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mercoledì 17 luglio 2024

Sanctuary of shadows




Titolo: Il santuario delle ombre
Titolo originale: Sanctuary of the Shadow
Autrice: Aurora Ascher
Editore: NeoN 


Trama
Per gli umani, il circo di Salizar è un luogo di mistero e meraviglia. Per Harrow, è un luogo dove nascondersi da coloro che hanno massacrato il suo intero clan. Un rifugio dove può camuffare sia le sue capacità che la sua vera identità. Finché non arriva lui. Lui che non ricorda chi – o addirittura cosa – sia. Raith è una misteriosa creatura alata che ha perso la memoria, ha il corpo nero come la notte (o come il vuoto), e l’iride dei suoi occhi è un cerchio di fiamme. Sa solo di essere un mostro. Ma Harrow si sente immediatamente e inspiegabilmente attratta e attirata da lui, e sa che l’unico modo per tenerlo al sicuro è abbandonare il circo e fuggire con lui grazie all’aiuto di Malaikah, la sua migliore amica. Per ogni segreto svelato, un’ombra del passato di Harrow si dissipa – esponendola a un nemico che non si fermerebbe davanti a nulla per ottenere la sua vendetta su di lei. Ma Raith non è quello che sembra – ed è ora che tutti capiscano che neanche Harrow lo è.


Recensione 

Ringrazio NeoN libri per la possibilità di lettura in anteprima.
Purtroppo questo è un libro che non mi ha convinto sotto moltissimi aspetti, per primo la mancata ambientazione. Ci era stato promesso un circo di creature spettacolari ma non si vede nulla di tutto questo, a parte i carrozzoni e qualche gabbia non abbiamo altro e questo è un peccato, mi aspettavo già un'ambientazione in stile Caraval ma a conti fatti manca completamente.
Altra grande pecca per me è il sistema magico, mancano del tutto spiegazioni e descrizioni, le cose sono lasciate sempre a metà e non si entra bene nell'ottica di questo mondo, i poteri sono legati agli elementi ma non si entra mai nello specifico. Per me è un peccato perché, anche se un po' banale e già visto, si poteva approfondire per rendere meglio la trama a generale. Trama che, ahimè, pecca di banalità a sua volta e presenta buchi e contraddizioni. Ad esempio viene detto più volte che Harrow è un Elementale, qualcosa di diverso dagli umani e che per questo può vivere molto molto a lungo. Dimostra 20 anni ma ne ha in realtà 60 e vive nel circo da quando ne ha dieci. Per tutto il tempo in cui ha vissuto lì si è spacciata per umana e...nessuno si è accorto che non invecchia. Come è possibile?
Inoltre tutto gira intorno all'instalove dei due protagonisti e tutto ruota in funzione di loro due che prima stanno insieme, poi no, poi è di importanza vitale e nell'interesse di tutto il mondo che stiano insieme. Il problema non è tanto la storia d'amore (per quanto risulti nonsense in molti punti), anche se non sono una fan del romance poteva anche starci, se ci fosse stato un contorno ben costruito, ma purtroppo manca. Infatti il libro è terribilmente statico, non succede mai nulla, non ci sono momenti di zione o tensione, dal momento in cui Harrow e Raith si vedono si capisce già la piega del libro e in effetti va proprio come ci si aspetta. Tutti gli eventi vengono solo descritti e i concetti ribaditi di continuo, è tutto un discorso continuo del personaggio A che dice una cosa al personaggio B, che la dice al C e si ricomincia. Purtroppo la struttura in sé risulta in questo modo ripetitiva e per nulla accattivante.
Nemmeno i personaggi mi hanno particolarmente colpito, Harrow non prende decisioni in modo autonomo ma si lascia guidare solo dal suo potere, l'Acqua, che prima le dice una cosa, poi cambia idea e poi ritorna sui suoi passi. Raith non ha memoria di sé all'inizio del libro e dovrà imparare a conoscersi e conoscere il mondo finché un sogno rivelatore non gli svelerà il suo passato. Il grande problema del libro è proprio questo, ci sono solo dei ex machina, i due protagonisti di loro non fanno nulla, vengono solo guidati dagli eventi senza prendere decisioni autonome e soprattutto senza conoscersi per poter giustificare certe scelte.
Insomma non è stata decisamente la mia Cup of tea, mi aspettavo qualcosa in più o per lo meno diverso.

