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venerdì 11 aprile 2025

Dryadem- La leggenda

 

Trama: Dryadem- La leggenda
Autrice: Marie Albes
Editore: Delrai edizioni 

Trama

Ayres è una giovane donna intrappolata in una routine noiosa nella cittadina costiera di Wells. Lavora in una libreria antiquaria e in un negozio di fiori, ma la sua vita viene sconvolta da sogni ricorrenti di una foresta oscura e una figura eterea che la chiama per nome. La notte del suo ventiduesimo compleanno, durante la Festa della Resilienza, incontra uno sconosciuto misterioso, la cui presenza sembra alterare il ritmo stesso della realtà. Man mano che strane visioni e inquietanti fenomeni si intensificano, Ayres scopre di essere legata a una leggenda antica quanto la Terra stessa: la storia di Dryadem, la custode della Natura, un'entità che governa l'equilibrio tra gli elementi e il destino degli uomini. Segnata da un misterioso simbolo apparso sulla sua pelle, Ayres si ritrova al centro di un conflitto segreto tra forze primordiali e un antico male che minaccia di spezzare l'armonia del mondo. Guidata dai suoi sogni e da un enigmatico libro antico, dovrà scegliere se abbracciare il suo legame con la leggenda o restare un'estranea nella propria esistenza. Ma il destino è già in moto, e mentre le ombre si allungano sulla sua vita, Ayres capirà che alcune verità non possono essere ignorate... e che il confine tra mito e realtà è molto più sottile di quanto abbia mai immaginato.

Recensione

Ringrazio moltissimo la casa editrice e l'autrice per la copia digitale e per la proposta di collaborazione 😊

Dyadem di Marie Albes si presenta come un'opera affascinante nel panorama del fantasy contemporaneo. È un new adult diverso dal solito, comincia quasi come un realismo magico per finire con un fantasy e crea un racconto che esplora temi profondi. Temi come la scoperta e l'accettazione di sé, la riconnessione con la natura, ma soprattutto il perdono, anche verso se stessi. La scrittura di Albes è intrisa di magia e mistero, e il richiamo al folklore e alla mitologia celtica arricchisce la narrazione, rendendola ancora più coinvolgente. Da grande amante di questa cultura, ho apprezzato le citazioni a dei, personaggi e in generale il richiamo alle leggende.

La storia inizia con un ritmo piuttosto lento che permette di familiarizzare con i personaggi e l'ambientazione. Per contro però le vicende entrano nel vivo solo a metà libro quindi la narrazione risulta sbilanciata perché i momenti dove Ayres sarà tentennante sono molti e in più occasioni viene voglia di spingerla a prendere decisione definitiva. La piccola pecca per me è stata proprio l'andamento, all'inizio è molto lento e succedono poche cose, dalla metà in poi è un crescendo di colpi di scena e situazioni più movimentate, forse le vicende potevano essere più spalmate nell'arco narrativo. Anche se dalle  prime pagine, si percepisce una sensazione di inquietudine, un "qualcosa che non va" che si svela gradualmente insieme al mistero, forse il crescendo è stato un po' lento.
Uno degli aspetti più riusciti dell'opera, però, è la connessione con la natura, che funge da sfondo e da coprotagonista silenziosa. La riconnessione con il mondo naturale aprirà le porte alla vena più magica della storia che poi prenderà una piega inaspettata, trasformando il viaggio fisico di Ayres e James in un viaggio di tipo diverso. L'epilogo, infine, offre una riflessione profonda sulle tematiche proprie della storia, evidenziando che il perdono, sebbene difficile, è un passo necessario per la crescita personale e la rinascita e questa è una conclusione a cui sia Ayres, sia James arrivano quando si concludono le vicende. Ayres si rivela da subito una protagonista diversa dal solito, pian piano si apre, ridiventa sé se stessa e trova un nuovo posto nel mondo. James di contro è il bel tenebroso con un oscuro segreto, ma anche lui cambia durante e in seguito alle vicende. Insomma due protagonisti che nonostante abbiano qualche cosa di già visto riescono lo stesso a distinguersi per la loro personalità ben costruita.
L'altro piccolo appunto che mi sento di fare è che a volte, il linguaggio di Albes risulta eccessivamente aulico, creando un contrasto con le esperienze dei due giovani protagonisti, inoltre, la dovizia di particolari, pur essendo affascinante, può talvolta distrarre dal flusso della narrazione.

In conclusione, "Dryadem - La leggenda" di Marie Albes è un esordio promettente che riesce a intrecciare magia, mistero e introspezione. Con i suoi temi universali e la sua narrazione coinvolgente, il libro non solo intrattiene, ma invita anche a riflettere su aspetti fondamentali della vita. Consigliato a chi ama il fantasy e desidera una storia che parli di crescita e riconnessione con il proprio io.

martedì 1 aprile 2025

Lucifero Angels before man




Titolo: Lucifero- Angels before man
Titolo orientale: Angels Belforte man
Autore: Rafael Nicolas
Editore: Giunti

Trama

Un retelling originale e provocatorio: la relazione proibita tra Lucifero e l'arcangelo Michele emoziona come la più tormentata delle storie d'amore.

