominciano a definirsi verso la fine, anche se avevo previsto il colpo di scena perché chi conosce la storia originale lo capirà facilmente.
Insomma è un libro che parte in maniera molto lenta e lo show don't tell non gioca a favore, è quindi il libro è sconsigliato? Assolutamente no. Le atmosfere mi sono piaciute tantissimo, si percepiva la magia e il carattere fiabesco della storia, le ultime pagine sono un susseguirsi di rivelazioni ed eventi e il finale lascia con la voglia di avere subito fra le mani il secondo. È vero, ci sono molti difetti e molte cose che sarebbero potute andare diversamente per rendere la storia più fluida, o almeno più breve, però non so perché, nonostante tutti questi difetti la lettura mi ha comunque conquistata. È di per sé una lettura non troppo pesante e, anzi, l3 amanti delle fiabe come me la troveranno di sicuro in linea con con lo stile. Forse un'introduzione più corta avrebbe di sicuro giovato, ma soprattutto mi sarei discostata lievemente dalla tradizione fiabesca e avrei cercato di caratterizzare o approfondire un po' meglio i personaggi e gli abitanti del mondo magico. Mi sento comunque di consigliare questa lettura a chi ama il genere perché la Meyer è stata molto brava nel passare da un fantasy/fantascientifico, come erano le Cronache lunari, a una fiaba.
Voto ⭐⭐⭐,5/5
Ringrazio Alessandra di Raggywords e la casa editrice per aver organizzato l'evento, non perdete le altre recensioni sui blog!
Condivido praticamente tutto. Nonostante questa lentezza e ripetitività, io l'ho amato comunque. Sono una ragazza che si accontenta di poco 🤣👍
RispondiEliminaPeccato per le perplessità iniziali. Lei come autrice mi aveva convinta con le cronache lunari
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