Home Page

martedì 25 maggio 2021

Recensione Oltre il bosco

Titolo: Oltre il bosco
Titolo originale: The Hazel wood
Autrice: Melissa Albert
Numero di pagine: 330
Editore: Rizzoli 






Trama

Alice non ha mai avuto una casa. Da sempre, lei e la madre Ella sono perennemente in fuga, perennemente in cerca di qualcuno che le ospiti per sfuggire alla sfortuna nera che le perseguita. Sullo sfondo la figura affascinante della nonna, Althea Proserpine, che Alice non ha mai conosciuto e che Ella non vuole nemmeno nominare: misteriosa e seducente autrice di una raccolta di racconti neri fuori catalogo ma ricercatissimi dai collezionisti, vive da anni reclusa ad Hazel Wood, una villa celata in mezzo a un bosco ignoto, sfuggendo alla curiosità dei fan. Quando Ella viene rapita, ad Alice non resta che andare alla disperata ricerca di dove sia Hazel Wood.

Recensione 

Oltre il bosco aveva tutte le premesse per essere il tipo di libro che adoro, ci sono le fiabe, le atmosfere cupe, quella punta di macabro che non guasta mai....ma mai delusione fu più cocente. Questo libro è un caos dalla prima all'ultima riga. La prima metà è un'accozzaglia di ricordi del passato di Alice non in ordine cronologico e scorci di presente in cui le cose succedono un po' così, a caso. Ogni due righe viene inserito un ricordo della vita passata da Alice e da sua madre in giro per il mondo e sono tutti sconnessi tra loro, non seguono un ordine temporale e altro non sono che lunghe digressioni che dovrebbero farci conoscere i personaggi, ma che non portano a nulla e rallentano solo la narrazione già caotica di per sè. Nella seconda metà del libro entriamo nel vivo della storia e da qua comincio a non capirci più nulla. Credo che l'intento dell'autrice fosse creare una specie di nonsense tipo Alice nel paese delle  meraviglie (guarda un po' hanno anche lo stesso nome), ma penso abbia esagerato perché sbucano uno dopo l'altro personaggi senza fine o scopo e i cui nomi a volte restano nell'ombra e poche pagine dopo vengono dimenticati. Ma soprattutto ci sono situazioni e atmosfere confusionarie, incastrate une dietro l'altra che ho fatto fatica a seguire. 
I personaggi sono appena abbozzati, la loro psicologia appena accennata e non sono riuscita a capire o a immedesimarmi in nessuno di loro. Alice dovrebbe essere una ragazza irosa, forte, un po' ribelle e indipendente ma questo suo lato non prevale mai. Fynn invece è ossessionato dalle fiabe scritte da Althea (nonna di Alice) per via del suo triste passato e forse è l'unico che ho un po' capito. Ma le scene che li vedono insieme non funzionano, ci sono troppe cose non dette che l'autrice tralascia e non si possono fare scene del genere con due personaggi nuovi che ancora dobbiamo conoscere,  perché il lettore non riesce a interpretare i loro sguardi e silenzi, sembrano solo scene messe a casaccio. Non aiuta per niente il fatto che Alice non conosca nessuna delle storie del libro di sua nonna, che è il punto focale di tutta la vicenda. Siccome non le conosce Alice, anche il lettore non le conosce, quindi i personaggi presenti nel libro perdono completamente di significato e si fa molta fatica a seguire le vicende perché le cose non vengono spiegate o sono spiegate poco e male.
Arrivare al finale è stata una mezza agonia, non ci capivo più nulla e le rivelazioni shock sono importanti per la trama ma vengono diluite in mezzo al nonsense delle scene finali. Posso solo dire che alla fine Alice deve essere aiutata praticamente da tutti per riuscire nel suo intento e questo non mi piace perché dall'inizio viene fatta passare come ragazza forte e indipendente, ma alla fine si rivela solo essere in balia degli eventi e incapace di concludere qualcosa da sola.
In conclusione per me il libro è un grande no, le idee ci sono e la trama poteva essere qualcosa di interessante, anche se non proprio originale, peccato che il tutto sia stato allungato e diluito con troppe scene rocambolesche e mal descritte.

Voto: ⭐/5

Nessun commento:

Posta un commento