Voto ⭐⭐/5

mercoledì 10 luglio 2024

Saltblood




Titolo: Saltblood - Sangue salmastro
Titolo originale: Saltblood
Autrice: Francesca De Torres
Editore: Na/On




Trama

Plymouth, 1685. Un bambino di circa un anno, Mark Read, muore proprio mentre sta venendo alla luce la sua sorellastra Mary. Per continuare a percepire un reddito da parte della famiglia del padre del bambino, la madre dei due escogita uno stratagemma: farà passare la neonata Mary per Mark, allevandola come un maschio e facendole prendere il posto del primogenito. Cresciuta all’ombra del fratellastro morto e portandone il nome, Mary impara presto a mantenere il segreto rappresentato dal proprio corpo. Adolescente, viene impiegata a servizio di una donna benestante, ma quando nel 1701 l’Inghilterra entra in guerra contro Francia e Spagna, Mary vede in quel conflitto una via di fuga da una sorte che sente già segnata: si arruola quindi nella Royal Navy, che le permette di conoscere il mondo e di assaporare un briciolo di libertà. Dopo anni trascorsi nella marina e nell’esercito, Mary trova l’amore e decide di rivelare il proprio segreto e congedarsi dalle forze armate. Trasferitasi nelle Fiandre insieme al marito, Mary si accinge a diventare moglie e madre, ma la sua cognizione di sé e della propria vita cozzano contro ciò che la società si aspetta da una donna, e lei si sente soffocare. Sarà l’ineludibile richiamo del mare a sancire il suo destino, e a far sì che – dopo essere stata fanciulla, ragazzo, marinaio, soldato e moglie – Mary diventi chi forse è sempre stata: una pirata, parte della ciurma di Calico Jack Rackham e affiancata dalla temeraria Anne Bonny, di cui è amica e amante. Ispirato alla vera storia di Mary Read e Anne Bonny, Saltblood. Sangue salmastro è insieme una rigorosa ricostruzione storica e un romanzo d’avventura, una storia d’amore e un Bildungsroman che s’interroga sui limiti del corpo, del genere e di quello che siamo e osiamo immaginare di diventare.



Recensione

*Ringrazio tantissimo Neon libri per l'opportunità, la collaborazione e la lettura in anteprima😊*

Scrivere questa recensione non è facile perché Saltblood non è un libro facile di per sé. È stata una lettura che mi ha portato nelle ambientazioni di Pirati dei Caraibi, ma con la crudezza che solo la vita vera può avere. 
La scrittura di De Tores è schietta, curda, di impatto, non indora mai la pillola e racconta nei dettagli le cose positive e negative che succedono. La sua ricerca storica è evidente perché, sebbene non sia un'esperta del periodo storico/sociale che ci descrive, non capivo mai dove finiva la realtà e iniziava la finzione. Nelle note possiamo vedere tutta l'accuratezza dei suoi studi e sono rimasta davvero colpita perché è evidente l'attenzione che vi ha dedicato. Per contro posso dire, però, che a volte la schiettezza e la durezza delle scene mi hanno un po' sopraffatta, non dico che avrebbe dovuto abbellire alcuni punti, ma forse smussarne un po' gli angoli, ci sono scene forti ed è stato difficile leggerle e immaginarle.
Il romanzo in sé è davvero corposo perché ricopre l'intera vita di una persona, Mary, però non ci sono stati molti momenti morti, è vero che la narrazione è stata altalenante perché ci sono attimi ricchi di eventi e altri più lenti, ma credo che sia coerente con l'intento del romanzo di mostrare gli alti e bassi della vita di una persona. Forse avrei limato un po' le ripetizioni iniziali, Mary tende a ribadire il concetto che non sa chi sia troppo spesso, costretta fin dalla nascita a impersonare il fratello morto, Mary non sa più se è maschio, femmina o entrambi. Il tema in sé è molto delicato, attuale e trattato molto bene, ma a volte davvero troppo ribadito quando si capisce subito dopo le prime volte in cui ne parla. Nonostante le ripetizioni De Tores mi ha sorpresa, il libro parla dell'identità di genere e di genderfluid, e lo fa in modo molto attuale riuscendo comunque a inserirlo perfettamente nel contesto storico senza creare anacronismi. Ma la cosa che mi ha davvero sorpresa dopo la lettura è stata la riflessione che ne ha portato. Per tutto il libro mi domandavo quale fosse lo scopo ultimo, il vero nocciolo della questione e sono arrivata alla conclusione che ...non c'è, ed è giusto così. È un romanzo storico e si limita a mostrarci la vita di  personaggi esistiti, non deve per forza insegnarci qualcosa e questo, badate bene, non è una cosa negativa. Alla fine mi sono ritrovata ad ammirare questa donna che lotta per il suo posto nel mondo fin dall'infanzia che le è stata rubata, che cerca sé stessa e la trova, prima in suo marito, poi nella relazione con Anne Bonny, ma anche nel mare, nella libertà che solo una nave che solca acque inesplorate può portare. Se devo fare un piccolo appunto è che avrei gradito più introspezione, spesso Mary ci riporta i fatti come se non fossero capitati a lei, ma come se si limitasse a descrivere scene che ha visto, avrei voluto vedere meglio i suoi pensieri, sentire le sue emozioni per poterla conoscere meglio.
In conclusione la lettura è promossa, non è un libro per tutt³ perché, come dicevo, non ci sono scene adrenaliniche e la narrazione è altalenante, qualche difettuccio c'è ma credo che il tema centrale sia stato sviluppato molto bene.