In un paradiso eterno, l'angelo più bello e giovane di tutti, Lucifero , lotta con la vergogna e la timidezza, in cerca della sua vera identità. La compagnia degli altri angeli e la vicinanza del Creatore sono sterili palliativi per la sua anima incerta, in una pace solo momentanea. Fino a quando l'amicizia speciale che instaura col potente arcangelo Michele scombina inesorabilmente l'ordine di ogni cosa: le dolci carezze, la complicità esclusiva e la devozione impura che nutrono l'uno per l'altro scateneranno le ire di un Dio geloso e vendicativo.

Lucifero, punito nella carne e nello spirito, comprende allora una verità fondamentale: se è riuscito a creare qualcosa di nuovo – il peccato – significa che esiste del divino anche in lui. E che il potere può essere sovvertito. Anche a costo della sua condanna. 

Recensione

Lucifero- Angels Before Man di Rafael Nicolas è un'opera che sfida le convenzioni e si addentra in territori di blasfemia, ma in un senso sorprendentemente positivo. La scrittura di Nicolas è audace, cruda e senza mezzi termini e costringe il lettore a confrontarsi con temi difficili e provocatori. La rappresentazione di Lucifero non è solo quella di un ribelle, ma di una creatura tragicamente incompleta, plasmata senza uno scopo se non quello di essere ammirata. Vediamo ogni momento della sua vita, dalla nascita alla scoperta del mondo e alla crescita del suo carattere, sempre più in contrasto con quello di Dio. Questo non significa che Lucifero avesse un animo ribelle da subito, anzi, ciò che gli succede è frutto delle sue riflessioni, ma anche di influenze da parte di altri angeli che lo spronavano sempre a essere qualcosa di più, qualcosa di altro. Quando poi Lucifero diventa questo qualcosa in più non viene più visto di buon occhio e le cose arrivano al punto di rottura. Le sue domande sull'esistenzialismo, la struttura, la funzione e gli aspetti più nascosti del paradiso fanno riflettere il lettore in un modo che probabilmente il catechismo non ha mai insegnato. Io ho vissuto tutta la lettura con un continuo e costante senso di angoscia. La perfezione assoluta, un'esistenza vissuta senza scopo se non quello di vivere e basta...mi hanno puzzato fin da subito, era tutto troppo perfetto per non nascondere qualcosa di più oscuro. Questo aspetto della sua esistenza ha colpito profondamente la mia sensibilità, nonostante non mi consideri una persona credente e nonostante mi aspettassi la fregatura da un momento all'altro, fa male vedere come Lucifero cambia pian piano per colpa di cio che gli viene fatto e soprattutto fa male vedere la sua innocenza spezzarsi via via che prende consapevolezza.
La narrazione è densa e intensa, e la durezza di alcune scene è innegabile. Il lettore viene catapultato in un mondo in cui la bellezza e la sofferenza si intrecciano, creando un'atmosfera di dolore palpabile. Lucifero, in questo racconto, non è solo un simbolo di ribellione, ma una vittima di un trauma profondo e lacerante. Le sue esperienze risuonano come un eco di quelle di chi è statə maltrattatə e non credutə, lasciatə a combattere con il peso dello stigma sociale.
Il finale del libro è particolarmente toccante; la mente di Lucifero rivela i segni di un trauma significativo, una sofferenza che non ha mai avuto la possibilità di esprimersi, sono scene forti e ho dovuto interrompere la lettura un paio di volte. Lucifero si presenta come la tipica vittima di abusi, costretta a portare il fardello di un'esistenza spezzata, in cui la ricerca di amore e accettazione si trasforma in ulteriore dolore. Per questo l'aspetto romantico della storia, invece di alleviare la sua condizione, diventa un ulteriore strato di rottura mentale, un abbandono che amplifica la sua solitudine. Decisamente non il romantasy che ci è stato pubblicizzato, anzi, Lucifero non è per niente un libro per tuttə. La sua crudezza, le scene forti e i contenuti disturbanti possono urtare la sensibilità di alcunə lettorə, tuttavia, è proprio questo che rende l'opera memorabile e riflessiva. In un’epoca in cui non sempre ci si sforza di comprendere il dolore degli altri, il racconto di Nicolas offre una lente attraverso la quale possiamo esplorare le complessità della sofferenza, della bellezza e della redenzione, invitandoci a riflettere su come trattiamo le "vittime" nella nostra società. Un libro che, nonostante il suo contenuto difficile, merita di essere letto e discusso.