Voto ⭐⭐⭐,5/5

venerdì 5 luglio 2024

Il ladro linguanera

 


Titolo: Il ladro linguanera
Titolo originale: The blacktongue thief
Autore: Christopher Buhelman
Editore: Fazio



Trama

In un mondo dove la morte è costantemente dietro l’angolo, l’onore è un lusso che pochi possono permettersi.
Kinch Na Shannack è debitore di una considerevole somma verso la Gilda dei Prenditori, che gli ha impartito un’impeccabile istruzione per diventare ladro, insegnandogli, tra le altre cose, a scassinare serrature, scalare muri, usare il coltello, raccontare bugie, piazzare trappole, nonché lanciare qualche piccolo incantesimo. Decide quindi di nascondersi nel folto della foresta per mettere in pratica quello che ha imparato contro il primo malcapitato che si troverà a passare di lì. Purtroppo per lui, però, si trova davanti Galva, ancella della dea della morte e abile guerriera, sopravvissuta alle feroci guerre contro i goblin; sta viaggiando in cerca della sua regina, scomparsa dopo che la città del Nord in cui si trovava è caduta in mano ai giganti. È così che Kinch, a cui Galva risparmia la vita, viene costretto dalla Gilda a seguire la ragazza in un viaggio che unirà per sempre i loro destini. I due si troveranno coinvolti in un’epica impresa segnata da inaspettati pericoli e doppi giochi da svelare, in un paese devastato dalle guerre, dove i goblin sono affamati di carne umana e mostri leggendari si rifugiano nelle profondità del mare.
Con grande ironia e spregiudicatezza, il protagonista Kinch si ritrova suo malgrado a diventare l’eroe della propria storia, trascinando il lettore in un’avventura del tutto eccezionale orchestrata dalla penna di uno degli autori fantasy più originali del panorama contemporaneo.


Recensione 

Finalmente il ritorno di un Fantasy vecchio stile! 😍 In questo periodo di grandi delusioni sono rimasta piacevolmente sorpresa da questa lettura. 
Innanzitutto il worldbuilding e il sistema magico sono spiegati fin nei minimi dettagli, nessun particolare viene lasciato al caso, ma con questo non si fa mai infodump perché Buhelman riesce a inserire le varie spiegazioni e le varie particolarità di questo mondo all'interno della narrazione. In questo senso il wordbuilding è davvero ben strutturato e accattivante, questa è una terra che ricorda un po' il medioevo ed è una terra segnata da guerre con creature magiche e in cui coesistono maghi, gilde di ladri, soldati e gente del popolo. Il nostro Kinch si ritroverà a cercare di sopravvivere dopo aver contratto un debito con la Gilda dei Prenditori, o più comunemente ladri, e questo lo porterà al tipico viaggio dell'eroe per portare a termine una missione. Peccato che lui non sia il solito eroe. Kinch è proprio l'antieroe per eccellenza, è una persona che pensa in particolare prima a sé stessa ma non in modo negativo, lui pensa a cosa è meglio per sé e agisce di conseguenza e nel mondo veramente duro in cui si ritrova a vivere non lo trovo così strano. È un personaggio ironico e autoironico, irriverente e coraggioso quando serve, ma non ha paura di dirci quando se la sta letteralmente facendo sotto dalla paura e non ha paura di mostrare i propri sentimenti sia in positivo che in negativo. È un personaggio molto umano, non è perfetto e non pretende di esserlo, si muove attraverso la vita come in moltissimi fanno, cercando di sopravvivere se non proprio di vivere bene. E per questo lui saprà godere di ogni minimo momento positivo e non si lascerà abbattere dai momenti bui.
Come molte cose di questo nuovo mondo, Kinch è un personaggio che conosceremo pian piano, in questo senso il libro rispecchia appieno i canoni di High fantasy perché veniamo introdotti al mondo lentamente e anche dei personaggi non conosceremo mai la psicologia più profonda, ma vedremo solo quello che ci mostreranno. Questa non l'ho trovata una cosa negativa, anzi è nel pieno stile che mi aspettavo da questo tipo di libro. A ricordarci i vecchi fantasy (o anche alcuni videogiochi) abbiamo anche una compagnia un po' sgangherata dove troviamo il ladro, la strega, la soldatessa, il marinaio, tutti legati da una missione, da amicizie, da amore e anche da odio profondo.
Che dire di più, ho adorato tutto, non è un libro dal ritmo incalzante ma non mi sono mai annoiata e, anzi, non vedevo l'ora di scoprire il prossimo inganno, la prossima astuzia, la prossima magia! Di certo non guarderò più il mio gatto allo stesso modo, non so sa mai cosa può nascondere 😏

Voto ⭐⭐⭐⭐,5/5

Ringrazio tantissimo la casa editrice per la copia digitale ❤️